Inky 1 Inky 2 Inky 3

Lego Millennium Falcon

Questa non sarà l’ennesima recensione del Millennium Falcon, visto che Internet ne è pieno. Probabilmente illustrerà le fasi principali della costruzione1Stare a dividere il tutto per il numero di sacchettini, come faccio di solito, porterebbe inevitabilmente a un elenco infinito e noiosissimo di immagini., corredate da considerazioni ed emozioni del momento.

Indice

Unboxing

Dopo ben 103 giorni di attesa2L’ho ordinato il primo giorno in cui si è reso disponibile, per pochi minuti online: 14 settembre 2017., oggi 26 dicembre 2017, mi sono deciso ad aprire la scatola. Mi ero ripromesso, siccome si trattava di un (auto)regalo di Natale, che avrei resistito fino al 25.
Missione compiuta (ma è stata dura).

Si comincia.
Il primo taglio dei sacri sigilli di Billund
468 pagine di manuale!
468 pagine di manuale per almeno due o tre Kg!
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Buone Feste 2017!

Buone feste!

Durante la guerra di Corea il presidente degli Stati Uniti chiamò Chesty Puller e gli chiese di ragguagliarlo sulla situazione.

Lui rispose: «Ce li abbiamo davanti e dietro, e siamo stretti ai fianchi da nemici che ci sovrastano numericamente per 29 a 1. Adesso non possono più sfuggirci!»

Dopodiché inflisse il più alto tasso di perdita di vite umane a una forza nemica di tutta la storia bellica.

Io sono un’arma – David Tell

Lo Space Slug dalla bocca larga

Oggi vi presenterò una delle mie più brutte creazioni Lego, ma che avrà sempre un posto speciale nel mio spigoloso cuore.

In occasione dell’uscita del nuovo Lego Millennium Falcon, il famoso sito Eurobricks ha redatto una dettagliatissima e fenomenale recensione. A margine dell’articolo è stato indetto un piccolo concorso per assegnare un paio di set Escape from the Space Slug ad altrettanti intraprendenti lettori.

Se ben ricordate a suo tempo ne avevo già costruito uno, ma si trattava di una versione ufficiosa: per circa 25 euro ho acquistato i pezzi su Bricklink e li ho assemblati seguendo le istruzioni originali.

Quella ufficiale, invece, faceva parte di una limitatissima promozione (ne sono stati prodotti solo 3500 esemplari) andata immediatamente esaurita e attualmente ricercatissima. All’epoca si trovava su Ebay a un prezzo che oscillava tra i 200 e i 300 dollari. Ora, a seconda delle condizioni della scatola, ha raggiunto vette più o meno esagerate (anche 1000 dollari, per esemplari in condizioni perfette!) e, inevitabilmente, stanno cominciando ad comparire alcuni set farlocchi. Ma per un fan dei due mondi, Lego e Star Wars, è una sorta di (piccolo) Sacro Graal.

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Amazon Fire TV Stick

Articolo antiquato

Attenzione, questo articolo potrebbe essere superato. Sono almeno cinque anni che non utilizzo più la Fire TV Stick perché il mio televisore ha tutte le applicazioni che mi servono. Parte o tutto il contenuto del post potrebbero ancora essere validi, ma procedi a tuo rischio e pericolo.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Introduzione

Alcuni giorni fa amazon.it è arrivato primo nella classifica dei siti commerciali di vattelapesca e, per festeggiare la vittoria, ha regalato ai propri utenti 10 euro (a fronte di una spesa di almeno 50). L’unico vincolo era che i prodotti acquistati fossero venduti e spediti da loro.

Dopo essermi sforzato di trovare qualcosa che mi servisse, l’occhio mi è caduto sulla nuova Amazon Fire TV Stick, appena approdata sul mercato Italiano. Si tratta di una sorta di Apple TV molto più economica. Siccome non sono mai stato soddisfatto del mio attuale mediaplayer2Minix U1, un dispositivo dalle specifiche tecniche cazzutissime ma purtroppo poco supportato dalla propria casa madre. e, dal momento che veniva offerta ai clienti Prime a un prezzo molto allettante (39 euro invece di 59), mi sono detto che sarebbe valsa la pena darle una possibilità. Sfruttando il buono da 10 euro mi è venuta a costare meno di trenta.

Diciamo subito che non è dotata di hardware avanzatissimo, può riprodurre al massimo video a 1080p e 60 fps ma, visto che il mio televisore al plasma è ancora un 720p, per me la cosa non rappresentava assolutamente un problema. Nel caso dovesse dimostrarsi all’altezza delle aspettative, a tempo debito passerò più che volentieri a modelli più avanzati che Amazon porterà sicuramente sul nostro mercato.

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Non esiste una curva dove non si possa sorpassare

La Ferrari F40 appartiene al ristretto gruppo delle auto sportive più carismatiche, cazzute ed emozionanti mai realizzate, ed è anche una delle più divertenti da guidare.1Non che l’abbia mai provata di persona ma, se Forza su Xbox e Granturismo su Playstation contano qualcosa, allora ne ho consumate (e accartocciate contro i muri) davvero un bel po’. :)

Non sono un grande appassionato di auto per milionari, ma *lei* la porto nel cuore. Per questo, quando ho letto che Lego a breve ne interromperà la produzione,2Hey, alt, aspetta!
Io nemmeno sapevo esistesse, proprio come casa Baggins!
mi sono affrettato a procurarmi uno degli ultimi modelli ancora disponibili.
Tanto più che, sfruttando i punti accumulati col Millennium Falcon, la F40 mi è venuta a costare meno di 30 euro.

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Millennium Table (habemus Papam)

Millennium Table cover

Sin dall’annuncio del nuovo mastodontico Lego Millennium Falcon, la mia più grande preoccupazione non è stata tanto il prezzo1L’ho aspettato per dieci anni, capirai cosa saranno ottocrrrgghhlll!! quanto il luogo in cui esporlo.
Parliamo di qualcosa lungo quasi un metro e largo mezzo, per cui una semplice mensola o una vetrinetta classica non sarebbero in grado di contenerlo.

Questo articolo nasce con l’intenzione di tenere traccia delle estenuanti elucubrazioni mentali e le nottate insonni passate a sperimentare possibili soluzioni.

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In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi, febbri pestilenziali: l’idea s’ammette per isbieco in un aggettivo. Poi, non vera peste, vale a dire peste sì, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasto: ma già ci s’è attaccata un’altra idea, l’idea del venefizio e del malefizio, la quale altera e confonde l’idea espressa dalla parola che non si può più mandare indietro.

I promessi sposi – Alessandro Manzoni

Ragione e passione (e anche un po’ di iperspazio)

soldi Monopoli

Parlare di soldi è una cosa che non piace quasi a nessuno, specialmente a chi non ne ha. Non ho mai capito il motivo, ma sembra ci sia un tabù di fondo che obbliga i più a cambiare immediatamente discorso ed evitare confronti.

È di sicuro un argomento molto soggettivo. Spendere 100 euro per una cenetta romantica può essere pochissimo per qualcuno e tantissimo per qualcun altro, che magari preferisce andare da McDonald’s e spendere la rimanenza per giocare la schedina. O comprare le sigarette. O per andare a farsi frustare ad un raduno sado-maso. Tutte scelte comprensibilissime e legittime.1A parte fumare che è da coglioni. :P

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Buon viaggio comandante Koenig

Eagle

Questo è un articolo in due parti:


  1. Hey papà guarda, un pollo!
  2. Buon viaggio comandante Koenig

Martin Landau
Martin Landau

Alcune settimane fa è venuto a mancare Martin Landau, fantastico attore inglese che, tra le varie cose, ha impersonato il leggendario comandante John Koenig nelle fantascientifiche avventure di Spazio 1999. Curiosamente mi trovavo proprio a cavallo tra la (ri)visione della prima e la seconda stagione della serie, l’ho preso come un segno per decidermi finalmente a realizzare il progetto dell’Eagle (vedi: Hey papà…).

Che si trattasse del primo vero MOC1Acronimo di My Own Creation, ovvero mia creazione, qualcosa realizzato completamente da me. veramente impegnativo l’avevo capito subito e devo ammettere di aver sudato le proverbiali sette camicie, non solo per il caldo di questi giorni…

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Galaxy Commander Lab

6980 - Galaxy Commander
6980 – Galaxy Commander

Uno dei regali del Natale 1983 è stato il mitico Lego Galaxy Commander della linea Classic Space, che andava così ad affiancarsi al Galaxy Explorer del 1979.
Pur non condividendo la stessa linea aerodinamica ed elegante — almeno per la moda fantascientifica di quegli anni — del fratellone, presentava alcune soluzioni innovative e interessanti. A differenza dei modelli precedenti il colore bianco sostituiva completamente il grigio e, in quello che all’epoca era il set spaziale più grande mai creato, si sperimentavano soluzioni curiose, come le ali “bucate” che non ho mai amato oppure il doppio abitacolo full-glass o, ancora, cannoni laser minacciosamente sproporzionati.

Diciamocelo, nel complesso la navicella era parecchio bruttina. E infatti, pur possedendo ancora buona parte dei pezzi originali, l’idea di ricostruirla non mi ha mai sfiorato (almeno finora).

C’era qualcosa, però, che mi ha rapito il cuore nei pomeriggi passati a giocare a pancia in giù sul parquet: il modulo laboratorio. Sarà che la scienza — e in particolare quella aerospaziale — ha sempre esercitato un forte fascino su di me, quel laboratorio, anch’esso piuttosto anonimo, ha rappresentato una infinita fonte di missioni ed esperimenti più o meno scientifici.

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Lego AMM: il lavoro non ci spaventa, il conto non vi spaventa

Un passaggio, baby?

Questa è una piccola recensione del set, in cui è possibile vedere più nel dettaglio, e in modo pratico, tutte le modifiche che ho apportato, e di cui parlerò nel resto dell’articolo.

Modifiche, modifiche & modifiche

Svariati mesi fa ho acquistato la splendida Ecto-1, l’auto dei due mitici film Ghostbusters (quelli anni ’80). Pur in una scala molto ridotta, gli architetti Lego sono riusciti a condensare splendidamente i tratti caratteristici della vettura.

Lego 21108

Purtroppo però, come ormai accade sempre più spesso, alcuni dettagli non mi andavano molto a genio. Per esempio gli interni, oltre a essere poco curati, presentano uno spazio decisamente limitato:

Interni versione originale
Interni versione originale

Il che porta inevitabilmente a dover inserire i quattro personaggi in fila indiana, come nello Yellow Submarine. E, non solo, l’ultimo è addirittura costretto a sdraiarsi nel bagagliaio.

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Ma un sistema rapido, infallibile e geniale fortunatamente io ce l’ho!

Rubini e smeraldi!

Alcuni anni fa, trovandomi nella necessità di rimediare un comodo contenitore per le pile ricaricabili (tastiere, mouse, joypad, telecomandi, luci notturne, ecc.) ho intagliato un grosso ramo di pino.

Versione 1.0
Versione 1.0

Diciamo subito che non è propriamente un’opera d’arte e che Geppetto (ma anche il mio falegname) avrebbe sicuramente fatto di meglio. Tuttavia lo trovavo originale e, soprattutto, pratico. Avevo le pile pronte a portata di mano, e non dovevo più andarle a cercare dentro un cassetto.

Col tempo però i dispositivi sono aumentati e, con loro, le batterie di riserva necessarie. Nello stesso periodo mi stavo riavvicinando al Lego e così, preso atto di avere uno scatolone pieno di pezzi inutilizzati, ho progettato un nuovo modello più capiente.

Progetto v2.0
Progetto v2.0
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Oggi il sito ha cambiato casa, sono passato da Hostgator a SiteGround.

Storia dell’Invincibile Esercito

Aggiornamento!

Circa sette anni dopo questo tentativo molto spartano ho ripubblicato tutto in un libro rilegato professionalmente. :)

La copertina
La copertina

Come già ho avuto modo di affermare in passato1Svariate volte, peraltro., c’è stato un tempo in cui mi divertivo a scrivere insulsi libruccoli senza senso, in cui narravo improbabili storie più o meno fantasy. Quelle porcherie ce le ho ancora ma, mettiti tranquillamente il cuore in pace, sono troppo stupide per essere ammesse nuovamente alla luce del sole.

Tuttavia, come da tradizione, tutte o quasi si aprivano con una citazione di qualche ipotetico e, naturalmente, inesistente libro antico. Che in genere serve a dare maggiore profondità alla storia, nel mio caso invece aveva l’unico scopo di mettere subito in chiaro la natura prettamente idiota dell’opera.

Frasi di questo tipo:

“Ricapitoliamo: al passaggio del Viceré, e SOLO al passaggio del Viceré, date fuoco alla dinamite e fuggite come il vento.
È tutto chia…”

Dal libro “Il misterioso cratere di Tung’Aman”, scritto dal Viceré Grancù, detto il centenario2Da “le sabbie del tempo” – 2008
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Hey papà guarda, un pollo!

Questo è un articolo in due parti:



O era un’Aquila? Eh, mi sa…

In questi giorni mi sto riguardando una mitica serie TV anni ’70: Spazio 1999. Potrei andare avanti per tre paragrafi, come faccio sempre in questi casi ma credo sia meglio passare al protagonista dell’articolo, e cioè l’Eagle Transporter (da noi Aquila) il veicolo multiuso della Base Lunare Alfa.

Eagle in fase di aggancio del modulo passeggeri
Eagle in fase di aggancio del modulo passeggeri

Ciò che rende straordinaria ancora oggi questa iconica navetta spaziale è l’idea della modularità. Di base l’Aquila è una struttura semplice che ricorda un rettile, in tale configurazione viene utilizzata prevalentemente per il combattimento (anche se non è una navicella propriamente studiata per e bla bla bla…).

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Venimmo, vedemmo e senza indugio…

Nuovo mese, nuovo progetto.1Non è vero, siamo ancora a maggio, perlomeno mentre sto scrivendo l’articolo, ma questo è il mio blog e posso mentire quanto mi pare e piace!

Durante l’ennesimo slancio nostalgico ho acquistato la Ecto-1 dei Ghostbusters. Poi, qualche giorno più tardi, un amico mi ha segnalato il Marshmallow Man dei Playmobil2Ho sempre odiato i Playmobil, anche se ne ho avuti a decide da piccolo, ma questo era di dimensioni perfette e non potevo lasciarlo ad Amazon. ed è entrato anche lui ufficialmente in squadra.

A questo punto mi sono detto “e se creassi uno sfondo di Lego con la silhouette di New York?”. Pensa e ripensa sono tornato col cuore alla caserma dei pompieri, offerta al mondo qualche anno fa proprio da Lego:

Lego 75827
Lego 75827

Un autentico mostro da oltre 4000 pezzi, quasi quanti il Millennium Falcon UCS3Ultimate Collector’s Series..

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Era suo padre: un libro che non verrà mai scritto

#1 DAD in the Galaxy

Ho cominciato a lavorare a questo racconto qualche mese dopo aver concluso la Signora degli Uccelli. Nelle intenzioni iniziali sarebbe dovuta essere l’ennesima parodia di una delle saghe spaziali più famose dell’universo: mi piaceva l’idea di usare un titolo-spoiler così disarmante da essere esso stesso la parte più stupida del libro.

Tuttavia, il progetto si è subito arenato. Passi pubblicare una storia fantasy inutile e irriverente che non leggerà mai nessuno, ma affiancargliene addirittura una seconda sarebbe stato troppo anche per me.

Pubblico quindi il primo e unico capitolo, perché in fondo mi sono divertito a scriverlo e sono certo che incorrerei nelle ire di Darth Lord Darthlord se mi limitassi a gettarlo nel vorace Cestino Spaziale delle opere incompiute. :)


Capitolo I – Vieni anche tu, con noi su Tatù

Il vento sferzava le desolate distese desertiche del pianeta Tatù, sbriciolando dune roventi di fini granelli di sabbia, componendo e dissolvendo evanescenti strutture immaginarie e bla bla bla.

Un mare di onde solide danzava benedetto dalla rossa sfera infuocata di Sole-di-Tatù-I, mentre Sole-di-Tatù-II stava giustappunto per sorgere.
Ma ciò che di significativo accadde in quel preciso frangente avvenne molto lontano dal deserto, migliaia di chilometri più su, oltre le rade nubi avare di piogge e di ombre.

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Lego 79003 Mini-ME

cover

Ci sono ricascato. :)

Mentre navigavo distrattamente su Google sono incappato in un interessante esperimento: qualcuno ha provato a creare una mini versione del set di casa Baggins:

Progetto di Eoghann Irving
Progetto originale di Eoghann Irving.
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