Per chi non la conoscesse, quella dei campi del Pelennor è stata la battaglia più sanguinosa e imponente del Signore degli Anelli, durante la quale tutte le forze congiunte di Sauron (Barad-dûr, Minas Morgul, Haradrim, Sudroni, Uomini malvagi di Rhûn e Khand) hanno assediato la città di Minas Tirith con l'intenzione di travolgere e sterminare i Popoli Liberi.1Una curiosità: si pronuncia Pelènnor e non Pèlennor.
Tomás Hijo è uno straordinario artista spagnolo, specializzato in linoleografie.2Ok, veloce chiarimento: la linoleografia (da non confondere con la litografia o la serigrafia… lo so, è un mondo difficile) è una tecnica di stampa su carta, cartone o stoffa mediante l'utilizzo di una matrice ricavata per incisione da una porzione di linoleum (in sostanza un pezzo di gomma rigida). Il nome deriva dal nome del supporto (linoleum) e dal greco "grapho" (scrivere). La matrice può essere utilizzata per stampare diverse copie del progetto, fino a che non si consuma. Ho scoperto per puro caso che qualche anno fa ha realizzato alcune opere dedicate al Signore degli Anelli. Purtroppo sul suo sito non sono più presenti perché la Tolkien Estate, ovvero l'organizzazione che detiene i diritti delle opere di J.R.R. gliele ha fatte rimuovere.3Ora, io capisco che in ballo c'è sempre il vil danaro ma, quando qualcosa è davvero bello, bisognerebbe permettere al mondo beneficiarne (magari facendo pagare una percentuale sui guadagni, invece di intimarne la distruzione). Ma io non conto niente, per cui mi limito a esprimere la mia insignificante opinione in merito.
Insomma, l'unico amico che mi rimaneva per trovare qualche immagine dettagliata di questi piccoli capolavori era DuckDuckGo (leggi: un Goooogle che non vende le tue ricerche su Internet), e alla fine ho trovato questo:
Bello, eh? Sfortunatamente è in una risoluzione molto limitata, impossibile da migliorare e stampare. Ok, mi sono detto, lo rifaccio. Come sempre a modo mio. Per me.
Ho impiegato circa cinque settimane, lavorando una o due ore al giorno. Naturalmente, non avendo le capacità o la pazienza di mettermi lì a incavare il linoleum (tanto più che, per ovvi motivi, non sarebbe stato un lavoro che avrei potuto distribuire), mi sono limitato a ridisegnare tutto con la mia fedele Rosie.
Di seguito l'animazione del making of:
Solitamente, quando copio opere di altri artisti, preferisco non apportare cambiamenti in segno di rispetto (non come fa Peter *cough* *cough* Jackson).
In questo specifico caso ho fatto tre due (vedi più avanti) eccezioni:
La prima, e meno invasiva, riguarda la traduzione dei titoli. Sono un fermo sostenitore della localizzazione nella nostra lingua; l'ho fatto per tutte le mappe di Tolkien, l'ho fatto anche qui. Chiedo scusa per la bassa qualità dell'immagine originale, ma avevo soltanto la foto che ho postato sopra.
Il secondo cambiamento è la correzione di un piccolo errore "storico". Durante lo svolgimento della battaglia finale, il capo dei Nazgûl – il Re Stregone di Angmar – si scaglia contro re Théoden montando un mostro alato, non un cavallo. Ho quindi ridisegnato la scena immaginando il momento in cui Éowen lo trafigge con la spada4… dopo che Merry lo aveva indebolito, piantandogli il coltello dello Spettro dei Tumuli nella gamba.. In primo piano la testa del mostro, anch'esso decapitato dall'eroica ragazza di Rohan, che quel giorno era particolarmente combattiva.
Sulla destra ho aggiunto anche il povero Re di Rohan, agonizzante sotto il peso del suo fedele cavallo Nevecrino. :(
21 Ottobre 2024: Ehi papà, guarda… un pollo!
Eh sì, il pollo sono io. :)
Non c'è alcun errore storico, Tomás ha perfettamente ragione: mi sono fatto fregare dal film, nel quale il Re dei Nazgûl appare subito a cavallo della "bestia". In realtà nel libro, quando le porte principali di Minas Tirith cedono sotto i colpi di Grond (il grande ariete con la testa di Lupo, visibile un po' più sotto), lui si mostra a cavallo, sfidando Gandalf. In seguito all'arrivo dei Rohirrim, se la dà a gambe per ricomparire in seguito a cavalcioni della creatura alata.
Ho pertanto ridisegnato nuovamente la scena originale.
A dirla tutta nemmeno la mia era sbagliata, semplicemente è un evento che si è verificato più tardi.
La terrò come variante. :)
La terza modifica è unicamente di carattere estetico: il mostraccio cavalcato dal Nazgûl in alto non appariva molto minaccioso (mi ricordava un tacchino), per cui l'ho reso più cattivo. Ho inoltre aggiunto le Aquile (in fondo in fondo, in alto a sinistra nel mio disegno) perché, ehi, sono sempre state risolutive (anche nello Hobbit), per cui mi sembrava brutto lasciarle fuori. A voler essere pignolissimi, sarebbero dovute arrivare da Ovest, ovvero da dietro te che stai guardando, e non da Est. Ma non si poteva fare senza sfondare la quarta parete.
Per quanto riguarda i colori devo ammettere di essere andato un po' a ruota libera, senza seguire lo schema di Tomás. Una scelta dettata principalmente da due ragioni. La prima è che l'immagine che avevo come riferimento non era completa, e alcune parti del disegno erano ancora bianche. E poi perché volevo giocare su contrasti forti, in modo da poter distinguere facilmente ogni più piccolo particolare. Ci sono riuscito? Boh, ho fatto del mio meglio, è Mian la maestra di casa dell'acquerello; io ho provato a scimmiottarlo. :)
Ecco dunque il risultato finale, sovrapposto a quello originale:
Vediamo adesso velocemente alcuni dettagli di questa meraviglia, perché ci sono tantissime citazioni.
Qui Gandalf e Pippin galoppano velocemente su Ombromanto per raggiungere la Casa dei Sovrintendenti, nei livelli più alti della città. A sinistra la testa di un povero soldato perito sui campi di battaglia: per terrorizzare la popolazione, infatti, gli Orchi scagliavano all'interno delle mura con le catapulte i crani dei caduti. Tutto intorno le fiamme provocate dalle frecce incendiarie.
Ecco qui Denethor, il sovrintendente di Minas Tirith che, in preda alla follia, ordina di ardere vivo l'agonizzante Faramir. A sinistra una sinistra selezione di terribili Sudroni.
Un po' più in là, in campo aperto, migliaia di Orchi, Orchetti, Orcacci e mostrume vario. E un colossale Olifante.
Nel frattempo Grond (il gigantesco ariete con la testa di lupo) sfonda le porte principali della città.
La popolazione inerme assiste impotente al tentativo dei soldati di respingere gli attacchi. Una particolarità del disegno di Tomás è la presenza di tantissimi animali disseminati per tutta la fortezza: cani, gatti, uccelli e, naturalmente, i tantissimi cavalli (di cui uno magenta) delle truppe dei Rohirrim.
C'è un altro splendido disegno di Tomás Hijo dedicato a Tolkien, ed è l'interno della taverna del Puledro Impennato:
È un po' più piccolo di questo (che ho realizzato a grandi dimensioni, 80 x 60 centimetri) ma altrettanto dettagliato; e, per una volta, anche di buona qualità. Adesso mi prendo un po' di tempo per rigenerarmi e liberare una parete per appendere quello di oggi.
Poi si vedrà. :)
Se vuoi saperne di più su questo disegno, puoi contattarmi qui.