Ah, Montale…

Atto primo

È la sera del mio compleanno, quando Susy mi telefona.

«Sono per strada, sto per arrivare da te con un regalo.»

Cazzo non ho voglia di regali, i regali sono dei debiti, spesso inestinguibili; ed io non voglio dei debiti, non voglio pendenze col prossimo. Ma sono un tipo curioso e chiedo:

«Che regalo sarebbe?»

«E' una sorpresa.»

Non mi piacciono nemmeno le sorprese; perché mi costringono a recitare con gli occhi, col naso e a volte anche con le orecchie se arrossisco per la timidezza. Ci sono sorprese che ti spiazzano.

«O mi dici che regalo è o metto giù.»

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