Alien AMM

Introduzione al mondo di AMM

Alien è uno dei miei film preferiti e bla bla bla… ok, lo sappiamo, vai avanti. Bene, a oggi esistono sostanzialmente due edizioni di questo film: la Versione Teatrale, ovvero quella che è uscita al cinema nel 1979, e la Director's Cut del 2003.1Ci sono anche sotto-versioni minori, ma differiscono tra loro per dettagli infinitesimali, come qualche stella non presente in un'inquadratura dello spazio e inserita in seguito; rientrano comunque tutte nelle due varianti di cui sopra.

Ci sono un po' di differenze, che puoi trovare qui così non mi dilungo troppo. In linea di massima Ridley Scott si è sempre dichiarato soddisfatto della prima incarnazione di Alien, e così tutti noi; tuttavia, una ventina di anni fa, in concomitanza di una riedizione in cofanetto della saga, gli è stato chiesto di rielaborare la pellicola in modo da generare maggior interesse sulle vendite.

A suo dire non è mai stato contento del risultato, e in ogni intervista continua a ribadire che il vero Alien è il primo. Ma, se lo ha realizzato – penso io – è perché l'idea (o il compenso economico) tanto schifo non doveva fargli.2Va bene, lo dico subito, Ridley Scott è un vero talento della regia, ma a me sta un po' sulle palle: principalmente per come ha gestito la brutta vicenda riguardante Kevin Spacey (prima che venisse completamente scagionato), cacciandolo dal set del suo più recente film e rigirando con un altro attore tutte le scene che lo riguardavano, per timore di ricadute economiche. Film che poi è comunque finito nel dimenticatoio.

La stragrande maggioranza dei cultori di Alien ha bocciato la nuova riedizione, ritenendola inferiore all'originale, perché ha un ritmo più frenetico che lo avvicina alle atmosfere del seguito di James Cameron. Alcune sequenze sono state accorciate, alcune (malamente) tagliate e nuove, totalmente inedite, sono state introdotte. Il bello del primo erano proprio i tempi lunghi, che preannunciavano la tempesta in arrivo, ma anche il nuovo ha qualche freccia al proprio arco.

Sono vent'anni che non riesco a decidermi tra l'una e l'altra edizione, e allora sai cosa? Esatto. Mi sono improvvisato regista della domenica e me ne sono ricreata una AMM, cioè a modo mio (come già avevo fatto con Hobbit e Signore degli Anelli).

I cambiamenti

Sorvolando sulle infinite modifichette apportate da Scott qui e là, spesso e volentieri di pochi secondi o anche meno, ho preso come base l'Alien del 1979, perché preferisco la suspence al ritmo di un action, e l’ho così rielaborato:

Il segnale misterioso

Quando Mother (il computer di bordo) sveglia l'equipaggio prima del tempo, quest'ultimo si attiva per scoprire l'origine di un non ben identificato segnale di emergenza. Nella Director's Cut (d'ora in avanti DC per gli amici) ci sono un paio di minuti in più in cui Dallas e compagni analizzano la trasmissione, individuano la posizione del pianeta e valutano se sia possibile atterrarci. Trovo che arricchisca la trama, perché prima era tutto troppo semplificato: “c'è un segnale, ok atterriamo subito”. Ho quindi aggiunto questa breve sequenza.

Questa mano po esse' fero…

Quando Kane viene portato a bordo (sto cercando di rimanere il più generico possibile, visto mai che esista ancora qualcuno che non ha guardato il film), Ripley si rifiuta di aprire il portello, perché le regole della Compagnia relative alla quarantena non lo consentono. Ash, l'ufficiale medico, risolve l'impasse scavalcando la gerarchia. Quando Ripley si reca in infermeria per assicurarsi sulle condizioni del collega, si becca uno schiaffone a cinque dita da Lambert, incazzata perché, fosse dipeso da lei, lo avrebbe lasciato fuori a morire. Nella stessa scena Parker, giustamente, suggerisce di congelare Kane e l'organismo alieno per non correre rischi. Se solo gli avessero dato retta…

Anche in questo caso trovo che la sequenza, di circa quaranta secondi, aiuti meglio a contestualizzare la situazione: prima si violavano tranquillamente le regole contrattuali e nessuno aveva nulla da ridire.

Bye bye baby

La terza aggiunta riguarda il destino di Brett. Dopo il fattaccio si sente Parker parlare delle dimensioni dell'Alieno, ma come diavolo faceva ad averlo visto, dal momento che nella versione originale Brett era solo? Nella DC si vedono Parker e Ripley sopraggiungere non appena lo Xenomorfo fugge arrampicandosi verso i piani alti della Nostromo, e questo dà continuità agli eventi successivi.

Anche in questo caso non c'è la certezza assoluta che i due abbiano effettivamente osservato lo svolgersi degli eventi, però li rende più plausibili. C'è anche una fugace inquadratura dell'alieno che dondola appeso alle catene: una sorta di vedo e non vedo che valorizza la scena.

Si aggiungono brevi angolazioni alternative a rendere più dinamiche le riprese. Il tutto in una ventina di secondi in più.

E che ne so io?

Dopo la scomparsa di un membro dell'equipaggio, Dallas si reca nella stanza di Mother e la interroga con domande davvero stupide, che il computer di bordo non può conoscere (o non vuole condividere). Infatti tutte le risposte sono dei "boh…". Una scena della durata di un minuto, che mi ha sempre lasciato interdetto. Era stata tolta nel DC, l'ho rimossa anch'io.

Ma vieeeeeeniii!!

Al termine del tentativo di Dallas di spingere lo Xenomorfo attraverso i condotti e fuori dall'astronave, le cose non vanno come dovrebbero andare. Per un attimo il comandante si ritrova faccia a faccia con l'alieno. Osservando bene la scena, ci sono due inquadrature: la prima in cui il mostro sbuca dal cunicolo proprio a lato dell'uomo, e una seconda (mostrata qui sopra) in cui urla e spinge in avanti le mani come a dire "ma vieeeeeeniii!", come farebbero Aldo, Giovanni e Giacomo; oppure a invocare un tenero abbraccio. Poi le trasmissioni si interrompono.

L'ho sempre trovata molto fuori posto. Se osserviamo l'agguato a Brett, è perfetto; è così che agisce un predatore. Non si mette a gesticolare come Stanley di Monkey Island. Dura meno di un secondo, ma ho preferito lasciare il grido e anticipare il disturbo statico sul monitor di sorveglianza. Aumenta il mistero sulla sorte di Dallas.

Uccceeedeeemeee!

In molte interviste riguardanti la pellicola, Ridley Scott ripete spesso di aver girato una scena in cui Ripley incontra un Dallas imbozzolato, ma aggiunge sempre di non averla inserita perché completamente inutile. E poi che fa? Te la mette nella DC! Peraltro subito dopo che Ellen aveva attivato il conto alla rovescia di dieci minuti per l'autodistruzione della Nostromo: ti pare possa sprecarne due per arrostire uno slime umano che, con la stessa voce del padrino, le sussurra "uccceeedeeemeee! Uccceeedeeemeee!" (senza contare che la nave sarebbe comunque saltata in aria pochi minuti più tardi). Questa scena non c'è nell'Alien originale, per cui non l'ho aggiunta né tolta, ma ci tenevo a dire la mia a riguardo.

Se fossi gatto miao, se fossi cane bau, se fosse tardi ciao

Durante la rocambolesca fuga, Ripley abbandona (temporaneamente) il povero gatto Jones. In entrambe le versioni del film l'alieno si avvicina e lo osserva. Nell'Edizione Teatrale la scena è più breve e non succede niente, nella DC lo Xenomorfo decide che una forma di vita tanto insignificante non merita la sua attenzione, e sbatte via la gabbietta col povero occupante dentro. Spiega come faccia il gatto a sopravvivere, pertanto sono dieci secondi meritevoli di inclusione.

Desanguinamento

Alien è pieno di piccoli e grandi errori, puoi vederli qui, che spaziano dalla sigaretta di Brett che si allunga e si accorcia magicamente, fino ad arrivare a una cazzata macroscopica che Ridley Scott non si è mai degnato di risolvere: Durante l’acceso confronto con Ash, prima ancora che comincino a volare gli schiaffi, Ripley ha già il naso che sanguina. Si passa dall'inquadratura precedente in cui sta – diciamo – benissimo, alla successiva in cui un inspiegabile rivoletto rosso le scorre fino alla bocca.

Il motivo risiede in una ripresa mai inclusa nella pellicola, quando un incidente con un portellone improvvisamente decompresso porta al ferimento di alcuni membri dell’equipaggio. Così, orfana di tale sequenza, Ellen se ne va in giro per i corridoi della Nostromo sanguinando come Cristo in croce. È uno di quei dettagli che mi fanno incazzare ogni volta – e lo faccio spesso – che riguardo il film. Possibile che un regista possa essere così rincoglionito da non accorgersi di una svista tanto macroscopica? O che, perlomeno, non si prodighi per risolvere il problema, visto che viviamo in un'epoca di grandi possibilità?

Così arrivo io. Completamente a digiuno delle anche più modeste nozioni di video editing, ho passato tre giorni a capire come metterci una pezza (naso sanguinante… pezza… capìta?). Alla fine, l'unica soluzione a cui sono giunto è stata esportare tutte le scene coinvolte, frame per frame (e parliamo di migliaia di fotogrammi), e editarle una a una con una infinita pazienza che non sapevo di possedere.

Realizzare un lavoro perfetto è praticamente impossibile, perché ogni modifica da un'immagine alla successiva deve essere coerente: non posso semplicemente cancellare il sangue e dare due pennellate di colore, perché quando tutto scorre a 24 frame per secondo, poi sembra che Sigourney Weaver abbia una colonia di formiche sopra il labbro.

Ciononostante ho fatto del meglio del mio meglio, spesso ricominciando il lavoro da capo quando mi venivano nuove idee su come procedere. In breve, la tecnica più efficace consiste nel partire dall'ultima immagine e andare indietro a ritroso, sovrapponendo la nuova alla precedente, proprio come si disegnavano una volta i cartoni animati.

Magari, osservando i dettagli con la lente di Sherlock Holmes, il risultato finale non sarà degno degli Oscar vinti dalla Industrial Light & Magic, ma direi che è più che accettabile.

Ecco l'intera sequenza, da confrontare col film originale:

Si tratta di un video di esempio, per cui è solo a 720p e anche piuttosto compresso, ma rende l'idea (se il tuo browser ha problemi a riprodurlo, scaricalo, che c'è anche l'audio).

Un'altra cosa che avrei voluto modificare, ma poi ho lasciato perdere perché c'erano così tante inquadrature che ci avrei messo mesi e in fondo non ne valeva la pena, riguarda l'esterno della Nostromo. Quando atterra sul pianeta Acheron LV-426, si vedono sullo scafo quattro linee di lucine di Natale, attaccate francamente col culo, che il mio vicino in confronto è Van Gogh:

Ma posizionarle un po' più dritte no? Vabbè… alla fine stiamo parlando di una nave da trasporto commerciale messa peggio della mia Punto (quasi maggiorenne), non di una strafiga astronave delle nuove stagioni di Star Trek. Per cui ci posso anche stare. :)

I sottotitoli

Può sembrare ovvio che abbia inserito i sottotitoli, ma in realtà l'intera operazione ha richiesto una ulteriore giornata di lavoro. Avendo modificato buona parte dei tempi del film originale, di conseguenza sono automaticamente saltate anche le didascalie.

Ho cominciato col ricreare quelli italiani, questa volta adattandoli perfettamente alla localizzazione vocale.3Non tutti lo sanno, ma vengono sempre realizzati da due studi differenti in tempi diversi, per questo non corrispondono mai e io mi incazzo ogni volta. :) Poi, però, mi sono detto "ma quando cavolo guardo un film italiano con i sottotitoli italiani??". E allora ho lasciato perdere.

Però, eh sì… c'è sempre un però… questo film è costellato da frasi non sempre comprensibili, in particolare durante l'esplorazione del pianeta o nelle inquadrature esterne della Nostromo. Ho fatto fatica a coglierle io con le cuffie ad alto volume mentre editavo la pellicola, figuriamoci ad ascoltarle in TV con la magia del surround. E così ho realizzato un ibrido tra italiano forzato e frasi poco comprensibili: se si attiva, comparirà una didascalia nei punti più critici.

Per l'inglese non si scappava, ho dovuto incrociare per forza i flussi dell'Edizione Teatrale e della Director's Cut. Immagino sia superfluo spiegare il circo a tre piste che ho dovuto mettere in piedi: controllare dove finiva uno spezzone, andare a recuperare il relativo testo originale, calcolare di quanti secondi andasse anticipato o posticipato, modificare a mano il file SRT e fare mille verifiche.

Ma soltanto perché Alien è magnifico in lingua originale, altrimenti non mi sarei mai sognato di cimentarmi in una tale, sfibrante impresa.

La realizzazione

Avendo un Mac della madonna, che può gestire una decina e più di video 8K in modifica contemporaneamente, pensavo che editare questo film sarebbe stata una passeggiata.

Invece non ho fatto i conti con le leggi della fisica. Contrariamente agli altri video che ho modificato in passato, che erano tutti a 1080p, questo era in 4K e, per fare le cose bene, ho deciso di elaborarlo in qualità non compressa. Mi sono quindi ritrovato ad avere a che fare con più di 4 TB di video.

QUATTRO TeraByte, ovvero 4.000 GigaByte!!

Che poi, chiaramente, la cifra (quasi) raddoppia perché da un lato ci sono i video originali, e dall'altro quello finale. Vabbè, in breve nella memoria interna del Mac (che è una SSD di una velocità pazzesca, ma da un solo TB) non c'era posto. I NAS (gli hard disk di rete) non possono essere utilizzati per questo scopo perché troppo lenti, per cui mi rimaneva il fedele hard disk USB 3 da 5 TB che utilizzo per i backup di Time Machine.

Niente, i video sono così grandi che anche questa soluzione meccanica si è rivelata dolorosamente lenta e non c'è stato verso di poter lavorare in modo decente. Non è che la riproduzione perdeva qualche frame, li perdeva tutti (sentivo soltanto l'audio), mentre l'hard disk frullava come un elicottero. Quella che in condizioni normali sarebbe stata un'oretta di lavoro, è diventata un'intera giornata.

In sostanza lavoravo alla cieca: dovevo contare il numero dei frame nei punti in cui effettuare i tagli di ingresso e di uscita, e incollare sulla fiducia. Per vedere se avevo fatto bene, ero costretto esportare un pezzettino di clip (che occupava qualcosa come 100 GB ogni dieci secondi di filmato) e poi guardarlo con un player.

Insomma, non so con quali mezzi lavorino gli studi professionali; io so solo che, se in futuro voglio rimaneggiare qualche film come dico io, o devo scendere a compromessi qualitativi (ormai con questo mi ero impuntato e non volevo fare un passo indietro), oppure acquistare una veloce SSD da almeno tre o quattro TeraByte (e penso siano dolori per il portafoglio).

In conclusione

Comunque alla fine tutto è bene quel che è finito bene. Ho finalmente una versione di Alien definitiva che approvo al 100% e, ciliegina sulla torta, sono riuscito anche a mantenere l'audio in lingua originale, cosa mai scontata quando si tagliano e cuciono spezzoni di clip. In totale il film è un minuto e ventisette secondi più lungo dell'originale, una differenza piuttosto insignificante a fronte delle tante aggiunte.

Ah, ricordi quando, col vecchio Mac Mini ho impiegato una settimana per encodare Il Signore degli Anelli a 1080p in h265? Bene, il Mac Studio ci ha messo 25 minuti netti a farlo a 4K in h265 10 bit HDR.

È stato molto più veloce di me a scrivere questo articolo. :)

2 pensieri su “Alien AMM

  1. Che lavorone che hai fatto!!!

    Dal punto di vista tecnico invece dipende dalle SSD. Io lavoro con l'SSD interno del MacBook che ho preso da 2 TB per lavorare con flussi 4K fino ad un'ora circa. Poi esco in modalità non compressa. Ho disattivato la cache altrimenti mi riempiva il mondo di file temporanei, quando con il disco interno vado quasi in pari. Ho un HD SSD da 4TB esterno e lavoro anche lì, anche se è un più più lento, ma si nota non troppo… non si nota se metti la cache, altrimenti abbassa la qualità video mentre riproduci.

    1. Hai ragione, ma tu hai esperienza con i video. Io non ci sto capendo niente e passo le giornate su Google a imparare come si fanno le cose. Mi sono anche reso conto che il software Apple sarà anche comodo e intuitivo da usare, ma ha bug da tutte le parti. Per esempio non posso esportare in alcun formato ProRes perché, a quanto pare, c'è un bug coi processori M2 del Mac Studio, per cui devo buttare fuori materiale non compresso a 10 bit, per poi encodarlo con Handbrake. Ma ho anche scoperto che sto trattando come "puro" un filmato che non aveva la qualità di uno non compresso, per cui avrei anche potuto procedere con dimensioni più contenute. Ma vabbè, è tutta esperienza per la prossima volta. Grazie per il consiglio sulla cache, in effetti mi riempie quasi completamente l'hard disk interno.

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