Io, Cecilia, il Majong, il Comune di Genova e l'amore infinito

Adesso tutti hanno questa palla del Majong o come si chiama, anche Koch che è una figura di intellettuale di tutto rispetto perde tempo con le tesserine colorate per OS X l'hanno fatto quelli di Omniweb è carino io detesto quei giochi l'ho preso per Cecilia ho fatto male, ieri notte Cecilia mi ha svegliato dicendo che vedeva le tessere quando chiudeva gli occhi, non fa altro a stento mangia, una volta l'ho beccata che faceva giocare da solo il computer e lei guardava e basta, come dire che lei e il computer ormai sono la stessa cosa, ma lei non è d'accordo mi manda un email stamattina che recita:

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Mestieri – Il palo della luce

Io di mestiere faccio il palo della luce.

Avrei preferito essere un albero, ma a conti fatti va bene lo stesso: ho radici di cemento, è vero, ma sono alto abbastanza da vedere tutt'intorno, e poi non ho il fastidio di spogliarmi d'inverno o il solletico di farmi crescere foglie nuove in primavera.
Che poi capita che d'estate un rampicante di quelli matti, bucando l'asfalto, mi si attorcigli addosso, con carezze rustiche e tenaci, anche se poi si sa che esce dalla canonica la perpetua e lo strappa via con vigore perché le fa disordine.
E comunque non sono meno vivo di un albero, malgrado le apparenze. Ho la mia vita sociale, niente male, varia. Tipo gli storni che si allineano sui fili e strepitano che vien Natale, o i cani che mi pisciano sui piedi e le lucertole che filano in alto a zigzag quando scotto d'estate.

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Adulterazioni

Visto che mi concedete questi ottì vagamente letterari, alcune adulterazioni per salvarsi il sangue: attenzione potrebbero contenere un linguaggio offensivo per alcuni ed immagini che infastidirebbero un ragazzino sotto i sedici: se sei un ragazzino sotto i sedici, lascia stare, skippa questo messaggio, fai dell'altro, accenditi la radio: agli altri buona lettura.

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