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Brutte persone…

In questi tempi in cui i negozietti fisici stanno pian piano scomparendo, sostituiti da mastodontiche aziende online, la logistica delle spedizioni ha raggiunto un’importanza senza precedenti, tanto che ricevere un pacco ogni due o tre giorni è adesso diventata la normalità per molti di noi.

Quello che i più non sanno è che, mentre da un lato il livello organizzativo è così ben rodato che per trasportare un oggetto da un capo all’altro del nostro paese a volte sono sufficienti meno di 24 ore, in caso di complicazioni i problemi sono infiniti. In poche parole quando si spedisce qualcosa, se per qualche inconveniente questo viene perso o danneggiato, l’azienda di spedizione non rimborsa nulla (a parte il costo della spedizione, quando va bene). Certo, esiste l’opzione extra dell’assicurazione, ma spesso si rivela una spesa completamente inutile.

Nota: questo è un articolo piuttosto corposo che tratta di disavventure logistiche. Se non hai voglia di leggerlo puoi saltare direttamente ai cambiamenti che dovrò implementare nelle spedizioni dei miei lavori.

Il patatrac

Alcune settimane fa ho effettuato la spedizione di una stampa all’interno di un tubo molto robusto, che è giunto al destinatario in due pezzi distinti!

Il corriere stesso (o magari qualche addetto al deposito, afflitto da sensi di colpa) si è anche prodigato per rimettere insieme il tutto, utilizzando del nastro adesivo griffato coi loghi della società. Inutile dire che il contenuto del pacco ha subito la stessa, identica sorte. Trattandosi di una stampa su carta è più che evidente che abbia subito traumi ancora più catastrofici del contenitore. L’adesivo al centro del tubo, che non era presente quando ho effettuato la spedizione e che ho censurato per ragioni di privacy, riporta un nome che non è quello del destinatario: non ho idea di chi sia, magari è l’addetto che ha effettuato la “riparazione”. Boh…

Ora, per avere un’idea di quanto robusti siano i tubi che utilizzo, osserva l’immagine sotto:

Quello a destra è un tubo normale, il più diffuso in commercio, e ha uno spessore del cartone di un millimetro e mezzo. Il mio è esattamente il doppio: ben 3 millimetri! È così resistente che una volta chiuso con i due tappi laterali può praticamente sostenere il peso di una persona. Naturalmente costa anche il doppio di un tubo normale. Per darti un’idea, questo è quanto ho pagato per 13 tubi l’ultima volta che li ho ordinati:

Lo so, me ne rendo conto, la spedizione è qualcosa di scandaloso. Però arrivano in un imballo gigantesco, più di un metro d’altezza per una base di circa mezzo metro per mezzo metro. Insomma, un mezzo paradosso: farsi spedire dei tubi da spedire! Tutto questo, comunque, è per farti capire che si tratta di un tubo con i contromazzi. In generale oltre i tre quarti del costo di ciò che realizzo finisce nelle tasche della tipografia, dei venditori di tubi e dei corrieri.

Insomma, contatto Packlink, che è la società sussidiaria di Ebay che si occupa delle spedizioni, e che è quella che ho utilizzato negli ultimi mesi, e le fornisco tutte le dettagliate informazioni richieste:

Come puoi notare sono molto esigenti per quanto riguarda la documentazione fotografica dei danni. Ma è giusto e comprensibile. La parte censurata è il codice del link per vedere tutte le foto. Siccome contengono il nome e l’indirizzo del cliente non mi è sembrato il caso di lasciarla in chiaro.

Questa è stata la prima risposta che ho ricevuto dall’assistenza Packlink, il giorno successivo:

Vado a leggere le linee guida e non mi pare ci sia nulla di strano, per cui chiedo ulteriori delucidazioni. La risposta:

Ok, comincio a capire. Leggo l’articolo linkato e a quanto pare richiedono uno strato di pluriball (quel foglietto di plastica con le bollicine da schiacciare come scacciapensieri) all’interno del tubo, tra la stampa e i bordi di cartone. Ok, il pluriball ammetto di non averlo mai inserito intorno ai fogli (e mai ho ricevuto articoli dentro tubi di cartone col pluriball intorno). Va bene, me lo segno per il futuro.

Tuttavia, in questo caso, non si trattava di una schiacciatura, ma di una rottura (con separazione delle due parti): nemmeno Gesù Cristo in persona avrebbe potuto evitare che la stampa cartacea interna subisse la stessa sorte del tubo, pluriball o non pluriball. Quello può andar bene per le eventuali ammaccature sul tubo.

Ho provato a intavolare un ragionamento, come si fa con le persone che si presuppone siano dotate di un minimo quantitativo di materia grigia:

Risultato? La tizia ha marcato il ticket come risolto e da oltre due giorni non mi risponde più, nonostante abbia provato a ricontattarla svariate volte.

Il passo successivo, perché dai… adesso è una questione di principio, è stato contattare direttamente il corriere Bartolini (col quale, ci tengo a dirlo, non avevo mai avuto il minimo problema in precedenza). Sono stato ricontattato immediatamente dal ragazzo dell’assistenza che mi ha detto che in casi come questo loro rimborsano senza problemi ma, dal momento che la spedizione l’ho richiesta tramite un servizio di terze parti, loro possono rimborsare unicamente Packlink e non me. Il che è anche giusto; però, cavolo, se Bartolini non ha problemi, perché Packlink deve fare tutte queste storie? Mica deve pagare di tasca sua!

Domanda: perché non spedisci direttamente con Bartolini?

Perché mi costerebbe oltre tre euro in più. O, meglio, costerebbe tre euro in più a chi acquista i miei lavori. Se cominciamo a sommare tutti i costi di spedizione alla fine va a finire che diventa più conveniente portargli la stampa direttamente a casa. :\

Contatto Ebay e parlo telefonicamente con una ragazza gentile e disponibile, che mi indica una pagina un po’ nascosta sul sito di Packlink dove segnalare questo tipo di carogn… problematiche. Scrivo tutta la tiritera per filo e per segno e, naturalmente, non mi si filano di striscio per svariati giorni.

Giunge infine la risposta definitiva: Ciaone!

Ok, mi sembra chiaro che per loro il discorso è chiuso. Faccio in extremis un ultimo tentativo per cercare di arginare quanto più possibile i danni:

No, non rimborsano nemmeno quelli. A questo punto credo di poter affermare con ragionevole certezza che abbiano la mamma un po’ [parola a piacere]. D’altra parte è anche molto probabile che non siano stati assunti nel call center di una società di spedizioni per via della loro perspicacia. Pazienza dai, cose che capitano; fossero questi i problemi della vita…

Il problema del tubo

Ora, in tutta sincerità ammetto di non aver letto il lunghissimo contratto che ho accettato avvalendomi del servizio di Packlink. Certo, non lo fa mai nessuno ma di sicuro non è una giustificazione.

Il problema è che non è fisicamente possibile avvolgere le stampe nel pluriball prima di metterle all’interno del tubo, perché non c’è sufficiente spazio. Il tubo ha un diametro di 7 centimetri e utilizzare un ulteriore strato di materiale significherebbe dover arrotolare i fogli molto più stretti. Questo sistema li rovinerebbe definitivamente, perché c’è un limite fisico oltre il quale la carta si deforma. Sono lavori che spesso vengono incorniciati e sarebbe inaccettabile vedere tutti i segni della piegatura sulla superficie.

Potrei usare un tubo più largo.

Certamente. Però già adesso il costo del contenitore influisce su quello totale, un tubo ancora più largo significherebbe aumentare ulteriormente le spese, con conseguente ricaduta economica sul destinatario. Inoltre un tubo più largo è per sua stessa natura molto più fragile di uno piccolo, perché lo spessore del cartone non aumenta. In più dovrei acquistare un rotolone di pluriball… Insomma, andrebbe a finire che alla fine il costo della spedizione sarebbe superiore a quello dell’articolo contenuto.

Solitamente acquisto una decina di tubi alla volta per ammortizzare le spese, perché a prenderne uno singolo si pagano 11 euro e 70 centesimi! Inoltre questi tubi mi rimangono in casa per mesi, perché di norma non ne spedisco più di uno ogni due o tre settimane. Insomma, tra contenitori, imballaggi, nastro adesivo (ne utilizzo tantissimo), stampa delle etichette e benzina per recarmi alla tipografia ho tutta una serie di costi che alla lunga influiscono significativamente sulle mie già modeste finanze.

Cosa cambierà?

Forse qualcuno ricorda che alcuni anni addietro offrivo un’assicurazione casereccia per le spedizioni, che funzionava in questo modo: a fronte di 5 euro in più, se una spedizione arrivava danneggiata, facevo ristampare tutto dalla tipografia e inviavo una nuova copia al destinatario (e avrei evitato di perdere intere giornate a farmi prendere a pesci in faccia dalle varie assistenze). Naturalmente con 5 euro non ci sarei andato nemmeno vicino alla parità, e infatti il sistema funzionava sulla statistica dei grandi numeri. Diciamo che su sei1Con danni più o meno evidenti questa è a grandi linee la media dei problemi, perché sembra che i corrieri facciano a gara a utilizzare i tubi come mazze da baseball per schiacciare le zanzare sui muri. spedizioni assicurate cinque andavano bene e una male: bene, quei 30 euro extra servivano per ammortizzare le perdite. Non è un sistema perfetto, e mi rendo conto che non fa piacere a nessuno dover pagare un extra per consegne che già di per sé non sono economiche.

Purtroppo io non sono Amazon che può permettersi di affrontare qualche tempesta; se qualcosa va male io vado in passivo. Considerando che mediamente mi ritaglio al massimo il costo di una birra a ogni ordine, tutte queste complicazioni mi spingono a chiedermi “chi me lo fa fare?”. Mi fa piacere condividere le mie passioni con altre persone, ma questo deve rimanere un hobby, non un lavoro fonte di stress e preoccupazioni.

Quindi, da oggi, tornerò a offrire la possibilità di assicurare le spedizioni. Naturalmente è del tutto facoltativa, e quasi sicuramente il pacco arriverà senza problemi. Ma, se dovesse accadere qualcosa e si è scelto di non avvalersi di questa possibilità, purtroppo non potrò più ritenermi responsabile per i danni.

Introdurrò come in precedenza anche l’opzione per avvalersi di un proprio servizio di spedizione: mi pagate l’oggetto e il tubo e mi mandate un corriere a ritirare tutto. Poi ve la vedete voi.

Peccato, speravo davvero che rivolgendomi a Ebay avrei avuto qualche vantaggio in più rispetto ad altre società minori e meno conosciute. Purtroppo non è così, più sono grandi e più fij de ‘na mignotta diventano…

P.P.S. Questa è sicuramente una piccola punizione divina per essermi permesso di fare un po’ di sarcasmo sull’elezione del nuovo Papa. ;)

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