Buona Pasqua

Hello Spank

Da quando i social network sono entrati nella nostra vita virtuale e reale, ogni anno, inevitabilmente, come fosse una personale crociata contro l'umanità, ho pubblicato foto di teneri agnellini, abbacchi1Che poi sono sempre agnellini, ma macellati a poco più di un mese dalla nascita e, in generale, tutti quei simpatici animaletti che ci fanno uscire gli occhi a forma di cuoricini quando portiamo i nostri bambini in visita a un agriturismo, fattoria, zoo, cazzi&mazzi.
In contrapposizione alla dolcezza di tali foto affiancavo immagini e filmati in cui veniva mostrato come queste bestiole venissero2E vengono tuttora, visto che facciamo passi da gigante con la tecnologia ma, su certe cose, non ci siamo affatto evoluti rispetto al Medioevo. preparate per la nostra tavola in allevamenti intensivi, in condizioni ben oltre i limiti del buonsenso, a volte scuoiati ancora vivi e uccisi coi metodi più dolorosi e brutali al solo scopo di non "indurirne" le carni.
Infine ci aggiungevo qualche frase su quanto foste, tutti indistintamente, dei pezzi di merda a condannare bambini innocenti al solo scopo di onorare una tradizione solo di nome che è spesso in forte contraddizione con il vostro credo (o non credo).

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OS X: audio HDMI regolabile da tastiera

Articolo antiquato

Questo articolo è obsoleto. C'è una nuova applicazione, chiamata Better Display specifica per questa funzione, e non va in conflitto con il risparmio energetico. Puoi scaricarla qui.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Una delle più grandi comodità di OS X è la possibilità di poter regolare il volume di sistema tramite tre appositi bottoni presenti sulla tastiera.
Una delle più grandi (e gravi) mancanze di OS X è l'impossibilità di gestire il segnale audio nel caso di un collegamento HDMI.

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Gli operai emettevano suoni certamente genovesi, e Baudolino li abbordò subito nel loro volgare — anche se non in modo così perfetto da celare il fatto che non era dei loro.
«Che cosa fate di bello?» aveva chiesto tanto per incominciare il discorso. E uno di loro, guardandolo male, gli aveva detto che stavano facendo una macchina per grattarsi il belino.

Ora, siccome tutti gli altri si erano messi a ridere ed era chiaro che ridevano di lui, Baudolino (cui già bollivano gli spiriti a dover fare il mercante disarmato su una mula, mentre nel bagaglio teneva, accuratamente avvolta in un rotolo di stoffa, la sua spada da uomo di corte) gli aveva risposto nel dialetto della Frascheta, che dopo tanto tempo gli tornava spontaneo alle labbra, precisando che non aveva bisogno di macchine perché a lui di solito il belino, che le persone per bene chiamano uccello, glielo grattavano quelle bagasce delle loro madri.

Baudolino – Umberto Eco

Tizio, Caio, Carneade e Pincopallo

Questa notte, come sempre mi accade a ogni inizio anno, ho ripercorso i principali avvenimenti di cui sono stato protagonista negli ultimi dodici mesi, cercando di analizzarne i lati positivi e quelli negativi.

Uno in particolare ha focalizzato la mia attenzione, soprattutto quando ho realizzato che me lo porto dietro da tutta la vita, ed è un comportamento abbastanza curioso.

Un minuto dopo che mi viene presentata una persona non ne ricordo più il nome.

Non ho una cattiva memoria ma ho un cervello molto poco capiente, per cui è di fondamentale importanza essere molto selettivo riguardo le nuove informazioni: tutto ciò che ritengo poco importante viene immediatamente cancellato, in modo da preservare spazio per ciò che mi interessa davvero.

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