Piccola nota sui giudizi attribuiti e legenda iconcine
Capolavoro.1Sui libri sono molto critico, non sarà facilissimo trovare 5 stelle su questa pagina, ma me lo auguro.
Ottimo.2Un gran bel libro, più che consigliato.
Buono.3Originale, piacevole e una trama ben articolata. Nella mia personale classifica 3 stelle non significano mediocrità ma giudizio decisamente positivo (anche se non eccezionale).
Così così.4Un libro che avrei potuto evitare di leggere; non necessariamente brutto ma che lascia il tempo che trova.
Pessimo.5Da evitare a tutti i costi! (secondo me).
Ulteriori informazioni sui voti (per i più pignoli)
I giudizi non sono lineari. Significa che voti al di sotto del 5 si beccano tutti una stella. Quelli compresi tra il 5 e il 5,5 ottengono due stelle, tra il 6 e il 7,5 → tre stelle, tra l'8 e il 9 → quattro stelle e tutti quelli superiori a 9 si aggiudicano il punteggio massimo.
Sono anche valutazioni soggettive. Questo significa che un libro può anche essere un capolavoro assoluto ma, se a me non è piaciuto (mi ha annoiato, l'ho trovato banale, prevedibile, scontato, ecc.), non mi faccio problemi ad assegnargli una stella. Se non sei d'accordo l'universo continuerà a esistere lo stesso. ;)
Legenda iconcine:
Libro già letto in precedenza.
202420232022212019181716151413
Se è necessario inserire una nota nel testo: <!-- wp:details {"summary":"Nota","className":"info"} --> <details class="wp-block-details info"><summary>Nota</summary><!-- wp:paragraph --> <p>TESTO</p> <!-- /wp:paragraph --></details> <!-- /wp:details -->
2024
—————————2024—————————
202421
I libri che mi sono perso per strada nel corso dell'anno
Mi sono sempre sforzato di concludere la lettura di tutti i libri che ho cominciato, salvo naturalmente quelli che, dopo pochi capitoli, ho classificato come "schifezze incredibili". Da qualche tempo ho invece deciso che, esattamente come mi accade con film, serie TV e videogiochi, se un romanzo non mi piace, o mi annoia, o mi dà la sensazione di farmi perdere tempo, come lettore ho il sacrosanto diritto di abbandonarlo; e quest'anno è accaduto in numerose occasioni, anche con clienti illustri.
Non ho tenuto traccia di tutti, ma a seguire un elenco dei più importanti:
- L'amica geniale, di Elena Ferrante.6Siccome tutti ne parlavano bene, mi ha incuriosito. Non è un libro scritto male, anzi. Però è uno stile che mi annoia (mi ricorda un po' quello di Michela Murgia, anche se il suo libro l'ho letto tutto).
- Don Chisciotte, di Miguel de Cervantes.7Un racconto (lunghissimo! originariamente era qualcosa come quattordici libri o giù di lì) scritto in uno stile arcaico molto piacevole, che molto mi ha ricordato Manzoni. Purtroppo la trama, a prima vista comica e divertente, si è dimostrata di una tristezza allucinante, spingendomi ad abbandonarlo. Scorre anche molto, molto lento…
- Il problema dei tre corpi, di Liu Cixin.8Questo romanzo cinese è balzato agli onori delle cronache grazie all'omonima serie TV, giudicata però piuttosto deludente da buona parte della critica. Il problema scientifico da cui trae il nome, invece, è molto affascinante, e mi ha spinto a un tentativo di lettura. Non mi è affatto piaciuto lo stile narrativo molto secco, spartano e anche un po' asettico dell'autore. In seguito ho provato a guardare anche la serie TV, ma pure lei l'ho mollata dopo un paio di episodi. Entrambi mi ricordavano troppo bene il trauma delle assurdità di Lost.
- Il cimitero di Praga, di Umberto Eco.9Eco è un genio, amo alla follia quasi ogni sua opera, ma questa mi ha annoiato all'inverosimile: l'impressione era che si trascinasse troppo lentamente lungo un corridoio infinito di… non dico "banalità", ma di eventi davvero poco incisivi. Sono certo che la colpa sia mia e questo non è il momento giusto per leggerlo (mi capita spesso). Magari fra qualche tempo, lo troverò bellissimo.
- Beowulf, tradotto da J.R.R. Tolkien. 10A parte che nel nostro caso l’opera era nuovamente ritradotta in italiano, passino le 1-200 pagine del racconto originale. Ne seguivano però altre 400 di analisi del testo e la noia ha avuto il sopravvento.
21.Mille Pugili
Nonostante l'indiscutibile capacità dell'autore nel saper narrare storie, non posso dire di aver provato grande soddisfazione nel leggere questo libro. Si tratta chiaramente di piccoli e grandi racconti scritti sui social network e raccolti nel volume. Molti li avevo già letto online ma non è questo il problema: trovo che alcuni non siano stati sufficientemente amalgamati tra loro e non è raro trovare frasi e concetti ripetuti, spesso frasi identiche. Ci sono tantissimi errori ortografici – almeno una quarantina, penso – e addirittura due pagine scambiate tra loro!
Insomma, manca un po' di cura, ed è un peccato perché il libro è esteticamente bellissimo.
20.Lo Hobbit (nuova traduzione)
Puoi trovare una recensione molto approfondita in questo articolo.
19.Lo Hobbit
18.Il Signore degli Anelli
Dopo tre giorni, come aveva preannunciato il Re, Éomer di Rohan arrivò seguito da un’éored dei più splendidi cavalieri del Mark. […] E prima di recarsi a riposare, mandò a chiamare Gimli il Nano, e gli disse: “Gimli, figlio di Glóin, hai tu pronta la tua ascia?”.
“No, sire”, disse Gimli, “ma posso andarla a prendere velocemente, se necessario”.
“Tocca a te giudicare”, rispose Éomer. “Perché vi sono ancora fra noi alcune rudi parole sul conto della Dama del Bosco d’Oro. E ora l’ho veduta con i miei occhi”.
“Ebbene, sire”, disse Gimli, “che cosa dici adesso?”.
“Ahimè!”, rispose Éomer. “Non dirò che ella è la più splendida dama vivente”.
“In tal caso devo andare a cercare la mia ascia”, disse Gimli.
“Ma prima desidero addurre una scusa”, interloquì Éomer. “Se l’avessi veduta in altra compagnia, avrei detto tutto ciò che vuoi. Ma ora metterò per prima la Regina Arwen Stella del Vespro, e sono pronto a sfidare chiunque osi contraddirmi. Vuoi che prenda la spada?”.
Allora Gimli fece un profondo inchino. “No, sei scusato per quel che mi concerne, sire”, disse. “Tu hai scelto la Sera, ma io ho donato il mio amore alla Mattina, e nel mio cuore vi è il presagio che presto svanirà per sempre”.
17.Il peggiore viaggiatore del tempo di tutti i tempi
Beh, l'ho scritto io. :)
In realtà negli ultimi mesi l'ho letto e riletto almeno una ventina di volte, per correggere eventuali errori e modificarne alcune parti. Ma vabbè, lo conterò soltanto una volta. :)
16.La Sirenetta (e altre storie)
Andersen è terribile! Ha scritto una buona parte delle fiabe che abbiamo ascoltato da piccoli ma, leggendo le originali, ci si rende conto di quanto ci fossero giunte edulcorate. In quelle vere quasi tutti i protagonisti stirano le zampe di morte violenta e, se non lo fanno loro, capita agli altri personaggi. Non c'è mai una morale: ti comporti bene, muori; ti comporti male, a volte la fai franca; altre volte muori.
È veramente un autore dotato di fantasia infinita; ma, al tempo stesso, estremamente angosciante. Una stella in più per la solita meraviglia dell'edizione MinaLima.
15.Paesaggi della Terra di Mezzo
Un libro che ho letto principalmente perché le mappe al suo interno le ho disegnate io (ma questo non ha influito sul giudizio finale e no, non ho guadagnato un singolo centesimo). :)
Non mi aspettavo molto, perché solitamente i saggi seri su Tolkien un po' mi annoiano, ma devo ammettere che questo si è rivelato molto più interessante delle aspettative.
Ogni bioma della Terra di Mezzo viene analizzato, paragonandolo agli equivalenti luoghi del nostro pianeta. Scopriamo così il clima, la flora e le principali caratteristiche di queste meravigliose regioni. Ampio respiro viene dato agli alberi e alle foreste, grandi amori di J.R.R.
14.Ico – Il Castello delle Nebbie
Assisté a tante altre scene di vita. Un villaggio avvolto dalla brezza che porta con sé il profumo dei fiori freschi. Una notte di primavera in cui addormentarsi vestiti leggeri, soddisfatti del lavoro della giornata. Una conversazione a letto, fatta di voci affettuose dei genitori adottivi che si coricavano accanto a loro. La pelle abbronzata dal sole e il polverone di un giorno d'estate. La luna piena di una sera d'autunno e le stelle di tutto il firmamento. Lo splendore dell'alba. Il sapore di un frutto appena colto. I denti sani che lo sgranocchiano e la felicità che ne scaturisce. Il conforto nel radunarsi attorno a un falò per resistere al freddo dell'inverno…
Il romanzo originale è stato pubblicato in Giappone nel 2004, tre anni dopo l'uscita del gioco. Nel resto del mondo è arrivato nel 2009 mentre da noi, da sempre ultima ruota del carro letterario, nel 2020. Ho scoperto la sua esistenza soltanto un paio di settimane fa.
Non è un'opera curatissima, la qualità del volume è mediocre, sono presenti numerosi errori ortografici e la traduzione è piuttosto deludente. Il compito dell'autrice è molto arduo: come ampliare la storia di Ico senza snaturarla, o toglierle quell'aura di mistero che pervade l'intera esperienza videoludica? Beh, snaturandola! Mi spiego meglio… L'inizio del racconto è molto in linea e tutto è piuttosto coerente. Poi si cominciano a intravvedere piccole differenze (per esempio durante il viaggio iniziale verso il castello). Ma in fondo non stonano più di tanto perché aggiungono maggiore profondità. Poi, a un certo punto il libro se ne va per la propria strada.
Non saprei dire se in fondo la storia sia migliore o peggiore, perché in tutta sincerità nel gioco stesso viene svelato ben poco. Alcune parti sono migliori (la storia delle ombre), altre discutibili; ma tutto sommato è una lettura che mi è piaciuta. Si tratta di un punto di vista differente sulla vicenda, con parti narrative molto alte e altre abbastanza ingenue.
Si nota in tutto il racconto un sottofondo di cultura nipponica, che contribuisce a rendere più eterei gli eventi raccontati.
13.Paperino e il signore del padello
Che porcheria, santoddio che porcheria!
12.Shadow of the Colossus
Un grande appassionato di Shadow of the Colossus (è anche uno sviluppatore di videogiochi) analizza questo immenso capolavoro dal punto di vista emotivo, tecnico, visuale, strutturale, ambientale e filosofico. Una sorta di cronaca degli eventi, con un capitolo dedicato a ogni Colosso (Valus, Quadratus, Gaius, Phaedra, Avion, Barba, Hydrus, Kuromori, Basaran, Dirge, Celosia, Pelagia, Phalanx, Cenobia, Argus e Malus11Li ho scritti solo per vedere se riuscivo a ricordarmeli ancora tutti a memoria e sì, li so ancora tutti nel corretto ordine. :)).
Svolge anche il compito di (una sorta di) guida romanzata (del livello facile). Piacevole da leggere, anche se sfortunatamente solo in lingua inglese.
11.Computers that made Britain
Un gradito regalo di Natale (o era compleanno?), grazie Luca. L'autore analizza 19 computer che a cavallo tra gli anni '80 e '90 hanno monopolizzato il mercato informatico britannico. Per nostra fortuna, a parte cinque o sei macchine delle quali noi italiani abbiamo solo sentito parlare (più altre due o tre completamente sconosciute), il resto della flotta comprendeva nomi molto noti, come il Commodore 64, l'Amiga, L'Atari ST, lo Spectrum, il Macintosh e molti altri.
Articoli molto densi, della lunghezza di una decina di pagine l'uno che raccontano la completa storia di ogni computer, dall'ideazione della sua tecnologia, alle spesso controverse vicende che ne hanno alfine decretato il successo (o meno).
Due note dolenti la lingua solo inglese (non un problema per me, ma per la diffusione del volume) e la quasi totale mancanza di illustrazioni: sarebbe stato utile e istruttivo poter visualizzare le tantissime varianti, specialmente numerosi prototipi, menzionati nel libro.
10.Il sergente nella neve
Cosí è successo questo fatto. Ora non lo trovo affatto strano, a pensarvi, ma naturale di quella naturalezza che una volta dev’esserci stata tra gli uomini. Dopo la prima sorpresa tutti i miei gesti furono naturali, non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell’isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un’armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto piú del rispetto che gli animali della foresta hanno l’uno per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. Chissà dove saranno ora quei soldati, quelle donne, quei bambini. Io spero che la guerra li abbia risparmiati tutti. Finché saremo vivi ci ricorderemo, tutti quanti eravamo, come ci siamo comportati.
Era da molti anni che volevo leggere questo racconto. Ci avevo anche provato tempo fa, ma lo avevo mollato dopo poche pagine. Ieri sera l'ho ripreso in mano e l'ho finito in una notte, segno che nessun libro è sbagliato, ma può essere sbagliato il momento.
Uno stile semplice e crudo, la triste cronaca del ritiro degli italiani dai territori sovietici al termine della seconda guerra mondiale. Appassionante e struggente perché, quando leggi che uno dei personaggi è morto, è morto davvero.
9.Preda
Sono passati più di tre anni dall'ultimo libro di Crichton che ho letto, e si era beccato una sola stella. Non capisco come abbia fatto uno degli autori che più mi piacevano a passare dalle stelle alle stalle. La storia in questo caso è anche interessante, un mix tra intelligenza artificiale e biologia. Ma si trascina per tutto il libro in modo incerto e diventa sempre più ridicola; fino a un finale completamente insensato e per niente credibile.
Ho sinceramente paura a leggere i suoi rimanenti romanzi… :(
8.Il silenzio degli innocenti
Una volta un addetto al censimento cercò di quantificarmi. Gli mangiai il fegato con contorno di fave e una bottiglia di Amarone. Torni a scuola, piccola Starling.
Avevo questo libro da molto tempo e finalmente mi sono deciso a leggerlo. Ben scritto e appassionante.
E sì, nell'originale non c'è il Chianti.
7.La rinascita di Shen Tai
E alla fine, poiché neanche i morti potevano affliggersi per sempre, dimenticati dal mondo, venne una notte illuminata dal chiaro di Luna in cui nessuno spirito perduto gridò più a Kuala Nor, e non c'era nessuno vicino al lago per ascoltare il loro ultimo grido. Si perse in quella notte, nella corona di montagne che cingeva il lago. Salì tra le pareti, sempre più in alto, e svanì.
Un autore che non conoscevo, e che ho scoperto per caso cercando nuovi stimoli di lettura su Youtube. Spacciato per un racconto fantasy, l'ho trovato più una (valida) cronaca storica della Cina della dinastia Tang, benché completamente inventata.
Ha un incipit meraviglioso e, per la prima metà, tutto è perfetto. Poi la storia comincia a diramarsi con qualche deriva poco sensata, che mi ha fatto storcere il naso. Qualcosa si sfilaccia e si arriva col fiatone a un finale in cui tutto precipita senza che ce ne sia una reale necessità. E si comincia a nuotare in un piccolo mare di banalità.
Kay ha uno stile divino, sporcato da una traduzione non all'altezza (basta notare le infinite ripetizioni nella citazione qui sopra), e da una ridicola quantità di errori di ortografia all'interno del libro. Il classico lavoro alla carlona italiano (Fanucci editore).
6.Houston, abbiamo un problema
Un interessante libro pieno di sublimi fallimenti che hanno contribuito in modi imprevisti al progresso scientifico. Flop tecnologici che hanno portato a ricadute straordinarie, teorie geniali rivelatesi fallaci e, viceversa, idee inizialmente considerate errate che si sono in seguito rivelate corrette.
5.The Hobbit (Michael Hague)
Altra versione inglese della mia Tolkien-libreria illustrato da Michael Hague, nell'edizione che celebra il 50° anniversario dalla pubblicazione del romanzo.
4.Nove principi in Ambra
Quando fummo circa tre metri sotto la superficie, Random, che si era portato alla mia sinistra, mi lanciò un'occhiata, e io udii la sua voce. Era come se tenessi l'orecchio appoggiato al fondo di una vasca da bagno, e ognuna delle sue parole mi giungeva come il suono di qualcuno che prendesse a calci i bordi.
Sono approdato a questo racconto dopo aver guardato per caso un video su YouTube intitolato "i 5 migliori libri fantasy che non hai letto". E, molto probabilmente, avrei fatto bene a non guardarlo.
Non che sia terribile, anzi, è piuttosto fantasioso (forse troppo), ma sembra non avere né capo né coda: accade di tutto e alla fine non è successo niente; sembra più un esercizio di stile fine a se stesso.
Boh…
3.The Martian
Quando amo un libro mi piace rileggerlo (prima o poi) in lingua originale, per capire se la traduzione italiana sia realmente all'altezza o meno. In questo caso direi proprio di sì: è fedelissima e tutto lo slang americano è stato italianizzato al meglio.
È l'unico racconto, insieme allo Hobbit, che rileggo volentieri tutti gli anni.
2.Racconti incompiuti
Un'interessante raccolta di racconti di Tolkien relativi a svariati retroscena delle Ere di Arda.
1.Homo Cælestis
Quando John Fizgerald Kennedy lanciò la straordinaria sfida di camminare sulla Luna […] visitava spesso gli stabilimenti della NASA per verificare lo stato di avanzamento dei lavori […] Si racconta che un giorno, notando un addetto alle pulizie che stava spazzando un corridoio, il presidente si staccò dal gruppo e gli chiese quale fosse il suo compito alla NASA. L'uomo rispose senza esitazione e quasi stupito: "Io lavoro per portare l'uomo sulla Luna".
Non conoscevo Tommaso Ghidini, attuale responsabile del progetto dell’Agenzia Spaziale Europea per costruire la prima base permanente sulla Luna. Il suo è un libro a metà strada tra scienza e filosofia: affronta alcuni aspetti dell'esplorazione spaziale arricchendoli con aneddoti spesso interessanti e considerazioni personali sull'esistenza umana.
Una lettura leggera, non sempre originalissima, ma piacevole.
2023
—————————2023—————————
202327
I libri che consiglio quest'anno
25-27.Topolinissimo 1930 1931 1932
Introduzione
Sono dei vecchissimi fumetti di Topolino che leggevo sempre da piccolo in casa dei miei nonni. Adesso li ho io da alcuni anni, e sono alcuni dei libri più preziosi che possiedo.
Non sono le migliori storie del mondo, ma ci sono molto affezionato.
27.Topolinissimo 1930
26.Topolinissimo 1931
23.Topolinissimo 1930
19-23.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia). Ed è diventata una pentalogìa lo scorso anno.
23.La leggenda della Spada di Ghiaccio
22.La Bella addormentata nel Cosmo
21.Il ritorno del Principe delle Nebbie
20.Il torneo dell'Argaar
19.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa pentalogìa il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
18.Letters from Father Christmas
Edizione Deluxe inglese delle lettere da Babbo Natale.
Una meraviglia il volume, una meraviglia le lettere.
17.The Art of the Lord of the Rings
Non riesco a credere che sono già passati nove anni da quando ho letto la meravigliosa controparte di questo volume, l'Arte dello Hobbit.
Si tratta di una raccolta di tutti gli schizzi e disegni realizzati da J.R.R. durante la stesura della sua opera magna: da semplici linee tracciate sul bordo dei manoscritti alle complesse mappe che sono infine state incluse nel racconto.
Pura meraviglia.
16.Il Signore dei Ratti
Niente, sono intollerante all'umorismo di Ortolani. Qualche trovata è piacevole e pungente ma, nell'insieme, per fare una parodia bisogna conoscere l'originale e qui non ci siamo: uno su tutti l'Aragorn di turno è associato al Negromante, che in realtà è Sauron stesso.
Inoltre tutta la storia delle elfe transessuali stanca alla prima battuta.
15.Il Signore degli Anelli
Sorsero mura verdi e mura bianche. Sulle alture si ergevano delle fortezze. Re di piccoli reami si combattevano aspramente, mentre il giovane Sole brillava come un tizzone sul rosso metallo delle loro spade fiammanti e avide. Ci furono vittoria e sconfitta; le torri cadevano, le fortezze bruciavano, e le fiamme salivano sino in cielo. Oro fu versato sulle bare di re e regine morti, e cumuli di terra li ricoprirono; le porte di pietra furono chiuse, e l’erba crebbe su tutto. Le pecore tornarono per un po’ a brucare l’erba, ma presto i colli furono nuovamente vuoti. Un’ombra uscì da luoghi oscuri e remoti, e le ossa si agitarono sotto la terra. Spettri dei tumuli errarono nelle caverne con tintinnii di anelli alle fredde dita e catene d’oro al vento. Recinti di pietra sbucarono da terra sghignazzando ai raggi di luna come denti rotti.
14.L'Atlante degli Hobbit
L'Atlante degli Hobbit è una rielaborazione di parte dell'Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wyn Fonstad, e rappresenta uno studio approfondito dei luoghi e degli eventi descritti nei due romanzi principali di J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Novanta tavole schematiche e venti illustrazioni colorate conducono il lettore all'interno della Terra di Mezzo, mostrando i percorsi dei personaggi, la struttura degli edifici, la dinamica delle battaglie e altri interessanti retroscena del meraviglioso mondo immaginato dal prolifico autore inglese. Una riduzione dell'Atlante della Terra di Mezzo della stessa autrice, ma interamente tradotto in italiano e arricchito da utili riferimenti visivi all'interno delle mappe.
13.Studi e ricerche nel centro storico di Anguillara Sabazia
Volevo scoprire qualche informazione in più sulla città in cui vivo. Sfortunatamente il registro di questo volume è piuttosto tecnico e noioso; ma vabbè, non poteva certamente essere un romanzo…
12.Chi è Tom Bombadil?
Un trattato sempre piacevole da rileggere, che offre nuove prospettive e approfondimenti sulla figura di Tom Bombadil, personaggio fondamentale nel Signore degli Anelli.
9.L'Orda del Vento
Barnak Sov… Il cammino è terminato. Non c'è più nessun motivo per contrare! Siamo già sull'Estrema Vetta. Siamo arrivati.
Un romanzo che avevo già letto otto anni fa. È un po' svanita la magia della prima lettura, e sono più che certo che questa sia stata l'ultima; ma è un racconto geniale, che merita molto.
8.Accabadora
Fecero scivolare il discorso sui risultati scolastici meno brillanti della bambina, e una volta tornate alla porta della classe la maestra fece per congedarsi. Ma Bonaria aveva un'ultima domanda.
"Volevo chiederle, a proposito dei disegni che fa Maria. cosa intende esattamente quando dice che dovrebbe disegnare la vera madre?"
La maestra rimase interdetta, dallo sguardo più ancora che dalle parole dell'anziana sarta.
"Non mi fraintenda, mi riferivo alla madre naturale, non volevo certo svilire il vostro rapporto."
"La madre naturale, per Maria, è quella che lei disegna quando le chiedono di disegnare sua madre."
Gli spaccati di vita regionale non mi hanno mai particolarmente coinvolto, e questo non ha fatto un'eccezione. Ne ho comunque apprezzato l'originalità, e Michela Murgia ha un immenso talento per la scrittura.
7.Il giorno in più
Sono stato sfidato a leggere questo libro e, benché mi ero ripromesso di non toccare mai più qualcosa di Fabio Volo, ho dovuto accettare.
Non è malvagio come i suoi primi lavori (non che li abbia letti, ma ho provato un paio di capitoli prima di gettare la spugna), la storia è anche carina, per niente credibile (se non nella fantasia dell'autore e di tutti i quindicenni dentro di noi) ma carina; è però costellata da continue interruzioni, tra flashback inutili, digressioni fastidiose e trattati filosofici su uomini e donne in pieno stile John Gray.
L'ho letto tutto in una notte, perché sapevo che, lasciandolo a metà, non avrei più avuto la voglia di riprenderlo.
4-6.Cronache del Ghiaccio e del Fuoco
6.Una tempesta di spade
In tutta sincerità, arrivato al terzo libro, che poi a sua volta è in realtà composto da tre volumi (ragione per cui leggerli sta diventando una vera e propria Odissea), sto cominciando a rompermi i coglioni di Martin.
L'intera trama, esauriti i colpi di scena dei primi capitoli, tende ormai a trascinarsi pigramente in avanti, senza una reale direzione. Solito squallido sesso fine a se stesso, interi capitoli di pura inutilità, personaggi che, improvvisamente, escono dalla parte e si comportano in maniera poco credibile.
Vabbè, ormai proseguirò verso la fine (che poi una fine non è, visto che le cronache del ghiaccio e del fuoco sono ancora attualmente incompiute) perché non mi piace lasciare le cose a metà.
Però che palle…
5.Uno scontro tra re
Il signore di Castel Granito entrò in sella al suo cavallo da guerra, percorse la sala in tutta la sua lunghezza e smontò di fronte al Trono di Spade. […] Le rondelle ai gomiti erano a forma di raggiera solare, il leone ruggente che sormontava l'elmo aveva occhi di rubino. Su ciascuna spalla, un fermaglio a forma di leonessa tratteneva una cappa di tessuto dorato così ampia da coprire tre quarti delle cosce del suo destriero. Perfino l'armatura del cavallo era placcata e i suoi finimenti di seta porpora luccicante, con il simbolo del leone di Lannister. Un vero peccato che, dopo un'entrata in scena così sfolgorante, il cavallo di lord Tywin decidesse di scaricare un bel mucchio di sterco proprio alla base del Trono di Spade. Per scendere ad abbracciare il nonno, proclamandolo salvatore della città, Joffrey dovette aggirare la pila di merda e lo fece con aria disgustata. Sansa si coprì la bocca con la mano, celando un sorriso nervoso.
Al di là della trama solida e coinvolgente, non sopporto più due cose di Martin: I capitoli con soltanto il nome dei personaggi, che quando devi andare indietro a cercare qualcosa di particolare è un calvario, e tutte le scene di sesso gratuito (e completamente inutili ai fini della storia) che non so bene cosa dovrebbero dimostrare… che è un maniaco sessuale? o_O
4.Un gioco di troni
Il tuo argento è nostro. I vostri cavalli sono nostri. La tua cotta di maglia di ferro e la tua ascia e il coltello che hai alla cintura, tutto nostro. Non avete niente da darci al di fuori delle vostre vite. Dimmi, Tyrion figlio di Tywin, come vuoi morire?» «Nel mio letto, a ottant'anni, con la pancia piena di vino e le labbra di una fanciulla attorno al cazzo» ribatté Tyrion.
Mi sono finalmente deciso a leggere le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, da cui è stata tratta la serie TV "Games of Thrones". Devo dire che il primo libro mi è molto piaciuto, e segue fedelmente (a dirla tutta è il contrario) la prima stagione della controparte cinematografica.
Grazie alla super mappa che mi sono disegnato, sono riuscito a seguire agevolmente tutte le vicende.
Martin è bravissimo a descrivere i cibi, tanto che ogni volta mi fa venire una fame incredibile; però stellina in meno per le inutili scene erotiche – che non aggiungono una virgola alla trama – di cui è protagonista unica la povera Daenerys: si parla più della sua figa che di lei.
3.L'Oscuro Signore e il suo tempo libero
È successo qualcosa a Moria! I Generali sostengono che qualcuno ha aperto le porte — questo non avveniva da un numero innumerevole di anni — e si è introdotto nelle miniere dei Nani. I corvi riferiscono di una battaglia sulla sommità del Zirakzigil, ma Gragnak non sa altro.
Questo è un libro che ho scritto a mia insaputa. Nel senso che la storia del testo è narrata qui, ma sono venuto a conoscenza che Eterea Edizioni l'avrebbe trasformata in un libro solo a giochi fatti. Naturalmente la cosa non può che farmi piacere. :)
2.Project Hail Mary
It's a simple idea, but also stupid. Thing is, when stupid ideas work, they become genius ideas. We'll see which way this one falls.
Dopo lo scivolone Artemis, Andy Weir is back on track.
The Martian rimane inarrivabile, per genialità ed esecuzione, ma questo nuovo romanzo incarna lo stesso spirito, la stessa ironia e il medesimo mix di scienza e originalità.
Mi sarebbe piaciuto leggerlo in italiano ma, dopo quasi due anni dalla sua pubblicazione, Mondadori continua a rimandarne la traduzione; è ormai localizzato in ogni lingua del mondo tranne la nostra.
Così mi sono rotto le palle e l'ho letto in inglese.
2022
—————————2022—————————
202217
17.Lo Hobbit
Sotto il tetto della foresta non un fremito nell'aria, eternamente immobile, scura e soffocante. Ne risentivano perfino i nani, che pure erano abituati a scavare gallerie e talvolta restavano a lungo senza la luce del sole; ma lo hobbit, cui i buchi piacevano per farci una casa e non come posti per passarci le giornate estive, sentiva di star lentamente soffocando.
Calava un buio pesto, non il solito buio pesto, ma proprio come la pece: così nero che non si poteva vedere niente di niente. Bilbo provava ad agitare la mano davanti al naso, ma non riusciva a vederla affatto. Forse però non è esatto dire che non riuscissero vedere niente: riuscivano a vedere degli occhi. Dormivano tutti insieme, stretti l'uno all'altro e facevano la guardia a turno; e Bilbo, quando era il suo turno, vedeva nell'oscurità attorno a loro dei luccichii e talvolta un paio d'occhi gialli, o rossi o verdi, che lo fissavano a breve distanza, poi lentamente svanivano, e lentamente a scintillare poco più in là. E talvolta brillavano, rivolti in giù, proprio dai rami che lo sovrastavano; e quella era la cosa più terribile. Ma gli occhi che meno gli piacevano erano quelli sporgenti e pallidi, un tipo d'occhi davvero orribile. «Non sono occhi di animale», pensava, «semmai di insetto, anche se di gran lunga troppo grandi.»
16.l Signore dei Ratti
Gli do tre stelle per le seguenti ragioni: I disegni sono splendidi e il colore è molto evocativo (mi è parso di capire che il fumetto originale fosse in bianco e nero). Non riesco a entrare in sintonia con l'ironia di Ortolani, probabilmente perché mi mancano le basi — non ho mai letto nessun precedente lavoro suo — e non sono stato capace di cogliere alcun riferimento. Però leggo in giro che molti lo adorano, per cui sarà molto probabilmente un limite mio. :)
11-15.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia). Ed è diventata una pentalogìa quest'anno.
15.La leggenda della Spada di Ghiaccio
Che si trattasse di una mera operazione commerciale, per smuovere i cuori di chi con la Spada di Ghiaccio c'è cresciuto, è piuttosto evidente dalla piattezza dell'intera trama. Davvero, una cosa imbarazzante.
Anche i disegni non mi hanno scaldato più di tanto: il tratto e la scelta dei colori sono anche piacevoli, ma la grafica digitale, con quegli sfondi sfocati artificialmente, risulta fredda, finta e anonima.
14.La Bella addormentata nel Cosmo
Una storia che sarebbe potuta essere interessante, ma che alla fine non aggiunge nulla alla Saga.
Le do due stelle unicamente per i magnifici disegni di De Vita.
13.Il ritorno del Principe delle Nebbie
12.Il torneo dell'Argaar
11.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa teralogia il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
Qui puoi leggere il mio giudizio in merito.
10.The Lord of the Rings Companion
Un interessantissimo companion, che agevola la lettura spiegando in modo chiaro alcuni passaggi più oscuri del libro o fornendo interessanti curiosità sull'universo dell'autore.
A volte va un po' per le lunghe, e in alcuni tratti tende un po ad annoiare, ma è quasi sempre di aiuto.
9.The Lord of the Rings
But Aragorn smiled. ‘It will serve,' he said. ‘The worst is now over. Stay and be comforted!' Then taking two leaves, he laid them on his hands and breathed on them, and then he crushed them, and straightway a living freshness filled the room, as if the air itself awoke and tingled, sparkling with joy. And then he cast the leaves into the bowls of steaming water that were brought to him, and at once all hearts were lightened. For the fragrance that came to each was like a memory of dewy mornings of unshadowed sun in some land of which the fair world in spring is itself but a fleeting memory.
Curiosamente non avevo ancora letto il Signore degli Anelli in lingua originale. Beh, ora l'ho fatto e naturalmente è meraviglioso.
8.Il signore degli Anelli
Ma Aragorn sorrise. “Servirà,” disse. “Ormai il peggio è passato. Calmati e consolati!” Prese due foglie, le posò sulle mani, ci soffiò sopra e poi le schiacciò, e di colpo una vivida freschezza empì la stanza, come se l'aria stessa si fosse risvegliata e pizzicasse, spumeggiante di gioia. E poi gettò le foglie nelle scodelle d'acqua fumante che gli avevano portato, e subito ogni cuore si risollevò. La fragranza che ognuno coglieva era come il ricordo di roride mattine di sole terso in un paese del quale la beltà primaverile è pur sempre solo un labile ricordo.
Questa traduzione è partita un po' zoppicante ma, col procedere delle pagine, Ottavio Fatica sembra essere entrato sempre più in sintonia con Tolkien, fino ad arrivare a una narrazione eccellente.
6.La Bella e la Bestia
Un racconto meh… così infarcito di deus ex machina da far impallidire i cartoni animati Disney. Anche il libro, curato da MinaLima, è decisamente sottotono. Insomma, qualcosa di evitabile.
5.Misery
Il romanzo da cui è stato tratto il bel film Misery non deve morire. Dimostra che quando King non si lascia prendere la mano da demoni, mostri ed elettrodomestici indemoniati, è capace di scrivere storie molto avvincenti (per quanto sempre un po' troppo truculente).
4.Se tutte le stelle venissero giù
Un divertente libro su cosa succederebbe se l'Universo non funzionasse in questo modo e provassimo a modificare qualche regola (spoiler: succederebbe un disastro!).
3.Tre uomini in barca
Una gita d'altri tempi in barca sul Tamigi in cui succede di tutto. Un racconto molto divertente, benché funestato a mio avviso da un po' troppe digressioni.
1.DeLorean Time Machine owner's manual
Un simpatico, ipotetico manuale della DeLorean di Ritorno al Futuro.
2021
—————————2021—————————
202132
32.Il Maestro e Margherita
«Hai pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l'esistenza delle ombre, e neppure del male. Non vorresti avere la bontà di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra, se ne sparissero le ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ecco l'ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi e tutto quanto c'è di vivo per il tuo capriccio di goderti la luce nuda? Sei sciocco.»
Credo sia il libro più fuori di testa che abbia mai letto. Non saprei da dove cominciare a descriverlo, ogni paragrafo può partire per la tangente in qualsiasi momento. La storia principale, in una Mosca anni '30 del secolo scorso, si intreccia con gli ultimi giorni di vita di Gesù, in una follia totalmente distopica ma affascinante.
C'è dentro un po' di tutto, una storia d'amore che in tutta sincerità non mi ha fatto né freddo né caldo, Satana e il suo seguito di servitori pazzi e affascinanti e, come da tradizione classica sovietica, nomi di una lunghezza infinita e impossibile da ricordare una volta voltata pagina.
Le tre stelle sono un omaggio alla fantasia e alla creatività, e a quei colpi di puro genio disseminati qui e là con brillante maestria.
26-29.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia).
29.La Bella addormentata nel Cosmo
28.Il ritorno del Principe delle Nebbie
27.Il torneo dell'Argaar
26.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa teralogia il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
Qui puoi leggere il mio giudizio in merito.
27.Il libro della giungla (edizione MinaLima)
– State a sentire! – gridò. – Non c'è bisogno di fare tutta questa cagnara. Stanotte mi avete ripetuto così spesso che non sono un uomo (quanto a me sarei stato lupo con voi fino alla fine dei miei giorni), che mi rendo conto che dite il vero. Perciò non vi chiamerò più fratelli, ma sag [cani], come un uomo dovrebbe.
Altro libro piuttosto strano. Pensavo ci fosse un'unica storia, quella di Mowgli (tra l'altro piuttosto cruda, per essere stata scritta per dei bambini), invece racchiude diversi racconti altrettanto particolari. Non saprei dire se nell'insieme mi sia piaciuto o meno, di sicuro la lettura è stimolante (e la traduzione di Ottavio Fatica aiuta molto in tal senso), ma mi ha lasciato una strana sensazione di incompletezza. In ogni caso Kipling ha vinto il premio Nobel per la letteratura, e il suo stile è molto piacevole.
Come sempre bellissima la cura riposta da MinaLima.
26.Moby Dick (a fumetti)
Prendete il più distratto degli uomini, immerso nelle sue più profonde fantasticherie; mettetelo dritto, fategli muovere i piedi ed egli infallibilmente vi guiderà all'acqua.
La trasposizione a fumetti dell'immensa opera di Melville, che ho tanto amato. I disegni sono stratosferici, di una bellezza unica. Chiaramente ci sono infinite semplificazioni, che fanno perdere un po' il senso del romanzo (e immagini ripetute in modo ossessivo, che aiutano a creare atmosfera ma rubano il posto a eventi che sarebbero stato importante includere).
Sinceramente dubito che, chi non ha letto il romanzo, riuscirebbe a comprendere questo volume, ma io l'ho fatto per cui chissene.
25.Peter Pan (edizione MinaLima)
«Buffo! – disse Peter gravemente. – Ora ti devo dare un ditale?»
«Se ti fa piacere» disse Wendy, tenendo la testa ben alta questa volta.
«Peter la ditalò, e quasi subito lei mandò un acuto strillo.
Un libro strano. Davvero strano, a tratti inquietanti. E tradotto da cani. Pensavo che Ippocampo (l'editore) avesse scelto una localizzazione economica, invece si stratta della prima traduzione ufficiale italiana, dell'inizio dello scorso secolo. Il problema è che Google Translator avrebbe fatto meglio: qui tutto è tradotto alla lettera — anche i modi di dire inglesi, che da noi non hanno alcun significato.
Per me è un libro da una stella, gliene aggiungo un'altra per via della meravigliosa edizione illustrata da MinaLima, e in particolare per i bellissimi inserti interattivi.
24.Vent'anni dopo
Dopo la scena terribile che sopra abbiamo descritto, nella barca regnò a lungo un silenzio profondo. La luna si era mostrata per un momento, quasi Dio avesse voluto che nessun particolare di quella tragedia fosse rimasto nascosto agli occhi degli spettatori. Poi tutto ripiombò nella tenebra, così spaventosa in tutti i deserti, ma soprattutto in quel deserto liquido che è l'oceano.
Tutti conoscono I tre moschettieri, pochi Vent'anni dopo. Eppure, se il primo romanzo è molto bello, il secondo è una meraviglia. Denso di accadimenti, con colpi di scena magistrali (tanto per dire, ad un certo punto i protagonisti si fanno la guerra tra loro) e personaggi perfettamente caratterizzati. Un racconto da 5 stelle.
23.I tre moschettieri
I grandi criminali recano con sé una specie di predestinazione grazie alla quale sormontano tutti gli ostacoli e che li sottrae a ogni pericolo fino al momento in cui la Provvidenza, stanca di loro, non segna lo scoglio contro cui naufraga la loro empia fortuna.
Ho aspettato troppi anni a leggere questo romanzo, che era nella mia lista da sempre. Semplice, piacevole, ironico oltre ogni aspettativa e altamente soddisfacente.
22.Peter Pan nei Giardini di Kensington
Esiste più di un ingresso ai Giardini, ma voi entrate dal cancello che si apre su questo lato, e prima di entrare vi consiglio di parlare con la signora dei palloncini, che è seduta appena fuori.
Lei non può avventurarsi dentro più di così perché, se lasciasse anche solo per un istante l'inferriata cui si tiene stretta, i palloncini la solleverebbero facendola volare via. Rimane quindi seduta tutta rannicchiata – perché i palloncini tentano sempre di trascinarla via – e fatica così tanto a restare a terra, che la sua faccia è paonazza per lo sforzo.
Un tempo al suo posto c'era un'altra signora, che però lasciò la presa.
Ho trovato questo racconto mentre cercavo una traduzione decente del più famoso romanzo "Peter Pan", perché la versione (ufficiale del 1939) utilizzata nella mia edizione MinaLima era qualcosa di allucinante. Siccome non era presente all'interno del volume cartaceo, l'ho letto capendoci ben poco.
Ho in seguito scoperto trattarsi di una raccolta dei capitoli di un altro libro, l'uccellino bianco, che racconta una storia più completa; questi sono semplicemente tutti i riferimenti al personaggio di Peter Pan.
Non mi è piaciuto, ma tutto sommato è comprensibile.
21.Harry Potter e la pietra filosofale (edizione MinaLima)
«Benvenuti!» disse. «Benvenuti a Hogwarts per un nuovo anno scolastico! Prima di dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: imbecille, medusa, scampolo, pizzicotto! Grazie!»
E tornò a sedersi. Tutti batterono le mani e gridarono entusiasti. Harry non sapeva se ridere o no. «Ma… è un po' matto?» chiese incerto a Percy.
«Matto?» gli fece quello con disinvoltura. «È un genio! Il miglior mago del mondo! Ma è un po' matto, sì. Patate, Harry?»
A distanza di una ventina d'anni l'ho voluto rileggere, complice più che altro la meravigliosa nuova edizione illustrata da MinaLima.
Confermo la mia prima impressione, e cioè che è un racconto molto bello, ma anche troppo leggero e ingenuo. Il giudizio, come la volta precedente, è di tre stelle; la quarta la aggiungo per tutta la magia del libro cartaceo. :)
20.Lo Hobbit: cronache dal set I
Un elegante volume dedicato all'arte del primo dei tre film dedicati allo Hobbit. Il film non mi piace, l'ho già detto svariate volte, ma questo making off, pieno di disegni, schizzi e bozzetti — opera anche di Alan Lee e John Howe — è molto interessante. Mostra le varie fasi di studio, e i tentativi intermedi, occorsi durante la creazione di quasi tutti i costumi, trucchi, scenografie, armi e altri oggetti apparsi nella pellicola cinematografica.
18.Il ciclo dei destini incrociati
19.La taverna dei destini incrociati
Nelle battaglie due sono i modi che si raccomandano per battagliare: o dare giù nel mezzo, chi pigli pigli, o scegliere tra tutti i nemici un nemico che faccia al caso e lavorartelo di fino.
Una sorta di seguito del racconto precedente. Meno lineare, inizialmente scritto con uno stile fantastico, verso la fine è partito per la tangente e mi ha abbastanza annoiato.
18.Il castello dei destini incrociati
Il tambureggiare dei cucchiai e l'acciottolio di coppe e stoviglie bastavano a convincermi che non ero diventato sordo: non mi restava che supporre d'essere muto. Me lo confermarono i commensali, muovendo anch'essi le labbra in silenzio con aria graziosamente rassegnata: era chiaro che la traversata del bosco era costata a ciascuno di noi la perdita della favella.
Le storie sono forzatamente semplici, non potrebbe essere altrimenti. Ma l'idea di base è puro genio: disporre le carte dei tarocchi in un determinato modo e intrecciare storie plausibili scorrendole in differenti direzioni, con continui incroci e reinterpretazioni del medesimo simbolo a seconda della situazione.
15-17.Il ciclo dei nostri antenati
17.Il cavaliere inesistente
Cominciavano i duelli, ma già il suolo essendo ingombro di carcasse e cadaveri, ci si muoveva a fatica, e dove non potevano arrivarsi, si sfogavano a insulti. Lì era decisivo il grado e l'intensità dell'insulto, perché a seconda se era offesa mortale, sanguinosa, insostenibile, media o leggera, si esigevano diverse riparazioni o anche odi implacabili che venivano tramandati ai discendenti. Quindi, l'importante era capirsi, cosa non facile tra mori e cristiani e con le varie lingue more e cristiane in mezzo a loro; se ti arrivava un insulto indecifrabile, che potevi farci? Ti toccava tenertelo e magari ci restavi disonorato per la vita. Quindi a questa fase del combattimento partecipavano gli interpreti, truppa rapida, d'armamento leggero, montata su certi cavallucci, che giravano intorno, coglievano a volo gli insulti e li traducevano di botto nella lingua del destinatario.
– Khar as Sus!
– Escremento di verme!
– Mushrik! Sozo! Mozo! Escalvao! Marrano! Hijo de puta! Zabalkan! Merde!
Questi interpreti, da una parte e dall'altra s'era tacitamente convenuto che non bisognava ammazzarli.[…]
Ma si sa: la guerra è guerra, e ogni tanto qualcuno ci restava. E loro del resto, con la scusa che sapevano dire «figlio di puttana» in un paio di lingue, il loro tornaconto a rischiare ce lo dovevano avere.
Indubbiamente il miglior racconto dell'intera trilogia. Calvino è un vero piacere da leggere.
16.Il barone rampante
Visto che l'unica cosa che non mancava erano i sassi, i carbonai presero a tirar sassate. I Mori, allora, sassate pure loro. Coi sassi, finalmente, la battaglia prese un aspetto più ordinato, ma siccome i carbonai tendevano ad entrare nella grotta, sempre più attratti dall'odor di stoccafisso che ne spirava, ed i Barbareschi tendevano a scappare verso la scialuppa rimasta sulla riva, tra le due parti mancavano dei grandi motivi di contrasto.
Gli avrei dato quattro stelle perché, nonostante la storia non mi abbia particolarmente coinvolto, lo stile di Calvino è meraviglioso. Mi ha dato però sui nervi la sua ostinazione a scrivere interi dialoghi in lingua straniera (principalmente francese, ma anche russo e altri idiomi) senza un minimo di traduzione o di spiegazione. Siccome non mi andava di passare le serate su Google translator, ho saltato quelle parti a pie' pari.
15.Il visconte dimezzato
A spada sguainata, si trovò a galoppare per la piana, gli occhi allo stendardo imperiale che spariva e riappariva tra il fumo, mentre le cannonate amiche ruotavano nel cielo sopra il suo capo, e le nemiche già aprivano brecce nella fronte cristiana e improvvisi ombrelli di terriccio. Pensava: Vedrò i turchi! Vedrò i turchi! Nulla piace agli uomini quanto avere dei nemici e vedere se sono proprio come ci s'immagina. Li vide, i turchi. Ne arrivavano due proprio di lì. Coi cavalli intabarrati, il piccolo scudo tondo, di cuoio, veste a righe nere e zafferano. E il turbante, la faccia color ocra e i baffi come uno che a Terralba era chiamato Miché il turco. Uno dei due turchi morì e l'altro uccise un altro. Ma ne stavano arrivando chissà quanti e c'era il combattimento all'arma bianca. Visti due turchi era come averli visti tutti. Erano militari pure loro, e tutte quelle robe erano dotazione dell'esercito. Le facce erano cotte e cocciute come i contadini. Medardo, per quel che era vederli, ormai li aveva visti; poteva tornarsene da noi a Terralba in tempo per il passo delle quaglie. Invece aveva fatto la ferma per la guerra.
Calvino ha la capacità discorsiva dei grandi: frasi semplici ma incisive, che scorrono come un fiume; e come un fiume travolgono.
Oggi so' poeta! :)
14.Timeline
Il peggior libro di Crichton che abbia mai letto. Lento, noioso, scontato, banale, poco ispirato e (imho) scritto male. Mi sembrava di leggere Dan Brown.
Da dimenticare.
13.Punto critico
Un tempo, quando i giornalisti desideravano ottenere informazioni, le loro domande si concentravano su un fatto fondamentale. Volevano un quadro preciso della situazione, e per questo dovevano sforzarsi di vedere le cose dal punto di vista dell'intervistato, di capire il suo modo di ragionare. Alla fine, poteva succedere che non lo condividessero, ma per loro era una questione d'onore il fatto di riuscire a presentare con estrema fedeltà le opinioni dell'intervistato, prima di sollevare obiezioni. Il loro metodo di intervista non era molto personale, perché tutta l'attenzione era riservata al fatto che stavano cercando di comprendere. Ormai, però, i giornalisti affrontavano le questioni con il titolo già stampato in mente; per quanto li riguardava, la loro funzione consisteva nel rendere noto ciò che sapevano già. Non cercavano tanto informazioni quanto piuttosto prove di cattiva fede. Assumevano con evidente scetticismo il punto di vista dell'interlocutore, preventivamente convinti che la risposta non potesse che essere evasiva. Partivano da una presunzione di colpa universale, in un'atmosfera di tacita ostilità e sospetto. Questo nuovo metodo era estremamente personale: volevano prenderti in castagna, attenti al più piccolo errore o a qualsiasi dichiarazione men che corretta — e a tutte quelle frasi che, decontestualizzate, potessero apparire stupide o denotare insensibilità.
La scrittura di Crichton renderebbe interessante anche la guida telefonica, pertanto è stata stata una lettura estremamente piacevole. Peccato per alcune ingenuità narrative (lo so, sembra strano parlando di un autore come lui) e una storia non particolarmente coinvolgente, benché interessante. Cominciano un po' a stancare le trovate da "analisi tecniche dei video" alla CSI.
12.La reincarnazione degli Elfi
Ci tengo, una volta di più, a specificare che il voto che assegno a un libro letto non è un giudizio assoluto, ma quanto tale lettura mi ha coinvolto, divertito, colpito.
Avevo semplici domande, del tipo "come si reincarnano gli Elfi?", "il Glorfindel del Signore degli Anelli è lo stesso ucciso da Sauron?", "perché non si incontra mai un Elfo reincarnato (salvo rarissime eccezioni) nei racconti di Tolkien?", e così via. La risposta alla (sola) prima domanda l'ho trovata tipo a pagina due. Poi tre scritti lunghi e (per me) noiosi di pippe mentali assurde che alla fine non giungono a conclusioni (per me) apprezzabili.
Gli studi del testo e gli approfondimenti non fanno decisamente per me.
11.Il ritorno di Beorhtnoth, figlio di Beorhthelm
Non temo i danesi se non per le spade. Che fissino pure, se sono all'inferno.
Boh… Non è ovviamente un romanzo, ma non mi ha lasciato nulla.
10.Il mondo di Tolkien visto dai fratelli Hildebrandt
"[Io e mio fratello Tim] scherziamo spesso su quale sia la distinzione tra un illustratore e un grande artista, e siamo giunti alla conclusione che un illustratore si siede per dipingere mentre un artista lo fa stando in piedi" – Greg
Un meraviglioso artbook sulle illustrazioni che i due fratelli Hildebrandt hanno realizzato sul tema della Terra di Mezzo, dai calendari alle opere commissionate per collezionisti privati.
Di ognuna viene raccontato qualche aneddoto legato alla sua realizzazione, con numerose foto di modelli in posa, scattate dagli stessi artisti con la loro Polaroid.
Putroppo la traduzione italiana è stata assegnata a una capra, che ha infarcito il testo di sviste ed errori grammaticali ("un artista", per esempio, era scritto con l'apostrofo).
9.L'arazzo di Tolkien
Il libro si apre con una lunga pappardella scritta dall'autore, che se da un lato illustra in modo interessante le tecniche pittoriche utilizzate, o alcune spiegazioni sui dipinti, dall'altra è di una noia mortale; tanto che, a tratti, l'ho saltata a pie' pari.
Per quanto riguarda i disegni, il giudizio è sicuramente soggettivo. A parte un paio di quadri, che ho trovato innovativi e interessanti, l'arte di Cor Block non rispecchia i miei gusti artistici.
8.Tolkien e l'Italia
Alla domanda su come avrebbe reagito Tolkien all'enorme popolarità, suo figlio Christopher rispose: «Penso che avrebbe potuto essere a turno felice, incantato, divertito, perplesso, inquieto, sconcertato, sdegnato, ma, alla fine, comprensibilmente stupito».
Un libro serio, oserei dire quasi accademico, sul rapporto di J.R.R. Tolkien e il nostro paese. Dal resoconto dei suoi viaggi in Italia, all'intera storia editoriale (e, diciamo, politica). Non manca un capitolo dedicato alle differenti edizioni di ogni sua pubblicazione, cosa che rende questo volume utilissimo per consultazioni post lettura.
7.Aliens: scontro finale
Nel tunnel di servizio che univa gli edifici della colonia al processore erano appollaiati un paio di silenziosi cannoni-robot con i rivelatori di movimento in funzione. Il fucile C sorvegliava il corridoio vuoto, mentre la sua luce verde di ARMATO lampeggiava. La nebbia entrava da un buco nel soffitto all'estremità del passaggio. L'acqua si condensava sui muri di nudo metallo e sgocciolava sul pavimento. Il fucile non sparava sulle gocce: era abbastanza intelligente e selettivo da distinguere tra innocui fenomeni naturali e movimenti ostili. L'acqua non fece tentativi di avanzata e l'arma trattenne il fuoco, in paziente attesa di qualcosa da uccidere.
Un'ottima trasposizione del film, con personaggi maggiormente caratterizzati ed eventi spiegati in maniera più dettagliata.
6.Alien
Parker poteva lamentarsi per ore per un guasto in un microcircuito, maledicendo gli antenati del congegno fino al terreno dal quale erano stati estratti gli elementi rari che lo componevano.
La novelization del magnifico film di Ridley Scott. Un romanzo ben scritto, anche se la traduzione è piuttosto mediocre (il computer di bordo viene chiamato "La Mamma") ed è piuttosto evidente che sia stato composto quando ancora la pellicola non era stata terminata: ci sono alcuni eventi che nel film non compaiono, o che sono stati introdotti solo in seguito dalla Director's Cut. E, per esempio, il nome di Ripley non è Ellen ma Park. Già nel secondo, che ho appena cominciato a leggere, il nome della commissaria di bordo è stato corretto, così come la dinamica dell'eliminazione del primo alieno, che nel primo libro avviene in modo differente.
Ma, tutto sommato, scorre bene e riesce a caratterizzare in maniera apprezzabile (meglio che nel lungometraggio) i personaggi, e ad addentrarsi più in dettaglio all'interno dei numerosi accadimenti.
5.La fattoria degli animali
TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI
MA ALCUNI SONO PIU' UGUALI
DEGLI ALTRI.
Altro libro che avevo letto a scuola e, naturalmente, non apprezzato.
Devo dire che Orwell era abbonato a questa sensazione di distopico pessimismo, ma è un romanzo che fa molto riflettere sul popolo e sugli astuti stratagemmi da adottare per tenerlo buono.
4.Accendere un fuoco
Parlò al cane, chiamandolo per farlo avvicinare; ma la sua voce aveva un suono strano, come di paura, che spaventò l'animale che non lo aveva mai sentito parlargli prima a quel modo. C'era qualcosa di diverso, e la natura sospettosa dell'animale sentì il pericolo — non sapeva quale, ma oscuramente provò un senso di timore verso l'uomo.
Hai presente quelle infinite liste, tutte diverse, che si trovano su Internet relative ai libri da leggere assolutamente prima di morire? In una c'era anche questo breve racconto di Jack London.
Semplice, diretto, efficace. Non mi ha cambiato la vita, ma è stata una piacevole lettura.
3.Chi è Tom Bombadil?
Scrivo di boschi e di mare.
Di resina e di salsedine.
Un libricino minuscolo, scritto da un vero abitante dei boschi. Esattamente come Tom Bombadil — il misterioso custode della foresta di Tolkien — ti cattura con i suoi racconti e ti trasporta nella Terra di Mezzo, facendoti riconnettere con la natura.
Piccolo, breve ma intenso e profondo.
Dal momento che il libro non ha un codice ISBN è difficile da trovare, per cui ecco un link.
2.L'uomo di Marte
Ho riflettuto sulle leggi che riguardano Marte.
Sì, lo so, è una cosa stupida su cui riflettere, ma ho un sacco di tempo libero.
C'è un trattato internazionale che dice che nessuna nazione può rivendicare nulla che non si trovi sulla Terra. Secondo un altro trattato, se non sei sul territorio di una qualsiasi nazione, si applica il diritto marittimo.
Dunque Marte è “acque internazionali”.
La NASA è un'organizzazione non militare americana ed è proprietaria dello Hab. Dunque finché sono dentro lo Hab, sono in vigore le leggi americane, appena metto il piede fuori, sono in acque internazionali. Poi, quando sono a bordo del rover, sono di nuovo sottoposto alle leggi statunitensi.
Ed ecco il bello: a un certo punto raggiungerò lo Schiaparelli e requisirò il lander di Ares 4. Per questo non sono stato autorizzato esplicitamente, e nessuno può farlo finché non sarò a bordo di Ares 4 e non avrò messo in funzione il sistema di telecomunicazione. Quando sarò a bordo di Ares 4, prima di cominciare a parlare con la NASA avrò assunto il controllo di uno scafo in acque internazionali senza permesso.
Questo fa di me un pirata!
Un pirata spaziale!
Ormai è una tradizione, lo rileggo (almeno) una volta all'anno; questa è la quarta.
Un libro perfetto.
1.Bud, un gigante per papà
«Professore, il signor Pedersoli non entra nel lettino!». «Mettete una prolunga» rispose ironicamente il chirurgo.
Trovato il modo di risolvere quella situazione imbarazzante, quando il chirurgo chiese all'anestesista: «Ha già iniettato il Pentothal?» quello confermò: «Sì. 5 cc!».
Il professore annunciò allora l'inizio dell'intervento: «Bene, possiamo cominciare».
Dopo pochi istanti si sentì tuonare la voce di mio padre, che spaventò sia l'équipe medica sia noi: «A' Mario, ma che vuoi cominciare: io sono ancora sveglio!».
Una appassionata lettera d'amore di una figlia al padre. Si scoprono alcuni aspetti poco conosciuti di Bud Spencer al di fuori dal set, e di quanto questo straordinario personaggio fosse fuori dagli schemi. Non l'ho trovato estremamente appassionante ma l'ho comunque letto volentieri.
2020
—————————2020—————————
202024
I libri che *non* consiglio quest'anno
Quest'anno non ho consigli per la lettura; sono stati dodici mesi dedicati all'approfondimento della vita e delle opere di J.R.R. Tolkien. Naturalmente ho incontrato numerosi libri da cinque stelle, ma li consiglio soltanto a chi abbia voglia di approfondire l'universo che ruota intorno alla Terra di Mezzo.
26-29.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia).
29.La Bella addormentata nel Cosmo
28.Il ritorno del Principe delle Nebbie
27.Il torneo dell'Argaar
26.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa teralogia il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
Qui puoi leggere il mio giudizio in merito.
19.Lettere 1914/1973
Un giorno, non molto tempo fa, andavo in bicicletta lungo l'ospedale Radcliffe, quando in me si è fatta una chiarezza improvvisa come a volte ci viene in sogno. Ricordo di aver detto a voce alta, con assoluta convinzione: "Ma certo! Ovviamente è così che le cose in realtà funzionano!"
Ma non riuscivo a ripetere un qualsiasi ragionamento che mi avesse portato a quella convinzione, sebbene la sensazione fosse la stessa che se mi avessero convinto con la ragione (anche se non ragionando). E da allora ho pensato che uno dei motivi per cui non si riesce a recuperare il ragionamento meraviglioso o il segreto quando ci si sveglia, è semplicemente perché non ce n'è stato uno; ma c'è stata (spesso, forse) una comprensione diretta della mente (ovvero della ragione), ma senza quella catena di ragionamenti che conosciamo nella nostra vita nel tempo seriale.
Una raccolta di lettere che Tolkien ha spedito ad amici, conoscenti, editori e fan nel corso della propria vita. Uno splendido autoritratto di uno degli scrittori più influenti della nostra epoca. Come il precedente volume, anche questo è stato curato da Humphrey Carpenter e, infatti, a mio avviso andrebbero letti affiancati (così ho fatto).
Si tende a pensare che J.R.R. fosse un ricco professore di Oxford un po' snob. Al contrario, era uno di noi, alla continua ricerca di tempo per terminare le proprie opere e con la costante preoccupazione di sbarcare il lunario; almeno fino a quando il successo del Signore degli Anelli non gli ha dato una meritata stabilità finanziaria.
Un libro meraviglioso.
18.La vita di J.R.R. Tolkien
Il numero 76 è in fondo alla via. La casa è dipinta di bianco e nascosta, in parte, da un'alta staccionata, da una siepe e da alberi che sovrastano l'edificio. Parcheggio l'automobile, apro il cancello, risalgo il viottolo costeggiato da cespugli di rose e suono il campanello.
Una biografia breve e concisa, scritta con uno stile asciutto e neutrale. A detta di molti il migliore ritratto mai scritto su Tolkien.
Tra l'altro la copia in mio possesso è una prima edizione italiana, con una qualità di materiali e impaginazione rari al giorno d'oggi. Un vero piacere da tenere in mano e da leggere.
17.Lo Sghorbit
Che porcheria assurda. Dovrebbe essere una parodia dello Hobbit ma è solo un'accozzaglia di volgarità e frasi senza senso. Fa scopa col signore dei tranelli, che neppure ero riuscito a finire. L'unica cosa che si salva è la copertina, disegnata dal mitico Piero Crida. :(
16.Journeys of Frodo
Una serie di tavole rappresentanti zone della Terra di Mezzo, da utilizzare come riferimento durante la lettura del Signore degli Anelli per comprendere tutti i dettagli degli spostamenti dei vari personaggi. Un capolavoro.
15.Il Silmarillion
Erano essi i Nazgûl, i Fantasmi dell'Anello, i più temibili servi dell'Avversario; tenebra li accompagnava, ed essi urlavano con la voce della morte.
Non mi piace la traduzione italiana del Silmarillion. Mi sembra legnosa, forzata, inutilmente arcaica, fredda, distaccata. Magari erano quelle le intenzioni iniziali ma l'ho letto con molta difficoltà. GLi eventi narrati però sono una meraviglia. Questo libro non contiene solo il Quenta Silmarillion ma altre quattro cronache di vicende ad esso intrecciate, e il lavoro fatto da Christopher Tolkien è davvero eccellente.
14.The last of us: Il sogno americano
Un fumetto ispirato allo splendido videogioco di Naughty Dogs. Racconta, in modo molto conciso, l'incontro di Ellie con Riley, la ragazza protagonista del DLC Left Behind, e la sua prima interazione con le Lucciole.
Il tratto grafico non mi piace, la storia ancora meno. Troppo breve, troppo anonima. Niente a che vedere con la spettacolare trama dei videogiochi.
13.La Compagnia dell'Anello (Astrolabio)
“ Il signor Bilbo è un gentilhobbit, come ho sempre detto, molto simpatico e perbene ”, dichiarò il Gaffiere. Era la pura verità: Bilbo lo trattava molto bene, chiamandolo ‘ Mastro Amio ' e informandosi costantemente circa la crescita delle verdure. In materia di ‘ radici ' e in particolar modo di patate, il Gaffiere era considerato da tutto il vicinato (e da se stesso) il migliore esperto.
Non è un errore, l'ho riletto a distanza di qualche settimana. :)
12.Bilbo's last song
Ship, my ship! I seek the West,
and fields and mountains ever blest.
Farewell to Middle-earth at last.
I see the Star above my mast!
L'ultima canzone di Bilbo è un'opera in versi nella quale Bilbo Baggins descrive la sua partenza dai Rifugi Oscuri, e quindi dalla Terra di Mezzo, a bordo in una nave elfica, al termine del romanzo Il Signore degli Anelli; è in sostanza l'epilogo del romanzo, sebbene non sia mai stato inclusa all'interno del libro.
Si tratta di un libretto carinissimo, trovato usato a meno di tre dollari, graziosamente illustrato da Pauline Baynes, una delle illustratici preferite di J.R.R.
Se vogliamo trovargli un difetto, le ridotte dimensioni penalizzano sensibilmente i disegni più piccoli.
11.La Compagnia dell'Anello (Astrolabio)
Quando il signor Bilbo Sacconi di Casa Sacconi annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa particolarmente sontuosa, tutta Hobbiville si mise in agitazione.
Questa è la prima traduzione italiana del Signore degli Anelli. Pubblicata nel lontano 1967 copre soltanto la prima delle tre parti dell'interno romanzo (in sostanza, i primi due libri), ed è molto differente dall'edizione classica che conosciamo. Per esempio Bilbo di cognome fa Sacconi.
Splendido anche se, esattamente come sta avvenendo oltre cinquant'anni dopo con la nuova localizzazione di Fatica, bisogna fare l'occhio a qualche nome cambiato.
10.La Terra è salva
I due topi correvano avanti e indietro negli angusti confini della gabbia, alzandosi sulle zampe posteriori e squittendo per la paura. Roger li osservava con aria assorta. «Non smettono mai di agitarsi», mormorò. «Non hanno un posto in cui nascondersi, e tuttavia non la smettono di cercarne uno».
Mah, la seconda parte del romanzo sui V-Visitors. Senza infamia né lode…
P.S. Ho messo il link al primo libro perché non sono riuscito a trovare alcuna pagina che parli di questo secondo volume.
9.La crisi della costa orientale
Ho recuperato tutti i libri ufficiali di un'antica collana dedicata ai V-Visitors. Viene narrata la vicenda dal punto di vista di protagonisti differenti dalla serie TV, anche se sono sempre presenti continui riferimenti e citazioni. Questa è soltanto la prima parte della storia, e per il momento non mi ha affatto entusiasmato. Vediamo cosa succederà nella seconda parte…
8.L'uomo di Marte
Per prima cosa mi sono imbottito di Vicodin. Un urrà alle scorte medicinali di Beck! Poi sono andato alla tomba dell'RTG. Era dove l'avevo lasciato, nella buca a quattro chilometri dallo HUB. Solo un idiota lo avrebbe tenuto più vicino di così. Perciò, appunto, io me lo sono riportato allo HUB.
È, credo, la terza volta che lo rileggo e, molto probabilmente, prenderò l'ottima abitudine di rifarlo ogni anno.
È un libro perfetto, dal quale hanno tirato fuori anche un ottimo film. Ma il libro è tutto un altro… pianeta!
7.The Hobbit 3D: A three-dimensional picture book
Ok, ad essere del tutto sinceri non c'è molto da leggere in questo popup, ma in fondo è un libro anche lui ed è giusto riportarlo qui.
Che dire? È una meraviglia. :)
6.Nihal della terra del vento
Era tanto che volevo leggere le cronache del Mondo Emerso; ne avevo così tanto sentito parlare che pensavo potessero rappresentare un raro caso di capolavoro fantasy.
Purtroppo è la fiera dei luoghi comuni adolescenziali: ragazzina predestinata che sconfigge chiunque in combattimento, storie e sentimenti d'amore a gogo, una trama in cui non accade nulla e presenza di gnomi e folletti dai capelli multicolori e nemici banali e stereotipati.
Archiviato.
5.Il leone, la strega e l'armadio
Madonna santa che porcheria!
Niente, ho voluto dare una seconda possibilità alla saga di Narnia ed è stata un'altra lettura raccapricciante. Nel giudizio su libro precedente avevo scritto "orientato a lettori di dieci anni o giù di lì", ma credo sia più adatto ai cinque o sei anni. :(
4.Il nipote del mago
Il bulldog, che nel frattempo aveva continuato ad annusare lo zio, alzò la testa e disse: — Ma non vedete che è un animale? Secondo me è della stessa specie degli altri tre. — Io non sono d'accordo — protestò uno degli orsi. — Un animale non si lascia cadere a terra come ha fatto questa cosa. Noi siamo animali e non cadiamo a terra così. Noi stiamo in posizione eretta. Guardate. — L'orso si sollevò sulle zampe posteriori, fece un passo indietro, inciampò in un ramo basso e cadde di schiena, lungo disteso.
C.S. Lewis è stato uno dei più grandi amici di Tolkien; all'interno del loro piccolo gruppo di discussione letteraria, gli Inklings, erano soliti leggere e condividere opinioni e consigli sui loro manoscritti. Questo mi ha indotto a sperare che le cronache di Narnia fossero state, anche in minima parte, influenzate dalla grandiosità di J.R.R.
Beh… è un libro per bambini. Con qualche interessante idea ma, a mio avviso, orientato a lettori di dieci anni o giù di lì. Proverò a leggerne un altro, giusto per togliermi il dubbio, ma credo che non facciano proprio al caso mio.
3.Lettere da Babbo Natale
È iniziato tutto così: un giorno molto ventoso dello scorso novembre il mio cappuccio volò via e si infilò sulla cima del Polo Nord. Gli avevo detto di lasciar perdere ma l'Orso del Polo Nord, ODPN, si è arrampicato in cima per prenderlo e in effetti l'ha preso. Ma il Polo si è rotto a metà ed è caduto sul tetto della mia casa e poi l'ODPN è caduto nel buco ed è finito nella sala da pranzo col mio berretto sul naso, e tutta la neve sul tetto è caduta dentro casa, si è sciolta, ha spento il fuoco ed è finita giù in cantina, dove tenevo tutti i regali di Natale di quest'anno; intanto l'ODPN si è rotto una zampa. Ora sta di nuovo bene, ma mi sono arrabbiato così tanto che ha detto che non mi aiuterà mai più.
Questa raccolta di letterine Natalizie, che Tolkien ha scritto ai propri figli nel corso degli anni, va presa per quella che è: una serie di piccoli racconti nei quali un Babbo Natale un po' pasticcione, affiancato da aiutanti ancora più pasticcioni di lui, narra le disavventure avvenute al Polo Nord: dalle nevicate abbondanti agli attacchi dei Goblin, al trasloco in una nuova casa. Bellissime le lettere originali, coloratissime e piene di differenti calligrafie e originalissimi disegni. Sono gli anni in cui Tolkien ha immaginato e pubblicato lo Hobbit, ed è bello pensare che anche queste storielle possano aver contribuito alla sua creazione.
2.Lo Hobbit (1a edizione italiana)
I nani rimasero a lungo nell'oscurità davanti alla porta a discutere, finché alla fine Thorin parlò: «Ora è arrivato il momento per il nostro egregio signor Baggins, che si è dimostrato un buon compagno lungo tutto il cammino, e uno hobbit pieno di coraggio e di risorse di gran lunga superiori alla sua taglia, e, se posso dirlo, dotato di una fortuna di gran lunga superiore a quella normale, ora è arrivato il momento per lui di adempiere il compito in grazia del quale egli è stato incluso nella nostra Compagnia; ora è arrivato il momento di guadagnarsi la sua Ricompensa».
Lo so, sono in ritardissimo con le letture ma, a mia discolpa, ho ri-editato i tre film di Peter Jackson man mano che completavo i capitoli, perché la prima versione non mi soddisfaceva; pertanto ho impiegato molto più tempo del necessario.
Che emozione leggere questo libro nella sua prima edizione italiana, ma anche quanta paura nel maneggiarlo per paura di rovinarlo! In realtà è molto più solido di quanto temessi, ma ho comunque sudato freddo.
Seppur nella sua primissima traduzione, quella di Forraspaccata e degli Uomini Neri, rimane una lettura piacevole e ammaliante.
1.Una storia semplice
Prese il telefono il brigadiere che aveva tavolo ad angolo con quello del commissario. Ascoltò, cercò sul tavolo una matita e un pezzo di carta; e mentre scriveva rispondeva che sì, sarebbero andati al più presto possibile ma appena possibile, così collocando la possibilità in modo da non illudere sulla prestezza.
Quest'anno sono preso da mille progetti. È cominciato tutto con la coibentazione di casa, operazione che mi ha portato via un intero mese e ancora ho interi scatoloni di cose da rimettere a posto (o buttare). Di conseguenza il primo libro dell'anno, spuntato chissà come durante i lavori, sono riuscito a leggerlo solo a Febbraio.
Come dice il titolo, è una storia semplice. Un poliziesco narrato, se vogliamo, alla maniera di Camilleri. Ma, dove Camilleri utilizza un registro semplice, lo stile di Sciascia è contorto, affascinante e arzigogolato, e rende la lettura assolutamente mesmerica.
2019
—————————2019—————————
201930
30.Beren e Lúthien
Beren entrò in Doriath incespicando, reso grigio e curvo come da molti anni di dolore, tali e tanti erano stati i tormenti della via. Ma aggirandosi d'estate tra i boschi di Neldoreth, si imbatté in Lùthien, figlia di Thingol e Melian, ed era di sera, nel momento in cui la luna saliva in cielo, e Lùthien danzava sull'erba sempre verde nelle radure lungo le rive dell'Esgalduin. Ed ecco il ricordo di tutte le sue sofferenze abbandonò Beren, ed egli cadde in preda a un incantesimo, poiché Lùthien era la più bella di tutti i Figli di Ilùvatar.
Io mi faccio sempre fregare dalle opere del figlio di Tolkien. Per carità, lui fa uno splendido lavoro nell'organizzare (o, perlomeno, provare a organizzare) gli appunti del padre ed esporli dando loro un senso compiuto e un adeguato contesto storico. Però io mi aspetto sempre un'opera di J.R.R. con tutta la sua magia. Cosa che, per ovvie ragioni, non potrà mai più accadere.
In attesa che qualche nostro editore si decida a pubblicare la traduzione della leggendaria storia della Terra di Mezzo (sono troppo pigro per leggerla in lingua originale), mi dovrò accontentare di queste pubblicazioni. Che non sono per niente male, ma non aggiungono molto a quanto già non si sappia.
26-29.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia).
29.La Bella addormentata nel Cosmo
28.Il ritorno del Principe delle Nebbie
27.Il torneo dell'Argaar
26.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa teralogia il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
Qui puoi leggere il mio giudizio in merito.
25.Il Signore degli Anelli
Il ritorno del Re
«Mezzogiorno?», disse Sam, cercando di calcolare. «Di quale giorno?». «Il quattordicesimo del Nuovo Anno», disse Gandalf; «o, se preferisci, l'ottavo giorno di aprile secondo il Calendario della Contea. Ma a Gondor il Nuovo Anno incomincerà ormai sempre il venticinque di marzo, giorno in cui cadde Sauron e voi foste salvati dal fuoco e portati dal Re.
Che giudizio dovrei dare? È un capolavoro e meriterebbe sei stelle. :)
Le due Torri
«È vero ciò che dici», rispose Éomer. «Ma i miei dubbi non riguardano te, né ciò che il mio cuore farebbe. Tuttavia non sono libero di fare ogni cosa secondo i miei desideri. Sarebbe una violazione della nostra legge, permettere che degli stranieri girino liberamente per il paese, prima che il re in persona ne abbia dato loro il permesso; ed in questi giorni pericolosi bisogna attenersi più che mai agli ordini che ci vengono impartiti. Ti ho pregato di accompagnarci spontaneamente, e hai rifiutato. Ma al mio cuore ripugna una battaglia di cento contro tre». «Non credo che le tue leggi siano state create per occasioni come questa», disse Aragorn; «inoltre non si può dire che io sia uno straniero, poiché son venuto più volte in questa terra e ho cavalcato nelle schiere dei Rohirrim, anche se il mio nome e le mie sembianze erano allora diverse. Tu sei giovane, ed io non ti avevo mai veduto, ma conosco Éomund tuo padre e Théoden figlio di Thengel. Nei tempi che furono, un grande signore di codesta terra non avrebbe mai costretto un uomo ad abbandonare una missione come la mia. Non v'è dubbio alcuno sul mio dovere: andare avanti. Suvvia, figlio di Éomund, è ora di decidere. Aiutaci, o nel peggiore dei casi lasciaci liberi. Oppure tenta, se vuoi, di obbedire alle leggi: qualora tu lo facessi un minor numero di uomini tornerebbe alla guerra o presso il tuo re».
Terminata la versione di Ottavio Fatica non potevo rimanere col libro a metà (o, più tecnicamente, a un terzo), quindi ho ripreso la traduzione di Vittoria Alliata di Villafranca e ho continuato la lettura. :)
La Compagnia dell'Anello
Ma anche se, su consiglio di Boromir, avevano portato legna ed esca, accendere una fiamma che resistesse al turbinio del vento o prendesse con il combustibile bagnato andava oltre le capacità di un Elfo o perfino di un Nano. Alla fine, pur se con riluttanza, lo stesso Gandalf si decise a dare una mano. Prese una fascina, la tenne sollevata per un attimo e poi lanciando un ordine: naur an edraith ammen! la colpì al centro con la punta del bastone. Si sprigionò all'istante una fiamma verde e azzurra e la legna avvampò crepitando. “Se qualcuno ci guarda, sul sottoscritto almeno non avrà più dubbi,” disse. “Ho scritto Gandalf è qui in simboli che chiunque sarebbe in grado di leggere da Valforra alle foci dell'Anduin.”
Ho scritto un intero articolo su questa nuova traduzione a opera di Ottavio Fatica. Nonostante l'iniziale confusione di alcuni nomi cambiati, devo ammettere che questa versione è semplicemente straordinaria. La Terra di Mezzo assume una profondità che noi italiani non abbiamo mai saggiato prima.
24.Rise of the Dungeon Master
Ero molto curioso di leggere la storia di Dungeon Master, ma sono rimasto profondamente deluso da questo fumetto. I disegni — ok, vanno a gusti personali — mi sono apparsi mediocri, poco curati e, in generale brutti; ma è l'impostazione scelta per narrare la storia che non mi è piaciuta per niente, con cambi repentini di persona e personaggi confusi e a volte indistinguibili. Peccato.
23.Storia perfetta dell'errore
Agli analfabeti, ai bambini, a chi non comprende la mia lingua, ai ciechi, a tutti coloro che non possono leggere questo libro.
Ho scoperto Mercadini da poco, e l'ho subito adorato. Questo romanzo è pieno di cose fantastiche e sorprendenti, e l'autore ha una capacità comunicativa fuori del comune. Ma esattamente come i comici, che sono bravissimi negli sketch ma incapaci di girare un intero film, non mi è piaciuta l'idea di una storia (d'amore) che tenesse insieme il tutto. Semplicemente mi è sembrata superflua, anche se tutto è legato insieme con sorprendente maestria.
22.Il mondo perduto
Cominciò ad arrampicarsi verso l'alto sino a raggiungere una maniglia alla parete. Di lì riuscì ad afferrare lo sportello del frigo e, puntellandosi su di esso, sollevò un piede sino a posarlo su una mensola del frigo e di lì raggiunse la maniglia del forno. Era una scalata in una maledetta cucina, pensò.
Ero molto curioso di leggere questo seguito di Jurassic Park. Purtroppo è stato una grande delusione: storia piatta, senza capo né coda, personaggi anonimi, costante presenza di ragazzini geni del computer (tra l'altro nemmeno gli stessi della volta prima) che risolvono tutto quando la situazione si fa disperata.
Un libro francamente dimenticabile, che neppure la bravura di uno scrittore come Crichton riesce a salvare.
21.Viaggiatore del tempo
Nasce qualcuno, e può darsi che la notizia impieghi la maggior parte della giornata per fermentare, filtrare o fare il periplo dei prati irlandesi fino alla città più prossima e al pub prediletto, che sarebbe poi quello di Heeber Finn. Ma metti che muoia qualcuno, e la musica di un'orchestra sinfonica al completo echeggia tra campi e colline. L'assordante impatto sonoro schiaffeggia la contrada, rimbalza sui tetti del pub e induce i bevitori a dirompenti grida invocanti il bis!
Ray Bradbury ha una straordinaria capacità espositiva, fatta di fini metafore ed efficaci descrizioni.12"Le si avvicinò di un passo, ne udì il respiro soffocato, fischiante, come una spada rimessa nel fodero."
…
"E tutta la banda proruppe in un'ilarità selvaggia, con risate scoppiettanti come pannocchie di granturco sul fuoco."
Tuttavia, alla maggior parte di questi fantasiosi racconti sembra manchi qualcosa: una scintilla, quell'idea geniale che avrebbe potuto renderli indimenticabili.
Mi ha molto ricordato "il diavolo, certamente" di Andrea Camilleri, anch'esso pieno di bellissime idee che difettavano però dello slancio finale.
20.Ricordi di un vicolo cieco
La mia piccola schiena, le mie piccole braccia e gambe. Il cuore e il corpo indeboliti, ancora incapace di camminare veloce, cercavo con tutta me stessa di alzare lo sguardo verso il cosmo, ma ero talmente fragile che il vento avrebbe potuto spazzarmi via. Le cose troppo grandi e fondamentali che di solito, confuse tra i giorni, gli amici, la famiglia, la vita quotidiana, tendevo a dimenticare, in quel momento, insieme a quella tranquillità, minacciavano di schiacciarmi in un colpo solo. E io, che ne ero ignara, ero uscita in quel buio indifesa. Solo per scoprire quanto ero piccola.
Mi trascino questo libro da una vita. E non perché volessi leggerlo o perché qualcuno mi abbia mai parlato di Banana Yashimoto. Semplicemente mi piaceva il nome, suona bene. Sembra uno di quei nomi inventati da usare in uno sketch.
Comincia molto bene, "la casa dei fantasmi" è un racconto dolce, sorprendente, affascinante. I racconti successivi perdono invece gran parte della magia. Mi è molto piaciuto però il costante intreccio tra le storie dei protagonisti e la cucina giapponese.
19.Fai bei sogni
Rintanato sotto le coperte, gli occhi accesi e la testa vorticante come una giostra incantata, continuavo a chiedermi cosa avessi combinato di tanto tremendo durante le vacanze di Natale per meritare un castigo simile. Avevo detto due bugie, risposto male una volta alla mamma e tirato un calcio nel sedere a Riccardo, il bambino della Juve che abitava al secondo piano. Non mi sembravano peccati gravi, specie l'ultimo.
Mi piacciono le biografie, specialmente quelle scritte dai protagonisti. Anche questa lo è, intendiamoci. Solo che non stiamo parlando di Marirlyn Monroe o di Mike Tyson. Quindi, per quanto il tratto letterario di Gramellini sia dolce ed efficacemente ironico, la storia non mi ha catturato.
18.Rivelazioni
Kahn tossì e si sfregò il mento. «Ciao, Tom. Come stai?». Quando parlava, l'immagine diventava leggermente sfocata. E la sua voce non era in sincronia con l'immagine poiché la trasmissione via satellite provocava un certo ritardo nell'invio dell'immagine mentre la voce veniva trasmessa immediatamente. All'inizio, l'asincronia dava molto fastidio: conferiva al collegamento una qualità onirica. Era un po‘ come parlare con qualcuno sott'acqua. Poi ci si abituava.
Un libro che parte molto lento e in modo parecchio noioso. Poi, a un certo punto, la storia decolla.
Finale un po' deludente e un filino moralista. Peccato perché c'erano i presupposti per qualche colpo di scena spettacolare. Per il resto Crichton lo si legge sempre volentieri.
17.Cent'anni di solitudine
Una volta padre Nicanor portò al castagno una scacchiera e una scatola di gettoni per invitarlo a giocare a dama, ma José Arcadio Buendìa non accettò, affermando che non aveva mai potuto capire il significato di una contesa tra due avversari che erano d'accordo sui principi.
Vabbè, è inutile che scriva qualcosa. Di Márquez non amo le storie, che sono sempre crepuscolari e tendenti alla rovina, amo le parole e l'arte con cui riesce a combinarle. Leggere i suoi libri è pura poesia.
Divertente e coraggioso, comunque, l'intreccio dei nomi — praticamente identici — che in alcuni frangenti ti manda ai matti. :)
16.Luna
Da quell'alba di luglio del 1969, la Luna delle nostre notti non fu più la Luna che sempre avevamo ammirato o che avevamo appena sbirciato con uno sguardo. In milioni, davanti allo schermo, seguimmo Armstrong posarvi il piede, ma in tanti spiammo il cielo dietro i vetri delle case. C'era qualcuno lassù e tutto ci sembrò vertiginosamente più vicino.
Questo è il primo libro di Vespa che leggo e, molto probabilmente, sarà anche l'ultimo. Metà del testo è composto da citazioni altrui, il rimanente 50% fatti e 50% inutile gossip. Tra l'altro scritto con un registro talmente elementare e incerto che alcune frasi sono praticamente incomprensibili. Descrizioni dozzinali e incomplete (per esempio: da questa vicenda sono stati tratti tre film… e ne elenca solo due). Insomma, una mezza porcheria — l'ultimo terzo del libro è completamente inutile (citazioni di classici sulla Luna).
Unico merito, aver chiamato la Luna con l'iniziale maiuscola.
15.Cronaca di una morte annunciata
Fino a quel momento non aveva piovuto. Anzi, la luna si trovava al centro del cielo, e l'aria era diafana, e in fondo al burrone si scorgeva il rigagnolo di luce dei fuochi fatui del cimitero. Dal lato opposto si distinguevano le piantagioni di banani azzurri sotto la luna, le paludi tristi e la linea fosforescente del Caribe all'orizzonte. Santiago Nasar indicò una luce intermittente in mezzo al mare, e ci disse che era l'anima in pena d'una nave negriera affondata con tutto un carico di schiavi del Senegal di fronte alla grande imboccatura di Cartagena delle Indie.
C'è ben poco da dire sulle capacità espressive di García Márquez. Qualunque cosa descriva, sia anche la più cruda e agghiacciante, è pura poesia.
14.Momenti di trascurabile infelicità
Una donna che ti piace molto vuole fare un esempio di uomo che si scoperebbe. Comincia a pensare, a dire: tipo… E tu speri che dica: insomma, uno come te. E non lo dice. Non lo dice mai.
Se possibile è ancora più divertente del precedente. Divertente e parecchio fuori dagli schemi.
13.Momenti di trascurabile felicità
In un locale, una volta, c'era da una parte la fotografia di Stan Laurel (Stanlio) e dall‘altra quella di Oliver Hardy (Ollio). Dopo un po' di esitazione, apri deciso la porta di Ollio. E dentro c'erano i maschi. Non so perché.
Un libricino semplice e geniale, che aiuta a realizzare i piccoli piaceri che la vita ci regala. Quelle soddisfazioni che proviamo, ma che non ci rendiamo conto di provare perché troppo presi dalle vicende quotidiane.
12.Postille al nome della rosa
Da due anni rifiuto di rispondere a questioni oziose. Del tipo: la tua è un'opera aperta o no? E che ne so, non sono fatti miei, sono fatti vostri.
Umberto Eco spiega le ragioni per cui ha scritto il suo romanzo più famoso: perché l'ha ambientato nel Medioevo, perché ha scelto di narrarlo in prima persona, perché ha utilizzato un registro grammaticale antico, perché ha inserito alcuni personaggi storici (e altri no) e tante altre interessantissime curiosità.
Una lettura interessante e oltremodo stimolante.
11.Gatto Mondadory e il telefonino fatato
Beh, non c'è molto da dire su quest'opera. Sono stato a un incontro con l'autore, che una ventina di anni fa ha creato i famosi (anche se molto di nicchia) "fumetti della gleba" e sono tornato a casa con questo libro autografato.
È la fiera del nonsense, nel tipico stile grafico che contraddistingue il Dr. Pira. Preso con la giusta dose di pazzia, ne può risultare una divertente lettura.
10.Il nome della rosa
Guglielmo era profondamente umiliato. Cercavo di consolarlo, gli dicevo che lui stava cercando da tre giorni un testo in greco ed era naturale che avesse scartato nel corso del suo esame tutti i libri che non apparivano in greco. E lui rispondeva che è certamente umano commettere errori, però ci sono degli esseri umani che ne commettono più degli altri, e vengono chiamati stolti, e lui era tra quelli, e si domandava se era valsa la pena di studiare a Parigi e a Oxford per essere poi incapace di pensare che i manoscritti si rilegano anche a gruppi, cosa che sanno anche i novizi, meno quelli stupidi come me, e una coppia di stupidi come noi due avrebbe avuto un bel successo nelle fiere, e quello dovevamo fare e non cercare di risolvere i misteri, specie quando avevamo di fronte gente molto più astuta di noi.
Come tutte le opere di Umberto Eco anche questo romanzo è un capolavoro. Di difficile lettura e interpretazione, in particolare per via delle numerosissime frasi in latino senza alcuna traduzione, ma anche i ragionamenti teologici e il dipanarsi degli intrighi storici.
L'intera vicenda sarebbe si potuta narrare in un unico capitolo ma, come con Melville e Tolkien, è proprio tutto quello che ci gira intorno a rendere il tutto epico.
La quinta stella manca unicamente per colpa mia, perché non ho avuto la persevaranza di fermarmi a comprendere tutto ciò che non mi è stato subito chiaro a causa delle mie limitate conoscenze.
9.Elevation
Oggi non succederà, pensò Scott. Non capita mai, quando sei preparato.
[…]
Invece, successe.
Raccontino insulso, dallo svolgimento banale e traduzione italiana mediocre. Simpatica l'idea di fondo ma la storia è di un piattume che, fossi stato Stephen King, l'avrei buttata nel cestino piuttosto che mandarla in stampa.
8.La cerca di Erebor
"Sì, è difficile", risposi io "ma non impossibile, o non starei qui a sprecare il mio tempo. Direi piuttosto difficile in modo assurdo; perciò ho intenzione di proporre una soluzione assurda al problema. Portate con voi uno Hobbit!"
L'ho letto in lingua originale circa un mesetto e mezzo fa. Simpatico ma in fondo non è qualcosa da rileggere nel tempo come avviene con lo Hobbit.
Tra l'altro non capisco perché l'originale è in terza persona mentre la traduzione italiana in prima. Eppure dovrebbe essere la più recente.
7.Lo Hobbit annotato
A conti fatti, Bilbo scoprì di aver perso più dei cucchiaini: aveva perso la reputazione. È vero che in seguito sarebbe rimasto sempre amico degli Elfi, e avrebbe avuto l'onore di ricevere la visita di Nani, maghi e simili ogni volta che passassero da quelle parti; ma non era più rispettabile.
La versione italiana del libro che ho letto in lingua originale poco meno di due mesi fa.
Non scriverò più giudizi di questo libro, ha raggiunto il massimo del punteggio la prima volta che l'ho letto, ormai quasi quarant'anni orsono, e ogni volta è sempre meglio.
6.Valve: guida per i nuovi dipendenti
Decidere a cosa lavorare può rivelarsi una delle parti più difficili del tuo lavoro in Valve perché, come ormai avrai capito, non sei stato assunto per ricoprire una carica ben precisa. Sei stato assunto per guardarti sempre in giro e decidere di volta in volta dove il tuo lavoro può essere più utile. Alla fine di un progetto, potresti trovarti molto lontano da quella che pensavi fosse la tua area di competenze principali.
Questa è una guida che la società videoludica Valve (i creatori di Half-Life, per capirci) distribuisce ai propri dipendenti.
Si tratta di un caso unico al mondo: non ci sono gerarchie, non ci sono capiprogetto, di fatto non c'è neppure un capo. Tutti si trovano allo stesso livello, decidono in totale autonomia il progetto sul quale lavorare, con quali persone e come organizzare il proprio tempo. La valutazione stessa del loro operato, così come la conseguente gratifica economica, vengono regolati da una valutazione che i dipendenti stessi si danno tra loro: qualcuno è particolarmente utile? Viene maggiormente premiato.
Un'organizzazione apparentemente utopistica, che non funzionerebbe con la maggior parte delle persone. Però il successo di Valve è la dimostrazione pratica che un sistema sociale migliore è fattibile.
Siccome tali guide sono di pubblico dominio (e autorizzate da Valve), ecco qui i link per scaricarle: versione italiana (a bassa risoluzione) e inglese (a più alta definizione).
5.The art of Rick and Morty
We're lifting back the curtains, Morty, people's minds might explode but that's not our problem. They need to see. Are you listening, Morty? We got our own *BURP* art booooook!!
Non ci facciamo mai caso ma, anche dietro i cartoni animati apparentemente più semplici, c'è un incredibile lavoro di design, caratterizzazione dei personaggi e ricerca grafica. Rick e Morty è una serie particolare e, almeno inizialmente, non molto attraente; ma sulla lunga distanza cattura, con le sue trovate geniali e divertenti.
In questa sorta di album fotografico vengono illustrate e spiegate tutte le scelte artistiche che hanno portato al risultato finale.
4.The quest of Erebor
"Yes, it is difficult", Gandalf answered. "But not impossibly difficult, or I would not waste my time here. I would say absurdly difficult. So I am going to suggest an absurd solution to the problem. Take a Hobbit with you!"
Una breve storia in cui Gandalf racconta dal suo punto di vista l'organizzazione della spedizione di Thorin Scudodiquercia alla riconquista di Erebor e del tesoro del Re sotto la Montagna (narrata nello Hobbit). Una lettura piacevole, in cui si scopre perché a un certo punto decide di lasciare brevemente la compagnia dei Nani.
3.The annotated Hobbit
A magic ring of that sort is not a complete protection in a goblin charge, nor does it stop flying arrows and wild spears; but it does help in getting out of the way, and it prevents your head from being specially chosen for a sweeping stroke by a goblin swordman.
Per la mia annuale lettura dello Hobbit ho preso il coraggio a due mani e mi sono cimentato con questo splendido volume in lingua originale. Le annotazioni sono interessanti, anche se spesso riguardano semplici modifiche nel testo tra la prima e la seconda versione del libro (uscita dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli per uniformarsi alle vicende ivi narrate). La comprensione del testo è stata invece molto più semplice di quanto mi aspettassi. Il tocco magico di Tolkien, nella sua lingua madre, è ancora più evidente.
2.Storie di pugili
So cos'è il talento pugilistico, vedo chi ce l'ha e riconosco chi, invece, sia più portato per le risse portuali. Come me, appunto, picchiatore mancino costruito per la brevissima distanza e privo di quel dono del cielo che fa apparire un pugno, o una schivata, come una gemma tra i sassi.
Conosco personalmente l'autore di questo libro, è un amico, ma la cosa non ha influenzato minimamente il giudizio.
Marco ha la rara capacità di saper scrivere di qualsiasi argomento rendendolo interessante e avvincente. Qui si parla di pugili e di pugilato, sua grande passione, con brevi racconti sulla vita di alcuni praticanti della nobile arte. Non soltanto i classici nomi conosciuti, no, ma atleti — lo ammetto, carenza mia — spesso a me totalmente sconosciuti, ma che molto hanno dato a questo sport, pur rimanendo spesso ignoti ai più.
Splendide storie, da assaporare con parsimonia prima di dormire.
1.Guida ai luoghi della Terra di Mezzo
La qualità unica della luce, la geologia e la vegetazione ultraterrene, il tutto visto attraverso le lenti dell'immaginario di J.R.R. Tolkien, hanno rappresentato un'esperienza indimenticabile, un panorama visto con gli occhi di uno hobbit con album e matita, che disegna il mondo mentre cammina. Andando e tornando. Con tutto quello che succede nel frattempo — come sempre, la parte migliore.
Un graditissimo regalo di compleanno da parte di un caro amico. John Howe — uno degli storici illustratori di J.R.R. Tolkien insieme ad Alan Lee — ripercorre i disegni e gli schizzi (per la maggior parte a matita) realizzati durante le riprese del Signore degli Anelli e dello Hobbit di Peter Jackson.
Un'opera maestosa da togliere letteralmente il fiato, da uno degli artisti più dotati della nostra epoca.
2018
—————————2018—————————
201830
27-30.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia).
30.La Bella addormentata nel Cosmo
29.Il ritorno del Principe delle Nebbie
28.Il torneo dell'Argaar
27.La Spada di Ghiaccio
Nota
Ormai da svariati anni rileggo questa teralogia il giorno di Natale, ed è diventata una mia piccola tradizione.
Qui puoi leggere il mio giudizio in merito.
26.Diario di un'apprendista astronauta
Per quanto eccezionale sia il viaggio che sto per intraprendere, per quanto sia innegabile che sussista un certo rischio di morire di morte violenta questa notte, la verità è che mi sento a casa. Non c'è altro luogo al mondo dove vorrei essere, nulla che conosco bene come questo veicolo spaziale, nessuna situazione in cui mi sentirei così completamente, incondizionatamente al posto giusto.
Sono sempre un po' prevenuto sulle autobiografie, perché uno ci può scrivere quello che vuole e solitamente qualcun altro lo fa per te. Apparentemente in questo caso l'intero testo è opera di Samantha e denota una capacità espressiva fuori dall'ordinario. Il testo è piacevole, il registro ricercato e sublime. E lei è simpaticissima.
E poi c'è tutto il resoconto di come è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Tante informazioni che i media non ci trasmettono perché, forse, ritenute secondarie; ma a mio avviso sono le più interessanti.
E poi c'è tutto il resoconto di come è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Tante informazioni che i media non ci trasmettono perché, forse, ritenute secondarie; ma a mio avviso sono le più interessanti.
Peccato manchi una terza parte (qualcosa c'è, ma è molto sbrigativa), relativa alla graduale riambientazione alla gravità.
Peccato manchi una terza parte (qualcosa c'è, ma è molto sbrigativa), relativa alla graduale riambientazione alla gravità.
Un libro splendido, consigliato a tutti gli amanti dello spazio.
25.Favole al telefono
«Di notte», sentenziava un Vecchio Proverbio, «tutti i gatti sono bigi».
«E io sono nero» disse un gatto nero che attraversava la strada.
«È impossibile: i Vecchi Proverbi hanno sempre ragione.»
«Ma io sono nero lo stesso», ripeté il gatto.
Un libro che ho sempre amato, anche se non ho mai capito il perché. Le storie sono brevissime, a volte senza senso, alcune banali; ma tutte comunque ricche di inventiva e di buoni propositi.
24.Progetto Coscienza
Delle qualità, per essere addizionabili, devono essere dotate di sufficiente similarità. Altrimenti, come potrebbero i sensi umani percepire due sfumature di uno stesso colore sovrimposte e dire che una è più intensa dell'altra? Che cosa rende, per i sensi, un verde più intenso di un altro?
Frank Herbert è noto per aver dato vita alla saga di Dune, ma ha scritto in realtà molti altri racconti. Questo narra le vicende di un'astronave diretta verso Tau Ceti, con un carico di 3000 coloni ibernati e quattro membri di equipaggio. Tutti i Nuclei Mentali Organici — cervelli umani impiantati nel nucleo centrale con mansioni di controllo e gestione degli impianti — sono morti e occorre trovare velocemente una soluzione al problema.
È un libro lento, con molti dialoghi e poca azione; ho faticato a mantenere concentrazione, ma questo perché solitamente lo faccio prima di dormire e in quei frangenti preferisco letture più leggere.
23.La congiura dei somari
La scienza non è democratica. La velocità della luce non si decide per alzata di mano, come ha detto Piero Angela, al quale tanto dobbiamo. Una palla di ferro gettata in mare andrebbe invariabilmente a fondo, anche se un referendum popolare stabilisse che il peso specifico del ferro è inferiore a quello dell'acqua.
Certo, quel ferro potreste pure farlo galleggiare: ma dovrete imparare a fonderlo, a lavorarlo, a saldarlo nella giusta posizione indicata nel progetto di una nave. E per completare con successo uno solo di questi compiti dovreste rendervi conto prima che non lo sapete fare, e poi che per imparare a farlo è indispensabile studiare o, ancora meglio, trovare qualcuno più esperto di voi che ve lo insegni.
Un libro poco scientifico, ma che avanza intelligenti considerazioni su come combattere l'ignoranza.
22.L'uomo di Marte
Giornale di bordo: Sol 36
Finalmente per me le cose si stanno mettendo sul binario giusto. Non solo, ma procedono di buon passo! E in conclusione ho una probabilità di sopravvivere!
Giornale di bordo: Sol 37Sono fottuto e morirò!
Un libro eccezionale, che si legge tutto d'un fiato. Una storia appassionante raccontata con infinita ironia e profonde conoscenze tecniche.
Credo continuerò a rileggerlo per tutta la vita.
21.Lego: absolutely everything you need to know
Nel 2012, quella di Yoda è stata la prima minifig ad avere le gambe corte.
Un simpatico librone con divertenti curiosità sul mondo lego, accompagnate da una meravigliosa impaginazione e interessanti nozioni storiche. Non invecchierà molto bene, visto che l'universo di Billund è in costante evoluzione, ma per il momento è molto interessante.
20.Sol levante
«Non si preoccupi di presentarmi né di alludere in alcun modo a me. Non guardi neppure nella mia direzione».
«Okay».
«Io non esisto. Lei è il solo al comando».
«Va bene, d'accordo».
«L'essere formale andrà a suo vantaggio. Si tenga ben diritto e non sbottoni mai la giacca. Se s'inchinano davanti a lei, non faccia altrettanto – basta un cenno del capo. Uno straniero non sarà mai in grado di rispettare l'etichetta dell'inchino. Meglio non provarci neanche».
Una storia ben narrata ma che difficilmente sarebbe bastata a scriverci un libro se non fosse stata "gonfiata" da notizie storico-economiche e digressioni forse non del tutto necessarie. C'è molto Giappone, prevalentemente descritto negativamente, e decisamente troppe frasi e parole in lingua originale; alla lunga stancano.
19.Viaggio al centro della Terra
La lava, porosa in alcune parti, creava piccole ampolle arrotondate: cristalli di quarzo opaco, adornati di limpide gocce di vetro, e sospesi alla volta come lampadari, parevano accendersi al nostro passaggio. Si sarebbe detto che i genii dell'abisso illuminassero il loro palazzo per ricevere gli ospiti della Terra.
Jules Verne è conosciuto per la grande fantasia con cui ordisce i propri racconti. In realtà è uomo di immensa cultura e l'intera discesa verso il centro della Terra è un continuo meravigliarsi per la sorprendente generosità di lezioni, descrizioni e accadimenti.
18.La lettera rubata
«Ecco ancora una delle vostre bizzarre trovate», disse il prefetto, il quale aveva la mania di chiamare bizzarre tutte le cose al di fuori delle sue capacità di comprendere, e che si trovava in tal modo a vivere in mezzo a una immensa legione di bizzarrie.
Come sempre l'originalità e il genio di Poe trovano spazio in un racconto. Come nascondere qualcosa, in modo che nemmeno le menti più fini possano trovarla? Spesso la soluzione è così semplice da essere subito scartata in partenza.
17.Parigi nel XX secolo
«Rammenterai quanto è accaduto, due mesi fa, nel processo che il signor Coutances ha intentato a sua moglie per adulterio».
«No!».
«Ebbene, quando il presidente ha chiesto alla signora Coutances perché aveva dimenticato i suoi doveri, lei ha risposto: ho poca memoria! Ed è stata scagionata. Be', siamo franchi, una risposta simile meritava un'assoluzione!».
Una sorta di 1984 di George Orwell, ma scritto quasi 100 anni prima. Come consuetudine di questo geniale autore ritroviamo molte intuizioni che in seguito si sono avverate, come il fax, l'applicazione dell'elettricità in svariati settori, i motori puliti, e molto altro.
Tuttavia la storia è totalmente inutile, senza capo né coda e con un finale che non è neppure un finale. Sembra più una rassegna dei grandi nomi francesi dei secoli scorsi.
16.Harry Potter e la pietra filosofale
Invece Harry giocava con gli scacchi che gli aveva prestato Seamus Finnigan, e i pezzi non avevano la minima fiducia in lui. Ancora non era un bravo giocatore, e loro non facevano che gridare consigli contraddittori che finivano per confonderlo: «Non mi mandare da quella parte, non vedi che lì c'è il cavallo di quell'altro? Manda lui; lui possiamo permetterci di perderlo!»
L'avevo letto quando il fenomeno Harry Potter non era ancora assurto a fama mondiale e mi aveva molto colpito. J.K. Rowling ha creato dal nulla un universo fantastico e credibile, con località magiche e personaggi ben caratterizzati. Questa seconda rilettura, però, non mi è parsa altrettanto affascinante. Troppo buonismo, troppi favoritismi e un epilogo buttato giù, a mio avviso, troppo in fretta. Rimane tuttavia una lettura scorrevole e piacevole.
12-15.Saga di Geralt di Rivia
15.Il tempo della guerra
Allora si avvicinano i mercanti e giù a cercare di convincere lo strigo, così e così, che faranno una colletta e gli daranno cento corone. Ma lo strigo ribatte che la bestia è una manticora ed è molto pericolosa, perciò le cento corone possono pure ficcarsele nel culo, lui non rischierà la pelle. E il comandante è andato su tutte le furie, ha detto che il destino dei cani e degli strighi è appunto rischiare la pelle e che uno strigo è fatto proprio per questo, così come un culo è fatto per cacare. E i mercanti, era chiaro, temevano che pure lo strigo si arrabbiasse e mandasse tutto a puttane, perciò si sono accordati per centocinquanta. Così lo strigo ha preso la spada e si è avviato lungo la strada maestra, verso il punto in cui si trovava il mostro.
Basta, mi sono rotto le palle.
Ribadisco che Sapkowski è uno scrittore davvero capace ma siamo già al quarto libro senza una trama. E ultimamente sta cominciando a buttarci dentro un po' troppo sesso gratuito, in alcuni casi anche un po' fuori luogo. Rimangono altri quattro libri, li rimando a un futuro prossimo venturo.
14.Il sangue degli Elfi
«Che cosa vogliono da noi? Perché insistono a perseguitarci? Perché non ci lasciano stare, non ci fanno vivere e lavorare in pace? Che cosa vogliono, i Nilfgaardiani?» urlò Vera Loewenhaupt. «Vogliono il nostro sangue!» sbraitò il reggente Vilibert. «E la nostra terra!» gridò qualcuno dalla folla dei contadini. «E le nostre donne!» fece loro eco Sheldon Skaggs lanciando occhiate minacciose.
Alcuni scoppiarono a ridere, ma piano e di nascosto. Perché, sebbene l'idea che qualcuno oltre ai Nani potesse desiderare le Nane, che erano di una bruttezza spaventosa, fosse molto divertente, era rischioso esprimerla ad alta voce, soprattutto in presenza di quei signori bassi, tarchiati e barbuti, le cui asce e le cui spade avevano la brutta abitudine di saltare fuori dalle cinture in men che non si dica.
E i Nani, chissà perché fermamente convinti che tutto il mondo insidiasse le loro mogli e le loro figlie, sotto quell'aspetto erano oltremodo permalosi.
C'è una storia di fondo che pian piano progredisce ma non una vera trama, un nemico da sconfiggere o un obiettivo da portare a termine. Sapkowski ha una spiccata capacità evocativa ed è questa che rende piacevole la lettura. Eppure sembra manchi sempre qualcosa.
13.La spada del destino
Yennefer agitò la mano e pronunciò una formula magica. L'acqua nella tinozza, insieme con quella versata sul pavimento e quella che grondava da Geralt, si raccolse in una sfera semitrasparente e volò via dalla finestra con un sibilo. Si sentì uno scroscio sonoro. «La peste vi colga, figli di puttana!» urlò qualcuno dal basso.
Questo libro mi ha bloccato per quasi un mese e mezzo. Non perché fosse scritto male — Sapkowski è un autore molto capace ed evocativo — ma perché, proprio come il precedente, non ha una vera e propria trama. È una raccolta di episodi a se stanti. Poi, in realtà, una storia di fondo c'è ma la mancanza di un obiettivo, o di un nemico, o di una missione da compiere, non favorisce il proseguimento della lettura.
12.Il guardiano degli innocenti
Il voivoda dal nome difficile da ricordare, che evidentemente aveva sentito parlare degli affari e dei problemi di Tetracorno, chiese cortesemente se le giumente figliassero bene. Geralt rispose di sì, molto meglio degli stalloni.
Solitamente evito i libri derivanti da videogiochi perché sono quasi sempre puttanate assurde. Ma in questo caso le parti erano invertite, sono nati prima i libri e poi i giochi, così gli ho dato una possibilità. Non sono rimasto deluso, l'ironia di Sapkowski è sottile e tagliente e mi sono fatto un gran numero di grasse risate.
Ma, al tempo stesso, è un racconto complesso. Si rischia facilmente di perdere piccoli dettagli che poi si riveleranno di fondamentale importanza durante lo svolgersi del racconto. Davvero un bel libro (e anche l'autore è un bel personaggio, basta guardare qualche intervista su Youtube).
Sto inoltre apprezzando ancora di più il videogioco perché ne hanno mantenuto, immutato, lo stesso spirito.
Poi, vabbè, noi italiani siamo celebri per tradurre titoli idioti. Quello originale era "the last wish" ed era semplicemente perfetto.
11.Dal Big Bang ai buchi neri
Ho scommesso con Kip Thorne, del California Institute of Technology, che in realtà il sistema Cygnus X-1 non contiene un buco nero. Questa è per me una sorta di polizza di assicurazione. Ho lavorato molto sui buchi neri e sarebbe tutto tempo sprecato se risultasse che i buchi neri non esistono. In tal caso avrei però la consolazione di aver vinto la scommessa, cosa che mi porterebbe quattro anni di abbonamento alla rivista Private Eye. Se i buchi neri esistono, Kip avrà invece un abbonamento per un anno a Penthouse.
Quando facemmo la scommessa, nel 1975, eravamo certi all'80 per cento che Cygnus X-1 fosse un buco nero. Oggi direi che siamo sicuri al 95 per cento, ma la scommessa non si può ancora dire decisa.
Un libro ormai datato, in cui le stringhe vengono ancora definite "corde". :)
Nonostante tutto la scrittura di Hawking è interessante e quasi sempre piacevole (tranne quando parte in quarta con teorie piuttosto complesse e si fatica a stargli dietro). Tutto il libro è permeato dalla grande ironia che ha sempre contraddistinto questo grande uomo.
10.Jurassic Park
Attraverso il parabrezza bagnato di pioggia, videro il dinosauro venire verso la loro automobile. Lenti, lunghi passi minacciosi, veniva dritto proprio verso di loro. Malcolm disse: «Sai, in momenti come questo uno pensa, be', forse gli animali estinti dovrebbero essere lasciati estinti. Non hai questa sensazione adesso?».
Un libro fantastico, frutto di un'intuizione geniale. Scorrevole, avvincente e scientificamente credibile.
9.Ready player one
Il film, uscito nel 1982, è ambientato nella Los Angeles del 2019, in un futuro in espansione ipertecnologica che non sarebbe mai arrivato. Segue le vicende di Rick Deckard, un tale interpretato da Ian Solo.
Già solo la citazione fa capire il livello di traduzione di questo libro. Libro che potrebbe essere stato scritto da un quindicenne alle prime esperienze amorose. Banale, superficiale, impreciso, illogico. Tutto ciò che si può scrivere di sbagliato in un racconto dedicato a computer e mondi virtuali, c'è.
Ne avevo sentito parlare come fosse un capolavoro, per me è una immane porcheria (piena di citazioni, certo, ma pure quelle buttate lì a caso senza una reale e motivazione logica).
8.Flatlandia
Se i nostri acuminati Triangoli della Classe Militare sono pericolosi, se ne può facilmente dedurre che le nostre Donne lo sono ancora di più. Perché se un Soldato è un cuneo, una Donna è un ago, essendo, per così dire, tutta punta, almeno alle due estremità. Si aggiunga a ciò la sua facoltà di rendersi praticamente invisibile quando vuole, e vi renderete conto che in Flatlandia una Femmina è una creatura con cui c'è assai poco da scherzare.
L'ho riletto a distanza di pochi mesi, per ragioni che ancora non mi sono ben chiare. Confermo l'originalità del soggetto, nonostante l'inquietante sessismo dell'autore.
9.Cuore
Ah che ameno spettacolo! Uno mangiava con due cucchiai, l'altro s'ingozzava con le mani; molti levavano i fagioli un per uno e se li ficcavano in tasca; altri invece li rinvoltavano stretti nel grembialino e ci picchiavan su, per far la pasta. Ce n'erano anche che non mangiavano per veder volar le mosche, e alcuni tossivano e spandevano una pioggia di riso tutto intorno. Un pollaio, pareva. Ma era grazioso.
Un libro intenso, pieno di sentimento e buoni propositi. Però non mi ha appassionato.
8.Luna? Sì, ci siamo andati!
A novembre del 1969, Alan Bean e Charles Conrad sbarcarono sulla Luna mentre Richard Gordon li attendeva in orbita. Si capì subito che questa era una missione allegra. A differenza della storica frase di Neil Armstrong, «È un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità», il debutto di Conrad fu «Sarà stato piccolo per Neil, ma per me è bello lungo!»
La battuta alludeva sia alla bassa statura dell'astronauta, sia a una scommessa fatta con la giornalista Oriana Fallaci per dimostrarle che le parole degli astronauti non erano decise a tavolino dalla NASA
Pensavo si narrassero le principali cronache degli allunaggi e invece è una sorta di dimostrazione tecnica per sbugiardare i complottisti lunari. Per me che non lo sono, buona parte questo libro è stata inutile, anche se qui e là qualche aneddoto divertente è saltato fuori.
5.Millennium Falcon 3D owner's guide
Ed ecco il secondo.
Non ci avevo fatto caso quando ho ordinato questo e il precedente (curiosamente da due negozi distinti) ma sono scritti, disegnati e curati dagli stessi autori. E infatti si ritrovano gli stessi identici concetti, in questo caso molto più semplificati ma con maggiori illustrazioni tecniche.
Per un amante dell'universo di Star Wars secondo me sono obbligatori.
4.Millennium Falcon owner's workshop manual
Si tratta del primo dei due manuali tecnici di cui ho parlato qui.
Oh, sarò di parte ma per me è eccezionale.
3.Shadow of the Colossus artbook
Un libro tutto in giapponese, dalla prima all'ultima pagina. La prima metà è un po' meh perché sembra più una guida che una celebrazione dell'arte (stupenda) del gioco, e buona parte delle immagini sono troppo minuscole. Ma non masticando io lingua nipponica non saprei dire, magari contiene informazioni interessantissime.
La seconda parte, per quanto troppo scarna purtroppo, contiene schizzi e bozzetti semplicemente spettacolari dei colossi inclusi e non.
2.Star Wars super graphic
Un curioso libro pieno di schemi grafici sulle statistiche dei primi sette film su Star Wars.
Niente di particolarmente avvincente ma una lettura piacevole e divertente.
1.Dieci piccoli indiani
Se quella fosse stata una casa vecchia, con travi scricchiolanti, ombre scure negli angoli e pareti foderate di legno, si sarebbe potuto percepire un senso di mistero, di imponderabile. Ma quella villa era la quintessenza della modernità. Non c'erano angoli bui, nessun pannello che potesse celare una porta segreta, la luce elettrica rischiarava ogni cosa, tutto era nuovo, ben levigato e lucente. Non c'era nulla di strano, di sospetto. Nessuna atmosfera di mistero. E proprio questa era la cosa più spaventosa…
Dopo circa 4 libri cominciati e buttati nel corso delle feste (Caporetto, universo senza luce, la scimmia nuda, un altro di cui ho scordato addirittura il titolo) ho deciso che il mio proposito per il 2018 sarà di non ostinarmi a portare avanti letture che non ingranano e concentrarmi soltanto sui racconti che mi entusiasmano fin da subito.
Cominciare l'anno con Agatha Christie mi mette subito in pace con il mondo. Al di là di storie coerenti, emozionanti e imprevedibili, c'è la certezza di una autrice che sa scrivere, e che in ogni frase riesce a farti immaginare in modo stupendo il mondo che sta narrando.
2017
—————————2017—————————
201735
35.Nove vite come i gatti
Eppure è così bello fissare il cielo e accorgersi di come non sia altro che un vero e proprio immenso laboratorio di fisica che si srotola sulle nostre teste. Se solo aveste una vaga idea di quante informazioni si possono ricavare dall'analisi della luce dei corpi celesti, rimarreste a bocca aperta. E non potete neanche immaginare quanto sia divertente capire come funziona una stella.
Avevo precedentemente iniziato a leggere una sua biografia, poi abbandonata per noia. Questo sembra un bignami del precedente libro, sempre noiosissimo, ma almeno più scorrevole.
Non avendo conseguito risultati rivoluzionari, mi sarei accontentato di qualche piccola nozioncina di astronomia. E invece è tutto uno "sono cresciuta qui", "ho lavorato là", "il mio professore era uno stronzo" e così via. Simpatica è simpatica, ma non basta a rendere interessante una biografia.
11-15.Saga della Spada di Ghiaccio
Introduzione
La saga della Spada di Ghiaccio è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy. I primi tre episodi, pubblicati a puntate su Topolino tra il 1982 e il 1985, vennero in seguito rilegati in corpo unico con il titolo di "Trilogia della Spada di Ghiaccio". Tuttavia ad essi fu successivamente aggiunto nel 1993, e cioè a dieci anni dall'uscita dal primo, un quarto episodio, trasformando di fatto l'epopea in una tetralogia (o quadrilogia).
34.La Bella addormentata nel Cosmo
Sarà che sono passati (mi pare) sette anni dalla trilogia originale, sarà che a suo tempo me l'ero persa e l'ho riscoperta molto dopo, ma la storia non fa presa come le precedenti. È pur sempre piacevole ma manca quell'atmosfera che tanto ha caratterizzato i primi racconti.
33.Il ritorno del Principe delle Nebbie
La parabola è in lenta discesa. Non ha la maestosità dei precedenti capitoli e tutta la storia ne risente.
32.Il torneo dell'Argaar
Non c'è più un antagonista senziente, per cui la storia perde un po' di mordente. Rimangono le splendide tavole di De Vita e le divertenti trovate narrative.
31.La Spada di Ghiaccio
Splendida storia fantasy del 1982. Al tempo si è trattato di qualcosa di epico, ispirato indirettamente (a detta dell'autore) da opere come il Signore degli Anelli e Guerre Stellari.
Oggi un pochino della sua magia l'ha persa, ma per me rimarrà sempre qualcosa di speciale.
30.Il mago di Oz
«Io non so niente di niente. Ho la testa piena di paglia, capisci, e non ho cervello» rispose il fantoccio con aria triste. «Oh poverino mi dispiace per te.» «Credi che, se venissi con te il grande Oz mi darebbe un po' di cervello?» «Non saprei. Ma, anche se fai il viaggio a vuoto, non starai peggio di adesso, no?»
Meh, è davvero una storiella per bambini, mi sarei aspettato qualcosa un po' più profondo.
29.Star Wars: a popup guide to the galaxy
Non è propriamente un libro ma è comunque una sorta di enciclopedia visuale dell'universo di Star Wars. Geniale e meravigliosa!
28.Albero e foglia
Il manoscritto originale non è stato modificato. Fu scritto molto velocemente quando mi svegliai una mattina con la storia in mente. Una delle fonti fu un pioppo dai grossi rami che vedevo anche dal letto di camera mia. Fu improvvisamente sfrondato e mutilato dal proprietario, non so perché. Ora è stato abbattuto, una punizione meno barbara per i crimini di cui era accusato: essere vivo e ingombrante. Non penso che avesse amici e i soli a piangerlo furono il sottoscritto e un paio di gufi
Il problema non è Tolkien. Lui amava scrivere, raccontare storie, analizzare racconti e opere letterarie. Il problema è il figlio Christopher, che è campato per 50 anni pubblicando tutto quello che trovava nei cassetti, materiale grezzo non pronto per essere divulgato al pubblico. Ogni volta che c'ha messo mano per "dare un senso" a documentazione perlopiù eterogenea è sempre riuscito ad annoiare a morte (e comunque non sappiamo mai davvero cosa era originale e cosa completamente rifatto ad hoc). E così ci ritroviamo un saggio sulle fiabe e un paio di racconti che davvero poco hanno a che vedere con tale saggio, né tra di loro. Niente di che, davvero.
27.Io sono un'arma
Un'arma malfunzionante durante uno scontro a fuoco era utile quanto starsene lì con l'uccello in mano, e lo scopo del rapporto speciale tra un marine e la sua arma era assicurare che questo non succedesse.
Le memorie di un Marine, da quando arriva spaesato al campo di addestramento fino a quando si trasforma in una macchina per uccidere. Avendo trascorsi da paracadutista ho rivissuto molte vicende simili, anche se non ai livelli estremi di questo pazzo corpo militare. Mi auguravo che l'autore si inoltrasse nel racconto di alcune missioni ma il libro si ferma proprio al termine della preparazione e lascia l'amaro in bocca. Poco male, ho appena scoperto che è in arrivo un seguito, intitolato proprio "le missioni". :)
Mi è molto piaciuto lo stile schietto e diretto della narrazione.
26.Origin
"La storia sarà gentile con me poiché intendo scriverla io." — Winston Churchill
La mia strada e quella di Dan Brown si sono divise nell'ultimo capitolo del codice Da Vinci, nel quale una trama tutto sommato interessante si sgretolava in uno stupido e inutile colpo di scena. Da allora l'ho accuratamente evitato. Qualche giorno fa però, un amico con cui condivido spesso simili gusti letterari, mi ha detto "non riuscivo a smettere di leggerlo" e così mi è scattata la curiosità.
E invece è la solita puttanata. In pratica un harmony giallo con una rivelazione incredibile trascinata stancamente fino alla fine del libro per poi dimostrarsi — naturalmente— una cazzata.
Nemmeno una citazione decente sono riuscito a tirar fuori, ne uso una buona io.
25.Artemis: la prima città sulla luna
«Merda! Dannazione! Stronzi! Fanculo!». È importante variare le parolacce. Se si usa sempre la stessa, perde d'intensità. Fumai di rabbia nella mia tuta per un intero minuto, poi mi calmai per riflettere.
Attendevo con ansia il nuovo romanzo di Andy Weir, l'uomo di Marte è stato uno dei libri più belli che abbia letto.
Per quanto alla fine la curiosità ti spinga a leggerlo tutto in una volta (ragion per cui si è preso la terza stellina), si è persa la magia della prima opera. La storia è mediocre e i personaggi, eccessivamente stereotipati, non coinvolgono. Molti dialoghi sono banali, come se l'autore non si fosse sforzato più di tanto; del resto l'uomo di Marte era sostanzialmente un monologo.
C'è sempre la trovata della chimica a (creare e) risolvere problemi qui e là ma anche in questo caso sembra buttata lì di forza. La novità delle continue provocazioni e battutine a sfondo sessuale è gratuita e inutile, non rende assolutamente i protagonisti più realistici; anzi…
22-24.Storia d'Italia a fumetti
24.Volume 3
Idem con patate.
23.Volume 2
Stesso discorso del precedente volume: se non si conosce già la storia non ci si capisce niente; troppe vicende troppo concentrate in poche pagine. Salvano tutto le tavole di Gaudenzi, talentuoso illustratore di cui stranamente non trovo traccia su Internet.
22.Volume 1
Le tavole sono spettacolari, grandi e curatissime (tra i bravi disegnatori spicca Milo Manara) ma l'intera "storia" è troppo raffazzonata, sembra essere stata buttata giù a caso, senza un vero storyboard e senza seguire le regole base del fumetto (dialoghi e vignette sono spesso invertiti, creando ancora più confusione).
All'atto pratico, se non si conoscono già tutti gli eventi, non si capisce assolutamente niente. Troppe, inutili, battutacce ironiche.
21.I promessi sposi
Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia.
Alcuni libri, che a scuola ci forzano con violenza fino a farceli odiare, si rivelano essere, quando li approcciamo in seguito di nostra spontanea volontà, degli autentici capolavori. È il caso dei promessi sposi, dove una storia senza particolare mordente passa in secondo piano di fronte alla maestria di Alessandro Manzoni.
Si pensa spesso che testi antichi non abbiano la capacità narrativa dei best seller moderni. Comincio a pensare che sia l'esatto opposto.
20.Sfera
Riattaccò e si rivolse al gruppo. «Okay. Siamo autorizzati a restare ancora qui da sei a dodici ore, finché il tempo tiene. E in queste ore cercheremo di aprire la sfera». «Ci sta lavorando Ted», disse Harry. Videro sul monitor Ted Fielding che prendeva a schiaffi la sfera gridando: «Apriti! Apriti Sesamo! Apriti, figlia di puttana».
La sfera non rispose.
È il romanzo di Crichton che finora mi è piaciuto meno. Comincia in modo molto intrigante: una missione negli abissi marini, un'astronave che arriva dal futuro, una misteriosa sfera apparentemente di origine aliena. Poi gente che dà fuori di testa, misteriose apparizioni e infine diventa Lost. Cioè cominciano ad accadere cose esagerate, spesso non completamente sensate e si conclude senza spiegare nulla, con una soluzione finale parecchio dozzinale.
19.IT
C'erano ragazzi ai campi estivi organizzati dalla chiesa, ragazzi ai campi dei boy scout, ragazzi ai campi dei ricchi dove si imparava a nuotare e a giocare a golf, posti dove s'imparava a dire «Ehi, bel colpo!» invece di «Rottinculo!» quando il tuo avversario ti fulminava con un servizio vincente a tennis.
Una storia alquanto originale, comincia con l'apparizione di un clown molto inquietante e finisce a tarallucci e vino scomodando mostri e assurdi avvenimenti splatter. Del resto Stephen King è così.
I frequenti cambiamenti nello stile narrativo sono affascinanti, trascinano il lettore in dsci salti nel tempo quasi senza che se ne accorga. I personaggi sono ben caratterizzati e risultano quasi tutti molto originali.
Il problema, almeno per me, è stata l'eccessiva durata del libro, annacquato da storie dentro le storie dentro altre storie. Magari interessanti, per carità, ma che hanno allungato davvero troppo l'intero racconto.
18.Dimentica il mio nome
Noi siamo una famiglia che comunica così. Siamo tipo la specie opposta e nemica dei delfini. Siamo gli antidelfini. […] Strilliamo per tutto, per ogni singola questione.
– Ti dico che si fa prima dalla Tiburtina!
– Io faccio la mia strada! Perché mi chiedi un passaggio se poi devi rompere i coglioni?
– E allora fai come cazzo ti pare!
Zerocalcare è sempre geniale. Tendenzialmente non disegna un genere di fumetto che amo particolarmente ma ha delle trovate strepitose.
Un bel racconto, sul filo dell'assurdo, con componenti emozionali. Divertente.
17.La Signora degli Uccelli
Sguainata Andruàl, l'ancòra rotta spada dei Re, Abracadabragorn la tenne alta e scintillante nel sole e gridò:
NON VERRAI PIÙ RIPOSTA NEL FODERO FINCHÉ NON SARÀ COMBATTUTA L'ULTIMA BATTAGLIA!
Poi, non sapendo dove metterla, la ripose nel fodero.
Eh già, ogni tanto me la canto e me la suono. Avevo inizialmente pensato di non assegnare un voto a questo libro, perché non è mai carino darsi pacche sulle spalle da solo, ma poi ho pensato che 1) mi sarebbe saltato il sistema di valutazione media per l'anno in corso e 2) questo non è un articolo di giudizi assoluti sui libri, ma di pareri personali.
Quello che eviterò di fare, però, è giustificare il voto. Mi è piaciuto, io stesso non avrei saputo fare di meglio, cos'altro aggiungere? :D
15.Congo
Munro si rendeva perfettamente conto dei rischi. Nel momento in cui lasciavano l'aereo, lasciavano anche la civiltà e tutti i suoi incontestati presupposti. Si tuffavano non solo nell'aria ma nel tempo, tornando a un modo di vivere più primitivo e pericoloso — le realtà eterne del Congo che esistevano, immutate e inesorabili, da secoli.
Un libro splendido, un racconto al tempo stesso incredibile e possibilissimo, come sempre supportato da una sconfinata conoscenza di luoghi, fatti e tecnologie. Un Crichton al suo meglio.
14.Il diario perduto di Indiana Jones
Dopo tutti questi anni, finalmente ho recuperato la Croce del Coronado. Non vedo l'ora di studiarla.
È più piccola e pesante di quanto ricordassi.
L'idea di fondo è molto intrigante, riprodurre il fantastico taccuino su cui Indiana Jones appunta i fatti salienti che gli capitano nel corso delle proprie avventure. All'atto pratico la realizzazione è un po' deludente quando ci si accorge che per il testo "scritto a mano" ci si avvale di font preesistenti. Pensavo fosse un problema della localizzazione italiana ma ho notato che anche quella originale è così. Rimanendo sulla traduzione purtroppo le pagine graficamente più complesse sono state lasciate in inglese (è stato aggiunto un libriccino alla fine col testo italiano). Infine, ma capisco che una decina di anni fa il fotoritocco era ancora agli albori, i fotomontaggi fotografici sono al limite del ridicolo, con teste appiccicate a foto d'epoca in modo discutibile. Nel caso di Sean Connery la stessa, identica foto, viene utilizzata quasi dappertutto.
13.Azazel
«Niente sulla Terra può farmi del male?» continuava a ripetermi. «Come fai a sapere che niente sulla Terra può farmi del male?»
«Lo so. Ascolta, Vissarion, io non metto mai in discussione le tue conoscenze professionali. Quando tu mi dici che i tassi d'interesse caleranno, io non mi metto a discutere e non ti chiedo come fai a saperlo.»
«Sì, questo può anche darsi, ma se io ti dico che i tassi d'interesse caleranno e invece quelli aumentano (succede solo la metà delle volte), solo i tuoi sentimenti restano feriti. Se, invece, io mi comporto come se niente sulla Terra possa ferirmi, e poi qualcosa invece mi ferisce, io posso finire ben più che ferito. Finisco morto.»
Un libro che mi ha ricordato molto "il diavolo, certamente" di Camilleri (che, forse, si è fatto un po' ispirare dall'opera di Asimov).
Una serie di racconti, tutti basati sulla stessa, identica struttura; alcuni interessanti, altri molto banali. Però Asimov non è questo.
12.Il mio lungo viaggio
Un giorno io e il mio compagno di banco Gianfranco Allaria (il primo in ordine alfabetico), essendo stati interrogati la volta precedente, non avevamo studiato. Con un certo sadismo, il professor Vigliani tornò a interrogarci. “Allaria!” chiamò. “Voto: 3”. Uno per quello che aveva saputo dire, uno per essere andato alla cattedra e uno per essere tornato al banco. “Angela! Voto: 2”. Uno per andare e uno per tornare.
Una rilassante serie di racconti, alcuni un po' così, altri molto interessanti. Piero Angela non è dotato di una particolare vena letteraria ma, se non altro, i libri se li scrive da solo. Molto apprezzabile la costante (auto)ironia che accompagna tutto il viaggio.
11.La svastica sul sole
Staccò dal muro il certificato incorniciato dello Smithsonian Institute; il documento e l'accendino gli erano costati una fortuna, ma ne era valsa la pena… perché gli consentivano di dimostrare che aveva ragione, che la parola "falso" non significava niente, dal momento che non significava niente neanche la parola "autentico".
Boh, a me questo libro non è proprio piaciuto, ed è davvero difficile non apprezzare Dick. Ho fatto una fatica incredibile per arrivare a metà libro, mi era così ostico che molte sere ho preferito fare altro piuttosto che affrontarlo. Dalla metà in poi ingrana un po', ma nonostante la grande inventiva dell'autore, (per me) non decolla mai.
10.Il cacciatore di androidi
Dapprima, stranamente, erano morte le civette. A quel tempo era stato quasi buffo: gli uccelli, imbottiti nella loro lanugine chiara, giacevano stecchiti qua e là, nei giardini e lungo le strade. Dato che uscivano dal nido solo dopo il crepuscolo, secondo quelle che erano le loro abitudini prima di estinguersi, di solito le civette sfuggivano all'osservazione.
Le pestilenze medievali si erano manifestate in modi simili, con morìe di moltitudini di topi. Questa epidemia, invece, era calata dall'alto. Dopo le civette, naturalmente, caddero gli altri uccelli, ma a quel punto il mistero era stato compreso e svelato.
Un romanzo dai molteplici titoli che ha dato origine al famoso film Blade Runner. Come sempre la scrittura di Dick è altamente evocativa e puntualmente pessimista. Un'atmosfera ben ripresa dalla pellicola di Ridley Scott che però prende una strada più frenetica rispetto alla storia originale. Nel libro gli animali, siano questi reali o meccanici, sono i veri protagonisti, e si contendono l'attenzione del lettore con gli atroci dubbi delle controparti umanoidi, curiosamente entrambe organiche, anche se con una decisiva differenza.
9.La sfida
Poi la stagione delle piogge, in ritardo di due settimane e colma della frenesia di molte atmosfere africane, di molte tribù sconosciute, venne finalmente a patti con le acque del cosmo e con i lamenti del Congo. La stagione delle piogge scoppiò e caddero le stelle del cielo africano. In quell'interminabile alba di un verde lunare la pioggia cadde a torrenti, a fiumi, a secchiate d'argento, a cascate, laghi di pioggia cadevano come pietre dall'alto, con un crepitio più forte di quello di una foresta in fiamme. Una pioggia a dirotto, una pioggia tropicale direttamente dal cuore dei cieli.
Norman Mailer sapeva scrivere, ciononostante questo è un libro inutile. Non aggiunge nulla su quanto già non si sapesse e si perde, per interi capitoli, a narrare gesta di comprimari dello staff dei due pugili, di cui non frega niente a nessuno.
4.Saga dei Belgariad
8.La fine del gioco
«La carica non li tratterrà a lungo» ammonì Varana, «e dopo ti saranno addosso di nuovo.»
«Riassumeremo la formazione più a monte.»
«Ci vorrà molto tempo per tornare alla scarpata, se vi dovrete fermare a combattere ogni mezzo chilometro» insistette Varana.
«Lo so» scattò Rhodar, con petulanza. «Tu hai un'idea migliore?»
«No» ammise Varana. «Te lo stavo soltanto facendo notare.»
L'ultimo capitolo si chiude più o meno alla stessa stregua dei libri precedenti.
Nel mezzo c'è una battaglia ben ingegnata — anche se lontana dall'epicità di quelle di Tolkien — che gli fa guadagnare una stellina in più.
Purtroppo il finale, davvero poco ispirato, per non dire banalissimo, relega l'intera saga molto più in basso rispetto ai miei ricordi di una trentina di anni fa.
7.Il castello incantato
«È sveglio» ripeté lei, «ma questo è tutto quello che si può affermare per il momento… a parte il fatto che ha sempre il solito caratteraccio. Si lamenta già per la scomodità del letto e pretende di bere del sidro forte.»
«Glielo farò mandare subito» si offrì la regina.
«No, Silar» replicò, decisa, Polgara. «Avrà una scodella di brodo, non il sidro.»
«Non lo gradirà molto» profetizzò Silk.
«Non è un peccato?» sorrise Polgara.
Noia. E titolo senza senso.
6.La valle di Aldur
Alcuni anni fa ero a Rak Goska, ed un agente tolnedrano ha presentato alcune false accuse contro di me… non ho mai saputo perché Taur Urgas ha mandato alcuni soldati ad arrestarmi, ma la cosa non mi andava a genio ed ho discusso un poco. Parecchi Murgos sono morti durante la discussione… sono cose che capitano, di tanto in tanto.
Sfortunatamente, uno di loro era il figlio maggiore di Taur Urgas, e il re dei Murgos ha preso la cosa come un affronto personale. Qualche volta, è di mentalità molto ristretta.
Meh… Continua il viaggio, c'è qualche piccolo scontro, come sempre il gruppo non subisce perdite o danni rilevanti. L'antagonista attuale si auto elimina nel modo più stupido dell'universo.
5.La regina della magia
«Dite a Grinneg che suo cugino Barak è qui per vederlo» annunciò alle guardie barbute che si trovavano all'interno.
«Come facciamo a sapere che sei suo cugino?» chiese scortesemente una delle guardie.
Con noncuranza, Barak infilò una mano attraverso la griglia ed afferrò il davanti della cotta di maglia dell'uomo, tirandolo poi con energia contro le sbarre. «Ti spiacerebbe riformulare la domanda» chiese, «fintanto che sei ancora in salute?»
«Chiedo scusa, Lord Barak. Ora che sono più vicino, mi sembra di riconoscere il tuo volto.»
Siamo ancora in viaggio, non è accaduto praticamente nulla degno di nota e sinceramente comincia a stancarmi questo protrarsi di segreti, mezze verità e tutto l'inutile alone di mistero che pervade la storia. Inoltre, improvvisamente, la magia che era parsa totalmente assente nel primo capitolo, esplode prepotentemente a risolvere qualsiasi situazione apparentemente impossibile (per esempio guarire da un veleno inguaribile).
Annoiano anche i combattimenti nei quali centinaia di nemici vengono massacrati e ai protagonisti (tutti inevitabilmente nobili e titolati) non capita nemmeno un graffietto.
La maestria di scrittura di Eddings è innegabile, sulla fantasia comincio invece a nutrire qualche dubbio.
4.Il segno della profezia
«È ubriaco» spiegò Messer Wolf, lanciando appena un'occhiata all'uomo in questione.
«Qualcuno dovrebbe prendersi cura di lui, non credi?»
«Meglio di no.»
«Lo conosci?»
«So qualcosa di lui e di molti altri come lui. Mi e capitato a volte di trovarmi io stesso in quelle condizioni.»
«Perché?»
«Al momento mi sembrava la cosa più appropriata da farsi.»
Una trentina di anni fa avevo letto tutti i libri14Beh, tutti quelli che aveva scritto all'epoca. di David Eddings, un autore che ho sempre annoverato tra i miei preferiti. E devo constatare che il suo raffinato stile narrativo è giunto fino a oggi totalmente immutato.
Quando si affronta Eddings bisogna mettersi il cuore in pace. Una storia che Terry Brooks condenserebbe in un solo libro, lui la diluisce su cinque. Che poi, in realtà, credo si tratti più di una scelta editoriale per non creare tomi bibblici alla Signore degli Anelli. Non puoi leggerne uno solo, non c'è ancora una trama, per esempio il segno della profezia si limita sostanzialmente a presentare i personaggi, caratterizzandoli però in modo perfetto.
Non accade ancora nulla, ma non accade in maniera davvero sopraffina.
3.Amabili resti
«La prego» dissi. «No». A volte le dicevo tutte e due: «La prego, no» oppure: «No, la prego». Era un po' come insistere quando una chiave non apre o come gridare «mia, mia, mia» quando sul campo di softball la palla ti passa sopra la testa e finisce in tribuna.
«La prego, no».
Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato. Lo stile dell'autrice è molto crudo ma, al tempo stesso, dolce e dettagliato. Mi ha ricordato García Márquez.
Splendido racconto, in parte autobiografico, toccante ed emozionante.
2.Nella testa di Steve Jobs
«Le maniglie sono fenomenali», concludeva Ive. «Si riesce sempre a capire a che cosa servono.
Mah… Sarà che ormai di Steve Jobs si sa tutto, sarà che la (pessima) biografia di Isaacsson ha già raccontato tutti i retroscena possibili, ma ho trovato questa sorta di biografia pressoché inutile. C'è anche la sgradevole sensazione che sia stata allungata a dismisura solo per raggiungere dimensioni pubblicabili, perché parecchi concetti e vicende sono ripetuti svariate volte all'interno del libro.
1.Le avventure di Tom Bombadil
Sempre più svelto suonava il violino, Incominciò a ruggire il cagnolino, Mucca e cavalli camminavan sulla testa, Gli ospiti saltaron dal letto per far festa, E tutti danzarono al suono dell'orchestra.
Non ho parole, non avrei mai pensato di poter assegnare una stella a un'opera del Maestro.
La prima volta che ho letto il Signore degli Anelli Tom Bombadil non mi è piaciuto. Trovavo che fosse un personaggio troppo superficiale e ridicolo, che stonava con l'epicità della storia. Alla seconda rilettura, invece, ho compreso la profondità della sua natura. Per tale motivo mi sono spinto a leggere un libro che prima avevo accuratamente evitato.
Pensavo fossero racconti, invece sono semplici filastrocche. Per lo più molto ingenue e infantili. Sono certo che buona parte del parere negativo sia imputabile all'opera di traduzione (del resto anche le poesie in italiano contenute nello Hobbit e nel Signore degli Anelli non hanno mai brillato per bellezza). Il curatore ha cercato in tutti i modi di mantenere le rime e ne è uscita quella che è, a mio modesto parere, una autentica porcata.
Magari prima o poi proverò a leggere la versione originale ma al momento non ne ho proprio la minima voglia.
2016
—————————2016—————————
201623
23.Il dilemma di Benedetto XVI
Papa Benedetto sorrise ancora, con sincero buon umore. — Il cardinale Orsini è forse più diplomatico del necessario. Mi hanno detto che un esame psichiatrico esige un'assoluta franchezza. — Il sorriso svanì, e il Papa fissò Steinmann diritto negli occhi. — In questo caso la franchezza esige che vi chiediamo di decidere, nel più breve tempo possibile, se io sono matto.
Un breve racconto che ha raggiunto gli onori della cronaca quando il vero Papa Benedetto XVI ha deciso di fare un passo indietro.
In realtà il dilemma del Papa romanzato è di ben altra natura, e anche il nome non è così sorprendente, essendoci stati in precedenza altri quindici Benedetti. In ogni caso una storiella divertente.
22.I figli di Húrin
Incurante del pericolo, Turambar s'inerpicò lungo il dirupo per giungere sotto di lui; ma lì, così mortiferi erano il calore e il puzzo, che barcollò e sarebbe caduto se Hunthor, il quale bravamente lo seguiva, non l'avesse afferrato per un braccio e sorretto. «Saldo è il tuo cuore!» disse Turambar. «Felice è stata la scelta di te come compagno.» Ma, mentre così parlava, un gran masso precipitò dall'alto e colpì Hunthor al capo, scagliandolo nelle acque, e così finì uno che certo non contava tra i meno valorosi della Casa di Haleth.
Ennesimo manoscritto incompleto di Tolkien, rimaneggiato a piene mani dal figlio.
Purtroppo anche qui lo stile dell'autore fatica a emergere, perché il racconto chiaramente non era stato (ancora) finalizzato (né completato) per essere reso pubblico. Ci troviamo così di fronte a una storiella (molto tragica) rattoppata qui e là, che rende forse una minima parte di ciò che avrebbe potuto essere.
21.L'amore ai tempi del colera
Svegliandosi nella sua prima mattina di vedova, si era girata nel letto, ancora senza aver aperto gli occhi, in cerca di una posizione più comoda per continuare a dormire, ed era stato in quel momento che lui era morto per lei. Perché solo allora aveva realizzato che per la prima volta lui aveva passato la notte fuori di casa.
La grande qualità di Gabriel García Márquez sta nel raccontare eventi semplici, storie di vita ordinaria, ma di farlo con una magistrale capacità narrativa. Questo libro, malinconico ma per nulla rinunciatario, non fa eccezione. È la storia di un amore difficile che si snoda nell'arco di un'intera vita.
Una storia di attesa, determinazione e caparbietà, che non può non toccare le corde del cuore.15Vabbè, mi sono lasciato un po' trasportare. :D
Márquez riesce a parlare del profumo della pipì dopo aver mangiato asparagi, di relazioni peccaminose con minori, di sesso feroce e appassionato, senza mai scadere nella banalità.
Se la storia fosse stata più "avventurosa" gli avrei dato cinque stelle, ma quattro sarebbero state troppo poche.
20.Trappola per topi
Cominci a farti delle domande… a dubitare… Hai l'impressione che I'uomo che ami e che conosci a fondo sia un estraneo.
(Quasi bisbigliando) È come negli incubi.
Sei da qualche parte in mezzo ai tuoi amici, poi d'un tratto li guardi in faccia e non sono più loro… sono altre persone… che fanno finta. Forse non ci si può fidare di nessuno… Forse, tutti sono estranei.
La rappresentazione teatrale del breve racconto "tre topolini ciechi". Ho trovato i personaggi meno caratterizzati rispetto allo scritto originario, ma è anche vero che si tratta di due stesure molto diverse, nella struttura e nella possibilità di descrizione dei protagonisti.
È probabilmente l'unico libro cartaceo che ho letto quest'anno, perché sembra non esistere alcuna versione elettronica.
19.Mangiatori di morte
Arrivammo infine in un villaggio dove i guerrieri trovarono da bere, e tutti i normanni si ubriacarono in un momento, bevendo smodatamente e senza preoccuparsi del fatto che, nella fretta, il liquore gli colava sul mento e sui vestiti. In effetti uno della comitiva, l'austero guerriero Ecthgow, impazzì talmente per il liquore che si ubriacò quando era ancora a cavallo e cadde nel tentativo di smontare. A questo punto il cavallo gli sferrò un calcio alla testa e io temetti per la sua vita, ma Ecthgow rise e reagì sferrando a sua volta un calcio all'animale.
Il romanzo storico, cavallo di battaglia di Eco, in questo caso una rivisitazione in chiave moderna di Beowulf.
Una storia così così, con una punta di fantasy e fervida immaginazione. Ma in fondo una storiella, supportata soprattutto dalla eccellente scrittura di Crichton.
18.Flatlandia
Tutti gli esseri della Flatlandia, animati o inanimati, qualunque sia la loro forma, presentano "al nostro occhio" il medesimo, o quasi il medesimo aspetto, quello cioè di una Linea Retta. Se dunque tutti hanno lo stesso aspetto, come si farà a distinguere l'uno dall'altro?
17.Il colore della magia
Certi pirati hanno conseguito l'immortalità grazie alla loro crudeltà o alla loro audacia. Altri ammassando grandi fortune. Ma già da un pezzo il capitano aveva deciso che, tutto sommato, lui avrebbe preferito conseguire l'immortalità evitando di morire.
Niente. Dopo averlo a lungo cercato, in un periodo in cui Internet aveva ancora da venire, l'avevo piantato a inizio lettura.
Ora l'ho finito, ma permane quella sensazione da fiera dell'assurdo. Come Adams, anche Pratchett si lascia andare a una fantasia innovativa ma votata all'estremo, che alla lunga rende il tutto una grande favola.
Sarà che a me piace un fantasy più realistico e, nonostante ammiri la grande capacità descrittiva di questo maestro della scrittura, credo che, almeno questo suo genere dedicato al mondo Disco, non rientri tra mie grazie.
16.Tre topolini ciechi
La signora XXXXX sbuffò. «Che cos'altro potrei fare, qui?» domandò. «Rinchiusa in casa, con un possibile assassino… non che io creda nemmeno per un momento a quella storia così melodrammatica…»
«Davvero lei non ci crede, signora XXXXX?»
«Perché… che cosa intende…»
La cintura dell'impermeabile le era scivolata intorno al collo così rapidamente, che lei non riuscì quasi ad accorgersene.
Il racconto da cui è stato poi tratto il più famoso "trappola per topi". Troppo breve per dire se mi sia veramente piaciuto, ma la mano di Agatha Christie si sente tutta.
15.La grande rapina al treno
Si racconta che la prima reazione del signor Huddleston al cablogramma fu «una veemente e vigorosa imprecazione, provocata dalle tensioni del momento e dall'ora tarda». Si dice inoltre che parlò a lungo della nazione francese, della cultura francese e delle abitudini igieniche personali della popolazione francese. Il signor Bradford, ancor più eloquente, si disse convinto dell'innaturale passione francese per i rapporti intimi con animali da cortile.
Un libro scritto in modo poco ortodosso, a tratti storico, a tratti romanzato. Ma che ti tiene incollato dalla prima all'ultima pagina, come è consuetudine con Michael Crichton.
14.L'universo a portata di mano
Una volta Stephen Hawking diede una festa per viaggiatori nel tempo, a mezzogiorno del 28 giugno 2009. Per assicurarsi che vi partecipassero esclusivamente viaggiatori nel tempo, spedì gli inviti soltanto dopo la festa. Non si presentò nessuno.
Un libro splendido che, con parole semplici, riesce a spiegare i concetti fondamentali della fisica moderna.
Nella seconda parte diventa un po' più pesante ma del resto la colpa è della fisica quantistica e della teoria delle stringhe che non sono così immediate, e richiedono una buona dose di fiducia concettuale da parte dell'ascoltatore, per accettarne i concetti base (che sono in chiara contrapposizione con le leggi di Newton, e quindi difficili da comprendere).
13.L'occhio di Dio
Alla fine prese a cadere la neve, avvolgendo tutto nel silenzio e in un candore cristallino, su cui si stagliavano le sagome spoglie degli alberi, simili agli artigli del demonio che emergevano dalla terra per afferrare le anime dei mortali.
Eschbach è riuscito a scrivere una delle storie più brutte, inverosimili e inutili che abbia mai letto in vita mia. Non ho voglia di dilungarmi ma in linea di massima è un libro noioso la cui trama non decolla mai e in cui l'autore dimostra di non capire niente di tecnologia, fisica, medicina, politica, moda e finanza. Sulla religione non mi pronuncio, ma qualcosa mi spinge a credere abbia preso grossi abbagli anche su questo argomento. Voglio dire, non è obbligatorio scrivere cose al 100% reali, ma perlomeno devono essere credibili, cosa che qui non avviene a meno di non essere degli ingenui babbei. Al termine del precedente racconto, lo specchio di Dio, rimanevano aperti numerosi punti interessantissimi, che invece non sono state ripresi, né sfruttati, né spiegati.
12.Lo specchio di Dio
Mise una tazza sotto il becco della macchina, spinse più volte l'ampio tasto sulla parte anteriore dell'apparecchio. Si accese immediatamente una piccola luce rossa, simile all'occhio di un drago risvegliato dal sonno, e l'interno dell'apparecchio cominciò a ronzare e gorgogliare. L'aria profumava di caffè.
Quattro stelle sono troppe, perché il finale è un po' rocambolesco e sbrigativo. Però tre sarebbero poche, perché si tratta comunque di un finale molto coraggioso, Eschbach avrebbe potuto adagiarsi sui luoghi comuni tipici dei viaggi nel tempo e degli intrighi ecclesiastici e chiuderla lì. Invece decide di rischiare con qualcosa di più originale. I personaggi hanno un che di già visto, caratterizzati in modo forse troppo banale, ma l'idea di fondo è genio puro.
11.Come un romanzo
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato.
È forse questa la ragione per cui la metropolitana – assennato simbolo del suddetto dovere – finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Un libro che definisce il diritto del lettore a non finire un libro, a saltare le pagine che trova noiose. Un libro che fin dall'inizio mi ha fortemente tentato di mettere in atto tali consigli. Un libro lento e noioso, traboccante di ovvietà — interessantissime, per carità, ma pur sempre ovvietà — e le cui parti più affascinanti sono le citazioni di altri autori. Un Bignami potrebbe riassumere: leggete (solo) se vi va.
All'autore non perdonerò mai gli spoiler in alcuni libri che devo ancora leggere. :(
10.Esercizi di stile
Dopo la solita interminabile attesa, ecco che l'autobus appare e frena lungo il marciapiede. Qualcuno scende, taluno sale e io tra questi ultimi. Ci si pressa sulla piattaforma, il bigliettaio fa ciò che dovrebbe fare, si riparte. Ripiegando il biglietto nel portafoglio mi metto a studiare i miei vicini. Vicini, non vicine. Sguardo disinteressato, quindi.
Ero alle elementari quando ho sentito parlare di questo libro per la prima volta. All'epoca non sapevo fosse stato tradotto, con grande maestria, da Umberto Eco e meno male che non l'ho letto allora, perché mi sarebbe stato in gran parte incomprensibile. Peccato non lo abbia scritto direttamente Eco perché, a fronte di qualche trovata originale e divertente (al netto di un'idea di fondo geniale), le scelte dell'autore non esprimono il meglio delle possibilità.
9.Il pendolo di Foucault
Io sapevo che la terra stava ruotando, e io con essa, e Saint-Martin-des-Champs e tutta Parigi con me, e insieme ruotavamo sotto il Pendolo che in realtà non cambiava mai la direzione del proprio piano, perché lassù, da dove esso pendeva, e lungo l'infinito prolungamento ideale del filo, in alto verso le più lontane galassie, stava, immobile per l'eternità, il Punto Fermo.
Umberto Eco è un genio, su questo non si discute e col pendolo di Foucault non fa eccezione.
La storia principale si dirama in tante piccole storie, ambientate in luoghi e tempi differenti, spesso così ispirate che spesso ti dimentichi della trama primaria, e in fondo non te ne frega più niente. Altre volte, invece, queste storie sono un po' pesanti e si fatica a seguirle. Eco riesce a costruire una teoria storica strampalata, tirando dentro tutti, dai templari ai gesuiti, dagli ebrei ai nazisti, ma al tempo stesso logicamente inattaccabile. Per poi smontarla in poche righe in modo intelligentemente freddo e sconcertante.
Terminologie complesse, riferimenti e citazioni di nicchia, lingue straniere sbattute in faccia al lettore senza alcuna traduzione. Un romanzo difficile ma, proprio per questo, anche molto affascinante. Non per tutti, però.
8.Apnea
Sto sciando insieme alla mia fidanzata, in realtà la precedo perche è troppo lenta. È quasi l'ora di pranzo. Ho la faccia immersa nella neve. Non sento più niente, come fossi dentro un batuffolo d'ovatta. Non riesco a respirare. Qualcuno mi prende la testa tra le mani e la gira: respiro.
Un libro crudo e sincero. I pensieri, i sentimenti, le emozioni di una persona improvvisamente strappata alla vita e costretta a passare le proprie giornate tra il letto e una sedia a rotelle. Un chitarrista che non può più usare le mani. Parole di disperazione ma anche di speranza, un linguaggio chiaro, diretto e molto ben articolato.
7.Stanotte guardiamo le stelle
Non so se mi tenesse la mano per affetto o per costringermi a non rimanere indietro, non capivo questa cosa dei grandi di muoversi per andare in un posto preciso, senza divagare, io mi sentivo più come i gatti che gironzolano dando un'occhiata di qui e di là, fermandosi in un cortile, o salgono su un muretto per guardare cosa c'è oltre.
Durante il Prime Day Amazon ci ha proposto una serie di libri tra i quali sceglierne uno gratuito. Dopo aver letto i vari estratti ho optato per questo. Un'ottima scelta.
La narrazione è semplice ma originale. Una autobiografia in cui a tratti l'autore si rivolge al fratello utilizzando la seconda persona, che sulle prime suona parecchio strana ma a cui ci si abitua presto, e che copre le parti di maggiore impatto emotivo.
Un viaggio che illustra la disperazione di chi cerca in tutti i modi di raggiungere l'Europa con la speranza di una vita migliore. Noi occidentali vediamo il Medioriente come un luogo sostanzialmente uguale e invece ogni paese presenta differenze alquanto marcate: Dall'Afganistan senza corrente elettrica e acqua corrente, al Pakistan che comincia ad avere le strade asfaltate, all'Iran che è quasi un paradiso, alla Turchia in cui tutti hanno un cellulare e le ragazze vanno in giro con i capelli al vento.
Una lettura al tempo stesso leggera e angosciante, che dà molto da pensare.
4-6.Il ciclo di Shannara
Introduzione
Mi è venuta voglia di rileggere i cicli di Terry Brooks dedicati a Shannara. L'avevo già fatto quasi trent'anni fa ma, nel frattempo, lui è andato avanti a sfornare libri. Pertanto, siccome tra sequel, prequel e crossover siamo più o meno a quota 17, direi che è ora di darmi da fare.
Questo è il primo ciclo.
6.La canzone di Shannara
«No, lascialo fare!» scattò lo Gnomo. «Lui vuole combattere… lascialo fare! Non ha mai perso una battaglia! Ha perso la testa, ecco cosa ha perso!»
Ho sicuramente letto questo libro in precedenza, ma avevo completamente rimosso la trama.
Di certo non è uno dei migliori di Terry Brooks anzi, probabilmente è il peggiore che ho letto fino a oggi. Una storia priva di mordente, noiosa e prevedibile all'inverosimile, con pochissimi personaggi caratterizzati bene e un retrogusto di favoletta per bambini.
Mi ero ripromesso di affrontare tutta la saga di Shannara quest'anno, ma credo proprio di essermi già rotto le balle.
5.Le pietre magiche di Shannara
Avvolti in mantelli dalla testa ai piedi, i viaggiatori passavano soli o a coppie, senza salutare. Ma, nell'ombra dei cappucci, le teste si voltavano e gli occhi li scrutavano col freddo interesse dei gatti, squadrando gli intrusi come per indovinare lo scopo del loro viaggio.
Il primo libro della saga di Shannara degno di nota. Terry Brook dimostra di saper scrivere e di saperlo fare bene (o forse, nel primo capitolo, il traduttore italiano era una pippa), creando una storia abbastanza scevra dai luoghi comuni e dotata di sorprendente inventiva.
4.La spada di Shannara
Non posso! Non posso!
Questa frase mi è balenata nella mente fin dalla (ri)lettura del primo capitolo. Una storia davvero poco ispirata, banale, scontata; in pratica la brutta copia del Signore degli Anelli. E pensare che questo libro, più di un quarto di secolo fa — insieme allo Hobbit — ha dato il via alla mia grande passione per il genere fantasy (solo per questo gli ho abbuonato una stella). Verso la fine si trovano anche forti influenze di Star Wars, uscito proprio in quel periodo, con prese alla gola mentali e rivelazioni (poco) sorprendenti di paternità. Però è anche la prima opera di un Terry Brooks, che in seguito si è rivelato essere un bravo scrittore (perlomeno per quanto riguarda la forma).
Qui invece tecnicamente è un disastro, con ripetizioni di termini e descrizioni a catena, anche tre o quattro volte nel giro di due pagine (non so però se effettivamente imputabile alla traduzione), aggettivi fuori luogo e caratterizzazione di personaggi totalmente inesistente.
Portare a termine la lettura è stata la vera impresa di questo libro.
Epilogo
Mi sono bastati tre libri per rompermi le palle. Terry Brooks non fa per me.
3.Alan Ford story
Visto che mi sono cimentato nella poesia, perché non includere anche i fumetti?
Questa edizione Mondadori racchiude le prime due storie del Gruppo T.N.T., quando Alan Ford era il principale protagonista. Tutto è ancora molto acerbo e non compare buona parte dei protagonisti. Siamo alla fine degli anni '60, per cui in piena sperimentazione, ma ho trovato il tutto davvero troppo ingenuo e semplificato per i miei gusti.
2.Ossi di seppia
Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli,
frusci di serpi.
Le poesie, per definizione, sono opere totalmente dipendenti dalla sensibilità e i gusti di chi le legge. Ci sono autori che mi catturano, e ci sono altri che mi lasciano indifferente.
Ci tengo a ribadire, una volta di più, che i giudizi che esprimo si riferiscono alla mia esperienza personale con un'opera, non all'opera stessa che può essere un capolavoro.
Pur riconoscendo combinazioni di parole molto ispirate e poetiche, questo libro non ha toccato le mie corde.
1.Lo Hobbit (illustrato da Jemima Catlin)
“Allora, ladro! Ti fiuto e sento la tua aria. Odo il tuo respiro. Vieni avanti! Serviti ancora, ce n'è in abbondanza e d'avanzo!»
Ma Bilbo non era a tal punto ignorante in materia di draghi, e, se Smaug sperava di farlo avvicinare così facilmente, rimase deluso. «No, grazie, o Smaug il Terribile!» replicò. «Non sono venuto per ricevere regali. Volevo solo darti un'occhiata e vedere se fossi davvero così grande come si racconta. Non credevo a quello che mi dicevano.»
«E adesso ci credi?»
Finalmente, a febbraio inoltrato, sono riuscito a leggere il primo libro del 2016 (lo scorso anno, a quest'ora, ne avevo già finiti sette). A gennaio sono stato impegnatissimo su questo progetto, poi me la sono comunque presa comoda.
Non spendo parole sull'opera in quanto la rileggo ogni anno e la mia opinione non cambia, vario però ogni volta l'edizione. La particolarità di questa versione è di essere stata illustrata da una giovane artista britannica, Jemima Catlin. Come progetto finale per il suo diploma in una scuola d'arte ha creato alcune tavole per Roverandom16Una breve storiella per bambini, sempre di Tolkien, che ho letto nel 2014 ma che non ho particolarmente apprezzato.. Christopher Tolkien, dopo averle visionate, le ha commissionato l'illustrazione dello Hobbit e così è nato questo libro. Si tratta di 150 disegni incastonati tra le righe del testo, che rendono viva e dinamica l'intera storia.
2015
—————————2015—————————
201535
35.Marziani, andate a casa!
I cani erano diventati frenetici; molti morsicarono i loro padroni e dovettero essere uccisi.
Soltanto i gatti, dopo un paio di esperienze, si abituarono a loro e li accettarono con calma. Ma i gatti sono sempre stati diversi.
Meh…
Carina l'idea degli alieni rompipalle ma, per il resto…
34.La versione di Mike
«Con la notorietà che hai, Mike» mi diceva il Drake, «non puoi non avere una Ferrari. Abbiamo il modello che fa proprio per te. Pur essendo molto veloce è molto facile da guidare.»
Il giorno in cui me la consegnò fu festa all'officina di Maranello. Invitò tutti gli operai all'aperto e quando uscì la vettura che mi aveva destinato, color giallo Ferrari, disse al capo officina: «Apri il cofano e aggiungi qualche cavallo al Mike, così avrà più ripresa degli altri».
Lo vidi trafficare con un cacciavite e ancora oggi non so se mi avevano preso per i fondelli o se effettivamente si possono aggiungere dei cavalli con due giri di vite.
Finalmente ce l'ho fatta a finirlo!17Il libro non c'entra niente. È che, dopo quattro anni, ho comprato un nuovo telefonino e sono stato tutto il mese a giocarci. Coi libri è così, molli un attimo e riprendere il ritmo non è così semplice.
Generalmente le biografie di personaggi famosi sono scritte da qualcun altro. Solitamente un giornalista o un ghostwriter che raccoglie i pensieri del VIP e li condensa in una forma piacevole. Non avendo trovato da alcuna parte note o riferimenti a terze persone sono portato a credere che questo libro sia stato scritto da Mike Bongiorno, di proprio pugno. E in effetti il testo è molto semplice, ci sono talvolta alcuni errori e concetti ripetuti, talvolta parola per parola, in diversi punti.
Ci sono alti e bassi, molto interessante la parte sulla guerra e sulle rocambolesche vicende che l'hanno visto collaborare coi partigiani, rischiare la vita nei campi di concentramento, incontrare altri personaggi noti durante la prigionia a San Vittore. Più noiose le cronache dei viaggi, le tediose descrizioni degli spettacoli televisivi (ho fatto il programma X con la collaborazione di Y e Z, la regia di Q…) o eventi di secondaria importanza.
Per carità, non so bene nemmeno io cosa mi sarei dovuto aspettare, era tanto che avevo questa biografia nella lista e sono lieto di averla portata a termine. Grande personaggio di altri tempi comunque, modesto, rispettoso e sempre con i piedi per terra.18A proposito di una sua vacanza nel Gran Canyon, non ha potuto fare a meno di sottolineare il prezzo alto di alcune attrazioni. :)
33.Dice lo Zen
– Dopo la morte dove vanno le persone illuminate?
– Non lo so.
– Perché non lo sai?
– Perché non sono ancora morto.
Questo libro è un regalo di compleanno di Mian del quale mi sono indebitamente appropriato. Si tratta sostanzialmente di una serie di tavole a fumetti che spiegano — o provano a spiegare — i concetti alla base della filosofia Zen.
Il problema è che io caratterialmente sono anti-Zen: se qualcosa non funziona, invece di interrogarmi sull'aura che avvolge tutto l'universo e di cercare di riequilibrare lo Yin e lo Yang, io spacco. E, probabilmente per questo motivo, non sono rimasto particolarmente impressionato dai contenuti del libro.
Per carità, alcune vicende narrate sono divertenti ma molte sono state a mio avviso troppo semplificate da parte dell'autore e risultano del tutto incomprensibili. Probabilmente è richiesto uno studio pregresso più approfondito sulla materia, cosa che a me manca completamente, pur essendo molto attratto da questa filosofia.
32.Il terminale uomo
Un fiammifero può appiccare un incendio ma, quando l'incendio è in corso, per fermarlo non serve spegnere il fiammifero. Il problema non è più il fiammifero.
È il fuoco.
Un racconto piuttosto banalotto. Non noioso ma neppure appassionante, in cui gli eventi accadono senza una logica precisa e la risoluzione delle varie vicende sembra dettata dal caso piuttosto che da una sensata motivazione logica. Il finale è talmente insulso da rappresentare degnamente la proverbiale ciliegina sulla torta.
È strano dirlo di Crichton, ma questo è il suo primo libro che mi lascia del tutto indifferente.
31.Ubik
Joe disse: «C'è stato un incidente.»
«Ciò che noi stimiamo un 'incidente'», disse von Vogelsang «è pur sempre, malgrado tutto, un esempio dell'intervento diretto di Dio. In un certo senso, tutta la vita può essere chiamata un 'incidente'. Eppure…»
«Non voglio ingaggiare una discussione teologica» disse Joe. «Non ora.»
«Proprio ora, fra tutti i momenti, le consolazioni della teologia giungono più rasserenanti. Il trapassato è forse un parente?»
«Il nostro datore di lavoro» rispose Joe. «Glen Runciter, della Runciter Associates di New York. Sua moglie Ella è già da voi. Atterreremo fra otto o nove minuti; può farci attendere da un furgone refrigerato?»
«Il cliente è congelato?»
«No» disse Joe. «Sta prendendo il sole sulla spiaggia di Tampa, in Florida.»
«Presumo che la sua divertente risposta significhi sì.»
«Ci faccia avere un trasporto allo spazioporto di Zurigo» disse Joe, e troncò la comunicazione.
Ubik è senza dubbio un'opera geniale, in cui realtà e "non-realtà" si incrociano e si fondono disorientando il lettore. Interessante il concetto della non-vita che di fatto permette, a chi lascia questo triste mondo, di rimanere ancora per qualche tempo, seppur cedendo il passo a qualche compromesso.
Mi è un po' dispiaciuto che un racconto dalle sconfinate potenzialità si risolva, alla fine, con un veloce confronto tra il cattivo di turno e i buoni che cercano di salvare il mondo (o, perlomeno, il proprio mondo, vero o non-vero che sia), interessante, però, è che nulla si conclude. Anzi, forse il finale è proprio il vero inizio della storia.
A onore della sconfinata fantasia di Dick, c'è una scena in cui uno dei personaggi se ne va in giro con un telefono cellulare appeso alla cintura. Niente di sorprendente, fino a quando non ci si rende conto che il romanzo è stato pubblicato alla fine degli anni '60.
–.Bored of the rings
E anche questo Natale… se lo semo levato dalle palle!
Bored of the rings, il signore dei tranelli nella versione italiana, è una parodia scritta nel 1968 da una rivista umoristica americana, realizzata dagli studenti di Harvard. Il racconto era anche stato mostrato a Tolkien che ha però dichiarato di non capirne il senso, pur non opponendosi alla pubblicazione.
Con queste premesse — e siccome avevo il libro in casa da almeno una ventina di anni19Sì, l'avevo comprato io… Purtroppo… — mi sono tuffato nella lettura, fresco del romanzo originale, con la speranza di trovare del fine umorismo e una gran quantità di sagaci citazioni e riferimenti.
Giunto al terzo capitolo mi sono reso conto che la traduzione italiana era una porcata illeggibile, con nomi storpiati quasi esclusivamente verso termini volgari (Dildo, Lerciolas, Grampuzzo, Ostronzo e via di questo passo…), ma la localizzazione in generale era brutta, (troppo) liberamente interpretata (vedi utilizzo sgradevole di dialetti nostrani) e altamente stucchevole.
Mi sono quindi procurato la versione originale, sperando almeno lì di trovare una lettura più piacevole. Indubbiamente i nomi sono più sagaci e divertenti, anche se per forza di cose scimmiottano quelli originali, che sono diversi dai nostri (soprattutto per quanto riguarda i personaggi secondari). Tuttavia la sostanza non cambia: rimane un racconto banale, alquanto inutile e pieno di battute forzate (humor sessuale americano, tra l'altro… il peggiore!). Dopo qualche altro capitolo ho definitivamente gettato la spugna
Per questi motivi il libro non verrà conteggiato tra quelli letti, né avrà un voto (che, in ogni caso, sarebbe ignobile). Lo includo nella lista perché mi ha portato via tempo e perché rimanga come eterno monito per lo sprovveduto amante di J.R.R.
Fortuna che arriva l'inverno, mi tornerà molto utile per accendere il camino.
La citazione è da vacanze di Natale, tanto il livello qualitativo è quello…
30.Il Signore degli Anelli
Dopo pochi passi si trovarono nella più cupa e totale oscurità. Dalle tenebrose gallerie di Moria, Frodo e Sam non erano mai più stati in un buio così cupo, e questo era forse ancor più fitto e fondo.
A Moria vi erano correnti d'aria, echi, un senso di spazio. Qui l'atmosfera era immobile, stagnante, greve, ogni rumore sordo. Sembrava di camminare in un vapore nero plasmato nell'oscurità stessa, e alla cecità degli occhi si aggiungeva ad ogni respiro una più densa nebbia della mente, che offuscava e cancellava persino il ricordo di luci, forme e colori.
Il Signore degli Anelli è un libro che chiunque dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Dietro c'è un lavoro titanico, un intero mondo composto da luoghi, lingue, calendari, storie e intrecci cronologici degni di un'enciclopedia storica. Il tutto condito da uno stile narrativo magico, e da personaggi così ben delineati da apparire vivi e reali, oltre le pagine del romanzo.
Ho particolarmente apprezzato buona parte delle appendici, che invece avevo saltato nella precedente lettura. Serve un po' di coraggio ma credo che, dopo aver affrontato il Silmarillion, non c'è più nulla che mi possa spaventare. :)
Dimenticate il film di Peter Jackson, in confronto è una schifezza (anche perché ha liberamente cambiato molti punti della storia, peggiorandoli).
29.Cime tempestose
Indugiai là presso, sotto quel cielo benigno; guardai le falene svolazzare tra l'erica e le campanule, ascoltai il lieve sospiro del vento tra l'erba, e mi stupii che si potesse immaginare un sonno meno tranquillo per quanti dormivano in quella terra di pace.
Nella mia ingenua ignoranza letteraria pensavo che cime tempestose fosse un romanzo avventuroso con protagonista la montagna: del tipo sfida dell'uomo contro gli elementi per conquistare qualche picco inviolato o che so io. Invece è una storia d'amore. Buia, crudele, struggente ma pur sempre d'amore.
La prima parte è lenta, con questo avvicendarsi di personaggi malaticci e morenti e una scrittura un po' arcaica d'altri tempi ma, da metà libro in poi, mi sono calato nelle cupe vicende della brughiera inglese, apprezzando una caratterizzazione degli stessi molto efficace e concludendo la lettura in un'unica, lunga sessione.
Elegante lo stile di scrittura, con un innovativo sistema di rotazione dei personaggi narranti strutturato in una sorta di matrioske, che offre la possibilità di osservare la storia da differenti punti di vista.
28.L'uomo di Marte
La situazione non è così grave.
Sono sempre fottuto, intendiamoci.
Ce l'ho sempre nel culo, intendiamoci.
Solo non così in profondità.
Gran bel libro, uno dei migliori che ho letto quest'anno. Una storia interessante, incalzante e appassionante narrata da diversi punti di vista, con stili narrativi differenti. Il tutto permeato da un'abbondante dose di ironia che mitiga i momenti drammatici e strappa sorrisi in quelli meno concitati, in un tripudio di disco dance, serial tv anni '80, coltivazioni di patate e una temperatura aliena media che si aggira intorno ai -60°.
L'hanno definito un mix tra Gravity e Robinson Crusoe. Ignorate questa cazzata, e leggetelo lo stesso.
27.Un'autobiografia
Al di là degli interessanti contenuti questo "libro" è una porcheria.
Intendiamoci: dai documenti storici mostrati emerge la grande intelligenza (e furbizia) di Bruno Giordano contrapposta alla cieca stupidità a cui può ridursi l'essere umano.
Il problema è che l'autore (o, dovrei dire, il curatore) si è limitato a un noiosissimo pippone iniziale, alquanto inutile, e niente più. Avrebbe potuto introdurre le singole testimonianze, collocarle nel contesto cronologico, narrarne i retroscena, magari affiancare versioni scritte in italiano corrente per rendere più fluente il discorso (mi sembrava di leggere il capitolo iniziale di Baudolino, di Umberto Eco), eccetera eccetera.
Così com'è è una semplice raccolta di scritti, alcuni acuti, altri ottusi, vigliacchi e vergognosi, che chiunque potrebbe reperire con una semplice ricerca.
26.Andromeda
Una delle prime regole della ricognizione aerea era «Ignorare il panorama»: analisi e valutazione non spettavano al pilota. C'erano gli esperti, per questo, e i piloti che se lo dimenticavano, i piloti che s'interessavano troppo a quello che stavano fotografando, si mettevano nei guai. Di solito precipitavano.
Michael Crichton è una garanzia. Con lui non è importante la storia, ma come la racconta. Avrebbe potuto scrivere un libro sulla pastorizzazione del latte e sarebbe stato comunque appassionante.
Ho letto Andromeda in due giorni ed era parecchio tempo che non mi accadeva. Un romanzo d'esordio che non è un capolavoro ma originale, scorrevole e piacevole quel tanto che basta.
25.I giardini della Luna
— Ah, be'.
Topper iniziò a svolgere gli involucri, scoprendo formaggio, pane, frutta e bacche.
— Io faccio conoscenza in due modi. Tu hai assistito al secondo.
— E il primo?
— In quei casi non c'è tempo per vere e proprie presentazioni.
I giardini della luna è un libro che in passato ho provato a leggere in almeno cinque occasioni e, ogni volta, la noia non mi ha permesso di superare pagina 200. Ho tenuto duro perché sono caparbio e ho letto troppo bene di questa saga per gettare la spugna ma devo ammettere che, a conti fatti, non ne è valsa la pena, almeno per quanto riguarda il primo volume.
Si tratta di uno di quei racconti che scaraventa il lettore in mezzo all'azione senza introdurre o spiegare nulla con la chiara intenzione di creare fascino o mistero ma che, a mio avviso, genera soltanto frustrazione e confusione, estraniandolo dalle vicende e dai personaggi. Personaggi, tra l'altro, introdotti a vagonate e in gran parte poco definiti che, alla lunga, finiscono per confondersi spesso tra loro.
C'è anche troppo buonismo, le figure principali se la cavano sempre, anche contro avversari letali. Succede sempre qualcosa per cui il cattivo o ci lascia le penne o è costretto a fuggire a gambe levate; oppure interviene una divinità a restituire la vita ai nostri eroi.
Il libro si trascina lentamente, e abbastanza noiosamente, per circa tre quarti dopo di che parte in quarta introducendo nemici potentissimi, in grado di distruggere intere città che… vengono sbrigativamente sconfitti nel volgere di un paio di pagine senza ben capire come né perché.
Insomma, iniziata la lettura con entusiasmo — alimentato anche dall'accostamento di Steven Erikson a Tolkien, da parte di molti appassionati – ho trovato soltanto un racconto a mio avviso mal strutturato, pessimamente tradotto 20Basti notare il titolo stesso della saga, erroneamente interpretato come "La caduta di Malazan" quando sarebbe dovuto essere qualcosa tipo "il libro Malazan dei caduti"., inutilmente impegnativo e troppo pilotato verso il lieto fine.
C'è da dire comunque che l'autore ha molta inventiva e introduce elementi davvero interessanti. Purtroppo però non bastano a salvare un progetto molto (troppo?) ambizioso, sorretto da una storia di fondo sostanzialmente inesistente.
Dicono che nei libri successivi la saga decolli per cui mi riservo un giudizio definitivo per quando mi tornerà il coraggio di affrontarli. Per il momento, però, è un "meh"…
24.Miliardi di tappeti di capelli
È una storia di tessitori di capelli. Non posso promettervi che l'amerete. Non posso neppure promettervi che vi piacerà. Posso solo fare una promessa: non la dimenticherete, mai.
L'idea di base è buona, originale. Come il finale. Ma il libro sembra composto da una serie di piccole storie, molte delle quali apparentemente senza legami con la trama generale. Altre, poi, abbastanza banalotte. Probabilmente la causa è data dal fatto che originariamente era un racconto breve che l'autore, in seguito a un inaspettato successo, ha deciso di espandere a romanzo, probabilmente allungandolo un po' troppo.
Come stile narrativo mi ha un po' ricordato il ciclo delle Fondazioni di Asimov — del quale cui potrebbe anche rappresentare una vicenda a margine — ma nel complesso non appassiona pienamente, pur mantenendosi piacevole.
23.Open
Mentalmente lascio il campo. Vado in montagna, affitto una baita, mi preparo un'omelette, mi siedo con i piedi alzati, respiro il profumo di neve della foresta. Mi dico: se vinco questo match mi ritiro. E se perdo questo match mi ritiro lo stesso. Lo perdo. Non mi ritiro. Anzi, faccio l'esatto contrario.
Non so bene come mai ultimamente mi piaccia così tanto leggere (auto)biografie. Questa me l'ha consigliata il mio amico Duccio e, siccome ha sempre un gran fiuto per i bei libri, non ci ho pensato due volte.
Agassi me lo ricordo come il ribelle del tennis, il capellone che giocava con i jeans e amava rompere le regole. Devo dire che il libro mi è molto piaciuto, per come Andre si mette a nudo e racconta la storia dal suo punto di vista, svelando interessanti retroscena (quello riguardo i capelli è sorprendente).
Il leitmotiv di tutto il libro, comunque, è uno solo: Andre Agassi odia il tennis. Lo ha sempre odiato, fin da bambino e si è portato dietro questa insofferenza per tutta la carriera. Una carriera che non gli ha comunque impedito di diventare uno dei migliori sportivi di tutti i tempi.
22.Le memorie dello squalo
Da quando avevo lasciato la mia casa per intraprendere questo viaggio, avevo pensato spesso a questa cosa, a come buona parte delle nostre vite sia spesa a studiare e predisporre automatismi. A costruire sistemi, dispositivi, motori. A dar la carica ai meccanismi a molla degli addebiti in conto, a mettere a punto abbonamenti alle riviste, anniversari, foto, rimborsi delle carte di credito, aneddoti. Ad avviare questi motori, metterli in moto e mandarli scoppiettanti nel futuro perché svolgano il loro compito a intervalli più o meno regolari. Quando qualcuno se ne va o muore o scompare, lascia dietro di sé un'immagine residua; un'impronta negli ingranaggi che ha predisposto intorno a sé. L'immagine si dissolve allo scaricarsi delle molle, al lento esaurirsi del carburante, nel momento in cui le macchine di una vita vissuta secondo certe modalità in certi luoghi e sotto certe angolazioni vengono spente o si grippano o lampeggiano e si fermano, una dopo l'altra. È una cosa che richiede tempo. A volte ci imbattiamo nelle lampade impolverate o nel ronzio elettrico della macchina di qualcun altro, magari dopo così tanto tempo che neppure ce l'aspetteremmo, ma è ancora lì funzionante, continua a girare da sola, nel buio. Continua a svolgere il suo compito anche molto, molto tempo dopo l'uscita di scena di chi le aveva dato vita.
È sicuramente uno dei libri più originali che abbia letto. L'autore si diverte a giocare con le parole anche in senso letterale, arrivando a creare curiosi disegni e animazioni tra le pagine del romanzo.
Una storia che parte alla grande, un uomo si risveglia senza memoria e trova istruzioni — scritte apparentemente da se stesso qualche tempo prima — a cui non sa se poter credere o meno. Poi parte un po' tutto per la tangente, tra edifici formati da libri e voraci squali concettuali, fino ad arrivare a un finale che finalmente mette ogni cosa al suo posto.
Mi piace molto lo stile di Steven Hall, sa scegliere le parole giuste per descrivere situazioni e stati d'animo in modo perfetto. Ma buona parte del merito va anche al traduttore italiano, Giuseppe Iacobaci, che ha fatto un lavoro encomiabile.
Un libro contorto, complicato e piuttosto triste, ma che si è lasciato leggere molto volentieri.
21.Guida galattica per gli autostoppisti
Una delle difficoltà maggiori che aveva Trillian nel suo rapporto con Zaphod era di riuscire a distinguere tra quando Zaphod fingeva di essere stupido solo per cogliere di sorpresa le persone, tra quando fingeva di essere stupido perché non voleva rompersi le scatole a pensare e voleva che qualcun altro lo facesse per lui, e quando fingeva di essere ignominiosamente stupido per non far capire che effettivamente non capiva cosa stava succedendo, ovvero per non far capire che in quel momento era davvero stupido.
Avevo provato a leggerlo una decina di anni fa ma non ce l'ho proprio fatta. La fantascienza per me è sempre stata una cosa seria e non riuscivo proprio a coniugarla con le straordinarie assurdità visionarie di Douglas Adams.
Quest'anno c'ho riprovato e, curiosamente, mi è piaciuto. Purtroppo però non c'è una struttura narrativa, è semplicemente un susseguirsi molto divertente di eventi incredibili e improbabili. Stupendi, però io voglio anche una storia.
20.True: la mia storia
A Cus non piaceva che esultassi, quando vincevo per knock-out. Niente “cinque” di vittoria o passetti di danza. «Ti sei allenato due anni per questo, e ti comporti come se ne fossi sorpreso?» mi riprendeva.
Tyson si mette a nudo. Emerge la storia triste di un personaggio che non è mai riuscito a integrarsi nella società degli altri uomini e che combatte ogni giorno i demoni che ha dentro, spesso perdendo. È cresciuto in una realtà degradata, nutrendosi di violenza e ha continuato da adulto, tra alti strepitosi e bassi altrettanto devastanti. La sua vita può essere riassunta in sesso, alcol, droga e, naturalmente, aggressività, ogni singolo giorno. È sorprendente scoprire che anche una macchina da guerra abbia una ragionevole coscienza e un animo gentile, che non abbia remore nell'ammettere le proprie colpe e sia capace di mostrare il proprio lato fragile.
Un buon libro, per chi è cresciuto guardando i suoi incontri, interessante scoprire tutti i retroscena di ogni singolo match. Un po' ripetitivo e decisamente troppo prolisso, ma nel complesso una piacevole lettura.
19.Siddharta
Vedi, Kamala, se tu getti una pietra nell'acqua, essa si affretta per la via più breve fino al fondo. E così è di Siddharta, quando ha una meta, un proposito. Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l'acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell'anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta. Questo è ciò che Siddharta ha imparato dai Samana. Questo è ciò che gli stolti chiamano magia, credendo che sia opera dei demoni. Ognuno può compier opera di magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare.
Un libro semplice, scorrevole, filosofico, sensuale e rilassante. Una costante ricerca della pace interiore e della saggezza — in contrapposizione alla frenesia della vita quotidiana — che sa offrire interessanti spunti di riflessione.
Il romanzo è liberamente ispirato alla vicenda biografica del Buddha, Siddhartha Gautama, anche se il Siddharta protagonista non è il Buddha storico, il quale compare nel libro come personaggio secondario sotto il nome di Gotama, ma un personaggio di fantasia che rappresenta uno dei tanti Buddha potenziali.
18.Oltre
Il segno caratteristico di questo giro armonico è la cadenza plagale, ovvero il passaggio dal IV al I grado: non avendo la sensibile – come la settima di dominante in una cadenza perfetta – questo tipo di cadenza si discosta dalla tradizione occidentale della musica. È insomma una cadenza più vicina ad altre culture che alla nostra, e non definisce esattamente la tonalità: questa sua caratteristica di vaghezza la rende particolarmente esotica, capace di evocare altri mondi e cose lontane da noi, e dunque è perfetta per il ricordo, che ugualmente richiama cose lontane.
Un'analisi molto interessante del testo e della musica di uno dei miei album preferiti, con alcuni anneddoti e interviste a personaggi legati al progetto. Purtroppo io c'ho capito ben poco a causa dei miei imbarazzanti limiti nel campo delle sette note, ma questo nulla toglie al valore dell'opera.
17.L'arte della guerra
Ricorda, gli elementi della strategia militare sono cinque: primo, misurazione dello spazio; secondo, valutazione della quantità; terzo, calcolo; quarto, confronto; e quinto, probabilità di vittoria. Le misurazioni dello spazio si deducono dal territorio. Le valutazioni della quantità si deducono dalle misurazioni, i calcoli dalla quantità, i confronti dai calcoli, e la probabilità di vittoria dai confronti.
Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante dell'opera di Sun Tzu — generale e filosofo cinese vissuto nel VI secolo a.C. —, con ogni probabilità il più antico manuale strategico della storia. Un obiettivo raggiungibile studiando i punti di forza e di debolezza dell'avversario, mantenendo la consapevolezza dei propri limiti ma anche la fiducia nella propria forza, sorprendendo continuamente il nemico.
Buona parte dei concetti è applicabile ancora ai giorni nostri.
16.L'Orda del Vento
Cari i miei veterani, io non ho niente contro di voi, sia chiaro. La 33a ha fatto il suo dovere. Vi mancava solo un capo. Ci darete le vostre dritte, e va bene, i vostri aggeggi per la scalata, i risultati delle vostre spremute di cervello. Grazie in anticipo. Ma una cosa voglio che la sapete: il rispetto io lo porto solo alla vostra età, perché siete anziani. Ma non vi stimo per niente. Per me gli unici veri eroi sono quelli che non sono più tornati indietro. Quelli che hanno dato il sangue che gli restava nelle vene per forzare il passaggio nella gola! Che, quando non hanno più avuto le mani, nel ghiaccio ci hanno ficcato i denti. Ma voi, se siete ancora qui, significa che non vi siete fatti raschiare via la cotenna dai muscoli! A me basta vedervi vivi per sapere che siete di quelli che di coglioni ne hanno uno solo…
Un romanzo incredibile, distante anni luce non solo dalla trama classica dei racconti fantasy ma anche dai normali canoni della letteratura.
23 protagonisti, ognuno con il proprio punto di vista, le proprie emozioni, il proprio registro espressivo. Un nemico costante e implacabile, il vento, di cui scoprire origini, forme e segreti. Un viaggio di scoperta, in costante sfida con se stessi e i propri limiti. Creature misteriose, tecnologie, termini ed esclamazioni mai spiegati dall'autore, che ci scaraventa nel mezzo di un mondo vivo, sconfinato, deserto e selvaggio, che va avanti anche senza la nostra comprensione, con spunti spesso esoterici e metafisici.
Un libro difficile e impegnativo, con personaggi rappresentati da simboli e ogni differente intensità del vento illustrata da precise regole di punteggiatura.
Un capolavoro, grazie Duccio.
15.La fisica di Star Trek
In virtù di una cosa a cui i fisici non possono di solito appellarsi – ossia la licenza artistica –, essi introdussero i «compensatori di Heisenberg», che permettono la «risoluzione quantica» di oggetti. Quando un intervistatore domandò al consulente tecnico di Star Trek Michael Okuda come funzionassero i compensatori di Heisenberg, egli rispose semplicemente: «Benissimo, grazie!»
Una lettura molto interessante che affronta con occhio scientifico tutti gli inevitabili dubbi legati alla tecnologia della storica serie TV. Purtroppo per me, che non sono un fisico, alcuni passaggi sono risultati estremamente ostici perché non mastico molto bene le varie teorie della relatività, delle stringhe, l'astronomia pesante e tutto il ramo quantistico. In ogni caso un libro che vale decisamente la pena di (provare a) leggere.
8-14.Ciclo della Fondazione
14.Fondazione e Terra
Accetto solo quello che sono costretto ad accettare in base a prove ragionevolmente attendibili, e la mia accettazione rimane sempre provvisoria in attesa di prove ulteriori. Questo non ci rende popolari. — Perché? — chiese Trevize. — Non lo saremmo in nessun luogo. Ovunque la gente preferisce un credo comodo, caldo e collaudato, per quanto illogico, ai venti gelidi dell'incertezza…
Un finale onesto per il ciclo della Fondazione. Non mi ha particolarmente entusiasmato ma contiene spunti interessanti, grande inventiva e un messaggio positivo.
13.L'orlo della Fondazione
Le tre navi erano ciascuna in posizione stazionaria rispetto alle altre due. Tutte quante giravano assai lentamente intorno al pianeta Gaia, simili a un lontano satellite composto di tre parti distinte. Tutte quante accompagnavano Gaia nel suo viaggio interminabile intorno al sole.
Mi ero lamentato della limitata profondità nei racconti precedenti e sono arrivati i fuochi di artificio. Una storia incredibile, un intreccio di personaggi, luoghi ed eventi che evolvono in continuazione, con l'incertezza di non capire mai bene chi sia veramente chi, da che parte stia e e quale sia il suo vero obiettivo. Così dalla prima all'ultima pagina, con il lettore assalito da dubbi, sospetti, intuizioni spesso errate e innumerevoli colpi di scena.
Un Asimov che mi ha pienamente appagato.
12.Seconda Fondazione
Se io ho un segreto, non mi metto un cerotto sulla bocca in modo da far sapere a tutti che non voglio parlare. Parlo invece normalmente come al solito, ma di qualcos'altro.
Asimov adora i colpi di scena ed effettivamente anche questo libro non manca di sorprendere. Purtroppo torna una certa linearità narrativa ma il dubbio che viene instillato nel lettore fin dalle prime pagine è un buon incentivo a proseguire la lettura per trovare questa benedetta Seconda Fondazione.
11.Fondazione e Impero
Le leggi della storia sono assolute come quelle della fisica, e se in essa le probabilità di errore sono maggiori, è solo perché la storia ha a che fare con gli esseri umani che sono assai meno numerosi degli atomi, ed è per questa ragione che le variazioni individuali hanno un maggior valore.
Non mi ha colpito come il precedente capitolo anche se ne riconosco l'inventiva. L'aver intuito la reale natura di uno dei personaggi chiave fin dalla prima apparizione ha contribuito e rovinare il colpo di scena finale ma sono fermamente convinto che nel 1945 ci sarei cascato con tutte le scarpe. È un espediente super inflazionato e oggi lo si trova praticamente ovunque, anche negli episodi dei Simpson.
Rispetto ai precedenti romanzi ho notato una trama più articolata con qualche salto narrativo temporale, particolarità che ho molto apprezzato.
10.Prima Fondazione
Regni! Ai vecchi tempi erano prefetture, divisioni cioè di una stessa provincia, che a sua volta faceva parte di un settore, e il settore era l'elemento di un quadrante, che era parte dell'Impero Galattico che li comprendeva tutti.
In quello che cronologicamente21per quanto concerne la pubblicazione, nel 1951. è il primo volume del ciclo, finalmente si comincia a vedere qualcosa di serio. È una fantascienza molto particolare, senza alieni, battaglie spaziali memorabili o entità superiori. Semplicemente l'umanità impegnata nella propria sopravvivenza contro e malgrado se stessa. Anche qui, come nel caso di Tolkien, si intravvede la metafora della nostra società, dove religione, commercio, politica e diplomazia sono elementi che vengono presentati, di volta in volta, come causa e soluzione dei problemi.
Continuo a trovare la scrittura di Asimov un po' troppo lineare, ma è probabilmente una questione di gusti personali.
9.Fondazione anno zero
Era impensabile che l'Imperatore fosse costretto ad aspettare. Un conto è l'essere democratici, un altro è l'andare incontro a qualche scomodità.
Al contrario del precedente capitolo, questo è iniziato in modo avvincente, per poi andarsi a spegnere pian piano con la narrazione di eventi poco entusiasmanti e una esposizione cronologica fin troppo lineare. A mio modesto avviso lo si sarebbe potuto integrare con il libro precedente per creare un'unica, grande biografia del creatore della Psicostoria.
D'altra parte, però, ciò che ho letto finora è solo una introduzione al ciclo della Fondazione, il pezzo forte deve ancora arrivare. O, almeno, me lo auguro.
8.Preludio alla Fondazione
Legge Zero: Un robot non può recare danno all'umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l'umanità riceva danno.
Non so se questo prequel, come avviene per i primi tre film di Star Wars (quelli nuovi) serva solo a preparare l'ambientazione per ciò che verrà narrato dopo, ma l'ho trovato piuttosto noioso, perlomeno fino alle ultime pagine. Una trama abbastanza ripetitiva e caratterizzata da luoghi comuni piuttosto inflazionati ma che rivela un finale sorprendente che mi fa rivalutare l'intero racconto, in particolare perché spiega tutte quelle incongruenze che avevo incontrato durante la lettura.
Mi accingo a leggere il secondo, speriamo bene.
7.Houdini & Conan Doyle: amici-nemici
Non è un vero e proprio libro, pertanto il giudizio attribuito è di carattere politico. Le poche decine di pagine che contengono questo breve saggio descrivono sommariamente il curioso rapporto di pseudo amore e odio che ha caratterizzato il rapporto tra due grandi uomini del secolo scorso. Sicuramente interessante ma davvero troppo stringato, comunque l'ho letto e trovo giusto aggiungerlo qui.
Certo è che Doyle ne esce proprio male.
6.Gli ultimi giorni di Marilyn Monroe
Ciò che più desideravo al mondo, credo, era di essere amata. Oggi e allora per me amore significa sentirmi desiderata, e quando zia Grace mi portò in quel posto, tutto il mio mondo andò in pezzi.
Ho sbagliato biografia! Ne volevo una che comprendesse l'intera vita di Marilyn e sono incappato in questa che si concentra unicamente sull'ultimo periodo di vita, ma ormai avevo cominciato a leggerla e ho continuato.
Detto questo devo dire che è una delle migliori che abbia letto finora. Ricca di particolari (fin troppi, come orari precisi al minuto, spese analizzate nel minimo dettaglio, ecc.), supportata da una narrazione coinvolgente e strutturata in modo da permettere salti temporali ben integrati nel racconto, che non annoiano mai. Anche la presenza dei numerosissimi personaggi viene gestita sapientemente e non si corre mai il rischio di scordarsi chi era chi.
Ora, non so se il lavoro dell'autore sia fedele al cento per cento (non ho la pazienza di verificare tutto, la sensazione è che abbia fatto un'opera di ricerca certosina ai limiti della sanità mentale oppure che si sia inventato tutto di sana pianta) ma ha svolto un'impeccabile opera di esposizione dei fatti senza mai abbandonarsi a giudizi personali o considerazioni gratuite fuori luogo nel pieno rispetto di tutti i protagonisti, anche di chi probabilmente non lo avrebbe meritato.
Le sue personali congetture, su quello che ancora oggi rimane un piccolo mistero, sono supportate dalla logica e risultano plausibili. Un bel libro, su una delle stelle più carismatiche che abbiano mai brillato nel controverso mondo del cinema.
5.Baudolino
Il nemico si era tolto le brache, ed ora correva per i campi saltando le siepi, non tanto per la vergogna, ma perché aveva paura che un cavaliere avversario lo vedesse da dietro, pensasse che lui gli mostrava le natiche per disprezzo, e lo impalasse come fanno i turchi.
Un cavaliere simpatico e fuori dagli schemi attraversa la storia e il mondo allora conosciuto in un trionfo di parole, descrizioni, battaglie, amori, regni fantastici, animali dalle strane forme, profezie teologiche. La prima parte è esaltante per la ricostruzione storica dell'Italia dei Comuni e dell'impossibile tentativo di conquista da parte di Federico; poi il viaggio incredibile ai confini di un lontano regno ricrea un'ambientazione irreale che si risolve in un finale in cui verità storiche e bugie si mescolano sagacemente. Finale che però non mi ha pienamente soddisfatto.
Rimane comunque un grande affresco, un libro geniale, colto e divertente al tempo stesso.
4.Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda
Non è una notte normale, questa è la mia grande notte, perché è l'ultima della mia vita.
Villaggio ha edificato la propria carriera su macchiette e prese in giro della nostra società, ma è anche l'autore dei testi di celebri canzoni, tra cui “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers” di Fabrizio De Andrè, una vera perla.
Mi sono quindi accostato a questa autobiografia con la speranza di apprendere qualcosa di più su una personalità ironica, controversa, indubbiamente eclettica.
Una delusione: racconti disorganici e marginalmente interessanti, presentati a caso senza alcun filo conduttore e conditi dall'umorismo forzatamente assurdo di Fantozzi (con congiuntivi sbagliati, OVUNQUE, come se ormai siano la normalità per Villaggio), tanto da instillare il dubbio che gran parte delle vicende siano frutto di pura invenzione.
Tenero il ricordo della moglie, la parte più toccante del libro.
3.Novecento
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte… magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America.
Breve ma intensa storia di un pianista straordinario, su un piroscafo di spola tra Europa e America negli anni tra le due guerre.
Di Baricco non ho letto altre opere ma ha uno stile narrativo affascinante che cattura fin dalle prime frasi. Il finale un po' troppo precipitoso ha, a mio avviso, incrinato la magia del racconto.
2.Il signore delle mosche
La prima cosa a cui si abituarono fu il ritmo del lento passaggio dall'alba al rapido crepuscolo. Accettavano i piaceri del mattino, il bel sole, il palpito del mare, l'aria dolce, come il tempo adatto per giocare, un tempo in cui la vita era così piena che si poteva fare a meno della speranza.
È interessante notare il processo di degrado dell'interazione sociale verso una forma di imbarbarimento ancestrale, in cui gli interessi del singolo tendono a prevalere sul bene comune. L'impotenza della ragione di fronte alla prepotenza dell'istinto.
La storia è descritta a tratti un po' semplicistici: nessun ferito nell'incidente, il fuoco viene facilmente acceso in qualsiasi condizione, i bambini più piccoli causano meno fastidi di un animale domestico, una dieta basata quasi esclusivamente sulla frutta non provoca problemi di salute e così via. D'accordo, non è quello lo scopo del libro, ma se in ciò che leggo non riesco a trovare una certa parvenza di realismo mi viene da storcere un po' il naso.
Il finale arriva all'improvviso, quando speri possa ancora accadere qualcosa di forte.
Mi è parso un po' buttato lì per chiudere il cerchio, lasciandomi la sensazione che fosse una piccola forzatura a una situazione narrativa che non prevedeva molte alternative (ed è anche la ragione per cui ho tolto una stellina al giudizio complessivo).
Ma io non ho vinto un premio Nobel, eh, posso anche sbagliare… :)
1.Il vecchio e il mare
Alla fine, uno giunse alla testa e il vecchio capì che era finita.
Mi ha ricordato molto il Moby Dick di Melville per lo stile descrittivo molto particolareggiato ed elegante, anche se i motivi che spingono i due protagonisti alla caccia del grande pesce sono completamente differenti, quasi diametralmente opposti.
2014
—————————2014—————————
201424
24.Molto dopo mezzanotte
Ci ho messo un po' a digerire Bradbury, almeno metà libro.
C'è molta malinconia, quasi tutti i racconti terminano in modo tragico, infelice e disperato — a quanto pare marchio di fabbrica dell'autore — e queste sono cose che generalmente tendo a evitare.
Ma tra le righe c'è sempre una seconda storia più complessa, spesso appena abbozzata e aperta a interessanti interpretazioni personali.
23.L'Arte dello Hobbit
Per chi, come me, adora le opere di Tolkien e, in particolare, lo Hobbit, questa raccolta è il Nirvana.
La maggior parte delle edizioni di questo romanzo viene stampata in formato economico e raramente è accompagnata dai disegni originali dell'autore. Perché una cosa poco risaputa di Tolkien è che tutte le illustrazioni, le mappe, le rune e le grafie dei vari popoli sono state disegnate di suo pugno.
Devo ammettere di essere stato attratto da quest'opera a causa della geniale copertina22Che, guarda caso, è la sopracoperta della prima edizione., ma ogni singolo disegno di Tolkien, che sia un semplice schizzo a matita o un acquarello completo, fa rivivere la magica atmosfera della Terra di Mezzo.
22.The everything store
È una biografia su Jeff Bezos che contiene molti aneddoti interessanti sulle origini e la storia di Amazon. Purtroppo l'autore si dilunga troppo su particolari completamente inutili, probabilmente con l'intenzione di allungare il numero delle pagine. Per quanto la vita di Jeff Bezos sia interessante non è Steve Jobs e, benché la biografia di Isaacson sia altrettanto pallosa, se non altro ogni vicenda narrata è molto interessante.23Di questo autore ho criticato più che altro il tono sprezzante con cui si erge a giudice morale delle altrui vicende.
Brad Stone, al contrario, si perde spesso in dettagli di poco conto e piatte elencazioni sulla vita di qualunque personaggio abbia incrociato la strada del protagonista, o sugli innumerevoli progetti di Amazon mai andati a buon fine, cosa che, in tutta sincerità, credo non interessi probabilmente a nessuno
21.Teorema Catherine
Mi sono fatto fregare. Dopo l'ottimo Cercando Alaska mi ero illuso di aver trovato un brillante autore sorprendentemente capace di comunicarmi emozioni con storie di teenager, o giù di lì.
Ma questo romanzo non solo è estremamente palloso, ma anche senza uno scopo. Non si capisce dove voglia andare a parare la storia, probabilmente da nessuna parte.
Tra l'altro per tutta la lettura c'è quella sgradevole sensazione che l'autore cerchi in tutti i modi di ostentare le proprie conoscenze, con citazioni colte e narrazioni abbastanza inutili da “non tutti sanno che” della Settimana Enigmistica.
E poi, altra cosa estremamente fastidiosa, le note. Non è possibile infarcire i racconti con continui rimandi a piè di pagina. Va bene nelle pubblicazioni scientifiche, non in un romanzo.
Salvo solo l'idea generale della formula matematica (sviluppata da un vero studioso) che, se pure risulta poco applicabile e credibile, se non altro è abbastanza originale.
Un plauso alla traduttrice, che se l'è cavata più che egregiamente nella localizzazione dei vari anagrammi e giochi di parole.
20.Il diario di Anna Frank
Sono contento di non aver mai letto questo libro ai tempi di scuola. Non lo avrei capito né apprezzato, come è successo con tutte le altre opere che sono stato costretto a leggere di forza.
Oggi invece riesco a cogliere tutte le sfaccettature di una persona straordinaria e sensibile la cui triste storia è una ferita aperta ancora oggi, a oltre mezzo secolo da quelle terribili vicende.
19.La locandiera
Il genio di Goldoni all'opera.
Personaggi caratterizzati (e caricaturizzati) alla perfezione. Dialoghi fulminanti, ironia a palate.
18.111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo
I primi 34 punti, o giù di lì, sono libere interpretazioni (scomodando Vangeli apocrifi e/o altri sconosciuti complottisti) di eventi più o meno significativi narrati nella Bibbia (quindi cose abbastanza lontane dalla realtà). Il resto riguarda leggende metropolitane, supposizioni dell'autore o situazioni del tutto ininfluenti, al limite della noia. Il tutto condito da un'esagerazione di citazioni e stralci di altre opere tanto per allungare il brodo (e il numero di pagine da leggere).
Di sicuro nessuno di questi “errori” ha mai contribuito a influenzare la storia, figuriamoci il mondo.
L'ho letto per curiosità ma non lo consiglio.
17.Viaggio nel mondo del paranormale
Non so se è perché il libro ha oltre 30 anni o altro ma non l'ho trovato molto scorrevole.
È chiaramente un'inchiesta dedicata ai creduloni, ricca di particolari, esperienze vissute, testimonianze più o meno autorevoli che demolisce completamente ogni aspetto del paranormale e, in quanto tale, non offre spunti molto interessanti per chi vede già con una certa diffidenza questi fenomeni (da baraccone).
16.Lo Hobbit(illustrato da Alan Lee)
Lo Hobbit è stato il primo libro fantasy che ho letto ed è stato probabilmente il motore che mi ha spinto in seguito ad amare questo genere.
Scritto in modo semplice e scorrevole racconta una storia tutt'altro che scontata, con sorprendenti colpi di scena e situazioni spinose da cui Tolkien riesce a uscirne in modo elegante e con una buona dose di umorismo. Qui appaiono per la prima volta alcuni dei personaggi che ritroveremo in seguito nel Signore degli Anelli e negli altri romanzi correlati. Forse non sarebbe un libro da 5 stelle ma non posso fare a meno di amarlo alla follia.
15.Dexter l'oscuro
Con il procedere dei capitoli la serie cartacea ha intrapreso una caduta verticale, il che spiega come mai la controparte TV si sia subito allontanata dalla trama originale.
Questo in particolare è stato mortalmente noioso, pieno di ripetizioni fino allo sfinimento (ok, capisco che l'intenzione dell'autore sia ogni volta quella di aggiornare chi non abbia letto le storie precedenti, ma un quinto del libro se ne va nel riassunto delle puntate precedenti). L'idea, poi, di assegnare all'Oscuro Passeggero una propria coscienza e volontà, e tutti i successivi tentativi di fornire spiegazioni pseudo-razionali-ancestrali alla cosa, mi ha ricordato la tristezza dei Midi-Chlorian in Episode One.
Finale veramente idiota e imbarazzante 24SPOILER: Dexter viene salvato da un bambino di, tipo, 5-6 anni che accoltella il cattivo di turno., per la serie "salviamo il mondo all'ultima pagina", ma questo sembra essere un marchio di fabbrica di Lindsay per cui me ne farò una ragione. Sembra essere sparito anche l'humor nero che mi ha perlomeno strappato qualche risata nei libri precedenti.
14.Il nostro caro Dexter
È il primo libro che, a livello di trama, differisce dalla serie televisiva. Diciamo che mi è piaciuto un po' meno rispetto al primo anche se ho apprezzato l'ironia che permea tutto il romanzo. In ogni caso Jeff Lindsay ha una mente davvero malata!
13.Guerra eterna
Un buon libro, con dentro molta fisica e matematica.
Narrazione scorrevole ma mitigata da una storia non proprio eccezionale e un finale banalotto.
12.Il buio oltre la siepe
Devo dire che mi aspettavo di più, l'ho letto volentieri ma non mi ha appassionato. Alcuni passaggi mi sono sembrati un po' forzati, pur tenendo conto che non si tratta di un libro recente; pertanto può aver perso molto a causa della localizzazione.
11.Cercando Alaska
Non c'è una ragione precisa per cui ho scelto di leggere questo libro, ogni tanto mi capita di finire su blog dedicati e qualche titolo mi rimane nella testa. Questa volta ho fatto bene perché la narrazione mi ha preso non poco, facendomi divorare le circa 800 pagine25Pagine-ipad, non ho idea quale sia l'equivalente cartaceo, sicuramente minore. in due giorni. È un genere a me solitamente non congeniale ma a questo punto mi pare evidente che, quando uno sa scrivere bene, la cosa può tranquillamente passare in secondo piano.
Unica accortezza, se mai decideste di leggerlo, fidatevi del mio giudizio ed evitate di andarvi a leggere ulteriori recensioni o anche solo le descrizioni sui vari siti online. Perché, come spesso accade, svelano un passaggio fondamentale della storia che vi rovinerà (come è accaduto nel mio caso) inevitabilmente la lettura.
10.1984
Mi è difficile esprimere un giudizio. L'idea di fondo è indubbiamente brillante ma la trama non l'ho trovata altrettanto coinvolgente e alcuni passaggi sono veramente noiosi. Senza contare che, almeno nelle fiction, mi piace trovare un lieto fine, o almeno una piccola speranza per il futuro. Mi ha ricordato un po' il secondo tempo di Arancia Meccanica, che è proprio la parte di quel film che meno ho apprezzato.
Non è però da escludersi che il giudizio finale possa essere stato dettato proprio dal senso di oppressione e di impotenza che si respira tra le pagine, tanto da arrivare a farmelo "odiare". In tal caso, probabilmente, le stelle andrebbero raddoppiate.
O no?
9.La mano sinistra di Dio
Ho cominciato la lettura di questo libro in una condizione di estremo svantaggio: essendo un estimatore della serie TV Dexter, ero a già conoscenza dell'intera trama, tra l'altro parecchio fedele all'adattamento cinematografico. Non mi è stato dunque possibile immaginare liberamente personaggi e luoghi, per non parlare dei colpi di scena già tutti noti (a parte il finale, che differisce un po' rispetto alla serie). Ciononostante la geniale idea di fondo della storia e l'elevata caratterizzazione di ogni comprimario, unite alla grande capacità narrativa di Lindsay, hanno contribuito a farmi apprezzare quest'opera più di quanto mi sarei sinceramente aspettato.
8.Roverandom
Doveva succedere prima o poi di trovarmi di fronte a un'opera di Tolkien che non mi è piaciuta. Al contrario del Cacciatore di draghi, il cui stile ricalca molto quello dello Hobbit, qui siamo di fronte a una semplice favoletta per bambini. Tutto è troppo semplice, ingenuo e assurdo per poter dare l'illusione di un mondo reale. Lui è sempre bravo nella narrazione ma purtroppo non (mi) basta.
7.Moby Dick
Ho maturato la decisione di leggere Moby Dick principalmente perché tutti quelli che conosco, e che hanno provato ad approcciarlo, ha gettato la spugna.
Invece è un capolavoro.
Molto spesso, quando leggo un libro, mi trovo a domandarmi se saprei (ri)scriverlo meglio e spesso la poco modesta risposta è sì. Mai come in questo caso mi sono sentito tanto inferiore.
Non è di facile lettura (solo cercare di star dietro alle innumerevoli citazioni è uno sforzo titanico) o estremamente scorrevole e il finale è a mio avviso un po' buttato lì. Ma la storia, in questo romanzo che mette a nudo la natura umana, è davvero la parte meno importante.
6.Il Silmarillion
Il Silmarillion è strutturato come una sorta di Bibbia, dalla creazione di Arda (la terra in cui si svolge buona parte dei suoi romanzi) fino alla cosiddetta "Quarta Era 2, nella quale gli Elfi abbandonano la Terra di Mezzo. Interi secoli di alleanze, tradimenti, guerre, vittorie e sconfitte vengono narrati nell'arco di poche pagine, con centinaia di protagonisti, rendendo la lettura a tratti impegnativa (specialmente per uno smemorato come me).
Si scopre così che la sua opera massima, il Signore degli Anelli, è in realtà solo una goccia nel mare della mitologia che ha ideato. Si tratta di un libro grezzo, mai rifinito e forse neppure pensato per la pubblicazione e pertanto meno scorrevole da leggere rispetto al resto della sua bibliografia. Ma la vena creativa dell'autore rimane inconfondibile e sempre straordinaria.
Non è per tutti, bisogna amare l'universo di Tolkien per apprezzare questo libro. A me è andata bene. :)
5.Il cacciatore di draghi
Tolkien è sempre un piacere da leggere.26Occhio però, io sono di parte!
Che sia un'opera seria come il Silmarillion oppure più leggera come lo Hobbit, la sua scrittura è piacevole e scorrevole. L'ironia è un po' il filo conduttore di tutto il racconto, che prende in giro le classiche tradizioni sugli ammazza-draghi. I cavalieri che dovrebbero compiere l'impresa sono inutili bellimbusti, così interessati all'etichetta e alle precedenze da non notare le orme del drago sparse dappertutto. Il racconto è anche un'interessante analisi di come gli uomini reagiscono al pericolo; eroi non si nasce ma si diventa, e uno sfortunato fattore può essere costretto dagli eventi a compiere atti di eroismo. Fantastico il cane “parlante”.
4.La storia infinita
Si tratta di una storiella molto leggera, del tipo che si racconta ai bambini per mandarli a letto. Io nei libri fantasy cerco cose serie pertanto non posso dire di non esserne rimasto un po' deluso. Di sicuro Ende è un genio, ha infuso concetti incredibili, come il nulla che divora tutto27Guardarlo è «come se si fosse ciechi»., o la trama del libro che si intreccia con quella reale, sottolineata anche da font bicolori, e tante altre idee molto originali. Per chi se lo stesse chiedendo il famoso film non copre più di un terzo dell'intero libro.
3.Io sono leggenda
Mi è piaciuta molto la prima parte del romanzo, in cui viene messa a nudo la solitudine del protagonista e la disperata speranza di trovare qualcun'altro immune come lui, fosse anche un animale, per avere un po' di compagnia. Il contrasto tra il silenzio del giorno e la frenesia della notte.
Il finale, pessimista e forse un po' troppo precipitoso, mi ha deluso. Come non mi è piaciuta la forzatura da parte dell'autore di voler giustificare a tutti i costi l'efficacia dei classici metodi scacciavampiro (aglio, crocifisso, ecc.). Nel complesso, però, un libro inquietante e scorrevole, niente a che vedere con quella porcheria cinematografica che hanno fatto qualche anno fa, con cui condivide al massimo un 20% di trama.
2.Lost cat
Il sogno segreto di ogni amante degli animali: scoprire dove vanno le nostre bestioline pelose quando partono all'avventura.
1.L'amuleto di Samarcanda
Curiosa narrazione alternata in prima e terza persona. Trama tutto sommato accattivante ma piuttosto lineare e per niente profonda. Una sorta di Harry Potter con una punta di umorismo (inglese). Non è Tolkien. Fa parte di una trilogia i cui restanti volumi per il momento possono aspettare.
2013
—————————2013—————————
20136
I libri che consiglio quest'anno
6.Steve Jobs
Lo stile di Isaacson è pessimo. Tratta ogni argomento con superiorità, esprimendo giudizi personali non richiesti. La narrazione è noiosa e ripetitiva. Tuttavia gli argomenti narrati sono molto interessanti e leggere questo libro è l'unico modo per conoscerli.
5.A volte la magia funziona
Un libro che ho letto con piacere, perché in fondo Terry Brooks, pur non brillando per fantasia, scrive in modo molto piacevole. Tutti i consigli sono interessanti ma personalmente mi sono sembrati un po' scontati e banali.
4.Gli déi delle origini
Una delusione. E lo dico a denti stretti perché ho sempre considerato David Eddings uno degli scrittori fantasy più emozionanti e capaci. Purtroppo la trama di questo ciclo di libri, ultima sua opera, si è rivelata banale, piatta, prevedibile e terribilmente ripetitiva. :(
3.Lucky man
Un libro che colpisce. Michael è un grande attore ma con questa autobiografia ha dimostrato di essere prima di tutto un grande uomo. La sincerità con cui narra le difficoltà che ogni giorno deve affrontare è toccante, anche nelle autocritiche sul suo passato fatto di sfarzi ed eccessi. Come la malattia abbia potuto plasmare un nuovo uomo che, prima del denaro, del successo e di qualsiasi altra cosa, ami la vita, non lascia indifferenti.
2.Il Diavolo, certamente
Non mi sento di condannare l'autore, in fondo questo è l'unico suo libro che mi è capitato di leggere. Storie molto leggere e poco impegnate, trame a tratti scontate e banalotte e uno stile narrativo che non mi ha coinvolto né affascinato. Interessante l'idea, comunque.
1.Shining
Uno dei rari esempi in cui il film è migliore del libro. King crea un'ambientazione inquietante, e caratterizza i personaggi in modo impeccabile. Però sul finale, cosa che gli capita spesso, finisce col rovinare una storia squisitamente psicologica tuffandosi nel paranormale, errore che Kubrik non commette.
Chi è l'autore della prima traduzione Peter Pan e ripubblicata nella edizione MinaLima?
Milli Dandolo.
Okay. In questa traduzione di Peter Pan tutto è tradotto alla lettera hai detto — “anche i modi di dire inglesi”.
Quali erano i modi di dire inglesi?
Non mi ricordo più le frasi incriminate. Ma, come esempio, prendi un tipico proverbio inglese, che so “two birds with one stone” e, invece di tradurlo in “due piccioni con una fava”, ti ritrovi “due uccelli con una pietra”.
Okay.
Perché non fai una versione riveduta e aggiornata di questa traduzione? tanto questa traduzione è adesso dominio pubblico.
Perché non sono un traduttore, non mi è piaciuto il libro e non avrei interesse a farla.
Belle letture.
Ti consiglio caldamente di leggerti (se riesci a trovarlo) Super – L'ultimo eroe il romanzo di Robert Mayer. Considerato il capolavoro dello scrittore, il romanzo racconta di supereroi del fumetto statunitense e si focalizza sui tòpos del media fumetto e ha influenzato molti famosi scrittori di fumetti.