L'Atlante degli Hobbit

Quando un paio di anni fa Bompiani ha pubblicato, dopo decenni di ingiustificabile ritardo, una nuova edizione dell'Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad, ho fatto i salti di gioia. Possedevo soltanto l'edizione inglese, e quella italiana degli anni '90 aveva già raggiunto prezzi a tre cifre sul mercato dell'usato; era pertanto al di fuori del mio concetto di "ragionevole".

La doccia fredda è stata scoprire che gli unici cambiamenti apportati riguardavano il passaggio della nomenclatura da quella classica Alliata/Principe alla nuova traduzione di Ottavio Fatica, e qualche altro piccolo dettaglio minore riguardante le informazioni geologiche.

Le mappe sono state (nuovamente) lasciate in inglese, con tutta la scomodità che ciò può comportare, specialmente se si prova a mantenere la corrispondenza con le complesse informazioni testuali che le accompagnano.

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Una mappa per dominarle tutte

In poco più di tre anni e mezzo ho disegnato centinaia di mappe, perlopiù ispirate alle opere di J.R.R. Tolkien. Non è mai stato un lavoro, in primo luogo perché è un'attività che mi divertiva, e secondo perché, se avessi voluto far soldi, avrei scelto sistemi più semplici e meno impegnativi (e, di sicuro, non protetti da copyright). Non è stato nemmeno un hobby, perché un hobby solitamente te lo porti dietro per tutta la vita, e te lo godi sdraiato comodamente su un divano.

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Le cose mie

Gli anni che sto passando su questo blog (sono ormai più di venti!) si stanno rivelando molto prolifici. Ho realizzato tanti progetti, alcuni strampalati, alcuni più utili e concreti. Ma tutti mi hanno regalato soddisfazioni e divertimento.

Voglio dedicare loro un piccolo articoletto, che racchiuderà le tappe più rilevanti. Non includerò tutto, per esempio lascerò fuori tutte le mie modifiche ai set Lego1Per quelle basta selezionare il tag Lego., le svariate watchface che ho creato per il mio smartwatch2Se ti interessano, sono qui. o le opere minori, come il Contrattino da Scassinatore3Qui. e simili.

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Supereroi con seri problemi

Una delle idee più stupide e folli che mi frullavano per la testa da un annetto a questa parte riguarda un'improbabile antologia sui cartoni animati. Non quelli belli e famosi con cui siamo cresciuti e che amiamo come la nostra famiglia.

Gli altri.

No, nemmeno quelli brutti e sconosciuti, dei quali per ovvie ragioni non frega niente a nessuno. Intendo gli altri ancora, quelli che avrebbero potuto essere e non sono stati. E per fortuna, aggiungerei.

Questo libretto, perché si è capito che è un libretto ormai, vero? Dicevo, questo libretto raccoglie una trentina tra i supereroi più idioti e inutili che la mia mente abbia potuto concepire nelle ultime settimane.

Un fantasioso gioco del "e se…?".

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Oggi creiamo un font

Non mi è mai piaciuto realizzare font, perché è un processo lungo e noioso. Ma negli ultimi anni mi sono ritrovato a doverne creare un bel po' per necessità personali.

I primi sono stati quelli delle rune dei Nani 1Nello specifico si tratta di Futhorc, ovvero di un adattamento da parte di Tolkien, che all'epoca dello Hobbit non aveva ancora elaborato un linguaggio complesso, delle antiche rune anglosassoni. e della mappa di Thrór. Poi, un po' per scherzo, è arrivato il font della prima edizione italiana del Signore degli Anelli. In seguito ho realizzato le rune del Signore degli Anelli, che sono differenti da quelle nello Hobbit.2In questo caso si tratta di Angerthas, una forma di linguaggio completa realizzata da Tolkien per il suo romanzo più celebre. A seguire è arrivato quello del nuovo Contrattone. L'ultimo in ordine di apparizione mi è servito per la mia mappa più recente, quella di Christopher. Negli ultimi due casi, il progetto finale l'ho realizzato con calligrafia a mano, ma i font mi sono stati molto utili per esercitarmi.

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Le carte di Inscryption

Inscryption è un gioco che ho acquistato, giocato per un ragionevole numero di ore, e infine abbandonato quando ha tradito la mia fiducia. Ma dei contro ne parlo più dettagliatamente nella piccola recensione sulla pagina dei giochi.

Venendo invece ai pro, ha una direzione artistica meravigliosa. Lo stile grafico delle carte è la ragione che mi ha spinto a comprarlo e a godermelo per tutto il primo atto. Benché molto difficilmente lo riprenderò ancora in mano, i personaggi che lo popolano mi sono rimasti nel cuore, e oggi ho deciso di trasformarli in oggetti reali.

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Zelda, doodles e acquari spaziali

Cinque anni fa, ammaliato dalla bellezza di Zelda: Breath of the Wild, ho acquistato un Wii U e l'ho giocato per mesi fino a platinarlo.1Cioè prendere tutte le armature, sconfiggere tutti i nemici, completare tutte le missioni, compresi i due DLC aggiuntivi.

Poi l'ho rivenduto.

Non sono mai stato un fan Nintendo. Intendiamoci, ne adoro la direzione artistica e l'innata originalità, ma sono cresciuto con Commodore 64, Amiga, PC e Mac (da quasi trent'anni); insomma, una strada parallela ma divergente.2Però ho avuto un Wii perché mi divertivo tantissimo ad agitare i nunchuck, e un DS ottenuto accumulando i bollini della benzina.

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Il Configuratore

Istruzioni

Questo articolo non ha uno scopo sociale vero e proprio. Serve a me per tenere traccia di tutte le varianti delle mappe che ho realizzato; altrimenti perdo il conto e vado ai matti, perché le combinazioni sono così tante (e contorte) che non potrei mai ricordarle, nemmeno mangiando pesce tutti i giorni.

Per dire, la mappa della Terra di Mezzo ha quattro differenti stili grafici: Monocromatica, Colori, Vintage e Watercolor. Però solo le prime tre hanno una versione con nomenclatura universale, o la possibilità di scegliere tra la visualizzazione del mare a onde concentriche o antiche. Di contro la Watercolor può avere il testo in inglese e i percorsi dei personaggi dello Hobbit e del Signore degli Anelli. Tanto per capirci, questa singola mappa è disponibile in ben 45 varianti!!

Altre mappe possono essere disponibili soltanto con determinate dimensioni e, a seconda di queste, avere più o meno dettagli. Insomma, un casino.

Col configuratore riesco a tenere tutto sotto controllo. Aprendo la sezione dei dettagli è possibile combinare tutti i differenti parametri e ottenere il codice e le caratteristiche di ogni specifica cartina geografica. Anche l'immagine di anteprima cambierà quando necessario, in modo da riflettere le peculiarità della selezione.1Sui dispositivi portatili potrebbe non funzionare.

Ma potrebbe essere un'esperienza divertente e istruttiva anche per te: poter giocherellare con i numerosi settaggi ti consentirà di comprendere quanto la mia mente sia tortuosa e incasinata.

Se clicchi su un codice verde, questo verrà copiato nella clipboard, così poi lo puoi incollare dove preferisci (non ci saranno feedback visivi ma, fidati, funzionerà… perlomeno dovrebbe). Può essere utile se vuoi chiedermi informazioni su una specifica mappa senza dovermela descrivere con un wall of text ("eh, quella a colori, ma con il mare a ondine, e la traduzione dell'Alliata, ma senza i percorsi e con scappellamento a destra…"). :)

Se sei interessato ad acquistare le mie mappe, qualcuna posso riprodurla, qualcun'altra no perché potrei infrangere i diritti d'autore dell'opera originale. Nel dubbio contattami che ne parliamo.

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Rompicapo nella Terra di Mezzo

Adesso che penso di aver praticamente terminato tutte le mappe che volevo realizzare, ogni tanto mi spremo il poco cervello che ho su come renderle più stimolanti e creative. Un pensiero che da qualche tempo mi ronzava in testa era l'idea di farci un puzzle.

Ho scoperto che Ravensburger, azienda leader per questo genere di passatempi, ha da qualche tempo un apposito sito web per creare puzzle personalizzati utilizzando le proprie foto. I prezzi non sono popolari – proprio per niente – ma, a pensarci bene, non è che se ne ordina uno al giorno; si tratta di qualcosa di speciale, come la foto di un momento felice coi propri cari, che verrà appeso alla parete come un quadro prezioso. Quindi il prezzo un po’ salato ci sta.

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Fly me to the Moon

Frank Sinatra – Fly me to the Moon

Con i Lego minifigures ci sono letteralmente cresciuto, per cui è più che naturale occupino un posticino privilegiato tra le mie passioni. In particolare i Classic Space, ovvero gli astronauti, dei quali possiedo tutte le varianti cromatiche finora uscite. Per molti anni ho cercato un modo originale per esporli, ma ho finito col ripiegare su un tristissimo stand che permette di mostrarli tutti in fila.

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