Suonerie personalizzate su iPhone

C'è stato un tempo in cui il compianto iTunes era in grado di gestire le suonerie personalizzate sul telefono. Si copiava un file audio nell'applicazione e lo si trasferiva con un click. Poi iTunes è andato in pensione, è arrivato Music – che è comunque sempre il vecchio iTunes, con un nome e un'icona differenti e tutti i suoi bug – e, come da tradizione Apple, molte funzioni sono state abbandonate.

Oggi, cercando il modo di gestire queste benedette musichette, si trovano soltanto applicazioni a pagamento di dubbia provenienza, che richiedono l'accesso al dispositivo e non si sa esattamente cosa facciano.

Continua a leggere

La tecnologia dei mediocri

U-UH! Un altro noioso articolo senza immagini!

Quando ero piccolo tutti dicevano che la tecnologia ci avrebbe migliorato la vita. E cavolo se era vero! La scienza medica progrediva col passo dei giganti, quella spaziale, dopo averci regalato la conquista della Luna, si apprestava a costruire piccole basi spaziali intorno alla Terra. Le automobili, complici nuove e benvenute normative per la salvaguardia dell’individuo, diventavano sempre più sicure.

Eravamo proiettati verso un futuro perfetto, quello in cui i Pronipoti dei cartoni animati di Hanna e Barbera si svegliavano al mattino già vestiti e pettinati da un efficientissimo robot.

Siamo andati avanti così, sull’onda dell’entusiasmo, fino a quando qualcosa si è inceppato. Non è molto chiaro il motivo per cui tutto è improvvisamente divenuto stagnante, fatto sta che i successivi decenni si sono trascinati pigramente e con pochissime scintille di innovazione.

Continua a leggere

Zelda, doodles e acquari spaziali

Cinque anni fa, ammaliato dalla bellezza di Zelda: Breath of the Wild, ho acquistato un Wii U e l'ho giocato per mesi fino a platinarlo.1Cioè prendere tutte le armature, sconfiggere tutti i nemici, completare tutte le missioni, compresi i due DLC aggiuntivi.

Poi l'ho rivenduto.

Non sono mai stato un fan Nintendo. Intendiamoci, ne adoro la direzione artistica e l'innata originalità, ma sono cresciuto con Commodore 64, Amiga, PC e Mac (da quasi trent'anni); insomma, una strada parallela ma divergente.2Però ho avuto un Wii perché mi divertivo tantissimo ad agitare i nunchuck, e un DS ottenuto accumulando i bollini della benzina.

Continua a leggere

*THOCK THOCK THOCK* /3

Nota

questo è il terzo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /2

Pensavo di aver terminato i miei interventi nel mondo delle tastiere meccaniche, ma Epomaker ha appena rilasciato una nuova edizione della sua TH80, che porta con sé una serie di interessanti novità.

Nel primo articolo di questa serie ho spiegato la differenza tra la disposizione dei tasti nelle tastiere ANSI degli americani, e in quelle ISO utilizzate da noi europei (che palle, però, questi infiniti standard!).

Continua a leggere

First reaction: G-Shock!

La prima foto

Questa è una storia d'amore che, pur con alti e bassi, dura da una vita intera.

Anni '80, l'era dell'avvento del digitale. Tutto ciò che era analogico si andava pian piano trasformando in elettronico, i display a cristalli liquidi imperavano e, con loro, anche gli orologi subivano una repentina e radicale trasformazione.

Intendiamoci, esistevano già fin dal 1972, ma è un decennio dopo che si sono affermati prepotentemente, mettendo in seria crisi per molto tempo l'intera industria orologiera mondiale.

Continua a leggere

*THOCK THOCK THOCK* /2

Ovvero: la modifica di cui, molto probabilmente, avrei anche potuto fare a meno.

Nota: questo è il secondo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /3

Nel precedente articolo sulla TH80, ho elogiato lungamente tutte le caratteristiche positive di questa meravigliosa tastiera. Avevo anche accennato alla possibilità di effettuare alcune modifiche per migliorarne ulteriormente il suono (che è comunque già straordinario). Bene, oggi ho provato ad applicarne una, la più semplice, e devo dire che il risultato non mi ha particolarmente entusiasmato.

Continua a leggere

*THOCK THOCK THOCK* /1

Non ho mai sopportato le tastiere a membrana, ovvero quelle che sotto i tasti hanno uno strato di gomma coi contatti elettrici tipico delle calcolatrici o degli schiacciapensieri. Quelle dei Mac desktop odierni ne sono un chiaro esempio. Saranno anche carine (de gustibus), ultrasottili e pratiche da portare in giro, ma utilizzarle è per me una reale tortura.

Ecco qui, in 30 secondi, la differenza tra una tastiera a membrana e una meccanica.

Un po' di storia

Sono cresciuto con film di fantascienza in cui ci si connetteva alle reti militari americane per scongiurare all'ultimo secondo il lancio di missili nucleari sulle principali città del mondo, e le tastiere che venivano impiegate restituivano un thock thock thock pieno e appagante.

Continua a leggere

Ed ora, con l'aiuto, del Sole vincerò!

Ok, qui il Sole c'entra ben poco, però parliamo comunque di energia. Un nuovo, fantastico, meraviglioso articolo scientifico? No: l'argomento del giorno sono i caricabatterie. Per molti anni ne ho cercato uno semplice, pratico e affidabile ma, ogni volta che pensavo di aver trovato il modello perfetto, puntualmente spuntava qualche difetto terribile.

Ne ho perciò acquistati un po' e li ho messi alla corda fino a quando, andando per esclusione, non ne è rimasto uno solo. Come Highlander.

Volevo scrivere un articolo approfondito (e sicuramente lungo e noioso) ma Mian ha suggerito: "metti in pratica le tue notevoli conoscenze della settima arte — ironia — e fai un bel video — ironia —; siccome su Youtube non ce ne sono, sarà sicuramente molto più utile lì". Non le ho dato retta e ho invece girato un video tecnicamente raccapricciante da mettere su Youtube:

Utilizzerò il resto dell'articolo per aggiungere ulteriori informazioni che non ho inserito (per dimenticanza o perché non le ritenevo fondamentali) all'interno del video, perché 16 minuti mi sono parsi sufficienti a mettere la prova anche la pazienza dei più indulgenti.

Continua a leggere

Bip Watchface: Casio

Con questo articolo vorrei dare il via a una serie di approfondimenti specifici sulle watchface che creo per l'Amazfit Bip, spiegandone bene modalità e funzionamento.

Descrizione

Da piccolo avevo un orologio digitale Casio.

Beh, in realtà ne ho avuti molti (e parecchi li ho ancora, in fondo a qualche cassetto). Erano un po' quello che sono oggi gli smartphone, ovvero la massima espressione della tecnologia applicata al mondo consumer. Casio ne sfornava di ogni tipo: con suonerie multiple, previsioni meteorologiche, rilevamento del battito, data bank, calcolatrice, telecomando, eccetera eccetera.

Ecco, questo è il mio piccolo omaggio a quegli anni d'oro. Tutte le scritte sono realizzate con pixel precision estrema: dal momento che il Bip supporta solamente 8 colori non era possibile usare antialiasing, per cui ho dovuto scalpellare qui e là finché non ho raggiunto un risultato apprezzabile.

Mi sono (liberamente) ispirato al modello A168WA-1YES, dal nome impronunciabile, ma molto iconico.

Continua a leggere

50 di questi razzi!

Con l'approssimarsi del cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna ho preparato un articolo prevalentemente scientifico1A dirla tutta, in anticipo di svariati mesi, ma mi piace portarmi avanti con le cose; e poi, quando ho un'idea, sono come i gatti, non riesco ad aspettare., cercando di riassumere il più brevemente possibile2Sono andato molto lungo, lo so, ma è un argomento talmente vasto che servirebbero intere enciclopedie. la storia del più straordinario razzo vettore mai concepito dalla mente umana.

Ho scritto "prevalentemente" perché in corrispondenza della missione Apollo 11 ci butterò dentro un po' di Lego. Come ho affermato svariate volte nei miei precedenti post, sto aspettando impazientemente questa ricorrenza per costruire il set ufficiale.3Devo avere una sorta di abbonamento speciale per le commemorazioni dei cinquant'anni. Alcuni mesi fa, senza farci caso, ho montato il set dello Yellow Submarine esattamente mezzo secolo dopo la sua uscita nelle sale.

Vorrei pertanto cercare di far coincidere le varie operazioni di assemblaggio con le principali date della missione.

Il Saturn V (conosciuto anche come Razzo Lunare o Saturno V) è il modello fisicamente più grande mai prodotto della famiglia di razzi Saturn, sviluppata sotto la direzione di Wernher von Braun e di Arthur Rudolph al Marshall Space Flight Center.

Un totale di 13 Saturn V furono impiegati tra il 1967 e il 1973 e tutti i lanci si conclusero con successo, portando 12 astronauti sulla superficie della Luna.

Ad oggi è stato l'unico mezzo in grado di portare l'uomo su un altro corpo celeste.

Continua a leggere

Bip Watchface: Fitness

Descrizione

Il mio primo tentativo di creare una watchface che scimmiottasse gli orologi classici.
Essendo limitato da una palette di 8 colori (ovvero quelli supportati dal display e-ink a colori del Bip) il realismo sarebbe stato fuori discussione ma sentivo la nostalgia delle lancette.

Ho cercato di mantenere l'interfaccia semplice e pulita; oltre al giorno della settimana e del mese ho aggiunto il battito cardiaco (sopra le lancette) e il numero dei passi (sotto le lancette), nonché i Km percorsi in corrispondenza delle ore 9.

Nell'ultima versione ho deciso di raddoppiare l'indicatore dei passi (aggiungendolo sopra il battito cardiaco), perché ero stanco di trovarli quasi sempre coperti da una delle due lancette. In questo modo aumento le possibilità di riuscire a leggere i dannati numeri. :)

La temperatura, quando il Bip riesce a sincronizzarla con il telefono (non ci riesce quasi mai), compare al posto del 6.

Continua a leggere

Bip Watchface: Square Red

Descrizione

Watchface versione minimal. In alto il numero dei passi, in mezzo battito cardiaco, Km percorsi e percentuale di raggiungimento del goal giornaliero, in basso data/ora/giorno mese e settimana.

Nella barra inferiore le icone di stato (allarme, batteria e connessione).

Caratteristiche

Tutto è molto intuitivo. È una watchface che ho creato principalmente per monitorare i passi giornalieri, per cui quella è l'informazione più in evidenza.

I due punti che separano le ore dai minuti diventano rossi quando il Bip perde la connessione con lo smartphone (via Bluetooth).

Tutte le icone di stato si trovano nell'ultima riga in basso, e si attivano a seconda della necessità. Come sempre quella della carica della batteria appare intorno al 30% di autonomia.

Continua a leggere

Bip Watchface: Locktopus

Descrizione

Prima delle console, dei videogiochi, dei Gameboy e compagnia bella c'erano gli schiacciapensieri. Uno dei più famosi era Octopus

Bene, questa watchface è dedicata a lui. Avrei tanto voluto farla animata, in modo che l'omino si muovesse in continuazione, e venisse anche catturato, ma apparentemente il Bip non ce la fa1Fermo restando che aggiornare il display una volta al secondo avrebbe inevitabilmente ridotto la durata della batteria., ho quindi sfruttato gli spostamenti del palombaro per indicare la percentuale di completamento dei passi quotidiani: quando arriva al tesoro siamo a metà percorso, quanto riemerge sulla barca abbiamo finito. :)

La watchface mostra il giorno del calendario, della settimana e del mese, ora e minuti, conteggio passi quotidiani, battito cardiaco e Km percorsi.

Caratteristiche

Continua a leggere

Smart Trapper

All'inizio erano sostanzialmente una moda. Poi si è capito che, presi con moderazione e con lo spirito giusto, i "braccialetti elettronici" rappresentavano un ottimo strumento motivazionale per tenerci (un po' più) in forma. Oggi stanno diventando uno strumento indispensabile: così come gli smartphone hanno lentamente mandato in pensione le macchine fotografiche, i moderni smartwatch e sport tracker (ma hanno una infinità di nomi: smartband, fitness band, ecc.) minacciano di fare lo stesso con i nostri amati orologi.

Pip-Boy 3000... Prima o poi ci arriveremo! :)

Questo non sarà un articolo sulle differenze tra i vari dispositivi, anche perché comincia a essere difficile classificarli; diciamo che in linea di massima si dividono in due grandi famiglie: quelli che di fatto sono piccoli computer, in grado di far girare le più svariate applicazioni (tipo Apple Watch per intenderci), e quelli il cui unico scopo è curare il nostro benessere fisico. I primi vanno mediamente caricati una volta al giorno (massimo due o tre), i secondi possono durare anche (oltre) un mese con una singola carica.

A me interessano i secondi. Combatto già abbastanza con computer, tablet e smartphone per avere la forza di incazzarmi con un ulteriore oggetto del demonio. Quel che è certo è che, una volta entrati in questo mondo, non se ne esce più.

Di seguito la mia esperienza personale con questi interessanti dispositivi.

Nota

L'anno indicato si riferisce a quando li ho utilizzati, non a quando sono usciti.

Continua a leggere

Watchface personalizzate con Amazfit Bip e iOS

Amazfit Bip

L'Amazfit Bit è un piccolo gioiellino. A una frazione del costo dei fitness tracker più rinomati offre un'autonomia infinita, un grande display always on, un GPS integrato e una discreta integrazione con lo smartphone.

È inoltre possibile personalizzarlo con diversi quadranti aggiuntivi, denominati watchface. Il telefono ne ha una decina preinstallati — alcuni accettabili, altri orripilanti — a cui se ne aggiungono ulteriori dieci tramite l'applicazione ufficiale Mi Fit.

Esistono tuttavia migliaia di quadranti di terze parti, creati perlopiù da entusiasti utenti dello smartwatch. Fino a poche settimane fa, però, solo gli utenti Android potevano installarli, perché sul fronte iOS c'era la desolazione di Smaug.

Continua a leggere

Bip/Bip S Watchface: LockMinimal

Descrizione

La mia prima watchface per il Bip1Perlomeno la prima che ho ritenuto sufficientemente decente da essere pubblicata. :) e — aggiornamento! — per il Bip S!

Quelle di default dell'orologio non mi dispiacevano, sono un estimatore del look minimal. Purtroppo erano troppo minimal per i miei gusti, mancavano alcune informazioni che ritenevo importanti, come il giorno della settimana e del mese.

Questo quadrante dà la giusta importanza a ciò che mi serve: data e ora ben chiare e leggibili, numero dei passi quotidiani sufficientemente grande e centrato, visibile in ogni condizione. E una piacevole progress bar per sapere sempre quanto manca all'obiettivo.

Infine, piccoli piccoli in basso, battito cardiaco e percentuale batteria.

Caratteristiche

Continua a leggere

Amazon Fire TV Stick

Articolo antiquato

Attenzione, questo articolo potrebbe essere superato. Sono almeno cinque anni che non utilizzo più la Fire TV Stick perché il mio televisore ha tutte le applicazioni che mi servono. Parte o tutto il contenuto del post potrebbero ancora essere validi, ma procedi a tuo rischio e pericolo.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Introduzione

Alcuni giorni fa amazon.it è arrivato primo nella classifica dei siti commerciali di vattelapesca e, per festeggiare la vittoria, ha regalato ai propri utenti 10 euro (a fronte di una spesa di almeno 50). L'unico vincolo era che i prodotti acquistati fossero venduti e spediti da loro.

Dopo essermi sforzato di trovare qualcosa che mi servisse, l'occhio mi è caduto sulla nuova Amazon Fire TV Stick, appena approdata sul mercato Italiano. Si tratta di una sorta di Apple TV molto più economica. Siccome non sono mai stato soddisfatto del mio attuale mediaplayer2Minix U1, un dispositivo dalle specifiche tecniche cazzutissime ma purtroppo poco supportato dalla propria casa madre. e, dal momento che veniva offerta ai clienti Prime a un prezzo molto allettante (39 euro invece di 59), mi sono detto che sarebbe valsa la pena darle una possibilità. Sfruttando il buono da 10 euro mi è venuta a costare meno di trenta.

Diciamo subito che non è dotata di hardware avanzatissimo, può riprodurre al massimo video a 1080p e 60 fps ma, visto che il mio televisore al plasma è ancora un 720p, per me la cosa non rappresentava assolutamente un problema. Nel caso dovesse dimostrarsi all'altezza delle aspettative, a tempo debito passerò più che volentieri a modelli più avanzati che Amazon porterà sicuramente sul nostro mercato.

Continua a leggere

MacBook Pro 2016

macbookpro

Due paroline, che poi diventeranno quattro, sui nuovi portatili professionali presentati qualche giorno fa. Non per difendere Apple, visto che sono sempre il primo a criticarla, ma spesso è buona cosa mettere i puntini sulle i.

"Solo 16GB di RAM su un computer professionale, signori miei è uno scandalo!"

"Millemilionidieuro il prezzo di partenza, costano troppo!"

"Solo porte USB-C, sono pazzi!"

"Hanno tolto il MagSafe, imbecilli!"

Citazioni a caso da "gente di Internet"

Questi sono i quattro punti cardine su cui vertono le critiche. Diciamo che possono essere raggruppati in quattro categorie: potenza, prezzo, tecnologia, sicurezza.

Vediamole una a una:

Continua a leggere

Aria, che male!

Aggiornamento: 13 Maggio 2017

Dopo aver cambiato il modem, improvvisamente la bilancia si è rifiutata di collegarsi a Internet. A nulla sono servite preghiere, bestemmie, riti propiziatori e macumbe. Alla fine l'ho impachettata e rispedita al mittente e sono tornato a utilizzare la Seca che, Internet o non Internet, funziona sempre. :)

Poi, col tempo, ho acquistato una bilancia Xiaomi, che funziona alla grande. Ma non ho mai avuto voglia di scriverci un articolo a riguardo. :P

Ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con le bilance.
Sì, lo so, lo dicono tutti. Però io ci litigavo non perché (come è risaputo) mostrano molti più Kg di quanti non si abbiano, ma perché non sono mai riuscito a trovarne una veramente affidabile.

Ho provato quelle meccaniche, quelle digitali, il WiiFit di Nintendo ma, ogni volta — strano, eh? — non ero mai soddisfatto.

Seca 761
Seca 761

Tempo fa, dopo aver passato un paio di settimane a informarmi, ne ho comprata una di marca "Seca", il modello 671 per la precisione. E, a proposito di precisione, questa segue rigorosamente la direttiva 90/384 CEE, taratura classe IIII. Che suona cazzuto ma in pratica significa che ha un margine di errore massimo di circa 100 grammi. Che vuol dire tanto.

Però — nelle mie storie c'è sempre un però —, contrariamente alle bilance digitali, il valore è difficile da leggere. Nello spazio di pochi di millimetri si passa da un Kg al successivo e piegarsi in basso per visualizzare la posizione corretta tende a falsare la misurazione. E comunque, essendo una bilancia meccanica, è soggetta ai movimenti per cui la lancetta non se ne sta mai ferma.

Continua a leggere

Huawei (C1-)P8

x
Importante

Questa è la recensione di un prodotto che ho ricevuto (temporaneamente) per una valutazione. Mi sembra pertanto corretto specificare apertamente tutte le condizioni in essere: non ho percepito alcun compenso dalla società produttrice (non potrò nemmeno tenere il dispositivo), e sono certo di aver impiegato la massima onestà intellettuale nel giudizio, anche se c'è la possibilità concreta che, nel caso in cui il prodotto mi avesse fatto schifo, avrei probabilmente evitato di scriverci un articolo. Tuttavia, non facendo queste cose per lavoro, direi che è una condizione piuttosto ragionevole. :)

Android non mi è mai stato particolarmente simpatico. Forse a causa del fatto che sia così frammentato; al momento ci sono in commercio centinaia di dispositivi con differenti versioni del sistema operativo — alcune di oltre due anni fa — al punto che non è per niente facile capire quali siano i migliori o i peggiori, o se una determinata caratteristica sia o meno presente.
C'è poi il problema delle interfacce: ogni produttore modifica il software a seconda dei propri gusti e questo rende spesso problematico passare da uno smartphone all'altro senza un periodo più o meno lungo di adattamento.

Continua a leggere
Translate