Il punto della situazione

Noto che è passata più di una settimana dal mio ultimo post.

Non mi è già passata la voglia di scrivere, al contrario, ma sono ricaduto in una delle mie tante ossessioni. E cioè il voler andare a spulciare tutti i vecchi siti del passato, estrarne gli articoli migliori (o comunque quelli che più mi hanno colpito) e riportarli anche qui. Nessuna voglia passata quindi, ma voglia di passato. Il fatto è che, a spanne, sto parlando di almeno un migliaio di post, più o meno interessanti ma da vagliare singolarmente con cura certosina (sia mai che me ne sfugga uno, eh!)

Una volta facevo così, lavoravo per mesi sull'aspetto grafico di un sito e alla fine, quando potevo finalmente dire «oh, ho finito!» mi stancavo e ne facevo un altro. Probabilmente, anche se razionalmente non arriverò mai ad ammetterlo, è proprio quello che mi piace, il viaggio, non la destinazione.

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Attendere prego…

Nota: Alcune parti di questo articolo potrebbero non essere più valide. Si riferisce alla precedente versione del sito e, da allora, molte cose sono cambiate.

Ogni volta che creo un nuovo sito Web, e la cosa avviene più o meno ogni cinque anni, cerco sempre di introdurre qualcosa di innovativo.

Preambolo lungo e probabilmente inutile

Nella tarda metà degli anni '90, gli albori di Internet in Italia, la mia prima homepage utilizzava delle immagini dinamiche al posto dei noiosi bottoni grigi del menu. Oggi lo fanno tutti ma all'epoca era una cosa da OOOH!

Il sito successivo, LockSoft hp, sfruttava i nuovi fogli di stile evoluti in modo da racchiudere l'intera struttura in una cornice pseudo-tridimensionale e le sezioni interne potevano essere aperte e chiuse come un cassetto.

Quello dopo ricordava vagamente il foglio uscito da una macchina da scrivere e si avvaleva dell'allora innovativo tag <div> per fare in modo che il menu principale scorresse verticalmente insieme alla pagina, e fosse sempre a portata di click.

C'è stato poi il passaggio dalle pagine statiche (HTML) a quelle dinamiche (ASP). Finalmente, non ero più costretto a scrivere un articolo in locale, collegarmi al server, caricarlo e modificare l'indice a mano prima di poterlo rendere pubblico. Il primo sito ad avvalersi di una sorta di back office rudimentale si apriva in una finestra grande come un telefonino, a dimostrazione che la fantasia prevalica tranquillamente ogni limite fisico.1Detto più terra terra l'idea era di andare in controtendenza a tutti quei siti che facevano di Flash il nuovo messia; ho voluto estremizzare il concetto di luna contro dito (quando il dito indica la luna, ecc. ecc.) visto che il leitmotiv del periodo era grafica, grafica, grafica.

Il più avanzato grado di evoluzione personale l'ho raggiunto con Only Words. Era dotato di un completo editor Web, un database Access2Lo so, fa ridere, eppure quell'antiquato formato mi ha permesso ancora oggi di preservarne, in 6 miseri MegaByte, tutti i contenuti, che prima o poi riporterò qui. e una serie di funzioni dinamiche che al tempo mi hanno semplificato molto la vita.

A seguire è stato il turno di Lemonskin, il primo ad adottare WordPress.3Segnando al contempo il mio abbandono al mondo della programmazione.

Ha anche introdotto la localizzazione negli articoli.

Aggiornamento: Settembre 2014

Ora lemonskin.net non usa più WordPress, perché non è più necessario; è semplicemente codice PHP che modifico direttamente alla bisogna. È stato anche sfrattato dalla root del sito, e ora si trova in una sottocartella.

Infine c'è questo qui, che stai leggendo, che ancora non ha un nome e nemmeno so se mai lo avrà.

Anche lui si appoggia a WordPress e non presenta alcuna tecnologia particolarmente originale.4A parte un generoso apporto di CSS3 che simula più dinamicità di quanta non ce ne sia, ma è una naturale evoluzione di Internet per cui non fa testo.

Quindi dov'è l'innovazione? Beh, non c'è. O meglio, è nella cura che ho messo intorno al sito, ma andate avanti a leggere perché detto così non si capisce niente.

Nel precedente post ci eravamo lasciati con la mesta decisione di rifare tutto ciò che stava dietro all'estetica del sito. Bene, probabilmente non vi siete accorti di nulla ma, dopo qualche giorno e qualche notte di lavoro, credo di aver terminato.

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Da capo

Mi concentro sempre sui dettagli. Non importa cosa stia facendo, se lavando i piatti o progettando un nuovo Shuttle (entrambe le ipotesi hanno la stessa probabilità di accadere), tutto deve sempre essere perfetto. Non esiste che un particolare sia lasciato allo stato grezzo, non è da me.

Questa cosa mi fa star male. Sì perché passo le ore a lavorarci sopra, mi incazzo come una bestia, invoco gli dèi del cielo e degli inferi, auguro loro (rispettivamente) di bruciare tra fiamme eterne o dissolversi in nuvolette di arcobaleni e poi mi avvilisco. Perché mi rendo conto che nessuno al mondo perde il proprio tempo in questo modo.

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'Sto sito pe' cecati!

Nonostante tutti i buoni propositi di focalizzarmi sui contenuti e non sulla forma, sono già due giorni che lavoro ininterrottamente per tirar fuori un tema grafico che possa placare la mia irrefrenabile ansia da perfezionismo.

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Chi ben comincia…

… di venerdì 17…

Uno degli errori più comuni che si commettono, quando si apre un nuovo blog, è dare per scontata la presenza di un vasto pubblico di lettori. Sto parlando di noi gente mortale eh, non tirate subito fuori1Non avevo nemmeno finito di dirlo… cose del tipo «eh ma il blog di Flavia Vento (ammesso ne abbia mai avuto uno) aveva già un milione di lettori al primo post!».2Chissà quali perle di saggezza ci sarebbero potute essere per attirare un numero così elevato di estimatori, penso. Ma sto divagando.

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Anno Zero

Anno zero rappresenta uno spartiacque tra i post che sono nati su questo blog e quelli che provengono da altri luoghi e da epoche più remote.1E, già che ci sono, ne approfitto per spiegarvi il funzionamento del sito, e pure come navigarlo al meglio, alé!

Eh? Che cavolo hai appena detto?

Nel corso degli ultimi quindici anni ho avuto numerosi altri blog più o meno longevi, e alcuni post mi stanno particolarmente a cuore per cui me li sono portati dietro. Però, siccome ho mantenuto la data di pubblicazione originale, invece di apparire come nuovi articoli sono finiti dietro. Sarà quindi necessario muoversi a ritroso per leggerli e la pagina che stai leggendo è il punto di partenza ideale.

Ok, ora è più chiaro. Ma come navigo in modo efficiente?

In fondo a ogni articolo, ai lati della pagina, sono presenti due grandi bottoni quadrati. Quello a sinistra porta all'articolo precedente, ovvero più vecchio, l'altro al successivo, cioè al più recente.

Potrai così risalire fino al primo articolo, che è datato 1999.

Parlami della navigazione e dell'accessibilità

Alcune funzionalità del sito possono essere attivate tramite scorciatoie da tastiera.

Bla bla tecnico

Ho implementato due sistemi differenti ma in qualche modo integrati tra loro: accesskey e scorciatoie dirette tramite codice Javascript.

In sostanza, premendo una determinata combinazione di tasti più una lettera, è possibile saltare direttamente a una precisa sezione o articolo del sito.

Le accesskey sarebbero un sistema eccezionale, se non avessero due grandi difetti:

  1. Prevedono spesso la pressione di tasti scomodi da raggiungere, rendendo l'operazione difficoltosa.
  2. Variano da browser a browser, non c'è uno standard chiaro: ogni singolo browser esistente al mondo prevede una propria combinazione di tasti per richiamarle, rendendo il tutto confusionario e davvero poco attendibile.

Per dire, con Chrome e Safari su MacOS (che è la combinazione che uso io) è necessario premere i tasti ⌃ (Control) e ⌥ (Option) più la lettera richiesta. Con lo stesso browser e Windows si usa ALT; ma, in alcuni casi, è necessario premere anche ⇧ (Shift). Capisci bene che la coerenza va a farsi benedire.

Così ho deciso di sovrapporre alle normali accesskey un nuovo layer che mi consenta, inoltre, di poter utilizzare tasti non consentiti, come le frecce, che per me sono di importanza fondamentale.

Ciò significa che, se come me usi MacOS e Chrome, ti basterà premere ⌃ + ⌥ + lettera e infischiartene se partirà una accesskey o una scorciatoia Javascript. Se invece utilizzi una combinazione di sistema operativo e browser differenti, sarai costretto a utilizzare il link sopra per scoprire qual è la pressione di tasti necessaria.

Di fatto, comunque, ⌃ + ⌥ + lettera funzionerà anche col tuo browser, ma sarà limitata alle combinazioni "valide ovunque" indicate qui sotto. Le accesskey non funzioneranno.

Tasti validi ovunque

++H Home page


++ Articolo/Pagina precedenti
++ Articolo/Pagina successivi
++ Vai all’inizio della pagina
++ Vai alla fine della pagina


++C
++barra spaziatrice

Ricerca


++Z Pagina Anno Zero

Tasti validi in un elenco di articoli

++P Vai a pagina…

Questa scorciatoia funziona soltanto su una pagina con una lista di articoli, come la Home Page oppure quando vengono mostrati i risultati di una ricerca; o, ancora, quando si visualizzano tutti gli articoli di una determinata categoria.

In tutti gli altri casi si limiterà a richiamare eventuali accesskey assegnate alla lettera P.2Chiaramente solo se la combinazione dei tasti corrisponderà al tuo browser / sistema operativo (vedi sezione "Bla bla tecnico", poco sopra).


Per vedere quali accesskey sono attive sul sito, è sufficiente osservare le voci del menu in alto. Se c'è all'interno una lettera sottolineata, significa che tale lettera ti porterà direttamente all'articolo o alla sezione.

Eccone alcune (ma ce ne sono molte di più):

T Tutti gli articoli su J.R.R. Tolkien
S La scienza spiegata semplice
E Tutti gli articoli Lego
L I libri che ho letto
G I videogiochi a cui ho giocato
I Citazioni
A La pagina degli autori

Hai qualche altra perla di saggezza?

Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con i vari sistemi di navigazione delle pagine. Perché, se uno sta cercando un articolo preciso, l’unico metodo efficace è quello di muoversi di una pagina alla volta controllando tutta la lista (anche se a quel punto farebbe prima a usare la ricerca).
Vedere qualcosa del genere, per quanto carino esteticamente, è ai fini pratici completamente inutile:

Mettiamo che il sito abbia 100 pagine e io voglia andare alla sessantesima. Prova a immaginare quanti click dovrei fare!3Ok, i più svegli ci andrebbero modificando l’URL, ma si tratta di un compromesso e questo significa che il designer del sito andrebbe preso a scudisciate sulle chiappe.

L’unico dato davvero importante è il numero totale delle pagine, e un sistema per andare velocemente dove si vuole.

Premendo l’accesskey P (vedi il punto sopra) dalla home page, oppure dai risultati di una ricerca, tag o categoria si aprirà questa finestrella (molto spartana, lo ammetto, ma funziona bene):

Inserisci il numero della pagina di destinazione e ci arriverai al volo. Di default verrà automaticamente preimpostata l’ultima.

Infine, inserendo ‘0’, ‘z’ o ‘zero’ indovina un po’ quale pagina si aprirà?

Ok, sei pronto per attivate il flusso canalizzatore e viaggiare nel passato (selezionando il bottone a sinistra) o nel futuro (bottone a destra):

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