Lego Tallneck

Fin dai primi minuti di gioco di Horizon Zero Dawn, che ho giocato nel 2017, mi sono innamorato sia della protagonista, Aloy, che del meraviglioso aspetto artistico dei vari animali meccanici che popolano il gioco.

Quello che forse più mi ha colpito è il Tallneck (letteralmente "collolungo"), una sorta di giraffa con la cupola dell'Enterprise di Star Trek al posto della testa. È una tipologia di robot non ostile, che è necessario scalare per ottenere porzioni della mappa dei vari territori. Non ricordo quanti ce ne siano, credo più o meno una decina, ma per ognuno è necessario adottare un approccio differente perché c'è sempre qualche variante (alcuni elementi sono rotti, oppure deformati, o del tutto mancanti) che spinge ad essere creativi.

Ho passato una buona parte del tempo di gioco in piedi sopra le loro teste, ad ammirare i paesaggi da quella posizione privilegiata. Peccato non abbiano mai realizzato un aggiornamento 3D, perché la vista sarebbe stata di sicuro mozzafiato.

Lego ha presentato a sorpresa la sua interpretazione più o meno un annetto e mezzo fa, ed è stato amore a prima vista. Però, dal momento che io mi innamoro di quasi tutti i set Lego, mi vedo sempre costretto a tenere a freno la scimmia; un po' per ragioni economiche (ormai sotto i 100 euro, non si trova quasi più niente), ma soprattutto per questioni di spazio.

Solo che l'altro giorno lo hanno messo in offerta su Amazon a circa metà del prezzo originale e beh… potevo lasciarlo lì?1Mian dice di sì, però lo ha scoperto solo dopo che è arrivato a casa. ;P

Ho voglia di costruirlo subito, per cui non perderò ulteriore tempo. Come da tradizione, una busta al giorno.

Giorno 1

Foto di rito alla prima busta e alla copertina delle istruzioni.

Non c'è molto da assemblare il primo giorno; principalmente la struttura della base su cui si appoggerà il tutto.

Però c'è anche Aloy, la protagonista del videogame. Che dire, è fantastica e molto somigliante. Sul fondo un Watcher, iconico e riconoscibilissimo nella sua semplicità. Vengono forniti differenti colori per l'occhio della telecamera, in modo da riprodurne lo stato (normale, in allarme, ostile).

C'è infine il centrotavola della nonna. Una struttura arcobalenica su cui in seguito verranno applicati gli elementi del terreno. Quasi quasi lo lascio così…

Giorno 2

Ecco la magia: il piccolo ovale multicolore assume l'aspetto di un terreno a tratti accidentato, con erba, fango e rocce. Sarà necessario attendere domani, per inserire i piccoli elementi architettonici e le piante.

Giorno 3

Davvero poca cosa il terzo giorno. Una bustina piccina picciò, con soltanto pochi elementi per realizzare la vegetazione e il semaforo (quest'ultimo e l'alberello, però, sono carinissimi). Il tutto in nemmeno dieci minuti di lavoro.

Giorno 4

Il corpo del reato (fronte e retro). Una tecnica costruttiva ingegnosa e affascinante, talmente resistente che probabilmente potrei usare l'intero blocco come martello (ma non lo farò). :)

Giorno 5

Giorno cinque, arriva il collo.

Hmmm… mi sto domandando se un articolo come questo abbia realmente un senso. D'altra parte non penso di modificare qualcosa rispetto al modello originale. Forse aggiungerò un po' di verde in più a fine lavori; o forse no…

Giorno 6

Hey papa, guarda, un pollo!!

Le zampette sono adorabili. :)

Giorno 7

Con le zampe davanti, il quadrupede prende forma.

Giorno 8

Siamo all'ultimo giorno, e il Tallneck è completo.

Dico la verità: sono stato fortemente tentato dal staccargli le zampe e riarrangiarle per realizzare l'Enterprise NCC-1701 di Star Trek, perché la testa è sostanzialmente identica all'iconica nave spaziale del capitano James T. Kirk.2Non ho dubbi che prima o poi, qualcuno nel mondo, riuscirà a tirar fuori qualcosa di eccezionale utilizzando proprio i pezzi del set. Ok, non sarà particolarmente fotogenica, ma qualcuno ci ha provato.

Il diorama è notevolmente più grande di come mi sarei aspettato, cosa che mi metterà parecchio in crisi per trovargli una collocazione. Tra l'altro Aloy è un po' nascosta in mezzo alla vegetazione, e sarei tentato di posizionarla sopra.

Il foglietto con i dodici adesivi è rimasto all'interno della scatola.

È l'ultima volta che lo scrivo ma, punto uno, mi stanno fortemente sulle palle per diverse ragioni: il fatto che invecchiando abbiano la tendenza ad arricciarsi e staccarsi, in particolare dalle superfici curve, i colori che non corrispondono mai a quelli dei mattoncini ai quali vengono applicati (in questo caso il bianco), la possibilità che si attacchino leggermente storti, rovinando la vista d'insieme; punto due perché non penso che un set del genere abbia bisogno di ulteriori dettagli. Il bello dei modelli Lego è far capire subito il soggetto di un set mantenendo una forma semplice, schematica.

E poi, voglio dire, se davvero ci tenessero a queste cose, userebbero pezzi pre stampati. Cosa che tutti i cultori del marchio, grandi e piccini, preferirebbero in assoluto.

In conclusione è stato un bel viaggio, la costruzione non è stata particolarmente affascinante, ma le tecniche costruttive della "nuova Lego" sono davvero interessanti. Anche l'estrema rotondità della testa, se consideriamo la scala notevolmente ridotta, è notevole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate