Oggi è il 4 Maggio, per gli americani May the Fourth, e quale occasione migliore per dare una seconda possibilità a una trilogia che molti giurano appartenga a Guerre Stellari; anche se, secondo me, no.
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Episodi I-II-III AMM
Ho rifatto A Modo Mio i tre film della trilogia prequel di Guerre Stellari. Erano decenni che volevo metterci mano, ma non ho mai trovato il tempo o la voglia; almeno fino a oggi.
Continua a leggereLa battaglia dei campi del Pelennor
Per chi non la conoscesse, quella dei campi del Pelennor è stata la battaglia più sanguinosa e imponente del Signore degli Anelli, durante la quale tutte le forze congiunte di Sauron (Barad-dûr, Minas Morgul, Haradrim, Sudroni, Uomini malvagi di Rhûn e Khand) hanno assediato la città di Minas Tirith con l'intenzione di travolgere e sterminare i Popoli Liberi.1Una curiosità: si pronuncia Pelènnor e non Pèlennor.
Tomás Hijo è uno straordinario artista spagnolo, specializzato in linoleografie.2Ok, veloce chiarimento: la linoleografia (da non confondere con la litografia o la serigrafia… lo so, è un mondo difficile) è una tecnica di stampa su carta, cartone o stoffa mediante l'utilizzo di una matrice ricavata per incisione da una porzione di linoleum (in sostanza un pezzo di gomma rigida). Il nome deriva dal nome del supporto (linoleum) e dal greco "grapho" (scrivere). La matrice può essere utilizzata per stampare diverse copie del progetto, fino a che non si consuma. Ho scoperto per puro caso che qualche anno fa ha realizzato alcune opere dedicate al Signore degli Anelli. Purtroppo sul suo sito non sono più presenti perché la Tolkien Estate, ovvero l'organizzazione che detiene i diritti delle opere di J.R.R. gliele ha fatte rimuovere.3Ora, io capisco che in ballo c'è sempre il vil danaro ma, quando qualcosa è davvero bello, bisognerebbe permettere al mondo beneficiarne (magari facendo pagare una percentuale sui guadagni, invece di intimarne la distruzione). Ma io non conto niente, per cui mi limito a esprimere la mia insignificante opinione in merito.
Continua a leggerePallini colorati
Contrariamente a quel che possa sembrare osservando i ricorrenti articoli di questo blog, non seguo con particolare attenzione il mondo Lego. Certo, ci sono determinate categorie per le quali vado pazzo, ma mi perdo regolarmente l'uscita di tutti i nuovi set più interessanti; e poi mi ritrovo anni dopo a inseguirli sui canali non ufficiali per procurarmeli.
È il caso del 21226, uscito (e già ritirato da Lego, probabilmente a causa di scarso successo commerciale) un paio di anni fa sull'onda del successo dei quadretti artistici dedicati a Marilyn, Elvis, i Beatles e compagnia bella. Ritratti per inciso carinissimi, sui quali farei un serio pensierino se avessi ancora qualche parete di casa libera e se non venissero venduti a prezzi a mio parere un po' troppo speziati.
Questo set, inizialmente proposto alla modica cifra di 120 euro, conteneva poco meno di 4.000 pallini – tecnicamente "tile rotondi" – di colori piuttosto marcati (rosa, rosso, arancione, giallo, verde…), con i quali realizzare opere artistiche molto vicine allo stile della pixel art.
Continua a leggereL'Atlante degli Hobbit
Quando un paio di anni fa Bompiani ha pubblicato, dopo decenni di ingiustificabile ritardo, una nuova edizione dell'Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad, ho fatto i salti di gioia. Possedevo soltanto l'edizione inglese, e quella italiana degli anni '90 aveva già raggiunto prezzi a tre cifre sul mercato dell'usato; era pertanto al di fuori del mio concetto di "ragionevole".
La doccia fredda è stata scoprire che gli unici cambiamenti apportati riguardavano il passaggio della nomenclatura da quella classica Alliata/Principe alla nuova traduzione di Ottavio Fatica, e qualche altro piccolo dettaglio minore riguardante le informazioni geologiche.
Le mappe sono state (nuovamente) lasciate in inglese, con tutta la scomodità che ciò può comportare, specialmente se si prova a mantenere la corrispondenza con le complesse informazioni testuali che le accompagnano.
- Basta!
- Il formato
- Le unità di misura
- Le differenti nomenclature
- Riferimenti all’interno delle mappe
- Riferimenti ad altre opere
- Altri cambiamenti
- Ringraziamenti
- Il video
- Il making of
- Le mappe
- In conclusione
Una mappa per dominarle tutte
In poco più di tre anni e mezzo ho disegnato centinaia di mappe, perlopiù ispirate alle opere di J.R.R. Tolkien. Non è mai stato un lavoro, in primo luogo perché è un'attività che mi divertiva, e secondo perché, se avessi voluto far soldi, avrei scelto sistemi più semplici e meno impegnativi (e, di sicuro, non protetti da copyright). Non è stato nemmeno un hobby, perché un hobby solitamente te lo porti dietro per tutta la vita, e te lo godi sdraiato comodamente su un divano.
Continua a leggereParadise AMM
Introduzione
Ok, ci sto prendendo gusto a editare video. È un po' come, quando compri uno smartphone e non ti piacciono i wallpaper forniti dal produttore; così corri subito cercarne di nuovi per personalizzare l'esperienza secondo i tuoi gusti personali.
Non è nemmeno detto sia necessario mettere mano soltanto ai filmoni. A volte un ottimo B-Movie d'annata può regalarti soddisfazioni più che appaganti.
Intendiamoci… Paradise del 1982 non verrà ricordato nell’Olimpo della cinematografia. È stato girato con l'obiettivo di cavalcare la spropositata onda di successo di Laguna Blu con Brooke Shields, nella quale due ragazzini si perdono in un piccolo paradiso terrestre e crescono scoprendo i piaceri della natura (in sostanza erano i teenage movie degli anni '80), e ne è uscita una storia un po' figlia del proprio tempo. Non bruttissima, ma tutt’altro che memorabile.
Tuttavia, come gran parte delle pellicole che ho conosciuto da bambino, ci sono affezionato. Amavo l'omonima canzone di Phoebe Cates, amavo Phoebe Cates1Nella misura in cui si può amare qualcuno a dieci anni o giù di lì. e amavo in maniera particolare le grazie di Phoebe Cates, sulle quali questo film non lesina affatto.
Continua a leggereAliens AMM 0.99 (le comiche)
Indice
Introduzione
Alien è un capolavoro immortale della storia cinema. Il suo seguito, a opera di James Cameron, gli rimane parecchi gradini sotto, ma è pur sempre un gran bel film che riguardo volentieri.1I tristi film successivi, invece, meritano soltanto l'oblìo; per cui non li nominerò nemmeno.
Anche in questo caso, dopo oltre 36 anni dal debutto ai botteghini, ci ritroviamo con due edizioni: quella teatrale, uscita nel 1986, e una Director's Cut del 1991 che aggiunge circa 17 minuti di scene inedite. Contrariamente a Ridley Scott, per Cameron è quest'ultima l'edizione definitiva del film, e io più o meno concordo con lui.
Quel più o meno mi ha spinto a editare anche questa pellicola A Modo Mio.
Continua a leggereSupereroi con seri problemi
Una delle idee più stupide e folli che mi frullavano per la testa da un annetto a questa parte riguarda un'improbabile antologia sui cartoni animati. Non quelli belli e famosi con cui siamo cresciuti e che amiamo come la nostra famiglia.
Gli altri.
No, nemmeno quelli brutti e sconosciuti, dei quali per ovvie ragioni non frega niente a nessuno. Intendo gli altri ancora, quelli che avrebbero potuto essere e non sono stati. E per fortuna, aggiungerei.
Questo libretto, perché si è capito che è un libretto ormai, vero? Dicevo, questo libretto raccoglie una trentina tra i supereroi più idioti e inutili che la mia mente abbia potuto concepire nelle ultime settimane.
Un fantasioso gioco del "e se…?".
Continua a leggereAlien AMM
- Introduzione al mondo di AMM
- I cambiamenti
- Il segnale misterioso
- Questa mano po esse' fero…
- Bye bye baby
- E che ne so io?
- Ma vieeeeeeniii!!
- Uccceeedeeemeee!
- Se fossi gatto miao, se fossi cane bau, se fosse tardi ciao
- Desanguinamento
- I sottotitoli
- La realizzazione
- In conclusione
Introduzione al mondo di AMM
Alien è uno dei miei film preferiti e bla bla bla… ok, lo sappiamo, vai avanti. Bene, a oggi esistono sostanzialmente due edizioni di questo film: la Versione Teatrale, ovvero quella che è uscita al cinema nel 1979, e la Director's Cut del 2003.1Ci sono anche sotto-versioni minori, ma differiscono tra loro per dettagli infinitesimali, come qualche stella non presente in un'inquadratura dello spazio e inserita in seguito; rientrano comunque tutte nelle due varianti di cui sopra.
Ci sono un po' di differenze, che puoi trovare qui così non mi dilungo troppo. In linea di massima Ridley Scott si è sempre dichiarato soddisfatto della prima incarnazione di Alien, e così tutti noi; tuttavia, una ventina di anni fa, in concomitanza di una riedizione in cofanetto della saga, gli è stato chiesto di rielaborare la pellicola in modo da generare maggior interesse sulle vendite.
A suo dire non è mai stato contento del risultato, e in ogni intervista continua a ribadire che il vero Alien è il primo. Ma, se lo ha realizzato – penso io – è perché l'idea (o il compenso economico) tanto schifo non doveva fargli.2Va bene, lo dico subito, Ridley Scott è un vero talento della regia, ma a me sta un po' sulle palle: principalmente per come ha gestito la brutta vicenda riguardante Kevin Spacey (prima che venisse completamente scagionato), cacciandolo dal set del suo più recente film e rigirando con un altro attore tutte le scene che lo riguardavano, per timore di ricadute economiche. Film che poi è comunque finito nel dimenticatoio.
La stragrande maggioranza dei cultori di Alien ha bocciato la nuova riedizione, ritenendola inferiore all'originale, perché ha un ritmo più frenetico che lo avvicina alle atmosfere del seguito di James Cameron. Alcune sequenze sono state accorciate, alcune (malamente) tagliate e nuove, totalmente inedite, sono state introdotte. Il bello del primo erano proprio i tempi lunghi, che preannunciavano la tempesta in arrivo, ma anche il nuovo ha qualche freccia al proprio arco.
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