Questo sito ha un photobomber ufficiale. Fino a oggi ha importunato soltanto gli articoli sui Masters of the Universe, con numerose comparsate qui e là; ma ho il sospetto che in futuro potremmo incontrarlo più spesso.
Se sei una persona dalla lunga memoria, ricorderai che poco più di due anni addietro ho pubblicato un articolo sul restauro degli elastici che tengono insieme le gambe dei vecchi Masters of the Universe anni '80. Per l'occasione, dal momento che Mattel se n'era uscita con una nuova fiammante riedizione denominata Origins, ne ho approfittato per mostrarli velocemente nell'immagine di apertura.
Da allora se ne sono rimasti buoni e tranquilli all'interno delle loro confezioni, anche e soprattutto perché odio esporre oggetti all'aria aperta (sono uno da o vetrinetta o morte!). Ma oggi è arrivato, anche per loro, il momento di uscire alla ribalta e godersi i canonici quindici minuti di notorietà.
Dei Masters of the Universe non so molto. I cartoni animati non li ho mai guardati perché mi sono sempre sembrati un po' ingenui, ridicoli e probabilmente adatti a un pubblico molto giovane. Ma le action figure erano fighe.
Mio cugino le aveva tutte (oh, tutte!), castelli e veicoli compresi.
Io che ero povero, invece, ne possedevo solo una, He-Man. Da un lato mi piaceva un sacco perché gli anni '80 erano l'epoca dei vari Schwarzenegger, Stallone e compagnia bella e i muscoloni esagerati andavano per la maggiore. Dall'altra queste action figure mi stavano altamente sul cazzo perché non potevo credere che in un periodo nel quale Big-Jim aveva addirittura braccia in similpelle, col bicipite che si gonfiava quando si piegava l'articolazione, Mattel se ne usciva con dei pupazzetti con gomiti e ginocchia fissi.
Ma vabbè, è andata come è andata e i Masters of the Universe (MOTU per gli amici) sono entrati nella storia. Il mio He-Man è invece uscito dalla mia vita, vittima probabilmente di quel destino a cui vanno incontro tutti i giocattoli poco custoditi: mamma, amiche, figli piccoli, ciao.
Il mondo dei Masters of the Universe non mi ha mai fatto particolarmente impazzire. Da bambino osservavo il mio He-Man superpompato e mi chiedevo perché diavolo Mattel avesse deciso di non rendere gomiti e ginocchia snodati; in fondo Big Jim lo faceva già dieci anni prima.1E il meccanismo dei bicipiti è tutt'oggi ineguagliato.
Ciononostante, i MOTU2Masters Of The Universe. avevano il loro fascino, anche perché era il periodo in cui al cinema spopolavano Stallone e Schwarzenegger, quindi i muscoli da culturista erano un must
Ricordo che mio cugino Alessio li aveva tutti. E con tutti intendo tutti: millemila personaggi, uno più bello (o brutto, a seconda dei punti di vista) dell'altro, cavalcature ed edifici compresi.
Uno di questi è il leggendario castello di Grayskull, appartenuto all'omonimo re del quale non so un'emerita cippa.
Come già ho avuto modo di affermare in passato1Svariate volte, peraltro., c'è stato un tempo in cui mi divertivo a scrivere insulsi libruccoli senza senso, in cui narravo improbabili storie più o meno fantasy. Quelle porcherie ce le ho ancora ma, mettiti tranquillamente il cuore in pace, sono troppo stupide per essere ammesse nuovamente alla luce del sole.
Tuttavia, come da tradizione, tutte o quasi si aprivano con una citazione di qualche ipotetico e, naturalmente, inesistente libro antico. Che in genere serve a dare maggiore profondità alla storia, nel mio caso invece aveva l'unico scopo di mettere subito in chiaro la natura prettamente idiota dell'opera.
Frasi di questo tipo:
"Ricapitoliamo: al passaggio del Viceré, e SOLO al passaggio del Viceré, date fuoco alla dinamite e fuggite come il vento. È tutto chia…"
Dal libro "Il misterioso cratere di Tung'Aman", scritto dal Viceré Grancù, detto il centenario2Da "le sabbie del tempo" – 2008
Apri il link in un nuovo pannello per una risoluzione più elevata.
"Ricapitolando"… libro… Afferrata la sottile ironia? ;P
Vabbè, veniamo al dunque. Come ho già affermato in questo articolo ho scritto un libro1Disponibile anche in versione brossurata e con copertina rigida (in realtà le edizioni fisiche non esistono più da un po’ di tempo)., una parodia del Signore degli Anelli. Potrebbe esistere un racconto fantasy senza la relativa mappa? Sì, però ho deciso di crearla lo stesso.
Una misteriosa Dama Nera, un Uccello di fuoco, un Mago incontinente, un Elfo con un terribile segreto, una Regina sboccata, svariati Re, uno più stupido dell’altro, un povero cristo tirato dentro per caso e altri personaggi degni di oblìo. E… Ah sì, anche un regno da salvare, perché l’originalità è sempre importante…
Sono un paio di mesi che non aggiorno il blog. E che non leggo un libro, tra l'altro (vergogna!), ma c'è una ragione.
Sto scrivendo un racconto, e il lato ironico della cosa è che non è mai stata mia intenzione farlo.
Tutto è cominciato qualche mese fa quando la costante frequentazione di un caro amico ha fatto riemergere passioni comuni, tra cui i giochi di ruolo, la lettura di libri (non solo) fantasy e, per l'appunto, il piacere di scrivere brevi racconti. Abitudine che avevo personalmente perso da diverso tempo. Ci siamo scambiati vecchi manoscritti e, la lettura di uno in particolare, ha risvegliato in me il desiderio, quasi l'impulso di crearne una mia personale versione. E, forse inconsciamente, anche di aprire questo blog.