50 di questi razzi!

Con l'approssimarsi del cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna ho preparato un articolo prevalentemente scientifico1A dirla tutta, in anticipo di svariati mesi, ma mi piace portarmi avanti con le cose; e poi, quando ho un'idea, sono come i gatti, non riesco ad aspettare., cercando di riassumere il più brevemente possibile2Sono andato molto lungo, lo so, ma è un argomento talmente vasto che servirebbero intere enciclopedie. la storia del più straordinario razzo vettore mai concepito dalla mente umana.

Ho scritto "prevalentemente" perché in corrispondenza della missione Apollo 11 ci butterò dentro un po' di Lego. Come ho affermato svariate volte nei miei precedenti post, sto aspettando impazientemente questa ricorrenza per costruire il set ufficiale.3Devo avere una sorta di abbonamento speciale per le commemorazioni dei cinquant'anni. Alcuni mesi fa, senza farci caso, ho montato il set dello Yellow Submarine esattamente mezzo secolo dopo la sua uscita nelle sale.

Vorrei pertanto cercare di far coincidere le varie operazioni di assemblaggio con le principali date della missione.

Il Saturn V (conosciuto anche come Razzo Lunare o Saturno V) è il modello fisicamente più grande mai prodotto della famiglia di razzi Saturn, sviluppata sotto la direzione di Wernher von Braun e di Arthur Rudolph al Marshall Space Flight Center.

Un totale di 13 Saturn V furono impiegati tra il 1967 e il 1973 e tutti i lanci si conclusero con successo, portando 12 astronauti sulla superficie della Luna.

Ad oggi è stato l'unico mezzo in grado di portare l'uomo su un altro corpo celeste.

Indice dei contenuti

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Approvazione

La NASA ha approvato lo sviluppo del programma Saturn V, un razzo multistadio non riutilizzabile, a propellente liquido.

Wernher von Braun, al centro con la mano in tasca, e la sua squadra a Fort Bliss, nel 1946
Wernher von Braun e la sua squadra a Fort Bliss, nel 1946

L'intenzione era di raccogliere la sfida per la conquista dello spazio lanciata dall'Unione Sovietica. Qualche anno più tardi, nel 1961, il presidente John Fitzgerald Kennedy ha ribadito il concetto con un celebre discorso alla nazione.

Costruzione

Dopo svariati test del primo e secondo stadio, è stato finalmente assemblato il primo razzo completo, denominato Saturn C-5. La tecnologia alla sua base derivava da progetti risalenti al 1957 per sviluppare veicoli di lancio per uso civile e militare.

Nel 1963 è stato rinominato Saturn V.

Gli stadi del Saturn V

Nella sua configurazione definitiva presentava cinque motori Rocketdyne F-1 per il primo stadio (chiamato S-IC), cinque motori J-2 per il secondo (S-II) e un J-2 per il terzo (S-IVB).

Altezza110,6 m (363 ft)
Diametro10,1 m (33 ft)
Massa2.970 t

Con un'altezza di oltre cento metri e una massa di quasi tremila tonnellate è stato per molti anni il veicolo spaziale più imponente costruito dall'uomo.

Al momento del lancio i cinque motori F-1 generavano una potenza paragonabile al picco massimo di consumo elettrico dell'intera Gran Bretagna.

Apollo 4 (primo lancio)

La missione Apollo 4 fu la prima che utilizzò il vettore Saturn V.

Il lancio della missione Apollo 4
Il lancio della missione Apollo 4

Non aveva equipaggio e fu la seconda missione del programma Apollo (purtroppo, in quella che viene considerata la prima missione ufficiale, si verificò un incendio all'interno della navicella AS-204 che provocò la morte dei tre occupanti).

Al fine di ridurre il numero di voli di test necessari per dichiarare il Saturn V idoneo al volo con equipaggio venne deciso che, anziché testare ogni singolo componente o stadio separatamente, l'intero razzo sarebbe stato testato nello stesso volo.

Apollo 6 (secondo lancio)

La missione Apollo 6 fu il secondo e ultimo test di volo senza equipaggio del Saturn V.

Nonostante si siano presentati alcuni problemi tecnici in fase di lancio e di volo, venne decretata la definitiva abilitazione del vettore all'utilizzo con personale umano.

Apollo 8 (terzo lancio)

Apollo 8 è stata la prima missione con equipaggio del Saturn V.

La navicella divenne la prima con degli uomini a bordo a lasciare l'orbita terrestre. Impiegò tre giorni per raggiungere la Luna, orbitare intorno ad essa nel corso di 20 ore e tornare in sicurezza sulla Terra il 27 Dicembre 1968.

Apollo 9 (quarto lancio)

Obiettivo della missione Apollo 9 fu il test del modulo lunare in condizioni reali, cioè nell'orbita terrestre. Durante la missione vennero eseguite la manovra rendezvous nonché di aggancio tra modulo di comando e modulo lunare.

Apollo 10 (quinto lancio)

La missione Apollo 10 includeva il secondo equipaggio ad orbitare intorno alla Luna e il collaudo del modulo lunare in orbita lunare.
Furono eseguite manovre di discesa, di risalita, di rendezvous e di aggancio.

Il modulo arrivò fino a 15,6 km dalla superficie lunare durante la manovra di pratica.

Apollo 11 (sesto lancio)

Apollo 11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna.

Lo schema dell'intera missione

Decollò dalla piattaforma di lancio 39A del Kennedy Space Center (tutti i Saturn V sono stati lanciati da questa base) il 16 luglio alle 13:32 UTC (15:32 ora italiana).

Equipaggio:

Il lancio della missione Apollo 11
Il lancio della missione Apollo 11

Entrò in orbita terrestre dodici minuti più tardi. Dopo un'orbita e mezza, il motore J-2 del terzo stadio S-IVB spinse la navetta sulla sua traiettoria verso la Luna grazie alla manovra Trans Lunar Injection (TLI) iniziata alle 16:22:13 UTC.4D'ora in avanti aggiungete due ore per l'orario italiano.

Manovra di aggancio (dalla scatola del Lego Saturn V, perché non ho trovato uno schema migliore)
Manovra di aggancio

Circa 30 minuti più tardi la coppia modulo di comando / modulo di servizio si è separata dall'ultimo stadio del Saturn V e ha compiuto la manovra per agganciarsi al Modulo Lunare, posto in cima al terzo stadio. Dopodiché il veicolo spaziale combinato ha continuato il suo viaggio verso la Luna.

Lego

Per completare la costruzione del razzo sono necessarie undici bustine e mezza. Pertanto mi serviranno 12 giorni.

Per essere pronto il 16 Luglio, giorno del decollo, comincerò ad assemblare il Saturn il 5 Luglio.

Puoi seguire i miei progressi qui.

Avvicinamento alla Luna

Il 19 luglio alle 17:21:50 UTC, Apollo 11 è passato dietro la Luna e ha acceso il motore in servizio per entrare in orbita. Nelle trenta orbite che sono state effettuate, l'equipaggio ha avuto modo di osservare il luogo previsto per l'atterraggio nel sud del Mare della Tranquillità.

Mare Tranquillitatis
Mare Tranquillitatis

Il sito di atterraggio era stato scelto perché aveva una conformazione relativamente piatta e liscia, e perciò non presentava grandi difficoltà per l'allunaggio e le attività extraveicolari.

Allunaggio

Alle 12:52 UTC del 20 luglio, Aldrin e Armstrong entrarono nel modulo lunare "Eagle" e iniziarono gli ultimi preparativi per la discesa.

Alle 17:44 UTC Eagle si separò dal modulo di comando "Columbia".
Collins, da solo a bordo del Columbia, ispezionò Eagle mentre effettuava una giravolta, in modo da assicurarsi che la navetta fosse integra e che le gambe per l'atterraggio fossero correttamente dispiegate.

Armstrong, quindi, esclamò: "The Eagle has wings!".

Schema del LEM (Lunar Excursion Module)

Eagle si posò sulla superficie lunare alle 20:17:40 UTC di domenica 20 luglio con soltanto 25 secondi di carburante ancora nei serbatoi, a causa di alcuni inconvenienti tecnici (il malfunzionamento di alcuni sensori che causarono una procedura più lunga di atterraggio).

Armstrong riconobbe il completamento della checklist post-atterraggio di Aldrin con "Engine arm is off", prima di rispondere al CAPCOM: "Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed".

Il cambiamento del codice di chiamata di Armstrong da "Eagle" a "Tranquility Base" sottolineò agli ascoltatori che l'allunaggio era avvenuto con successo.

Lego

Il 20 Luglio sarà la volta del LEM.

Ci vorranno approssimativamente cinque minuti per costruirlo, ma è il pensiero che conta. :)

Puoi seguire i miei progressi qui.

Operazioni extraveicolari

Alle 02:39:33 UTC, dopo tre ore e mezza di preparazione, il portello dell'Eagle venne aperto e il modulo, di conseguenza, depressurizzato.

Sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo, alle 2:56:15 UTC, dopo una breve descrizione della superficie5"Very fine grained… almost like a powder".  e aver pronunciato la sua storica frase, Armstrong fece il suo primo passo fuori dall'Eagle e diventò il primo uomo a camminare su un altro corpo celeste.

Partenza

Dopo aver raccolto svariati chili di rocce lunari, alle 17:54 UTC il modulo superiore dell'Eagle decollò per raggiungere Collins a bordo del Columbia in orbita lunare.

Oltre agli strumenti scientifici, gli astronauti lasciarono sulla superficie lunare un distintivo della missione Apollo 1 in memoria degli astronauti Roger Chaffee, Gus Grissom e Edward White, che persero la vita durante i primi test.

Su una gamba di atterraggio del modulo inferiore del LEM, rimasto sulla Luna, c'è una targa che recita:

Eagle effettuò il rendezvous con il modulo di comando Columbia alle 21:24 UTC del 21 luglio e si agganciarono alle 21:35 UTC. Quindi, il modulo di ascesa di Eagle venne rilasciato in orbita lunare alle 23:41 UTC (si schiantò in seguito sulla superficie, in una posizione incerta).

Lego

Oggi non c'è un bel niente da assemblare. Posso giocare un po' con gli omini sul suolo lunare, dopodiché sgancerò il modulo di ascesa.

Lo so, non ci dovrebbe essere alcuna fiammata, la spinta del motore di risalita è minima. Ma così il tutto sembra molto più figo. ;)

Puoi seguire i miei progressi qui.

Ritorno sulla Terra

Alle 16:44 UTC (18:44 ora locale) del 24 Luglio i paracadute parafreno del Columbia si aprirono. Sei minuti più tardi (18:50:20 UTC) la navetta impattò sull'acqua a 2.660 km a est di Wake Island e 24 km dalla portaerei USS Hornet, designata come come nave principale di recupero (PRS).

Nell'ammarare, il modulo di comando si trovò a testa in giù, ma in soli 10 minuti fu rimesso nella giusta posizione grazie ai galleggianti aperti dagli astronauti.

Arrivati sulla portaerei i tre membri dell'equipaggio si diressero alla Mobile Quarantine Facility (MQF) dove iniziarono i loro 21 giorni di quarantena. Questa pratica continuò per altre due missioni Apollo: Apollo 12 e Apollo 14, prima che si dimostrasse definitivamente l'assenza di rischi di trasporto di agenti infettivi dalla Luna.

Lego

Oggi tocca al CSM. Costruirò la scena dell'ammaraggio, galleggianti compresi.

A questo punto il progetto sarà terminato.

Puoi seguire i miei progressi qui.

Apollo 12 (settimo lancio)

Subito dopo la partenza da Cape Canaveral il Saturn V della missione Apollo 12 venne colpito da due fulmini, generati dalla ionizzazione del veicolo mentre attraversava l'alta atmosfera. Gli strumenti del Modulo di Comando andarono off-line e l'alimentazione elettrica passò automaticamente alle batterie di emergenza.

Il primo dei due fulmini colpisce il Saturn V
Il primo dei due fulmini colpisce il Saturn V

Quasi ogni sistema segnalava una disfunzione critica e il direttore della missione stava valutando l'aborto della missione, che consisteva nell'espulsione della capsula dal Saturn (Launch Escape System) prima dell'esplosione del vettore e il rientro di emergenza degli astronauti, quando un operatore responsabile dell'EECOM, John Aaron, suggerì una procedura speciale. Né il direttore della missione né gli astronauti capirono che cosa bisognasse azionare e perché, fino a quando il pilota Alan Bean ricordò qualcosa di simile nelle simulazioni e riuscì a trovare l'interruttore in un angolo dietro la sua schiena; azionandolo tutti i sistemi tornarono online.

A differenza di quello della precedente missione, il secondo atterraggio lunare fu perfetto. Charles Conrad, il comandante, scese per primo e pronunciò una frase che si era preparato per una scommessa con Oriana Fallaci: "Whoopie! Men, that may have been a small one for Neil, but that's a long one for me!", a dimostrare che le frasi non venivano loro imposte dalla NASA.

Apollo 13 (ottavo lancio)

Okay, Houston, we've had a problem here.

John L. Swigert (pilota del CSM)

Apollo 13 avrebbe dovuto essere la terza missione a sbarcare sulla Luna, ma è diventata celebre per un guasto che impedì l'allunaggio e rese difficoltoso il rientro sulla Terra. Un'esplosione nel modulo di servizio danneggiò molti equipaggiamenti, riducendo notevolmente la disponibilità di energia elettrica e di ossigeno.

Per compiere un ritorno sicuro sulla Terra, la traiettoria della navicella venne cambiata notevolmente. Tale cambio di rotta non sarebbe stato difficile utilizzando la propulsione del motore del Modulo di Servizio. Tuttavia i controllori dalla Terra, non sapendo l'esatta entità del danno, preferirono evitare l'uso di tale propulsore, e per correggere la traiettoria del rientro venne utilizzato il motore di discesa del Modulo Lunare. Solo dopo lunghe ed estenuanti discussioni gli ingegneri decisero che era fattibile una manovra di quel tipo, quindi gli astronauti accesero una prima volta il motore del LEM dopo l'attraversamento della Luna, per acquistare velocità, e una seconda per una correzione in corsa. Questo destò non poche preoccupazioni, dato che il motore di discesa del LEM non era stato progettato per essere acceso più di una volta.

Sfruttando una traiettoria di rientro libero attorno alla Luna volò a una distanza di 254 chilometri dalla superficie della faccia nascosta, stabilendo così il record, tutt'oggi detenuto, della massima distanza raggiunta da un essere umano dal nostro pianeta: 400.171 km.

La navicella tornò sulla Terra il 17 aprile. Durante il rientro in atmosfera il blackout radio durò per 86 secondi più del previsto, uno più lunghi del programma Apollo.

Apollo 14 (nono lancio)

Il lancio di Apollo 14 verso la Luna avvenne il 31 gennaio 1971 alle ore 21:03 UTC. Le condizioni atmosferiche erano pessime e il countdown fu interrotto per consentire che un forte temporale potesse scaricarsi. Non si voleva correre il rischio che un fulmine colpisse nuovamente il vettore, come era accaduto con Apollo 12, anche in considerazione degli enormi problemi occorsi durante la missione precedente.

Il tutto procedette senza problemi. L'unico intoppo fu l'aggancio del modulo di comando "Kitty Hawk"6Nome del luogo nel quale i fratelli Wright avevano effettuato il primo volo a motore. al modulo lunare "Antares".7La stella più appariscente della costellazione dello Scorpione. Furono necessari ben sei tentativi.

Il comandante Shepard gioca a golf sulla Luna

Apollo 14 fu la missione più importante dal punto di vista scientifico. Le pietre lunari raccolte fornirono importanti informazioni per stabilire l'età della Luna.84,53 miliardi di anni, contro i 4,54 della Terra. Anche gli strumenti posizionati nei pressi della zona di allunaggio contribuirono alla raccolta di dati ad alto valore scientifico. Ad esempio si constatò, grazie agli strumenti sismici, che la maggior parte dei terremoti lunari avvengono quando la Luna si trova nel punto della sua orbita più vicino alla Terra (perigeo).

Apollo 15 (decimo lancio)
David Scott durante la traversata lunare
David Scott durante la traversata lunare

La missione Apollo 15 è famosa per essere stata la prima a utilizzare il rover lunare, che venne trasportato sulla parte esterna del modulo lunare (nominato Falcon). Al modulo di comando venne assegnato il nome dell'imbarcazione dell'esploratore James Cook, Endeavour.

Mamma mia!

David Scott (comandante)

Durante la prima delle tre EVA (Extravehicular Activity) furono pronunciate le uniche parole italiane sulla Luna. Il comandante David Scott, infatti, sorpreso dalla particolare lucentezza di una roccia, esclamò le parole: "Mamma mia!".

L'emblema della missione Apollo 15 fu disegnato dallo stilista italiano Emilio Pucci, a cui venne commissionato direttamente dagli ingegneri della NASA.

Apollo 16 (undicesimo lancio)

Il lancio della missione Apollo 16 avvenne il 16 aprile 1972 alle ore 17:54 UTC. Tre giorni dopo il lancio, il sistema di navigazione computerizzato smise di funzionare correttamente. La determinazione del posizionamento dovette dunque essere eseguita utilizzando un semplice sestante.

Inoltre, poco dopo che il modulo lunare "Orion" si era staccato dal modulo di comando "Casper" si verificò un malfunzionamento del sistema di propulsione principale del CSM, mettendo a rischio l'allunaggio. Il centro di controllo fu comunque in grado di riprodurre una simulazione di tale scenario e scoprì che la deviazione dalla traiettoria prevista per l'orbita lunare era rimasta nell'ambito del controllabile; pertanto la missione continuò come da programma.

John Watts Young durante la "Grand Prix run"
John Watts Young durante la "Grand Prix run"

Durante le tre EVA effettuate, gli astronauti dell'Apollo 16 condussero dei test (come la "Grand Prix run" visibile qui) sul rover lunare, portandolo ad una velocità di punta di 17,7 km/h.

L'esclamazione "Mamma mia!" è stata pronunciata per la seconda volta da un emozionato Charles Duke (pilota del LEM), durante la passeggiata lunare.

Apollo 17 (dodicesimo lancio)

Apollo 17 è stata l'undicesima e ultima missione con equipaggio umano del programma spaziale americano Apollo.

Ad oggi si tratta dell'ultimo volo spaziale con equipaggio umano oltre l'orbita terrestre bassa e l'unico lancio notturno di tutto il programma (05:33 UTC).

Schmitt (pilota del Modulo Lunare) è l'ultimo uomo ad aver messo piede sul suolo lunare, mentre Cernan (comandante) l'ultimo ad averne lasciato la superficie.

Blue Marble

La missione Apollo 17 è celebre per averci regalato la prima foto del nostro pianeta scattata da un essere umano nello spazio, denominata Blue Marble (maggiori informazioni qui).

Skylab 1 (ultimo lancio)

L'ultimo lancio del Saturn V ha portato in orbita la prima, e fino ad ora unica, stazione spaziale degli Stati Uniti d'America, denominata Skylab.

Lo Skylab

Oltre che dal modulo principale, di forma cilindrica, lo Skylab era composto da un apposito modulo per l'aggancio dotato di chiusa d'aria e un osservatorio solare (ATM). La fornitura di energia veniva garantita da quattro pannelli solari montati presso l'ATM coadiuvati da ulteriori pannelli montati sul modulo principale.

La massa del veicolo spaziale era di oltre 90 tonnellate.

Lo Skylab precipitò, disintegrandosi nell'atmosfera terrestre, l'11 luglio 1979.

Fonti

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