The Conqueror: cioè follia, cioè io

I virtual challenges, ovvero le sfide virtuali, hanno preso piede negli ultimi due anni quando gli eventi nefasti che si son abbattuti su di noi ci hanno tolto la possibilità di viaggiare; e di poter quindi visitare tutti quei luoghi affascinanti, suggestivi e rilassanti di cui la natura ci ha gentilmente fatto dono.

Chiusi in casa, con al massimo il permesso di uscire a farci una corsetta, le motivazioni per tenerci in forma sono pian piano scemate, con il concreto rischio di venir fagocitati dall'infinita offerta di film e serie TV sulle varie piattaforme di streaming e diventare come l'omino Michelin del film Ghostbusters.1Che ovviamente era il Marshmellow man ma, quando ho scritto l'articolo mi sentivo spiritoso. :)

Ecco qui, per esempio, lo schema dei Km giornalieri che ho percorso quest'anno (clicca per aprire l'immagine intera). I primi tre mesi sono semplicemente vergognosi, con una timida ripresa in primavera ma nemmeno troppo evidente. In blu il giorno in cui mi sono a malapena trascinato fuori dal letto e in rosso quello nel quale ho mosso un po' il culo.

A settembre ho deciso di dare un'accelerata, anche perché erano almeno un paio di mesi che tenevo sott'occhio una società specializzata in questa sorta di percorsi sportivi e non riuscivo a convincermi a lanciarmi nel vuoto.

Si tratta di eventi virtuali, durante i quali si percorre la stessa distanza di tragitti famosi (per esempio il cammino di Santiago, o l'Inghilterra dalla sua punta più meridionale a quella più a nord), ricevendo contemporaneamente informazioni, cartoline virtuali e, al termine della sfida, una bellissima medaglia a suggellare l'impresa.

Naturalmente si corre a casa propria, nel mio caso per le stradine del mio paese. Certo, non è la stessa cosa che visitare la costa Amalfitana, ma è un'impresa che possiamo svolgere in qualsiasi momento, quando ci è più comodo. Alcuni fine settimana li ho passati passeggiando nel bosco.

Funziona così: si cammina o si corre, tenendo conto della distanza (col telefonino, con lo smartwatch o con la fit band), si inserisce tale valore nell'applicazione2Per chi ha dispositivi più da ricchi, come l'Apple Watch e altri aggeggini che costano più dei 30 euro del mio, questa operazione avviene automaticamente. e questa ci mostra i progressi.

Fino a oggi, da inizio mese (dal 3 di Settembre, per la precisione), ho intrapreso tre challenges:

In questo articolo mi concentrerò sulla prima delle tre che, essendo molto breve, ho già terminato.

La scalata del monte Fuji segue un reale percorso turistico che, visitando i cinque laghi situati alle sue pendici, porta su, fino alla bocca del vulcano. Ogni 20% del percorso (e questo vale per tutti i challenges) si raggiunge una speciale milestone, ovvero un obiettivo dedicato al pianeta. La società promotrice del progetto, in collaborazione con Eden Project, si impegna a piantare un (vero) albero dove ce n'è più bisogno.

Quindi, durante la mia sfida (che poi, vabbè, 74 chilometri li ho fatti in sei giorni, per cui non è stata poi una grande sfida), tra le altre cose ho anche piantato 5 alberi (e sto per farlo nuovamente con l'Islanda). È una bella sensazione! Per quanto l'idea di correre virtualmente possa essere vista come superflua3Se sono un taccagno posso inventarmi il mio challenge personale, che so… da Roma a Milano, e seguirlo gratuitamente; poi posso ritagliarmi una medaglia di cartone e sono a posto. :), se non altro si fa qualcosa di utile al pianeta.

Nel corso della camminata, oltre ai già citati alberi, si raggiungono città, paesini, luoghi particolari (in Giappone ci sono santuari ovunque) e speciali punti di controllo che ci sbloccano una cartolina con interessanti informazioni.

La prima del monte Fuji è questa:

Il testo che accompagna la cartolina

Quando ho deciso di fare un'escursione sulla montagna più alta del Giappone, il Monte Fuji, ho riflettuto sul miglior percorso che avrebbe catturato la sua cultura e il suo spirito, passeggiando attraverso il suo lussureggiante paesaggio verde. Il risultato è stato un viaggio di 74 km (46 miglia) che inizia alla base della montagna, attraversa laghi, grotte, templi, santuari, fitte foreste e termina con la salita finale verso la vetta.

Il Monte Fuji è una delle tre montagne sacre del Giappone. Alto 3.776 metri, il Fuji si trova in cima a un triplo fossato dove si incontrano tre placche tettoniche. Sebbene i geologi lo classifichino come attivo, il Fuji è un vulcano dormiente che ha eruttato per l'ultima volta nel 1707. Alla base è circondato dai Cinque Laghi Fuji che si sono formati da precedenti eruzioni, e che hanno arginato i fiumi con le colate laviche.

Il Monte Fuji è composto da quattro vulcani successivi, il che significa che è costituito da strati. I primi due, Sen-Komitake e Komitake Fuji, sono il risultato di un'eruzione più di 700.000 anni fa. La successiva eruzione, circa 600.000 anni più tardi, inghiottì il Komitake Fuji e aggiunse un nuovo strato, creando l'Old Fuji. La terza eruzione, circa 10.000 anni fa, formò il Nuovo Fuji e la zona sommitale, creando la forma conica quasi perfetta che conosciamo oggi.

Riconosciuto come luogo sacro e considerato un simbolo del Giappone, il Monte Fuji è meta di pellegrinaggio per i praticanti dello Shintoismo. Ogni anno, tra luglio e agosto, fino a 400.000 turisti e pellegrini intraprendono il lungo viaggio verso la vetta. Nel 2013, il Monte Fuji è stato aggiunto alla lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Sparsi in tutto il Giappone ci sono santuari shintoisti e portali Torii. Lo Shintoismo è la fede indigena del popolo giapponese e i santuari sono luoghi di culto e dimore dei Kami (gli Dèi shintoisti). I praticanti vengono a rendere omaggio al Kami o a pregare per la buona sorte. L'ingresso a un santuario è segnato da un cancello noto come Torii e simboleggia il "passaggio dal mondano al sacro". Attraversando un Torii, si entra nel mondo dei Kami.

Ho iniziato la mia escursione al Santuario Yama vicino al Lago Motosu, uno dei Cinque Laghi. È il terzo più grande e profondo dei cinque, ed è collegato sotterraneamente al Lago Shoji e al Lago Saiko. Originariamente un unico lago, questi tre laghi sono stati separati da una delle enormi colate laviche del Monte Fuji. La temperatura dell'acqua sul Lago Motosu non scende mai sotto i 4°C ed è l'unico dei cinque che non gela mai durante l'inverno.

Diretto a nord, sono passato dal Lago Shoji, il secondo e il più piccolo dei Cinque Laghi. Sulla sponda sinistra sono ancora visibili ampi resti della colata lavica che fuoriescono dall'acqua, la cui tonalità verdastra è dovuta alle alghe ed è ricca di sostanze nutritive tra cui il plancton. Non è raro vedere gli abitanti del posto pescare in piedi sulle rocce laviche.

La mia ultima tappa per oggi è stata il Lago Saiko, il terzo dei Cinque Laghi. Poiché non possedeva un deflusso naturale, è stato realizzato un canale artificiale per collegarlo al lago Kawaguchi. Le rive del lago Saiko confinano con la foresta di Aokigahara della quale scriverò nella mia prossima cartolina.

In tutto le cartoline del Monte Fuji sono state sei (le altre non le posto per non rovinare la sopresa a chi vorrà intraprendere questo percorso), ma il loro numero dipende dalla distanza del challenge. Quelli più lunghi hanno naturalmente un quantitativo di cartoline molto più nutrito.

Nota

Il testo della cartolina e delle informazioni è in inglese; l'ho tradotto in italiano per comodità e semplicità di lettura.

Al termine di ogni sfida, si riceve per posta una meravigliosa medaglia (che poi è il motivo principale che mi ha spinto verso questa nuova avventura: non so resistere ai bei gadgets):

Ho messo un'immagine presa dal sito perché, avendo terminato il challenge pochi giorni fa, non ce l'ho ancora: occorrerà qualche settimana affinché mi arrivi a casa (la spediscono dagli Stati Uniti). Sulla pagina ufficiale della sfida la si può ammirare meglio.

Con gli altri due challenge, della rispettiva distanza di 1.332,5 e 3.669,8 Km, sono ancora in alto mare. Il primo prevede il giro completo delle coste dell'Islanda, il secondo la traversata della famosa Route 66, dalla costa orientale a quella occidentale degli Stati Uniti. Prevedo, se riuscirò a mantenere l'attuale media di circa 10-12 Km al giorno, di terminarli fra circa 3 e 10 mesi. Ma sarà tosta.

Per concludere: queste iniziative, che ultimamente stanno cominciando a proliferare un po' dappertutto, non sono particolarmente economiche (costano circa 25-35 euro l'una, a seconda della lunghezza) ma offrono qualcosa che è difficile acquistare al giorno d'oggi: un obiettivo di benessere fisico da raggiungere in modo divertente e stimolante, imparando nuove cose del mondo in cui viviamo (e che, una volta terminato questo periodo del cavolo, un giorno riusciremo a visitare realmente). Obiettivi che si raggiungono molto facilmente, e la bilancia ne è testimone; perché, come in tutte le cose della vita, non è la fatica saltuaria che paga, ma l'allenamento costante, anche senza eccessi. Che poi, a voler ben vedere, è lo stesso costo di una sessione in palestra, con la differenza che otteniamo anche un riconoscimento finale (e tanta autostima).

Sono passato da brevi corsette giornaliere da 30 minuti a circa due ore e mezzo di allenamento ogni giorno. Però io sono matto perché ho cominciato con sfide particolarmente impegnative, ce ne sono per tutti i gusti e per tutti i livelli di pigrizia.

Pur non prendendo una lira come al solito, mi sento di consigliare questo particolare brand per la cura che ha riposto in ogni aspetto dell'iniziativa: dall'app mobile che funziona perfettamente, e offre una marea di dettagli e statistiche (per esempio la piantina con la nostra posizione, quella degli altri partecipanti, la distanza percorsa e da percorrere, i giorni impiegati, il ritmo da tenere, e un sacco di altre cose; non ultima Google Street View), alle dettagliatissime informazioni sui posti caratteristici che visiteremo, alla bellezza delle medaglie che poi, lo ammetto, sono state l'elemento scatenante di questa mia nuova avventura.

Qui puoi vederle tutte. :)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate