MacBook Pro 2016

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Due paroline, che poi diventeranno quattro, sui nuovi portatili professionali presentati qualche giorno fa. Non per difendere Apple, visto che sono sempre il primo a criticarla, ma spesso è buona cosa mettere i puntini sulle i.

"Solo 16GB di RAM su un computer professionale, signori miei è uno scandalo!"

"Millemilionidieuro il prezzo di partenza, costano troppo!"

"Solo porte USB-C, sono pazzi!"

"Hanno tolto il MagSafe, imbecilli!"

Citazioni a caso da "gente di Internet"

Questi sono i quattro punti cardine su cui vertono le critiche. Diciamo che possono essere raggruppati in quattro categorie: potenza, prezzo, tecnologia, sicurezza.

Vediamole una a una:

16GB sono pochi? Confrontare le specifiche è una caratteristica tipica degli utenti PC. La ragione è che per loro i componenti hardware sono molto importanti.
Su Windows si lavora, ma si gioca pure. Se oggi non hai almeno un processore i7 e una GPU 1080 ci fai poco in quel campo: ti sogni il 4K, i 60 fps sono un miraggio, gli effetti particellari puoi lasciarli perdere e l'antialiasing un'utopia.

"16GB di RAM sono buoni, ma 32 o 64 lo sono ancora di più!"

Luisa Rossi, casalinga di Voghera

È vero, chi lavora con grosse moli di dati ha bisogno di RAM. Però parliamo di dimensioni immense.
Io spesso ho a che fare con documenti grafici da centinaia di MB e i 16GB del mio Mac Mini li digeriscono senza problemi. Non metto in dubbio ci sia anche chi lavora con decine di GB, magari centinaia. Ma in quale percentuale rispetto agli utenti totali? Dubito che questa gente utilizzi un portatile come postazione di lavoro principale.
Su Windows non saprei, perché uso solo macchine virtuali e non per giocare ma oggi, su Mac, 16GB sono una dimensione spropositata, MacOS è un sistema operativo molto efficiente in tal senso (non esente da bug, ma comunque efficiente).

C'è comunque una ragione per cui i nuovi MacBook non hanno 32GB di RAM: non esistono al momento moduli RAM, superiori a 16GB, che siano a basso consumo. Quelli da 32 succhiano parecchio di più, montarli significava ridurre l'autonomia da 10 ore a X ore.1Dove X non so bene che valore possa avere, ma suppongo 7-8, che è comunque una bella differenza.
Avrebbero dovuto aumentare la batteria e quindi le dimensioni. Cosa che personalmente non mi sarebbe dispiaciuto. Però… c'è un però.
Le recenti normative aeree americane hanno imposto un limite massimo per le batterie dei portatili, inteso come voltaggio/ora o qualcosa di simile, sopra le quali un dispositivo elettronico non può essere ammesso nella zona passeggeri. Questo valore è di 100 noccioline/ora.2Manteniamo il discorso semplice!
Maggiore batteria = maggiori noccioline, ergo niente portatile in aereo. Poi scommetto che a molti dell'aereo non frega niente, come gli importa poco se, senza alimentatore, il portatile dura solo 5 ore. Però Apple guarda alla totalità degli utenti: a quanti servono 32GB? Quanti sarebbero contenti di vedere nuovi portatili che durano meno dei precedenti o che non possono essere inclusi nel bagaglio a mano?
La cosa è soggettiva, però ha una sua logica. C'è un range ben circoscritto all'interno del quale Apple può muoversi e, a mio avviso, ha scelto il bilanciamento più equilibrato.

Costano troppo? Costano tanto, vero. Non più di quanto costavano i modelli precedenti quando sono usciti, comunque.3Poi i prezzi si sono abbassati coi vari update, come accade sempre, è una ricorsività ciclica.
Qui torna in gioco l'utente PC, perché lui con la metà si fa un portatile più potente. Verissimo.
Però non è un Mac. Se a uno serve un Mac, e gli serve portatile, questo è il Mac più potente che esista. Non sta scritto da nessuna parte che debba competere con i PC. A meno di non installarci Windows per giocarci. Ma solo un cretino lo farebbe.
Non tutti se li possono permettere, non tutti hanno bisogno di Mac portatili, anche se sono belli. Hanno il corpo in alluminio unibody, gli altri sono plasticosi. Magari più veloci, più capienti, più economici. Però… non la stessa cosa.

Io uno dei nuovi MacBook Pro l'ho provato dal vivo, e l'ho trovato fantastico. Però io non sono un utente PC.
So soltanto che, se devo encodare un video in h265, un processore i7 è decisamente più veloce di un i5. Punto.
Quando gioco, gioco su una Xbox.4Che, paradossalmente, è X volte meno potente di questi nuovi MacBook Pro.

Lo comprerò? Cazzo, no! Non mi serve un portatile, non ho mai avuto bisogno di un portatile, non ce l'ho mai avuto. Mi basta il mio Mini. Che prende pizze pure dalla Xbox, ma che per le mie esigenze è velocissimo. Ha 16GB di RAM, un processore i7 e mi processa file grafici da centinaia di MB senza fare una piega, pur avendo 4 anni sul groppone.

(Avessi soldi che mi escono dalle orecchie) lo comprerei? Certo, è meglio in tutto rispetto al Mini, tra l'altro monta anche le SSD più veloci sul mercato. Sarebbe fighissimo portarmelo da Starbucks, quando aprirà. Ma ho davvero bisogno di portare un portatile da Starbucks quando per lavorare sono più comodo da casa?

Il fatto è che a pochi serve veramente un MacBook Pro, meno che mai agli utenti Windows che lo criticano per i componenti hardware. Perché loro col PC ci fanno altre cose. Se devo guidare in città mi compro una Smart, mica una Limousine. Se devo fare il figo al Circolo del Principino del Galles mi compro una Limousine, non una Smart. Se ho 4000 euro perché voglio il MacBook più pompato al mondo, me lo compro. Se non ce li ho mi accontento del modello base. O di quello dell'anno scorso. O di due anni fa. O di tre anni fa, tanto i Mac mica scadono non appena esce una nuova scheda video.
Oppure non mi compro un Mac, spendo 800 euro su un portatile PC, ci installo MacOS per vie traverse, e scrivo "VIVAGLIHACKINTOSH!!" in tutti i bagni degli autogrill. Con le dovute attenzioni funzionano anche discretamente bene.
Altrimenti rimango con Windows, se proprio mi ci trovo bene. «De gustibus non est disputandum» pare aver detto Giulio Cesare davanti a un piatto di asparagi al burro. E probabilmente aveva ragione.

"Vaffanculo mi devo ricomprare tutti i cavetti!"

Pedro Ramirez di Caracas

Le porte USB-C. Tra tutte le scelte estreme che fa Apple di tanto in tanto, questa è la più sensata. Non spingi avanti uno standard, 100 volte migliore del precedente, lasciando due porte vecchie. Perché la gente continua a usare quelle. Cambi tutto e la costringi a pianificare meglio gli acquisti futuri.
Perché in questo modo tra 5 anni non bestemmieremo più quando al buio ci toccherà infilare due volte un cavo USB nella porta dietro il computer, quella a cui ci si arriva soltanto con movimenti da contorsionista.
Perché se non ci va di cambiare i cavetti esistono adattatori da pochi euro. Poi, al prossimo giro — che in informatica significa al più un paio di anni — compreremo una periferica USB-C. O Thunderbolt 3.

E l'USB-A se ne andrà all'inferno perché è quello il posto che si merita.

Non vogliamo comprare adattatori/cavetti/vaffanculoApplemerda? Beh, non compriamo l'ultimo MacBook. Tim Cook mica ci punta una pistola alla tempia. Siamo consumatori, abbiamo il potere di lasciare sullo scaffale le cose che valutiamo stupide, o troppo avanti coi tempi.
Sarà forse per questo che i nuovi MacBook Pro sono stati i MacBook più prenotati di sempre. Magari perché, mentre chi non aveva mai avuto intenzione di farsi un Mac stava criticando, chi ne aveva bisogno è corso a comprarlo.

"Sì ma un fottìo di utenti Mac si è lamentato, mica solo quelli Windows!"

Cin Ping Xing di Hong Kong

Vero. Però vediamo l'età media? 17-33 anni. Tutti scienziati nucleari con necessità di elaborare decine di GB di documenti su periferiche USB-A antiquate e pochi spiccioli nel portafoglio?
Ok che i giovani cervelli stanno scappando dal nostro paese, magari con un peso in meno nella borsa, riescono a muoversi più agevolmente.

E riguardo la scomparsa del MagSafe? Beh, quella è davvero una puttanata. Però vuoi che qualcuno di terze parti non se ne esca con una porta USB-C calamitata? L'hanno fatta pure per iPhone, capirai quanto ci metteranno…

Insomma, va bene criticare, è la sostanza di cui sono fatti i social network ma, se un oggetto non fa parte della nostra sfera di interessi, che senso ha? Non mi metto a criticare i nuovi trattori John Deere perché hanno tolto l'arambocchio elicoidale e ci hanno messo lo sparapacchio a sezione esagonale. Perché non mi frega niente di trattori, di sparapacchi o di arambocchi.
Che nemmeno esistono tra l'altro.

Io critico, cavolo se critico! Passo le giornate a criticare. Però cerco di farlo a ragion veduta, dopo aver capito (o almeno provato a capire) perché una cosa è stata fatta in un modo anziché in un altro.
Poi magari è davvero una stronzata, oppure non c'ho capito niente io. Capita.

Ma spalare merda così, per sentito dire, per cavalcare l'onda della mandria di pale di merda che avanza dall'orizzonte senza sapere come si è generata è da diversamente furbi. Un po' come le bufale che nessuno controlla mai.
Come i Mac che vent'anni fa costavano troppo, poi provavi a costruirti un PC con gli stessi, identici componenti e scoprivi che lo pagavi molto di più. Però tutti dicevano il contrario e quindi doveva essere vero. Ora non è più così, sia chiaro, ma un tempo è successo anche questo.

Sono arrivato a quattro paroline? Direi di sì, allora mi fermo. :)

Bonus:

"Il jack! Il jack delle cuffie! Coglioni, si sono arrampicati sugli specchi per giustificare il fatto che l'hanno tolto dall'iPhone e poi lo lasciano sui Mac!"

Franz Hankëtsbaffen di Berlino

Musicisti: loro sanno il perché. Se a voi non serve, non usatelo. :)

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