Un verme in un orecchio

Sono una donna malata. Ho un millepiedi che attraversa il mio corpo, entra da un orecchio traforandomi il timpano (quello sinistro, dalla parte del cuore) poi s'infila nella trachea procurandomi una nausea indescrivibile con i suoi vischiosi movimenti di lombrico, e scende giù giù giù, spezzandomi la pancia in due sezioni simmetriche, intubandosi nell'arteria femorale e sbucando poi dal dito di un piede. E non è che sta ferma 'sta odiosa creatura: si agita e sceglie ogni giorno un delta differente per le sue puntatine all'esterno.

Che dolore! Che fastidio! Vorrei liberarmene, eppur non riesco. Ho tentato di corromperlo offrendogli un terreno migliore ove svisciare: la mia amica Stefania, te la presento bruchetto, guarda è tenera e bella in carne, il suo corpo di giovane dottoressa informatica sarà per te un delicato dessert dalla testa ai piedi. Mangia solamente cibi di colore bianco e non beve altro che champagne. Ti ci troverai bene, dentro…

Niente, vuole me. Me che sono tutta un marciume indescrivibile, me che sono asprigna, coriacea e per niente nutriente, me – Ittica – che dio solo sa quanto poco di digeribile possa offrire al banchetto universale degli invertebrati in un momento come questo. Ma sarà proprio quel che va cercando il bacherozzo (che gusti! bleah) e ogni giorno mi sveglio con la mia bella anguilla schifosa a fianco che non si perde un sol minuto della mia coscienza: appena mi schiodo dall'ultimo sogno notturno è pronto ad infilarsi nell'orecchio e ad uscire chissà dove.

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