Ho cominciato a lavorare a questo racconto qualche mese dopo aver concluso la Signora degli Uccelli. Nelle intenzioni iniziali sarebbe dovuta essere l'ennesima parodia di una delle saghe spaziali più famose dell'universo: mi piaceva l'idea di usare un titolo-spoiler così disarmante da essere esso stesso la parte più stupida del libro.
Tuttavia, il progetto si è subito arenato. Passi pubblicare una storia fantasy inutile e irriverente che non leggerà mai nessuno, ma affiancargliene addirittura una seconda sarebbe stato troppo anche per me.
Pubblico quindi il primo e unico capitolo, perché in fondo mi sono divertito a scriverlo e sono certo che incorrerei nelle ire di Darth Lord Darthlord se mi limitassi a gettarlo nel vorace Cestino Spaziale delle opere incompiute. :)
Capitolo I – Vieni anche tu, con noi su Tatù
Il vento sferzava le desolate distese desertiche del pianeta Tatù, sbriciolando dune roventi di fini granelli di sabbia, componendo e dissolvendo evanescenti strutture immaginarie e bla bla bla.
Un mare di onde solide danzava benedetto dalla rossa sfera infuocata di Sole-di-Tatù-I, mentre Sole-di-Tatù-II stava giustappunto per sorgere.
Ma ciò che di significativo accadde in quel preciso frangente avvenne molto lontano dal deserto, migliaia di chilometri più su, oltre le rade nubi avare di piogge e di ombre.
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