L'unico, vero, inimitabile, Astrolabio

Doverosa premessa

Qui in Italia Tolkien ha sempre diviso. Nei primi anni dalla pubblicazione delle sue opere, lo scontro era principalmente politico; chi diceva che era un romanzo di destra, chi diceva che non lo era, e giù a darsi bastonate. Poi, col tempo, gli animi si sono placati e abbiamo avuto un periodo relativamente tranquillo nel quale ci si limitava a leggere e ad apprezzare i suoi capolavori. Da un paio di anni a questa parte è però sorto un nuovo contrasto, che riguarda la vecchia e la nuova traduzione, e le modalità che hanno portato a uno scontro prima verbale e poi legale tra le parti in causa. Personalmente ho sempre evitato tutte queste polemiche, che ritengo inutili e sterili: Mi piace Tolkien, leggo Tolkien. Punto.

La mia collaborazione con l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani si è limitata a un piccolo scherzo, che trovavo simpatico e intrigante, così come tutto il progetto che c'è dietro.

Ho naturalmente le mie opinioni per quanto riguarda le due traduzioni, che sono solo mie e al di sopra di tutto il rumore che leggo online.

Queste riproduzioni sono da considerarsi un omaggio alla prima traduzione del Signore degli Anelli, che è il libro con cui sono cresciuto. Nel malaugurato caso (mi auguro solo frutto di mie preoccupazioni infondate) qualcuno possa ritenersi offeso, si sappia non era assolutamente mia intenzione. Per me è una semplice e sincera manifestazione d'amore per una traduzione che adoro.

Poco più di un anno fa, all'incirca ai primi di Marzo 2020, ho intrapreso un progetto titanico e segretissimo. Oggi i tempi sono maturi per poterne parlare (o per finire dietro le sbarre, vediamo…).

Indice

Introduzione

Ho perso il conto di quante volte abbia finora nominato la "prima edizione" italiana del Signore degli Anelli in questo blog, per cui non andrò per le lunghe: Nel 1967 la casa editrice Astrolabio ha portato il romanzo in Italia e ne ha messo in commercio la prima parte, con l'intenzione di completare l'opera pubblicando le due rimanenti entro l'anno successivo. Lo scarso successo di vendite ha decretato la fine del progetto. In seguito tutti i diritti della traduzione sono stati donati a Rusconi e sappiamo tutti come è andata a finire.

Ho cercato questo libro in lungo e in largo, perché la prima traduzione era abbastanza differente da quella moderna (maggiori informazioni qui) e volevo leggerla. Purtroppo è molto raro (si parla di circa 4-500 copie prodotte) e costosissimo (migliaia di euro per una copia in buono stato) per cui le probabilità che potessi ritrovarmene uno tra le mani erano parecchio esigue, per non dire nulle. Stavo già valutando l'idea di recarmi in una delle tre biblioteche di Roma che ne possiedono una preziosa copia — anche se non ero certo mi avrebbero permesso di toccarla — quando si è presentata, quasi per caso, la grande occasione.

Ho conosciuto un paio di collezionisti disposti a farmi avere gli scan di tutte le pagine. A dire il vero non erano proprio scan, ma fotografie, scattate alla buona e in condizioni di luce precaria (d'altra parte un libro così non è che puoi infilarlo dentro uno scanner); ma a caval donato non si guarda in bocca.

La qualità media era questa. Ogni tanto capitava qualche pagina scurissima, qualcuna molto curva, qualcuna sfocata e così via. Siccome era complicato leggerlo in questa forma, mi si è accesa la lampadina:

Perché perdere dieci diottrie?
Perché non mettermi d'impegno e digitalizzare il tutto?

Oh, parliamo di quasi 500 pagine, da trascrivere una a una! Ma si sa, alcune idee, una volta che hanno preso lo slancio, non si possono più fermare.

Il testo

Un grande aiuto è arrivato da un sito OCR (quelli a cui dai in pasto un'immagine e lui cerca di riconoscere ed estrarre il testo). L'output era ben lontano dall'essere perfetto, era necessario correggere manualmente una marea di parole, perché non venivano riconosciute (o confuse, come per esempio "ri" scambiata per "n", "rn" che diventava "m", e così via). Oppure nomi — e questo libro ne è pieno — male interpretati, che venivano regolarmente sostituiti con qualche altro termine più o meno ridicolo.

Occorreva infine riformattare il testo (virgolette, corsivo, ecc.) e allineare canzoni e poesie.

Mediamente una pagina richiedeva dieci minuti di lavoro, ma il risultato era incoraggiante. Ben presto un paio di entusiasti amici sono saliti sulla carovana dell'amore e abbiamo cominciato a procedere veloci come un treno.

"Veloce" rimane comunque un termine molto relativo, abbiamo impiegato circa quattro mesi a completare la trasposizione.

Ero finalmente pronto ad apprezzare l'Astrolabio (anche se, a dire il vero, durante i lavori me l'ero già letto almeno un paio di volte) quando…

*DING!*
Nuova idea!

Perché leggermelo come PDF quando avrei potuto realizzare… rombo di tamburi… un libro vero? Voglio dire, è un'esperienza che già avevo affrontato. E poi, dopo la pazzia dell'OCR, nulla sembrava più impossibile o troppo complicato.

In realtà è stato complicato, perché ho voluto riprodurre perfettamente tutto il volume originale: stesso font (Simoncini Garamond), stessa impostazione grafica, stesse intestazioni. Anzi, in un primo momento avevo cominciato addirittura a far andare a capo il testo nel punto in cui lo faceva anche il vero Astrolabio ma, fortunatamente, gli altri due compagni di ventura mi hanno fatto rinsavire.

Nota

Al termine della stampa dei libri, di comune accordo, il documento digitale è stato eliminato. Lo scopo del progetto era la riproduzione di poche copie per il puro piacere di leggerle, non incentivare la pirateria.

La copertina

Occorreva una copertina per il libro, ma non mi piaceva l'idea di usare quella originale. La mia era una copia, e volevo che questo concetto fosse ben chiaro; per cui, fin da subito, l'ho chiamata Astrolabi*; e doveva essere chiaramente distinguibile.

Originale a sinistra, nuova copertina a destra

Per prima cosa l'ho ridisegnata, cercando di farla quanto più fedele possibile.

Poi ho aggiunto uno schema di colori per dare un riferimento a mia moglie Mian che si è unita al progetto, e che è la vera artista della famiglia (cintura nera di acquerello): era giunto il momento di far giocare i grandi.

Ed ecco cosa ha tirato fuori nel giro di due giorni:

A mio parere, anche se io sono un po' di parte, ha realizzato un autentico capolavoro. Mi piace molto l'idea di una differente tecnica artistica (la copertina originale è disegnata a matita).

Il libro

Ho voluto mantenere gli "sbavi" della pittura (che, lo ammetto, sono stati fatti apposta), primo perché erano originali e poi per distinguere maggiormente la mia copia dall'originale. Se mai un giorno dovesse finire su Ebay, non vorrei fosse causa di tranelli o imbrogli.

La copia nera a sinistra è quella di test. Ho voluto ulteriormente distinguerla dalle altre perché l'ho utilizzata per i controlli finali post stampa. L'ho trattata davvero male, annotando sulle pagine tutte le imprecisioni e le correzioni da apportare alla copia definitiva (che è quella bianca a destra). L'ho chiamata MORGOTH.

E di errori ne ho trovati tantissimi, nonostante avessimo riletto svariate volte tutti i capitoli: ben 218!

Mi sono quindi reso conto di quanto sia difficile verificare un libro prima della stampa; a partire da oggi sarò molto più indulgente quando a qualche editore dovesse scappare uno svarione.

Abbiamo deciso di realizzare in tutto 15 copie, a strettissimo uso personale. Non una di più, non una di meno.

Ogni copia ha un nome (e un sottotitolo, a volte un po' ironico).

Clicca qui per leggere i nomi in dettaglio

AMIO GAMIGI detto il Gaffiere
Grande esperto della patata

ARAGORN
Erede di Isildur

BACCADOR
Figlia del Fiume

BILBO SACCONI
Scassinatore. Strapparagnatele. Cavalcabarile.

ELROND GNOMEZZO
Signore della Gente Pulchra di Gran Burrone

FARAMIC
Principe dell’Ithilien

FRODO SACCONI
Portatore dell’Anello

GALADRIEL
La nostra principessa

GANDALF il Grigio
Istar

OMORZO CACTACEO
Oste arrostito

SAMIO GAMIGI
Hobbit della Contea

SAURON
Signore degli Anelli

Signor MAGGIOTTI
& Raffa, Zanna e Lupo

THORINIO OCHENSCUDO
Re Sotto la Montagna

TOM BOMBADIL
della Vecchia Foresta

Tutti gli errori ortografici (non sono pochi) presenti nel libro originale sono stati mantenuti. Li abbiamo marchiati in grassetto per far capire che non stanno lì per colpa nostra.

Qualche nome, come Samio o Faramic, o la Gente Pulchra suonano molto strani. Questo perché così apparivano nella prima versione della traduzione. In seguito è arrivato Quirino Principe e ha cambiato un po' di cose.

Nelle intenzioni iniziali volevamo regalarne una copia — la prima, denominata GALADRIEL — a Vittoria Alliata di Villafranca, in segno di gratitudine. Poi è arrivata la pandemia e l'iniziativa è stata accantonata. Ma prima o poi riusciremo a consegnargliela.

Nota

Nell'immagine ho censurato il nome dei collezionisti che mi hanno fornito le immagini perché qualcuno di loro ha manifestato l'intenzione di rimanere anonimo (d'altra parte avrò bisogno di gente fidata che mi possa portare le arance in carcere).

La mappa

Per l'occasione ho realizzato anche la mappa (e, guarda un po', è proprio questa!). Mi sarebbe piaciuto riprodurre una copia esatta, purtroppo la fotocamera montata sui telefonini dei volontari non era sufficientemente buona. Così ho ridisegnato la mappa di Christopher Tolkien (che è comunque la stessa dell'Astrolabio) e applicato la corretta nomenclatura ma in modo lievemente differente. Inoltre l'ho incollata al libro in modo che, una volta aperta, si sviluppasse verso l'alto e fosse visibile la maggior quantità di luoghi possibile. Nel libro originale si apre verso il basso e, oltre a essere più scomoda perché finisce addosso al lettore, tutta la parte della Contea è coperta dalle pagine.

Una piccola concessione in nome dell'usabilità.

Aggiornamento: 17 Gennaio 2023

Qualche anno dopo, grazie a un amico collezionista, sono riuscito a ricreare la mappa originale:

Trovi un articolo dedicato a questo indirizzo. :)

La trilogia

Sembrava finita lì, queste copie sarebbero rimaste personali e segrete, e il mondo non lo avrebbe mai saputo.

Qualche mese più tardi mi è però venuta una nuova intuizione: L'Astrolabi*, lì tutto solo nella libreria, sembrava tanto triste. Perché non creare anche i due volumi successivi, che sarebbero sicuramente arrivati se le cose fossero girate per il verso giusto?

Mentre ci rimuginavo sopra, un giorno ne ho discusso con Roberto Arduini (il presidente dell'Associazione Italiana Studi Tolkieniani) di fronte a un ottimo piatto di pasta fatta in casa, e abbiamo deciso che sarebbe stato uno splendido pesce d'aprile per tutti gli amanti di Tolkien:

Chiedo scusa a tutti i collezionisti, mi rendo conto che potrebbe essere stato un colpo basso, ma l'idea era troppo divertente per non realizzarla. Così mi sono rimesso al lavoro.

Purtroppo il testo completo della prima edizione è andato perduto (se non erro Vittoria Alliata ha dichiarato di averlo smarrito anni addietro) per cui ho dovuto imbrogliare: ho cercato tutti i nomi che nel primo Astrolabio erano differenti rispetto al testo moderno (per esempio Bilbo Sacconi, invece di Baggins) e li ho sostituiti. Ho anche cambiato tutte le virgolette dei dialoghi e riformattato il testo perché rispecchiasse perfettamente l'impostazione estetica dell'originale.

Non ho però inventato nulla.

Altre copertine

Sono infine passato alle copertine. Occorreva che creassi qualcosa di nuovo, ma che richiamasse il disegno originale; un compito niente affatto facile.

Volevo anche dar loro un senso: se nel primo libro compare un drago che non c'entra nulla con la storia (con tutta probabilità è lì per via di un qui pro quo con la famosa taverna del Drago Verde di Lungacque), in queste ho voluto inserire piccoli dettagli che richiamassero luoghi reali della Terra di Mezzo.

Così, nell'immagine del secondo libro, ho inserito un paio di casupole sulla sinistra, che rappresentano Gran Burrone e si riallacciano a quelle del primo volume; poi ci sono la catena delle Montagne Nebbiose con la torre di Isengad a sud e il fiume Isen che scorre verso il mare. Più a destra Lothlórien, l'Anduin, e Bosco Atro. La zona scura sotto la pancia del drago è la Via dei Morti, sotto le montagne. Proseguendo sulla terza copertina abbiamo la fine delle Terre Selvagge e Mordor, col suo Nero Cancello, il Monte Fato, la torre di Sauron e una ragnatela a rappresentare Shelob. Al di sotto dell'Anduin ecco Minas Tirith con i suoi sette livelli e l'albero bianco sulla sommità. Da un libro all'altro il cielo, che prima è sereno e illuminato dal Sole, va sempre più rabbuiandosi.

Altro lavoro per Mian:

Mi piaceva anche l'idea che, accostando i libri, si componesse un unico disegno. Ho pertanto utilizzato il corpo del drago (rappresentato a guisa di Grande Verme) come elemento di continuità.

I libri, questa volta, sono differenti. Riprendono la trama un po' rugosa (benché sia un semplice espediente grafico) e il colore pieno dell'originale. Ma, sempre per rimarcare il fatto che questa è una copia, ho aggiunto il disegno della copertina all'interno di un riquadretto che dovrebbe apparire "incassato", come una sorta di prestigiosa edizione deluxe.

La scritta sul dorso non è realmente dorata a causa dei limiti della stampa amatoriale; l'ho quindi simulata, aggiungendo finti riflessi. Inoltre, come ulteriore garanzia la "o" finale del nome "Astrolabio" è un asterisco.

Nota

La trama irregolare è la stessa su tutti i volumi. Non ho idea del perché il mio antiquato iPhone non riesca a catturare bene quella del volume rosso.

Ecco dunque i tre libri. E, di conseguenza…

… le relative sopracoperte.

Le immagini non sono copie esatte dei dipinti. Le ho ovviamente processate, in modo da bilanciare i colori per renderli più coerenti col libro originale, ma ci sono due particolari che ho cambiato.

A sinistra il dipinto, al centro la modifica, a destra le copertine finali

La caverna della Via dei Morti non mi convinceva; ho quindi implorato Mian di ridisegnarla. Le sagome indefinite degli spettri (figura al centro), quasi figure aliene, mi sono sembrate più intriganti ed eteree. Ho incrementato il contrasto, le ho rese ancora più brillanti e inserite nel disegno.

Discorso simile con la punta della coda. Un test precedente, al centro nell'immagine, mi restituiva una sensazione più forte, quasi di veleno (non so per quale motivo, ma mi fa venire in mente i colori sgargianti del dinosaurino di Jurassic Park, quello che fa fuori il disonesto esperto informatico).

Ammesso (e non concesso) che si riesca a leggere, questa volta sono copie nominative. Le mie, chiaramente, si chiamano "LOCK" (in quelle di Roberto, utilizzate per lo scherzo1Ma che alla fine (vedi più avanti) non siamo riusciti a usare…, il nome è inserito alla fine del libro).

Ed eccola qui la trilogia che non è mai esistita, in tutto il suo ingannevole splendore:

In basso a destra il volantino pubblicitario, protagonista di questo post.

La copia del Ritorno del Re di Roberto è unica. Al contrario della mia, il testo all'interno è interamente in inglese (doppio lavoro!). Questo perché abbiamo calcolato che al tempo della pubblicazione del primo Astrolabio Vittoria Alliata di Villafranca non aveva ancora ultimato la traduzione (a dirla tutta è probabile che non avesse concluso nemmeno quella del secondo libro, però vabbè… era solo un April fool!). Pertanto una ipotetica prova di stampa sarebbe stata realizzata col testo in lingua originale.

È inoltre un volume più sottile degli altri perché non include le appendici. Ho cominciato a metterci mano, ma era necessario un volume di lavoro incredibile fra tabelle, schemi e alberi genealogici. Abbiamo pertanto concordato che non valesse la pena completarlo.

Lo scherzo

Il 1° Aprile 2021, sulla serissima prima pagina del sito Web dell'Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST) è comparso questo articolo (clicca sull'immagine per aprirlo in un nuovo pannello):

A dirla tutta, avendo avuto circa sei mesi per organizzare il tutto, lo abbiamo fatto precedere da un bellissimo contro-scherzo che, tra le altre cose, avrebbe dovuto togliere ogni dubbio sulla veridicità di quello principale.

Non è vero, il primo scherzo era terribile, ma ha svolto correttamente il proprio compito. :)

A corredo delle varie foto, scattate direttamente da Roberto alle sue copie personali ci sarebbe dovuto essere un video, per illustrare il grande lavoro svolto. Purtroppo, il giorno prima, ci siamo resi conto di un problema insormontabile: non essendoci potuti incontrare nelle settimane precedenti a causa della zona rossa (per via della pandemia del Covid), non gli avevo potuto consegnare le sopracoperte!

Attimi di panico e poi la soluzione: Avrei girato io il filmato, vestendomi in modo serio per una volta (non indossavo una camicia da almeno dieci anni) e lui ci avrebbe in seguito sovrapposto la sua voce. :)

Ecco quindi il video delle mie mani e della sua voce:

Devo ammettere che Roberto è stato eccezionale nell'interpretare ogni mio più piccolo gesto. :)

Ci sono tanti piccoli errori, perché le mie copie non andavano bene. Per cominciare, non potevo sfogliare il terzo volume, perché il mio è in italiano. Poi, a un certo punto, tento di coprire con la mano il nome "LOCK" sulla prima pagina. In un’altra inquadratura si intravvede "sopracoperta di Mian", invece che "di R. Conte".

Per ovviare a tutto questo ho volutamente peggiorato la qualità del video. Ma d'altra parte doveva sembrare girato con un telefonino, quindi poco male.

L'accoglienza generale sui vari gruppi dedicati a Tolkien è stata ottima. Qualcuno naturalmente non ci ha creduto nemmeno per un minuto, ma la maggior parte ci è cascata con tutte le scarpe (e mi sento terribilmente in colpa per questo). C'è anche da dire, però, che qualsiasi notizia, pubblicata il primo di Aprile, sarebbe stata accolta con sospetto.

Chiedo ancora scusa, l'occasione è stata troppo ghiotta. :)

Getta le tue reti, buona pesca ci sarà…

Lo scherzo è stato pensato e realizzato per onorare la tradizione del primo di Aprile e farci tutti una sana risata. A tal proposito, già poche ore dopo la pubblicazione, l'AIST ha aggiunto in coda all'articolo una chiara dicitura, a testimoniare la natura spiritosa dell'iniziativa:

Sfortunatamente, a distanza di oltre due anni, mi è stato segnalato che le due finte copertine sono state prese per vere e pubblicate all'interno di un libro dedicato alla storia editoriale del Signore degli Anelli.

Mi fa estremamente piacere vederle accostate ai disegni di un maestro come Piero Crida, però trovo sia un onore del tutto immeritato.

La nota riporta: "Le copertine Astrolabio del secondo e terzo volume esistono solo in una stampa di prova recuperata dall'Associazione Italiana di Studi Tolkeniani2Il "di" non ci va, ed è Tolkieniani, con la "i". grazie alla figlia dell'editore Mario Ubaldini. Come si vede, l'illustrazione del primo volume era stata pensata come prima parte di un trittico legato dalla coda del drago".

Quel che è peggio è constatare che le informazioni (e le immagini stesse) siano state prese proprio dall'articolo dell'AIST; quel "1° Aprile 2021", nell'ultima nota, suona beffardamente caustico:

Purtroppo Tolkeniani, senza la "i", è un errore ricorrente

Ora, per carità, non è mia intenzione rigirare il coltello nella piaga. Capisco non sia piacevole per un autore inciampare in maniera così rovinosa subito dopo la pubblicazione. Però, proprio in quel link, è scritto bello chiaro che si trattava di uno scherzo. Ho subito contattato l'editore (e prima di lui l'autrice, che non mi ha mai risposto) per segnalare l'errore, richiedendo una copia del libro per poter capire meglio l'entità del problema, ma in tutta risposta mi sono preso un "quasi cazziatone"!3“Come immagina questi "scherzi" da prete (si diceva così una volta) in certi casi sono divertenti, in altri no.
Non ho ancora avvisato l'autrice e conto di farlo questo fine settimana, non la prenderà bene.
Nella ristampa vedremo come e se inserire le immagini.
Grazie per la segnalazione.
Il mio consiglio spassionato per evitare grane nel futuro è evitare come la peste scherzi del genere. Siamo già sommersi dalle fake news, come si chiamano, che anche andare a farne su un autore come Tolkien, che merita più rispetto, lo trovo inutile e degradante.”


Trovo irresistibilmente ironico il fatto che il primo compito di un giornalista dovrebbe essere proprio quello di verificare l’autenticità di una notizia prima di pubblicarla. Ma vabbè… :P

In ogni caso due immagini sbagliate non inficiano la qualità di un libro, che a mio avviso ha qualche mancanza di altro genere (per esempio, avendo come sottotitolo di copertina “storia editoriale” del romanzo, non affronta in alcun modo il lungo capitolo relativo alla nuova traduzione di Ottavio Fatica).

Le immagini provengono da una copia che ho personalmente acquistato.

Per concludere

Eccoli tutti e tre all'interno della mia libreria. All'estrema sinistra la ridicola edizione russa (maggiori informazioni qui), a seguire le riproduzioni delle sopracoperte della prima edizione inglese del Signore degli Anelli.4I libri sono realmente una prima edizione inglese, ma ho deciso di proteggerli dalla luce con un ulteriore strato di sopracoperte fatte un po' così così. In seguito ho scannerizzato quelle originali ed è venuto un lavoro decisamente migliore. A destra un'altra imitazione della prima edizione italiana (in seguito ne ho acquistata una genuina) e le due Rusconi “gialle” anni ‘70-‘80-‘90, in versione brossura e cofanetto.

Bene, direi che per il momento le mie latenti aspirazioni di falsario sono state ampiamente soddisfatte. :)

Un ringraziamento particolare a:

  • Roberto, per essersi imbarcato in questo incredibile volo pindarico, mettendo forse a repentaglio la sua rispettabilità.
  • Valmer, per averci fornito sostegno morale, suggerimenti e correzioni durante tutto l'arco dello sconfinato progetto.
  • Mia moglie Mian per le splendide copertine.
  • La nostra principessa Vittoria Alliata di Villafranca per aver reso possibile tutto questo.

Se sei interessato ai libri, purtroppo (come ho scritto all'inizio dell'articolo) non mi è possibile realizzartene una copia. Sono però in grado di riprodurre i dipinti delle tre copertine (su cartoncino patinato), firmate a mano dall'autrice, e la copia del volantino pubblicitario. Contattami all'indirizzo email presente nella pagina Sostienimi!

Aggiornamento: 7 Febbraio 2023

Ho finalmente applicato la mappa definitiva ai miei Astrolabi*:

Ho usato una carta molto sottile, da 80 grammi, per simulare quelle di una volta, che erano molto fragili e delicate, e l'ho incollata esattamente nello stesso modo del libro originale, ovvero tramite una striscetta di colla di circa mezzo centimetro sul lato sinistro.

Questo sistema consente di poter inserire la sopracoperta sul retro, in modo che la mappa non interferisca con l’aletta.

L’ho posizionata esattamente come nel vero Astrolabio, ovvero in modo che si apra verso il basso. Non è un sistema ottimale (di sicuro non migliore del precedente) ma, visto che adesso ci troviamo di fronte alla vera cartina, preferisco attenermi quanto più possibile alle scelte editoriali del 1967.

5 pensieri su “L'unico, vero, inimitabile, Astrolabio

    1. Sì, è molto probabile. Ma, dal momento che lo ha profondamente modificato, non sono certo che lo abbia tenuto (magari!). In fondo sono passati 50 anni, io a casa mia perdo le cose dopo cinque minuti! :)

  1. Io l'ho trovato veramente ma veramente un ottimo pesce d'Aprile e davvero ben fatto!
    Certo lo scherzo lascia un po' d'amaro in bocca ma d'altronde non sarebbe stato un vero pesce d'aprile in tal caso…

    P.s. una curiosità: quali sono le 3 librerie che hanno una copia dell'Astrolabio?

    1. Ti allego uno screenshot inviatomi dalla casa editrice Astrolabio, quando l'ho contattata per avere maggiori informazioni sul libro:

      Librerie con l'Astrolabio

      Nota: con “3” mi riferivo alle biblioteche di Roma. In Italia ce ne sono di più.

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