Pallini colorati

Contrariamente a quel che possa sembrare osservando i ricorrenti articoli di questo blog, non seguo con particolare attenzione il mondo Lego. Certo, ci sono determinate categorie per le quali vado pazzo, ma mi perdo regolarmente l'uscita di tutti i nuovi set più interessanti; e poi mi ritrovo anni dopo a inseguirli sui canali non ufficiali per procurarmeli.

È il caso del 21226, uscito (e già ritirato da Lego, probabilmente a causa di scarso successo commerciale) un paio di anni fa sull'onda del successo dei quadretti artistici dedicati a Marilyn, Elvis, i Beatles e compagnia bella. Ritratti per inciso carinissimi, sui quali farei un serio pensierino se avessi ancora qualche parete di casa libera e se non venissero venduti a prezzi a mio parere un po' troppo speziati.

Questo set, inizialmente proposto alla modica cifra di 120 euro, conteneva poco meno di 4.000 pallini – tecnicamente "tile rotondi" – di colori piuttosto marcati (rosa, rosso, arancione, giallo, verde…), con i quali realizzare opere artistiche molto vicine allo stile della pixel art.

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Cliccami! :)

Fly me to the Moon

Frank Sinatra – Fly me to the Moon

Con i Lego minifigures ci sono letteralmente cresciuto, per cui è più che naturale occupino un posticino privilegiato tra le mie passioni. In particolare i Classic Space, ovvero gli astronauti, dei quali possiedo tutte le varianti cromatiche finora uscite. Per molti anni ho cercato un modo originale per esporli, ma ho finito col ripiegare su un tristissimo stand che permette di mostrarli tutti in fila.

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Galaxy Explorer 2.0

Amo alla follia il Galaxy Explorer. È stato uno dei primi set Lego che ho ricevuto in regalo da piccolo e ha immediatamente sancito l’inizio del mio rapporto idilliaco con l’azienda danese. Troneggia tutt’oggi nella vetrinetta principale di casa mia, a fianco della spaceship! SPACESHIP! SPACESHIP!

Dopo aver tentato di ricostruirlo sommariamente, averlo in seguito riassemblato come Billund comanda e, infine, aver realizzato una versione micro (parte 1 e parte 2), mi accingo adesso a montare la versione più maestosa che sia mai stata creata.1Non per niente l’autore è Mike Psiaki, che ha realizzato tra le altre cose il Saturn V, l’Ecto-1 e la Ferrari F-40. È il mio Lego-designer-eroe, anche se ha completamente toppato l’Aston Martin di James Bond.

Tutta ufficiale.

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Zanzare galattiche 2

Galaxy Explorer e Galaxy Commander (dal vivo)

Questo articolo si collega a quest'altro, dove ho mostrato i rendering di queste mie nuove micro opere. Avrei potuto aggiungere le foto anche là, ma non volevo appesantirlo troppo.

Tra l'altro, a dire il vero, le due navicelle erano pronte fin da dicembre ma, a causa di un disguido tecnico, gli ultimi pezzi mi sono arrivati soltanto oggi.

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Zanzare galattiche

928 - 6980
Galaxy Explorer e Galaxy Commander

Non ho mai fatto mistero della mia adorazione per le micro-costruzioni Lego. Sono simpatiche, facilmente identificabili e solitamente costituite da un numero molto ridotto di mattoncini (ma non è questo il caso), caratteristica che tende a renderle anche deliziosamente economiche (ma non è questo il caso).

Ho deciso di pubblicare alcuni vecchi lavori a cui mi sono dedicato negli ultimi anni, e che col tempo sono un po' ingiustamente finiti nel dimenticatoio. Comincio con la riproduzione in scala lillipuziana di due storiche astronavi della serie Classic Space, delle quali ho già ampiamente parlato nei post passati: il leggendario Galaxy Explorer e il meno celebrato (e, diciamocelo, piuttosto sgraziato) Galaxy Commander.

Come è accaduto per la maggior parte delle idee su cui ho lavorato, la base è sempre attribuibile a qualche anonimo Lego builder o, più propriamente, svariati builders. Infatti solitamente studio tre o quattro diverse opere e cerco di fondere insieme le soluzioni che mi piacciono di più.

Purtroppo non sono in grado di ricordare le fonti perché è passato davvero troppo tempo.

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Galaxy Commander Lab

6980 - Galaxy Commander
6980 – Galaxy Commander

Uno dei regali del Natale 1983 è stato il mitico Lego Galaxy Commander della linea Classic Space, che andava così ad affiancarsi al Galaxy Explorer del 1979.
Pur non condividendo la stessa linea aerodinamica ed elegante — almeno per la moda fantascientifica di quegli anni — del fratellone, presentava alcune soluzioni innovative e interessanti. A differenza dei modelli precedenti il colore bianco sostituiva completamente il grigio e, in quello che all'epoca era il set spaziale più grande mai creato, si sperimentavano soluzioni curiose, come le ali "bucate" che non ho mai amato oppure il doppio abitacolo full-glass o, ancora, cannoni laser minacciosamente sproporzionati.

Diciamocelo, nel complesso la navicella era parecchio bruttina. E infatti, pur possedendo ancora buona parte dei pezzi originali, l'idea di ricostruirla non mi ha mai sfiorato (almeno finora).

C'era qualcosa, però, che mi ha rapito il cuore nei pomeriggi passati a giocare a pancia in giù sul parquet: il modulo laboratorio. Sarà che la scienza — e in particolare quella aerospaziale — ha sempre esercitato un forte fascino su di me, quel laboratorio, anch'esso piuttosto anonimo, ha rappresentato una infinita fonte di missioni ed esperimenti più o meno scientifici.

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Supporto SPACESHIP!

Fin dall'assemblaggio dei primi pezzi della Benny's spaceship! SPACESHIP! SPACESHIP! mi sono reso conto che le sue esagerate dimensioni non mi avrebbero consentito di poterla esporre nella solita vetrinetta, e questo avrebbe rappresentato un grande problema.

Versione finale. È possibile esporla anche con la massima estensione alare.
Versione finale. È possibile esporla anche con la massima estensione alare.

Che fare allora? Trascinarmi fino all'Ikea a comprare un espositore Strömbsprûmptz più capiente e farmi di conseguenza cacciare di casa da Mian? No, direi di no.

E allora l'ingegno tipico di chi non ha di meglio da fare mi ha suggerito l'idea di esporla inclinata, in modo da ridurre la superficie e, al tempo stesso, rendere la posa più dinamica e affascinante.

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"Spaceship" "Spaceship" "SPACESHIP!"

Ok, sono ricaduto in piena dipendenza Lego, basta vedere gli ultimi cinque articoli di questo sito (blog?). Ma è sempre così, vado a periodi.

Dopo aver ricostruito il Galaxy Explorer, ho riguardato e rivalutato il film the Lego Movie e mi sono innamorato della Benny's Spaceship, Spaceship, SPACESHIP!1È il suo nome ufficiale :)

Lego 70816 - Benny's Spaceship, Spaceship, SPACESHIP! (2014)
Lego 70816 – Benny's Spaceship, Spaceship, SPACESHIP! (2014)

Oltre a essere un set particolarmente cazzuto, strizza vistosamente l'occhio al Lego Classic Space, ed è probabilmente per quello che non ho saputo resistere. E poi Benny… Come si fa a non amare Benny?

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Galaxy Explorer 928

Un paio di settimane fa ho deciso di riesumare una delle più iconiche creazioni Lego degli anni '70 dal vecchio scatolone dei Lego, il mitico Galaxy Explorer LL928.

Purtroppo però, non avendo più tutti i pezzi originali, mi sono un po' arrabattato utilizzando quello che avevo, e ne è uscito un modello AMM.1A Modo Mio. Modificato per modificato mi sono divertito ad aggiungere appendici, cannoni, motori, alettoni e quant'altro. Tuttavia il pensiero tornava continuamente alla versione originaria e, in un momento di debolezza emotiva (in cui ho anche acquistato la SSS2Sorvoliamo su questo dettaglio fino a ulteriori aggiornamenti. ;)), mi sono deciso a ordinare i mattoncini mancanti.

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