Tarli 2

Non so, adesso mi sembra che stiano esagerando.
Devono essere stati dappertutto, dalla soffitta alla cantina, forse anche in quel soppalco col tetto spiovente dove non guardo mai perché ci vuole una scaletta – e lo stesso non ci arrivo -, e dentro è buio.

Avranno aperto bauli di cui avevo buttato la chiave, o forse persa in qualche trasloco, e scardinato, ma con le loro zampette abili e gentili, cassetti incastrati da grumi di polvere e scaglie di sapone.
Hanno esplorato la metà nascosta della mia casa, quella dove non vivo più. E non so proprio dove possano averla ritrovata, dato che sono sicura di averla buttata via tanti anni fa; era deformata, schiacciata, e perdeva i pezzi.

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Tarli

Sono tornati.

Non so chi siano né come facciano ad entrare e uscire indisturbati, eppure ogni tanto passano da casa mia mentre sono fuori e combinano qualcosa.

Ogni volta una novità, e tutte incomprensibili. Non fanno danni, no, non rompono oggetti né lasciano scritte sulle pareti. Non rubano nemmeno, tutt'al più a volte ho notato che avevano spostato qualcosa, ma non mi è mai mancato niente. Loro lo sanno che sto fuori tutto il giorno e nessuno può controllarli. Entrano senza scassinare la porta, senza spaccare vetri, come se avessero le chiavi o meglio ancora come se passassero attraverso le fessure.

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Un verme in un orecchio

Sono una donna malata. Ho un millepiedi che attraversa il mio corpo, entra da un orecchio traforandomi il timpano (quello sinistro, dalla parte del cuore) poi s'infila nella trachea procurandomi una nausea indescrivibile con i suoi vischiosi movimenti di lombrico, e scende giù giù giù, spezzandomi la pancia in due sezioni simmetriche, intubandosi nell'arteria femorale e sbucando poi dal dito di un piede. E non è che sta ferma 'sta odiosa creatura: si agita e sceglie ogni giorno un delta differente per le sue puntatine all'esterno.

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