O Gnomo

Sfogliando distrattamente Lo Hobbit annotato (non è ancora il momento di leggerlo), ho scoperto che nel 1962 l'opera è stata pubblicata in Portogallo con l'originario nome di O Gnomo, e illustrazioni a cura di António Quadros.1Inutile che metta il link a Wikipedia, la biografia è presente solo in Portoghese (ma se ci tenete…).

Disegni che, tra l'altro, a Tolkien non sono affatto piaciuti.
Ma a me sì, e pure tanto. Ragion per cui li riporto qui, per la gioia dei vostri riconoscenti occhi.

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To Middle-Earth and back again

In questi giorni ho preso il coraggio a due mani e ho finalmente cominciato a leggere Il Silmarillion di Tolkien, una sorta di opera omnia in cui sono narrati tutti gli eventi sociologici, storici e geografici dei suoi racconti, dalla creazione del mondo a… boh, non l'ho ancora finito, immagino fino alla fine. ;)

Ma non è del Silmarillion che volevo parlare. Come qualcuno già sa, il mio libro preferito in assoluto è Lo Hobbit. L'ho comprato per caso quasi 30 anni fa, su insistenza di un libraio che non smetterò mai di ringraziare. Cercavo un regalo per il compleanno di mio padre e sono tornato a casa con questo racconto. Poi ho letto per curiosità le prime dieci pagine e mi sono recato nuovamente in libreria a comprargli un altro libro. Questo me lo sono tenuto io!

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Esserci o non ess…

La Natura, madre del genere umano, elargisce e si riprende il dono della vita senza un tangibile intento di giustizia, equità o razionalità. E pur tuttavia ogni essere vivente, anche il più apparentemente inconsapevole di tale valore, risulta incredibilmente attaccato a essa.

La scienza ci insegna che rinnoviamo completamente il nostro corpo ogni 15 anni (circa). Anche le cellule del cervello, che prima si credeva fossero limitate e immutabili. Questo significa che, più o meno sei o sette volte nel corso della nostra esistenza1Pensiamo positivo! :D, c'è un ricambio del 100% di ogni singolo elemento che ci compone. Questo mi porta a formulare una variegata serie di domande a cui non saprò mai dare una risposta, ma che mi perseguiteranno fino al giorno in cui la mia fase creativa si fermerà.

Una in particolare è un po' più profonda delle altre: la nostra coscienza è fisicamente definibile?

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Buon San Valentino!

Musica: Canone in D di Johann Pachelbel, suonata da Kelly Valleau

Il punto della situazione

Noto che è passata più di una settimana dal mio ultimo post.

Non mi è già passata la voglia di scrivere, al contrario, ma sono ricaduto in una delle mie tante ossessioni. E cioè il voler andare a spulciare tutti i vecchi siti del passato, estrarne gli articoli migliori (o comunque quelli che più mi hanno colpito) e riportarli anche qui. Nessuna voglia passata quindi, ma voglia di passato. Il fatto è che, a spanne, sto parlando di almeno un migliaio di post, più o meno interessanti ma da vagliare singolarmente con cura certosina (sia mai che me ne sfugga uno, eh!)

Una volta facevo così, lavoravo per mesi sull'aspetto grafico di un sito e alla fine, quando potevo finalmente dire «oh, ho finito!» mi stancavo e ne facevo un altro. Probabilmente, anche se razionalmente non arriverò mai ad ammetterlo, è proprio quello che mi piace, il viaggio, non la destinazione.

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