Minalima Classics +

Minalima è lo studio grafico inglese che si è occupato dell’aspetto visivo di tutti gli oggetti magici presenti nei film di Harry Potter. Quindi loghi, mappe, etichette delle bottiglie di pozioni, libri magici, arazzi, quadri, poster animati e via dicendo.

Proprio da un’idea dei suoi fondatori, Miraphora Mina e Eduardo Lima, sono nati i meravigliosi libri interattivi sul maghetto più famoso del pianeta.

Col tempo la loro caratteristica arte, coloratissima e riconoscibilissima, ha abbracciato campi artistici più ampi e ha dato vita a interessanti progetti, tra cui i Minalima Classics. È curioso non averne mai parlato su questo sito, dal momento che adoro questi libri, ma adesso farò del mio meglio per rimediare alla mancanza.

Nel 2015 Minalima ha deciso di illustrare a modo suo (sarebbe a “modo loro”, ma facciamo finta che lo studio sia un’entità viva e senziente) le più celebri favole che hanno allietato l’infanzia di tutti i bambini del mondo. Sono stati scelti 12 racconti classici da pubblicare nel corso di altrettanti anni; quindi una pubblicazione ogni rivoluzione completa del nostro pianeta intorno al sole.

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L'ultima beffa di Bompiani

Per chi ha mal digerito la più recente traduzione del Signore degli Anelli per mano di Ottavio Fatica, o per chi ama follemente la traduzione classica, o per chi come me le apprezza entrambe, queste due edizioni rappresentano un must have1Qualcosa da possedere a tutti i costi. da avere nella propria collezione.

Innanzitutto perché rappresentano le ultime due stampe con la nomenclatura Alliata/Principe (molto probabilmente non verranno più pubblicate edizioni italiane con tale traduzione), e poi perché ci si aspetta che contengano la migliore versione disponibile, immune dagli errori che negli anni hanno interessato le precedenti incarnazioni. A tal proposito, quando quattro anni fa la principessa, a seguito di una disputa legale con la casa editrice, ha deciso di far ritirare dalle librerie tutte le copie del suo libro, si è scatenata una frenetica corsa per riuscire ad accaparrarsi le ultime copie disponibili; alla quale ha partecipato anche il sottoscritto che da anni le aveva nella wishlist ma non si era mai deciso ad acquistarle.

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L'Atlante degli Hobbit

Quando un paio di anni fa Bompiani ha pubblicato, dopo decenni di ingiustificabile ritardo, una nuova edizione dell'Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad, ho fatto i salti di gioia. Possedevo soltanto l'edizione inglese, e quella italiana degli anni '90 aveva già raggiunto prezzi a tre cifre sul mercato dell'usato; era pertanto al di fuori del mio concetto di "ragionevole".

La doccia fredda è stata scoprire che gli unici cambiamenti apportati riguardavano il passaggio della nomenclatura da quella classica Alliata/Principe alla nuova traduzione di Ottavio Fatica, e qualche altro piccolo dettaglio minore riguardante le informazioni geologiche.

Le mappe sono state (nuovamente) lasciate in inglese, con tutta la scomodità che ciò può comportare, specialmente se si prova a mantenere la corrispondenza con le complesse informazioni testuali che le accompagnano.

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Il mio Cavallino Impennato

The Prancing Pony – Tomás Hijo
The Prancing Pony – Tomás Hijo

Col passare degli anni gran parte delle polemiche che hanno accompagnato l'uscita della più recente edizione del Signore degli Anelli, con traduzione a cura di Ottavio Fatica, si è pian piano sgonfiata. Certo, rimangono sacche ribelli di agguerriti sostenitori dell'una e dell'altra edizione, ma gran parte dei lettori si è adattata ai cambiamenti senza particolare difficoltà.

Ho letto la nuova incarnazione subito dopo l'uscita, e l'ho trovata molto ben riuscita. A dirla tutta, l'unico modo per notare differenze è studiare le due versioni affiancate, cosa che nessun lettore difficilmente farà mai.1Io l'ho fatto, ma con Fatica e l'edizione inglese, in aggiunta ad alcuni capitoli della Alliata/Principe, per pura curiosità). Non ho una traduzione preferita, a mio avviso si equivalgono.

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Una mappa per dominarle tutte

In poco più di tre anni e mezzo ho disegnato centinaia di mappe, perlopiù ispirate alle opere di J.R.R. Tolkien. Non è mai stato un lavoro, in primo luogo perché è un'attività che mi divertiva, e secondo perché, se avessi voluto far soldi, avrei scelto sistemi più semplici e meno impegnativi (e, di sicuro, non protetti da copyright). Non è stato nemmeno un hobby, perché un hobby solitamente te lo porti dietro per tutta la vita, e te lo godi sdraiato comodamente su un divano.

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Il Consiglio di Elrond

Copritevi bene, che sul Caradhras fa molto freddo!

Il Consiglio di Elrond – La Signora degli Uccelli

No, scherzo, è un post serio.

Quella che segue è un'affascinante analisi di uno dei capitoli più importanti del Signore dell'Anelli, a opera di Wu Ming 4.1Grande appassionato e saggista tolkieniano.

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Supereroi con seri problemi

Una delle idee più stupide e folli che mi frullavano per la testa da un annetto a questa parte riguarda un'improbabile antologia sui cartoni animati. Non quelli belli e famosi con cui siamo cresciuti e che amiamo come la nostra famiglia.

Gli altri.

No, nemmeno quelli brutti e sconosciuti, dei quali per ovvie ragioni non frega niente a nessuno. Intendo gli altri ancora, quelli che avrebbero potuto essere e non sono stati. E per fortuna, aggiungerei.

Questo libretto, perché si è capito che è un libretto ormai, vero? Dicevo, questo libretto raccoglie una trentina tra i supereroi più idioti e inutili che la mia mente abbia potuto concepire nelle ultime settimane.

Un fantasioso gioco del "e se…?".

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La Supermappa di Christopher

Quando un paio di giorni fa ho terminato la versione italiana della cartina originale di Christopher Tolkien, inclusa nella prima edizione inglese del Signore degli Anelli, mi sono ritrovato con una mappa quadrata. Sì perché, a differenza delle cartografie pubblicate di recente, le prime incarnazioni cartacee occupavano lo spazio di un quadrato perfetto (in pratica si evitava di aggiungere un lato completamente vuoto, occupato dal mare, visto che non ce n'era bisogno).

Naturalmente questo non è un problema, le due misure che ho realizzato, 60×60 e 80×80 cm sono standard; si trovano facilmente cornici che le possano contenere. Ma io ho casa piena di quadri 80×60, per cui mi serviva un'idea illuminante per poterne estendere la superficie.

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La mappa della Terra di Mezzo (di Christopher Tolkien)

Giuro, questa è la mia ultima mappa della Terra di Mezzo! Ho perso il conto di quante ne ho realizzate, eliminate, modificate, aggiornate e localizzate negli ultimi anni.

Allora… l'articolo che hai sotto gli occhi sancisce quella definitiva, per una ragione molto semplice: non l'ho fatta io, ma Christopher Tolkien. È la sua. Solo che è in italiano.

Per capirci, questa è la mia ultima cartina della Terra di Mezzo "ufficiale":

L'ho rifatta a modo mio, se vogliamo i dettagli sono un po' più precisi perché ho disegnato gli elementi intorno alle scritte in modo che non ci fossero sovrapposizioni. La mappa di Christopher, al contrario, essendo stata fatta a mano ha molte scritte che in parte coprono il paesaggio.

Non è un difetto, eh, soltanto uno stile differente. Quello che non mi ha mai convinto fino in fondo della mia versione è il testo. Benché l'abbia modificato aggiungendo svariate legature, per rendere le scritte più naturali, rimane comunque un font e, in quanto tale, risulta molto freddo e impersonale. In una prima versione avevo anche scritto i nomi a mano libera ma, non essendo il mio campo, il risultato non mi soddisfaceva.

Dopo aver elaborato le mappe dello Hobbit, mi sono detto "ok, e se facessi lo stesso lavoro anche con il Signore degli Anelli?". Detto, fatto.

Beh, "detto, fatto" un par de ciufoli!

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La mappa di Westeros

… e di un pezzetto di Essos.

Finalmente, dopo tanti anni durante i quali le ho rimandate a oltranza, mi sono deciso a intraprendere la lettura delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin. La scintilla scatenante è stata la recente serie TV House of the Dragon, che ho cominciato a guardare svogliatamente ma che mi ha immediatamente conquistato.

Avevo visionato Game of Thrones alcuni anni fa; però l'estrema complessità della trama, l'elevato numero dei personaggi e, soprattutto, la carenza da parte mia di una minima conoscenza della geografia di Westeros (e anche le ultime stagioni chiaramente sotto tono) non me l'hanno fatta godere appieno, lasciandomi con un giudizio un po' controverso.

Al contrario il nuovo prequel l'ho trovato spettacolare. Trama decisamente più lineare ma personaggi, recitazione e fotografia veramente al top, tanto che l'ho giudicata una delle migliori serie degli ultimi tempi.

Ma veniamo al dunque…

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