Quest'anno si festeggia il 20° anniversario di Lego Star Wars, ovvero gli anni trascorsi da quando la società danese ha cominciato a produrre set dedicati al tema spaziale più famoso della galassia.
Per l'occasione ha presentato, all'esorbitante costo di 700 euro, il remake UCS di una delle astronavi più iconiche della saga, l'Imperial Star Destroyer:
Set 75252 – Imperial Star Destroyer
D'accordo, io dovrei essere l'ultimo a giudicare, visto che due anni fa ho speso 800 euro per il MILFone più altri 400 per il tavolino espositivo. Però trovo che quel costo fosse comprensibile; questo molto meno.
Nota: Questo è un articolo che ho pubblicato alcuni mesi fa ma che ho deciso di riscrivere e riorganizzare, perché le copertine stavano aumentando a vista d'occhio e preferisco non dover ricorrere a pagine multiple per visualizzarle tutte. Ora ci sono dei semplici link, soluzione che mi sembra più semplice e pulita.
In questi giorni, complice l'acquisto di un nuovo televisore e conseguente riorganizzazione di applicazioni e file multimediali, sono passato da Kodi a Plex.
Ne ho approfittato per dare un'impostazione grafica coerente alla mia collezione di film, creando alcuni poster minimal, perché adoro quest'arte.
La mia collezione
Preciso subito che sono copertine fatte al volo, massimo 5-10 minuti l'una, pertanto non sono il massimo della bellezza o della semplificazione: la prima cosa che mi è venuta in mente l'ho buttata giù di getto e appiccicata sopra.
Alcuni disegni non sono miei, li ho presi da Google e adattati o ridisegnati per dar loro un po' di coerenza con gli altri poster, ma tutti gli eventuali diritti rimangono naturalmente dei rispettivi proprietari.
Le ciambelline nella parte superiore di alcuni poster sono una rappresentazione grafica di DVD multipli, per ricordarmi che sono collezioni, ovvero raccolte di film.
Facci quello che vuoi; io li metto qui, così un domani che ne avrò nuovamente bisogno, saprò dove trovarli. :)
Oggi continuo il discorso iniziato alcune settimane fa sui Lego non originali. Riassumendo brevemente, ci sono società asiatiche che copiano spudoratamente (e illegalmente) i set esistenti, e società che creano opere originali con il benestare degli autori.
"Ciao bella gioia!"
Ci eravamo lasciati con la promessa da parte mia di recensire un paio di questi particolari set. Eccoci dunque al primo:1Il secondo è lo Starbucks che ho già mostrato: carino, ma forse non sufficientemente importante da meritarsi un apposito articolo.
Intorno al 1983, quando avevo sette anni, prima che gli aeroporti avessero le lounge per i viaggiatori di prima classe, ero con mio nonno all’aeroporto di Nizza e vidi Roger Moore seduto in attesa di prendere un aereo, intento a leggere un giornale. Dissi a mio nonno che avevo appena visto James Bond e gli chiesi se fosse possibile andare da lui per chiedergli un autografo.
Roger Moore
Mio nonno non aveva idea di chi fossero James Bond o Roger Moore, così ci avvicinammo e mi piazzò davanti esclamando: «Mio nipote dice che sei famoso, potresti fargli un autografo?»
Con la massima gentilezza possibile Roger chiede il mio nome e firma per bene il retro del mio biglietto aereo, scrivendo una nota piena di belle parole. Mentre eccitatissimo torno al mio posto, butto un occhio alla firma. Non si capisce bene, ma di certo non c’è scritto "James Bond".
Mio nonno guarda l’autografo e capisce che c’è scritto "Roger Moore". Non ho idea di chi sia Roger Moore e il mio cuore si riempie di tristezza.
L'autografo
Dico al nonno che forse si è sbagliato a firmare, che ha scritto il nome di qualcun altro.
Il mondo dei Masters of the Universe non mi ha mai fatto particolarmente impazzire. Da bambino osservavo il mio He-Man superpompato e mi chiedevo perché diavolo Mattel avesse deciso di non rendere gomiti e ginocchia snodati; in fondo Big Jim lo faceva già dieci anni prima.1E il meccanismo dei bicipiti è tutt'oggi ineguagliato.
Ciononostante, i MOTU2Masters Of The Universe. avevano il loro fascino, anche perché era il periodo in cui al cinema spopolavano Stallone e Schwarzenegger, quindi i muscoli da culturista erano un must
Ricordo che mio cugino Alessio li aveva tutti. E con tutti intendo tutti: millemila personaggi, uno più bello (o brutto, a seconda dei punti di vista) dell'altro, cavalcature ed edifici compresi.
Uno di questi è il leggendario castello di Grayskull, appartenuto all'omonimo re del quale non so un'emerita cippa.
Esiste una versione più recente di questo film, e il relativo articolo lo trovi qui. Ho deciso di non rimuovere questa pagina perché contiene maggiori dettagli sul perché sia nato il progetto. È quindi consigliabile leggere prima qui e poi passare all'altro.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.
In un buco nella terra viveva uno Hobbit…
… e in quello stesso buco dovrebbe rintanarsi, per la vergogna, Peter Jackson.
Tempo fa mi sono imbattuto (online eh, magari trovarne uno dal vivo!) in uno dei primi set Lego dedicati al mondo di Star Wars. Si trattava dell'X-Wing fighter.
Oggi si può trovare, nuovo, all'interno di un range di prezzi compreso tra i 250 e i 450 euro.
La chicca è che, oltre alla storica navetta, era inclusa anche una struttura domestica, ovvero la capanna di Yoda sul pianeta Dagobah.
Non so bene per quale motivo mi sono subito innamorato di quella casupola circolare. Probabilmente perché ha molti elementi in comune con casa Baggins, e io ho un debole per le strutture dominate dalla natura. Non potendo avere l'originale a costi ragionevoli, ho deciso di replicarla.
Nota: Nel 2022 Lego ha finalmente realizzato un set degno di tale nome e ci ha regalato una meravigliosa DB5 in scala minifigure!
Con una mossa a sorpresa alcune settimane fa Lego ha sfornato la leggendaria Aston Martin DB5, protagonista di molti film di James bond. Da un punto di vista puramente tecnico è un gioiellino; nonostante appartenga alla serie Creator Expert (che riproduce veicoli quanto più fedelmente possibile, senza includere alcuna funzionalità) potrebbe benissimo essere annoverato anche in quella Technic, vista l'elevata presenza di geniali meccanismi (sedile passeggero eiettabile, targhe multiple, mitragliatrici a scomparsa, pannello antiproiettili scorrevole).
Ha soltanto un difetto che per me ne ha decretato il totale fallimento: non assomiglia per niente a una DB5, sembra più una Rolls Royce!
Nel 2013, da un'idea Cuusoo (che era l'antenato del sito Ideas, dove chiunque può sottoporre un progetto a Lego e sperare che venga prodotto in massa) è uscito il set 21103, dedicato alla mitica DeLorean di Ritorno al futuro:
Avrebbe potuto essere qualcosa di eccezionale. Invece, come si evince facilmente dall'immagine sulla scatola, si è rivelato essere una mezza porcheria.