Uno scintillante scellino

A shining shilling shimmering in the Shire

Avrei voluto intitolare così l'articolo, solo che in italiano Shire si traduce in Contea e uno splendente scellino non avrebbe allitterato1L'allitterazione è una figura retorica, ricorrente soprattutto in poesia, che consiste nella ripetizione, spontanea o ricercata (per finalità stilistiche o come aiuto mnemonico), di un suono o di una serie di suoni, acusticamente uguali o simili, all'inizio (più raramente all'interno) di due o più vocaboli successivi, producendo omofonia ("bello e buono", "tosto o tardi", "senza capo né coda", ecc…). Era molto utilizzata da Tolkien che, da buon filologo, adorava il suono delle parole. altrettanto bene. Vabbè.

Un affascinante aneddoto, conosciuto prevalentemente da chi frequenta assiduamente la Terra di Mezzo, narra le fortunate circostanze che hanno portato alla pubblicazione del primo romanzo di Tolkien sugli Hobbit.

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Definizione di OLOCAUSTO:

Oggi, oltre 80 anni dopo lo sterminio da parte dei nazisti, il numero complessivo degli ebrei è ancora inferiore a quello del 1939.

Fonte

Il mio ammiratore segreto

Tutto è cominciato i primi giorni di Ottobre 2020, quando il postino ha citofonato per consegnarmi una misteriosa busta che non stavo aspettando.

L'ho aperta, piuttosto titubante, ed ecco cosa ho trovato dentro:

Un Anello.

Proprio in quel periodo stavo rileggendo per l'ennesima volta il Signore degli Anelli; ma, a essere sinceri, è tutto l'anno che mi interessavo a Tolkien, pertanto l'accostamento tematico è stato piuttosto telefonato.

Il piccolo pacco proveniva — presumo — dalle remote terre orientali. Probabilmente, ma è soltanto una mia supposizione, da quel posto là, che non intendo pronunziare qui.

Durante quel lungo viaggio […] Barbo si imbatté in una strana creatura chiamata Gossip, alla quale sottrasse involontariamente e fortuitamente un vecchio Anello. Non possedeva apparenti capacità magiche, non era d'oro, non era bello, non rendeva invisibili né tantomeno minava la volontà del portatore […]
Quindi, in poche parole, tale Anello rappresentava semplicemente un malriuscito lavoro di bigiotteria elfica a basso costo. […] se lo infilò in tasca e se ne dimenticò.

da La Signora degli Uccelli

Mi sono arrovellato un bel po' per capire come mai l’avessero recapitato qui nella Contea, chi lo avesse spedito ma soprattutto perché; sfortunatamente la busta non rivelava alcuna informazione utile.

Il monile è molto piccolo, mi entra a malapena nel mignolo della mano. Ho segretamente sperato che, come l'Unico Anello, prima o poi avrebbe cambiato dimensione per adattarsi magicamente a qualche altro dito, ma non è mai accaduto. Ho anche scoperto che mia moglie continua a vedermi, quindi l'invisibilità non fa parte delle sue proprietà magiche. Immagino possieda altre qualità o poteri che non ho ancora scoperto.

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La prima Compagnia dell'Anello

Ho cercato in lungo e in largo il testo della prima edizione italiana del Signore degli Anelli, pubblicata orfana del secondo e terzo volume dalla casa editrice Astrolabio-Ubaldini nel 1967.

È un libro rarissimo, stampato (si dice) in sole 4-500 copie, tutte ormai in mano a fortunati collezionisti e con un valore commerciale che supera abbondantemente svariate migliaia di euro. Mi sarei semplicemente accontentato di poterlo leggere, in quanto contiene la localizzazione primordiale di Vittoria Alliata di Villafranca, senza le numerosissime correzioni apportate tre anni dopo da Quirino Principe, e che costituiscono la versione classica del Signore degli Anelli che tutti conosciamo.

Con mia immensa gioia, e grazie all'apprezzatissimo lavoro degli Hobbit di biblioteca, due ragazzi appassionati di Tolkien che lo posseggono e mi hanno fornito le foto delle prime pagine del libro, posso finalmente (dopo alcune tediosissime nottate passate a trascriverle) mettere a disposizione di tutti il primo capitolo. Perché sono convinto che beni rari e preziosi come questo debbano essere di pubblico dominio.

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Che fine hanno fatto i Nani dello Hobbit?

Tredici Nani hanno preso parte alla grande avventura di Bilbo Baggins, alla ricerca del tesoro del drago Smaug e alla riconquista dell'antico regno di Erebor. Molti ne sono emersi vincitori, qualcuno non ce l'ha fatta ed è perito durante l'impresa.

Quale è stato, dunque, il destino di questi valorosi personaggi? Al termine della Battaglia dei Cinque Eserciti i sopravvissuti si sono insediati a Erebor, per aiutare il nuovo Re sotto la Montagna, Daín II Piediferro, a ripristinarne l'antico splendore. In seguito, nel 2989, alcuni Nani si sono recati a Moria con l'intenzione di rivendicarne nuovamente possesso, dopo che era caduta nelle mani degli orchi.

Come è andata a finire? Vediamolo insieme, nell'ordine in cui i tredici personaggi si sono presentati alla porta di casa Baggins.

Da notare che le immagini sono ispirate ai Nani del (pessimo) film di Peter Jackson e pertanto si differenziano considerevolmente dalle descrizioni di Tolkien (ma trovo che molti di loro, a parte Thorin, Kíli e Ori, siano parecchio azzeccati).

Una curiosità: nello Hobbit nessun Nano ha nomi accentati, nel Signore degli Anelli inglese alcuni sì. Glóin è l'unico ad avere l'accento anche nella versione italiana classica.1Tuttavia, nella ottima e più recente traduzione di Ottavio Fatica, tutti i nomi sono finalmente riportati in maniera corretta.

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Medito Vedendo Temerarie Margherite Germogliare Su Un Nevoso Pianeta

Questo è un veloce articoletto con alcune interessanti curiosità sui pianeti1E pianeti nani, perché Plutone non sarà dimenticato! :) del nostro Sistema Solare.

Niente di spaventosamente scientifico, semplici nozioncine che ti aiuteranno a far colpo sulle ragazze durante una cena romantica. Perché, diciamocelo, cosa c'è di più romantico delle stelle?2Anche se qui non parlerò di stelle ma, vabbè, ci siamo capiti! :)

Cominciamo…

Mercurio

Mercurio è il pianeta più piccolo3Se escludiamo Plutone, che è stato recentemente riclassificato come pianeta nano. del Sistema Solare e il più vicino al Sole.

Mercurio

In quanto a dimensioni e aspetto è simile alla Luna: anche la sua superficie è ricoperta di crateri, formatisi in seguito a collisioni con asteroidi e comete. Non possiede atmosfera perché, a causa della massa troppo modesta, non è stato in grado di trattenerla.4Lo stesso è avvenuto per gli altri tre pianeti più vicini al Sole: Venere, Terra e Marte. Solo i primi due sono stati in grado di rimpiazzarla in seguito con i gas vulcanici.
Probabilmente molto tempo fa era un satellite di Venere.

Dista 58 milioni di Km dal Sole, che appare dalla superficie tre volte più grande di come lo vediamo dalla Terra.

A causa della lenta rotazione intorno al proprio asse e di quella ellittica intorno al Sole, un giorno dura più di due anni5Anni intesi come il tempo impiegato da Mercurio per effettuare una rotazione completa intorno al Sole; un giorno su Mercurio corrisponde a circa 176 giorni terrestri. e il Sole ha un comportamento molto insolito nel cielo: a volte si ferma completamente, altre volte si muove all'indietro per tornare infine alla sua posizione originale.

Un giorno così lungo significa temperature altissime sulla superficie (430° C), mentre di notte, senza calore né atmosfera, fa estremamente freddo (-235° C).

Non possiede satelliti naturali.

Nella mitologia romana, Mercurio è il dio del commercio, dei viaggi e dei furti ed è il corrispondente del dio greco Hermes, il messaggero degli dèi. Il pianeta è stato insignito di tale nome probabilmente perché si muove molto velocemente attraverso il cielo.

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Se avessi un po' più di tempo… Ehi, un momento, ho tutto il tempo che voglio!

Esperimento #1
Le meraviglie dei viaggi nel tempo si svelano con l’esperimento #1

La saga di Ritorno al Futuro, uscita tra il 1985 e il 1990, ha segnato molte tappe importanti nella cultura cinematografica e sociale dei ragazzi di quegli anni.
Ha lanciato nel firmamento hollywoodiano un capace attore come Michael J. Fox, ha reso immortale una vettura futuristica e — al tempo — innovativa e ha sdoganato al grande pubblico un concetto affascinante fino ad allora relegato alla nicchia dei film di fantascienza: i viaggi nel tempo.

Improvvisamente spostarsi tra le varie epoche non era più un’avventura spaventosa, piena di pericoli e di mostri, ma apriva la strada a situazioni intriganti, divertenti e a tratti paradossali.

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Luna Rossa di sera…

La notte scorsa si è verificato uno di quegli eventi a cui si assiste una sola volta nella vita.

Le eclissi lunari non sono affatto rare, ce ne possono essere fino a 3 ogni anno. Ciò che ha reso unica questa, però, è il fatto di essere durata ben 3 ore e 55 minuti: in tutto il XXI secolo non ce ne sarà un’altra così lunga. Quella record del secolo precedente (occorsa il 6 luglio 2000) è durata soltanto 1 ora e 47 minuti. La prossima, di simile persistenza, avverrà fra oltre 100 anni.

Blood moon
Foto d'archivio: magari ne avessi trovata una di stanotte così bella!
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Ma veramente su dagli astronauti non c'è la forza di gravità?

space gravity

Il motivo per cui gli astronauti galleggiano in assenza di peso nasconde un concetto molto profondo.

Nello spazio gli astronauti galleggiano "in assenza di gravità". Lo abbiamo visto tutti, in qualche filmato dalla stazione spaziale o dalle vecchie missioni Apollo. Ma perché?

Se chiedete in giro, ad esempio al vostro salumiere di fiducia (ammesso che non abbia studiato fisica in gioventù, dedicandosi poi al più remunerativo culatello) è garantito che vi dirà che è perché fuori della Terra non c'è forza di gravità.
Logico no? Sulla Terra la forza di gravità ci tiene appiccicati al pavimento, e il bicchiere quando ci sfugge di mano si rompe, ma nello spazio, sufficientemente distante dalla Terra, non c'è più la forza di gravità e si è liberi di lasciar andare un intero servizio da 12 senza patemi. Senza scomodare il salumiere questa spiegazione, vi garantisco, va di gran lunga per la maggiore. Ma è anche vera?

No, assolutamente! Sbagliatissimo!!

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Blue Marble

Quando compriamo un nuovo iPhone, tra le immagini di sfondo predefinite ce n'è una molto bella della Terra.
Una foto comune al giorno d'oggi, ma vi siete mai chiesti se sia stata scattata con una vera macchina fotografica o sapientemente costruita al computer? Una domanda meno ovvia di quello che può inizialmente sembrare.

Si scopre così che quell'immagine non è reale, ma il risultato di un collage di numerose riprese da satellite (ed altre fonti), applicate alla superficie di un globo tridimensionale. È chiamata Blue Marble 2002 ed è ispirata a un progetto della Nasa risalente ad alcuni anni prima (Blue Marble 2000), al fine di ottenere l'immagine più precisa possibile del nostro pianeta. Più tardi, nel 2005, è stata creata una nuova versione (Blue Marble IPCC) che è al momento il modello più fedele (anche nei colori) e dettagliato della superficie terrestre mai prodotto.

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