Pallini colorati

Contrariamente a quel che possa sembrare osservando i ricorrenti articoli di questo blog, non seguo con particolare attenzione il mondo Lego. Certo, ci sono determinate categorie per le quali vado pazzo, ma mi perdo regolarmente l'uscita di tutti i nuovi set più interessanti; e poi mi ritrovo anni dopo a inseguirli sui canali non ufficiali per procurarmeli.

È il caso del 21226, uscito (e già ritirato da Lego, probabilmente a causa di scarso successo commerciale) un paio di anni fa sull'onda del successo dei quadretti artistici dedicati a Marilyn, Elvis, i Beatles e compagnia bella. Ritratti per inciso carinissimi, sui quali farei un serio pensierino se avessi ancora qualche parete di casa libera e se non venissero venduti a prezzi a mio parere un po' troppo speziati.

Questo set, inizialmente proposto alla modica cifra di 120 euro, conteneva poco meno di 4.000 pallini – tecnicamente "tile rotondi" – di colori piuttosto marcati (rosa, rosso, arancione, giallo, verde…), con i quali realizzare opere artistiche molto vicine allo stile della pixel art.

Un paio di giorni fa, mentre verificavo se fosse uscito qualche nuovo colore ufficiale per gli spacemen1Combinando diversi pezzi, presi qui e là da svariati set, è possibile costruirne anche uno grigio e uno viola ma, essendo apocrifi (e, pignolescamente, non corretti al 100%), non li riconosco ufficialmente. sono incappato in questa immagine:

Ebbene sì, è lo spaceman bianco, che poi è una ragazza e si chiama Jenny, realizzabile proprio con quel set! Come resistere alla tentazione? Beh, semplice, guardando il costo sul mercato dell'usato: più o meno intorno ai 100 euro, spedizione compresa, per una scatola ancora sigillata.

Non che sia una cifra proibitiva, eh… però, per quanto bene io voglia a Lego, si tratta di meno di mezzo chilo di pezzettini di plastica (quando ci sono licenze da pagare, come per Star Wars, Ritorno al Futuro, Jurassic Park, eccetera, mi sta bene; in questo caso molto meno). Ok, c'è anche il retro e la cornice, però è pur sempre tanto. Specialmente per qualcosa che appendi a un chiodo e non toccherai mai più. E metà dei restanti pallini, quelli inutilizzati (ovvero 2.304 per la precisione), rimarrà dentro la scatola. A vita.

Però è carino, per cui che fare, visto che Natale è ormai passato?

Semplice: AMM. A Modo Mio. sono cerchietti, per cui prendiamo le misure di una delle cornici da 40×40 cm che ho in giro per casa e calcoliamo quanto dovrà essere grande una griglia di 48×48 pallini. I tile Lego hanno un diametro di 8 millimetri per cui, infilandone 48 uno dietro l'altro, arriviamo a 38,4 cm. Perfetto, riesco a mantenere le dimensioni originali.

Saprò disegnare dei cerchietti, no? Ottimo, distanziamoli un pochino per dar loro un po' di realismo.

Aggiungendo un po' di tridimensionalità e una piccola ombreggiatura cominciano ad assomigliare alle controparti in plastica del marchio danese.

Per finire una spruzzata di colore. Ho faticato un po' a reperire i codici esadecimali ufficiali dei pezzettini Lego inclusi nel set, ma eccoli qui. Una curiosità: il nero Lego non è davvero nero ma vira lievissimamente verso il blu, e anche il rosso e tutti gli altri colori, a parte il bianco, non sono primari ma leggere varianti un pochino meno intense. L'unico che ho cambiato è stato proprio il bianco, per renderlo più "plasticoso", e per rendere meglio contrastati i riflessi della luce sulla superficie curva.

Basta, tutto qui… effettivamente non si trattava di un progetto molto complesso. Non rimane che creare la griglia e posizionare i pallini colorati seguendo le istruzioni originali Lego.

Ed eccolo qui, pronto per la stampa e per l'incorniciatura.

È imbrogliare? Oh sì, sono un mentitore (e farò del mio meglio per appenderlo così in alto che nessuno riuscirà a capire che non si tratta di veri Lego). Finirò nel girone infernale nel quale sarò costretto per l'eternità a camminare a piedi nudi sopra tutti i tondini che non ho acquistato.

Ma ne sarà valsa la pena.

Forse… :)

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