Synology e @appstore

Questo articolo un po' tecnico spiega come rendere accessibile in rete la cartella delle applicazioni dei NAS Synology.

Il problema

Sono un utente Drobo di lunga data. Come molte altre unità Network-attached storage (da cui l'acronimo NAS) permette l'installazione di applicazioni di terze parti. Il vantaggio è che in questo modo si possono svolgere applicazioni senza il bisogno di tenere acceso il computer.

Un esempio può essere la conversione di filmati tramite l'utility Handbrake, oppure configurare un proprio sito web locale sempre online, o anche installare un client torrent e così via.

Può capitare, però, che alcune di queste applicazioni non abbiano una vera e propria schermata di configurazione e si renda necessario accedere manualmente ai file di configurazione.

Ho recentemente affiancato al vecchio 5N un performante DS718+ e sto cercando di configurarlo come NAS principale.

Drobo, da sempre, consente l'accesso diretto via rete alla cartella delle applicazioni. Il Synology no, per politiche interne.

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Telecomandare (in salotto) con Google Home

Nota: questo articolo è molto vecchio. Anche se molto probabilmente sarà ancora valido, ci tengo a precisare che la nuova applicazione di Broadlink è adesso in grado di creare autonomamente le macro, per cui si può fare tranquillamente a meno (anzi, è altamente consigliabile) dell'applicazione e-control.

Nel frattempo io sono passato ad Alexa, che mi sembra migliore nella gestione della domotica, ma il concetto di fondo rimane lo stesso.

Sono finalmente riuscito a sostituire tutti i telecomandi di casa con la mia bellissima voce, grazie a un piccolo dispositivo da pochi euro e quel cazzone di Google Home, al quale ho finalmente trovato un'impiego che possa giustificarne la spesa.

L'esperienza Harmony

Con il moltiplicarsi di dispositivi comandabili in giro per casa, Logitech è stata un vero e proprio salvavita con la sua gamma di telecomandi universali. Si configuravano in pochi minuti (beh, inizialmente ci si combatteva parecchio, poi il software è via via migliorato) e in breve tempo divenivano insostituibili.

Questo fino a pochi anni fa, quando la casa svizzera1Curiosità: c'era un manager italiano dell'Olivetti tra i suoi fondatori. ha deciso di accantonarne la commercializzazione, almeno nel nostro paese. I modelli sono diventati più rari, complessi e costosi. E con un'autonomia ridicola, a causa dei giganteschi schermi a colori per niente necessari alla bisogna.

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Luna Rossa di sera…

La notte scorsa si è verificato uno di quegli eventi a cui si assiste una sola volta nella vita.

Le eclissi lunari non sono affatto rare, ce ne possono essere fino a 3 ogni anno. Ciò che ha reso unica questa, però, è il fatto di essere durata ben 3 ore e 55 minuti: in tutto il XXI secolo non ce ne sarà un’altra così lunga. Quella record del secolo precedente (occorsa il 6 luglio 2000) è durata soltanto 1 ora e 47 minuti. La prossima, di simile persistenza, avverrà fra oltre 100 anni.

Blood moon
Foto d'archivio: magari ne avessi trovata una di stanotte così bella!
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Watchface personalizzate con Amazfit Bip e iOS

Amazfit Bip

L'Amazfit Bit è un piccolo gioiellino. A una frazione del costo dei fitness tracker più rinomati offre un'autonomia infinita, un grande display always on, un GPS integrato e una discreta integrazione con lo smartphone.

È inoltre possibile personalizzarlo con diversi quadranti aggiuntivi, denominati watchface. Il telefono ne ha una decina preinstallati — alcuni accettabili, altri orripilanti — a cui se ne aggiungono ulteriori dieci tramite l'applicazione ufficiale Mi Fit.

Esistono tuttavia migliaia di quadranti di terze parti, creati perlopiù da entusiasti utenti dello smartwatch. Fino a poche settimane fa, però, solo gli utenti Android potevano installarli, perché sul fronte iOS c'era la desolazione di Smaug.

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La costante di Planck spiegata semplice

Plank :P

Sentiamo spesso nominare la costante di Planck — solitamente in relazione alla meccanica quantistica — ma, anche consultando Wikipedia o altri siti a sfondo scientifico, difficilmente riusciamo a ottenere risposte chiare e comprensibili sui concetti complessi, in particolar modo se non possediamo una laurea in fisica.

Proviamoci allora, anche se occorre prendere l'argomento un po' alla lontana…

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IO.SDK

Questo articolo è di carattere tecnico, serve a me per ricordarmi la struttura del codice degli elementi utilizzati nel sito.
Ignoralo pure, oppure fatti un bel trip gratuito e molto colorato. :)

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La teoria delle stringhe spiegata semplice

Ogni oggetto è composto da miliardi di atomi, ogni atomo è costituito da elementi più piccoli: elettroni orbitanti intorno a un nucleo di protoni e neutroni, a loro volta formati da elementi ancora più piccoli chiamati quark. Secondo la teoria delle stringhe la catena non si interrompe qui. Esisterebbero infatti particelle infinitamente piccole, una sorta di filamenti di energia chiamati, per l'appunto, stringhe che, vibrando a frequenze differenti, conferirebbero alle particelle le loro proprietà distintive quali carica e massa.

L'anello mancante

Questa idea — implicando che tutto ciò che esiste, forze della natura e materia (atomi, elettroni, quark, particelle radioattive, fotoni, gravitoni, ecc.), nasca da una stessa entità — risolve il perenne conflitto tra l’immagine caotica e imprevedibile che la meccanica quantistica attribuisce allo spazio subatomico e l’immagine lineare dello spazio su larga scala fornito dalla teoria della relatività. In pratica la teoria delle stringhe disciplina, almeno in parte, il caos della meccanica quantistica, quanto basta affinché la teoria dei quanti e la relatività generale possano coesistere.

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La fisica quantistica spiegata semplice

La fisica quantistica, denominata anche meccanica quantistica, è una teoria fisica che studia il comportamento della materia a livello atomico e subatomico.1In soldoni, si occupa di elementi molto piccoli, come gli atomi, gli elementi che compongono gli atomi (protoni, neutroni, elettroni), gli elementi che compongono i componenti degli atomi (quark), e così via.

È stata ipotizzata e in seguito teorizzata dal fisico tedesco (e vincitore del premio Nobel nel 1918) Max Planck nel 1901 per supplire alle carenze della meccanica (fisica) classica le cui leggi, se applicate a elementi microscopici, non risultavano più valide.

Alla fine dell'Ottocento si pensava, infatti, di aver compreso i principi fondamentali della Natura. Gli atomi erano i "mattoncini" con cui era costruito il mondo, le leggi di gravitazione universale di Newton spiegavano il moto dei pianeti e di tutti gli altri corpi, l'Universo intero sembrava funzionare come un gigantesco orologio. Ma, nei primi decenni del Novecento, uno studio più approfondito dell'atomo e dei suoi componenti ha dato origine alla teoria dei quanti che, facendo perdere gran parte delle certezze su cui si basava la fisica classica, ha gradualmente fatto comprendere che la conoscenza della realtà era ben lontana dall'essere completa.

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La teoria della relatività spiegata semplice (con l'aiuto di Spok)

Viviamo in un periodo di grandi scoperte e teorie interessanti, ma nessuno ce le spiega. Pertanto, per molti di noi, rimangono concetti astratti, di cui conosciamo il nome ma non la sostanza. Con questo articolo vorrei dare il via a una serie di guide veloci su molti temi che vorremmo conoscere ma che, purtroppo, nemmeno da Google riusciamo a ottenere risposte semplici e immediate.

Partiamo con la teoria della relatività che, in realtà, sono due. :)

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OS X: audio HDMI regolabile da tastiera

Nota: Questo articolo è obsoleto. C'è una nuova applicazione, chiamata Monitor Control specifica per questa funzione, e non va in conflitto con il risparmio energetico. Puoi scaricarla qui.

Una delle più grandi comodità di OS X è la possibilità di poter regolare il volume di sistema tramite tre appositi bottoni presenti sulla tastiera.
Una delle più grandi (e gravi) mancanze di OS X è l'impossibilità di gestire il segnale audio nel caso di un collegamento HDMI.

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