Christopher 2.0

Quando J.R.R. Tolkien ha pubblicato per la prima volta Il Signore degli Anelli, lo ha corredato di tre splendide mappe disegnate dal figlio Christopher. La più famosa, quella che ritrae la Terra di Mezzo in tutto il suo splendore, è stata realizzata in fretta e furia (in circa 24 ore) a causa di ritardi e tempi di pubblicazione strettissimi.

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Addio. Anzi, no.

Ovvero, come perdere due giorni per risparmiare 200 euro, e poi spendere comunque 200 euro per quieto vivere.

Benché in una realtà parallela io sia una persona ricchissima, talmente facoltosa che il mio maggiordomo è la seconda persona più ricca del mondo e il mio giardiniere la terza, mi è stato comunque fatto dono di una natura considerevolmente parsimoniosa. Ogni singolo giorno escogito nuovi sistemi per non bruciarmi il capitale e precipitare così al quarto o al quinto posto nella classifica; sarebbe disonorevole e indecoroso, soprattutto nei confronti dei miei pretenziosi dipendenti.

Lunedì mi arriva la notifica che entro due settimane l’hosting di lemonskin, ovvero tutto ciò che serve a tenere in piedi il sito qui presente, sarebbe giunto a fine mandato, e avrei dovuto rinnovarlo per non farlo sparire per sempre. Ogni volta è un circo a tre piste perché, quando ti abboni a un servizio di questo tipo (ma sfortunatamente vale anche in altri ambiti della vita), riesci sempre a strappare un prezzo molto conveniente. Quando si arriva alla scadenza, i prezzi raddoppiano. Così, puntualmente, sono solito preparare le valigie e cercare nuovi lidi.

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Ciao ciao top bar

Questa mattina mi sono svegliato con l'idea che i menu a tendina siano una reminiscenza degli anni '90. Non che siano veramente superati, hanno utilizzi moderni ancora piuttosto utili; ma ho aperto il blog e mi sono detto… "mah".

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Scassettato!

Questa mattina mi sono svegliato con la meravigliosa notizia che uno dei plugin di WordPress che uso maggiormente sul mio blog, Collapse-O-Matic, è stato discontinuato e a breve sparirà dalla faccia della Terra.

Si tratta dei cassettini espandibili che utilizzo in modo massiccio sulle pagine dei libri e dei videogiochi; ma li uso un po' ovunque, quando voglio approfondire un argomento senza scrivere chilometri di testo (in realtà li scrivo lo stesso chilometri di testo, ma non sono immediatamente visibili).

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Piccola giornata di rifiniture al sito web.

Esattamente com'era nella sua prima incarnazione, ho deciso di tornare a un'intestazione degli articoli centrata, anziché allineata a sinistra. Trovo renda il tutto più piacevole e bilanciato.

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Ho aggiunto un po' di sottomenu di secondo livello al menu principale, così sarà più immediato raggiungere le pagine più importanti:

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Da oggi questo blog è accessibile direttamente col dominio principale del sito: lemonskin.net (in aggiunta al vecchio io.lemonskin.net).

Per visitare la pagina delle applicazioni iOS, il nuovo indirizzo è app.lemonskin.net.

La data sotto il titolo di un articolo indica il giorno in cui è stato scritto. Se a fianco compare una piccola spunta, significa che è stato in seguito modificato e, passandoci il mouse sopra, si può leggere quando.

Parallelamente a queste informazioni, ho ritenuto utile aggiungere un ulteriore indicatore, che mostrasse quali articoli sono stati modificati di recente.

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Attenzione, battaglione!

A fine mese, dopo due anni di clausura forzata, mi prenderò una immeritata vacanza e me ne andrò per alcuni mesi sotto il cielo dell’equatore, dove vive l’altra metà della mia famiglia.

Pertanto tra alcuni giorni disabiliterò ho disabilitato la pagina sostienimi perché non sarò in grado di stampare i miei lavori, tantomeno spedirli.

Se hai intenzione di ordinare qualcosa, contattami prima di tale data.

Jumpa lagi! :)

Aggiornamento: sono tornato.

Da oggi sul mio blog non sarà più disponibile la traduzione in lingua russa.

È una goccia nel mare, lo so, e personalmente non ho nulla contro il popolo russo che è anch'esso una vittima di questa assurda guerra.

Ma occorre mandare un segnale e questo è il mio.

Complice l'estate, e la tipografia in ferie, mi sto dedicando a relax e lettura; per queste ragioni il blog è un po' in pausa.

Ma, per non farmi mancare niente, ho cominciato a svecchiare Sventrax, la costola stupida del sito, che giaceva dimenticato da quasi un anno, annaspando fra i suoi meme di raffinata perfidia…

Oggi il sito ha cambiato casa, passando da SiteGround a Hostinger.

Probabilmente, nei prossimi giorni, ci sarà qualche casino…

Pelle nuova

Dopo esattamente 3 anni, 6 mesi e 1 giorno, questo sito ha cambiato pelle.

Si tratta della terza evoluzione da quando è nato, il 17 Gennaio 2014: 5 anni, 1 mese e 10 giorni fa.1Non sono un maniaco degli anniversari, ho semplicemente utilizzato un sito che calcola la differenza tra due date.

La prima incarnazione, denominata Piss of Mind è nata modificando brutalmente uno dei temi standard di WordPress. Ho sempre immaginato una visualizzazione semplice, chiara e pulita e me la sono dovuta creare da solo perché non esisteva alcunché di simile.

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Oggi il sito ha cambiato casa, sono passato da Hostgator a SiteGround.

Ho sistemato e riabilitato i commenti e, già che c'ero, ho aggiunto questo nuovo formato stile post-it (tecnicamente chiamato digressione) in modo da non dover scrivere un nuovo articolo ogni volta che voglio comunicare qualcosa velocemente.1Vabbè, tecnicamente è un nuovo articolo, ma sembra più una nota a margine. :)

Aria nuova

Il vecchio sito è morto, viva il re!

Che mi piacciano le cose semplici ed essenziali credo lo si sia ormai ampiamente capito.
Questo sito — che ha recentemente passato il traguardo dell'anno e mezzo — è sempre stato di mio gradimento, ma c'era qualche piccolo dettaglio che non mi convinceva pienamente. Innanzitutto il cosiddetto header1L'intestazione, ovvero il menu principale, la form della ricerca, ecc. era troppo grande.2Lo so che ormai, con l'avvento dei monitor superaccaddì va di moda sprecare spazio, tanto che molti siti utilizzano la metà superiore dello schermo solo per mostrare il titolo e/o una inutile immagine di intestazione, ma io sono della vecchia guardia e ai miei tempi ogni singolo pixel era importante

Il loghetto animato era simpatico (perlomeno a me) ma, con l'aggiunta del menu e del campo di ricerca subito sotto, andava a finire che occorreva cominciare a scrollare la pagina prima ancora di aver letto l'inizio del primo articolo.

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Il punto della situazione

Noto che è passata più di una settimana dal mio ultimo post.

Non mi è già passata la voglia di scrivere, al contrario, ma sono ricaduto in una delle mie tante ossessioni. E cioè il voler andare a spulciare tutti i vecchi siti del passato, estrarne gli articoli migliori (o comunque quelli che più mi hanno colpito) e riportarli anche qui. Nessuna voglia passata quindi, ma voglia di passato. Il fatto è che, a spanne, sto parlando di almeno un migliaio di post, più o meno interessanti ma da vagliare singolarmente con cura certosina (sia mai che me ne sfugga uno, eh!)

Una volta facevo così, lavoravo per mesi sull'aspetto grafico di un sito e alla fine, quando potevo finalmente dire «oh, ho finito!» mi stancavo e ne facevo un altro. Probabilmente, anche se razionalmente non arriverò mai ad ammetterlo, è proprio quello che mi piace, il viaggio, non la destinazione.

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Attendere prego…

Ogni volta che creo un nuovo sito Web, e la cosa avviene più o meno ogni cinque anni, cerco sempre di introdurre qualcosa di innovativo.

Tutti i miei siti Web. :)

Nella tarda metà degli anni '90, gli albori di Internet in Italia, la mia prima homepage utilizzava delle immagini dinamiche al posto dei noiosi bottoni grigi del menu. Oggi lo fanno tutti ma all'epoca era una cosa da OOOH!

Il sito successivo, LockSoft hp, sfruttava i nuovi fogli di stile evoluti in modo da racchiudere l'intera struttura in una cornice pseudo-tridimensionale, e le sezioni interne potevano essere aperte e chiuse come un cassetto.

Quello dopo ricordava vagamente il foglio uscito da una macchina da scrivere e si avvaleva dell'allora innovativo tag <div> per fare in modo che il menu principale scorresse verticalmente insieme alla pagina, e fosse sempre a portata di click. Era anche multilingue: italiano nella colonna di sinistra (prego ignorare gli errori di ortografia, ero giovane), inglese su quella di destra.

C'è stato poi il passaggio dalle pagine statiche (HTML) a quelle dinamiche (ASP). Finalmente, non ero più costretto a scrivere un articolo in locale, collegarmi al server, caricarlo e modificare l'indice a mano prima di poterlo rendere pubblico. Il primo sito ad avvalersi di una sorta di backoffice rudimentale si apriva in una finestra grande come un telefonino, a dimostrazione che la fantasia prevalica tranquillamente ogni limite fisico.1Detto più terra terra, l'idea era di andare in controtendenza a tutti quei siti che facevano di Flash il nuovo messia; ho voluto estremizzare il concetto di luna contro dito (quando il dito indica la luna, ecc. ecc.) visto che il leitmotiv del periodo era grafica, grafica, grafica.

Il più avanzato grado di evoluzione personale l'ho raggiunto con Only Words. Era dotato di un completo editor Web, un database Access2Lo so, fa ridere, eppure quell'antiquato formato mi ha permesso ancora oggi di preservarne, in 6 miseri MegaByte, tutti i contenuti, che prima o poi riporterò qui. e una serie di funzioni dinamiche che al tempo mi hanno semplificato molto la vita.

A seguire è stato il turno di Lemonskin, il primo ad adottare WordPress, segnando al contempo il mio abbandono al mondo della programmazione. Ha anche introdotto la localizzazione negli articoli.

Infine c'è questo qui, che stai leggendo, che ancora non ha un nome e nemmeno so se mai lo avrà.

Anche lui si appoggia a WordPress e non presenta alcuna tecnologia particolarmente originale.3A parte un generoso apporto di CSS3 che simula più dinamicità di quanta non ce ne sia, ma è una naturale evoluzione di Internet per cui non fa testo.

Quindi dov'è l'innovazione? Beh, non c'è. O meglio, è nella cura che ho messo intorno al sito, ma andate avanti a leggere perché detto così non si capisce niente.

Nel precedente post ci eravamo lasciati con la mesta decisione di rifare tutto ciò che stava dietro all'estetica del sito. Bene, probabilmente non vi siete accorti di nulla ma, dopo qualche giorno e qualche notte di lavoro, credo di aver terminato.

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Da capo

Mi concentro sempre sui dettagli. Non importa cosa stia facendo, se lavando i piatti o progettando un nuovo Shuttle (entrambe le ipotesi hanno la stessa probabilità di accadere), tutto deve sempre essere perfetto. Non esiste che un particolare sia lasciato allo stato grezzo, non è da me.

Questa cosa mi fa star male. Sì perché passo le ore a lavorarci sopra, mi incazzo come una bestia, invoco gli dèi del cielo e degli inferi, auguro loro (rispettivamente) di bruciare tra fiamme eterne o dissolversi in nuvolette di arcobaleni e poi mi avvilisco. Perché mi rendo conto che nessuno al mondo perde il proprio tempo in questo modo.

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'Sto sito pe' cecati!

Nonostante tutti i buoni propositi di focalizzarmi sui contenuti e non sulla forma, sono già due giorni che lavoro ininterrottamente per tirar fuori un tema grafico che possa placare la mia irrefrenabile ansia da perfezionismo.

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