La mappa della Contea

Nota: Esiste una versione più recente di questa mappa, puoi trovarla qui, ma ho deciso di tenere anche l'articolo sulla vecchia, perché contiene informazioni più dettagliate su come è nato il progetto. È quindi consigliabile leggere prima il presente articolo e poi passare all'altro.

J.R.R. ha scritto il Signore degli Anelli prevedendo l'inclusione di numerose mappe (cinque mi pare, almeno inizialmente), per consentire ai lettori di seguire agevolmente gli spostamenti dei numerosi personaggi.

Alla pubblicazione del libro, il 29 Luglio del 1954, queste si sono ridotte a tre, e hanno sempre fatto parte di tutte le edizioni inglesi e americane (e, probabilmente, anche in altre lingue):

Indovina un po' come è andata qui da noi? Esatto, ce ne siamo beccati soltanto una, l'ultima; bellissima e onnicomprensiva, però troppo poco dettagliata sulle corte distanze. E infatti, ogni volta che rileggo il SdA, mi perdo buona parte delle meraviglie della prima parte del viaggio.

Non più. Ho deciso che così non va bene; anche perché è vero che online le mappe mancanti si trovano facilmente, ma poi i nomi sono tutti differenti e si perde più tempo a capire cosa è cosa invece di partire zaino in spalla con Frodo (o sul dorso di un pony insieme a Bilbo).

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Scassinatore cerca buon lavoro e con ragionevole ricompensa

Nota: circa tre anni dopo aver scritto questo articolo, ho realizzato un Contratto(ne) ancora più bello. Ma qui ne spiego le origini e come sono arrivato a realizzarlo, per cui rimane comunque una lettura molto interessante. :)

Quando il signor Bilbo Baggins di casa Baggins viene assoldato dai Nani della Compagnia di Thorin Scudodiquercia per rientrare in possesso della Montagna Solitaria di Erebor, riceve un formale contratto da leggere, accettare e controfirmare.

Nel racconto letterario è una lettera molto più breve.

Nella realtà cinematografica di Peter Jackson il contratto si trasforma invece in un papiro gigantesco, scritto in legalese nanico. Pur essendo una (divertente) licenza poetica, l’ho trovata adeguata allo stile dei Nani, che sono scorbutici, pignoli e sempre molto attenti all'aspetto economico di ogni situazione.

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La prima, prima edizione

Sottotitolo: Eccallà, doveva succedere…

Il 21 Settembre del 1937 usciva in Gran Bretagna la prima edizione dello Hobbit. Non era un'edizione brutta, sudicia e umida, piena di vermi e intrisa di muffa, e nemmeno un'edizione spoglia, arida e scarna, senza niente da leggere o da sfogliare: era un'edizione hobbit, vale a dire comoda.

Stampata con una tiratura di sole 1.500 copie presentava, stampata in quattro colori (a opera dello stesso Tolkien), una meravigliosa sopracoperta sulla quale, in modo estremamente schematico, era raffigurato l'intero viaggio della Compagnia di Thorin Scudodiquercia verso la Montagna Solitaria. A dirla tutta, nel disegno originario di Tolkien c’erano cinque colori — il drago Smaug e il sole avrebbero dovuto essere rossi — ma l'editore, George Allen & Unwin, ha ritenuto l'aggiunta di una quinta tonalità troppo dispendiosa.

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TUTTOTOLKIEN

Questa pagina ha lo scopo di raccogliere e (tentare di ordinare) tutti gli articoli su J.R.R. Tolkien che ho pubblicato nel corso degli anni.

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Il mio tesssoro!

Con il permesso di Mian, ho fatto una piccola pazzia.1Non necessariamente in questo ordine… ;)

Copertina

Il gioiellino nella foto ha quasi cinque decadi, ed è la prima edizione italiana dello Hobbit (Adelphi, Ottobre 1973). È un libro che amo più di (quasi) qualsiasi altra cosa al mondo.

Certo, mi sarebbe piaciuto (e mi piacerebbe tuttora) avere 16.000 euro a disposizione per poter entrare in possesso della prima edizione inglese, stampata in sole 1.500 copie; ma già così ho raggiunto il mio personalissimo Santo Graal, che inseguivo da fin troppo tempo. :)

L'occasione si è presentata sotto forma di un'asta su Ebay, in un periodo in cui sto cercando di vuotare il ripostiglio dalle centinaia di cianfrusaglie che si sono accumulate negli anni ma che, essendo ancora perfettamente operative, non ho mai avuto il cuore di gettare via.

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Minimal posters

Nota: Questo è un articolo che ho pubblicato alcuni mesi fa ma che ho deciso di riscrivere e riorganizzare, perché le copertine stavano aumentando a vista d'occhio e preferisco non dover ricorrere a pagine multiple per visualizzarle tutte. Ora ci sono dei semplici link, soluzione che mi sembra più semplice e pulita.

In questi giorni, complice l'acquisto di un nuovo televisore e conseguente riorganizzazione di applicazioni e file multimediali, sono passato da Kodi a Plex.

Ne ho approfittato per dare un'impostazione grafica coerente alla mia collezione di film, creando alcuni poster minimal, perché adoro quest'arte.

La mia collezione

Preciso subito che sono copertine fatte al volo, massimo 5-10 minuti l'una, pertanto non sono il massimo della bellezza o della semplificazione: la prima cosa che mi è venuta in mente l'ho buttata giù di getto e appiccicata sopra.

Alcuni disegni non sono miei, li ho presi da Google e adattati o ridisegnati per dar loro un po' di coerenza con gli altri poster, ma tutti gli eventuali diritti rimangono naturalmente dei rispettivi proprietari.

Le ciambelline nella parte superiore di alcuni poster sono una rappresentazione grafica di DVD multipli, per ricordarmi che sono collezioni, ovvero raccolte di film.

Facci quello che vuoi; io li metto qui, così un domani che ne avrò nuovamente bisogno, saprò dove trovarli. :)

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Sventrax: il meglio del peggio di Internet

Sui miei Mac ho sempre avuto cartelle, sparse qua e là, in cui salvare quelle immagini idiote che vengono postate sui social network o che arrivano tramite WhatsApp, Telegram e tutte le infinite applicazioni di messaggistica che affollano il nostro presente. Meme che non si sa mai dove mettere dopo averli condivisi con gli amici, ma che è un peccato buttare.

Il problema è che non c'è modo di catalogarli, se non — per l'appunto — mettendoli in directory chiamate "cazzate" che poi finiscono in giro per gli hard disk.

Allora mi sono detto "perché non farci un sito web"? Solo per le cose più belle, quelle che mi fanno sghignazzare tutte le volte che le rivedo. Almeno ho un posto dove trovarle quando le cerco e molta meno spazzatura sul computer.

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Buon Natale 2018!

Buon Natale 2018
Immagine per gentile concessione (non richiesta) delle torte festive Conad. :)

micro Goldrake

Lego micro Goldrake

29 pezzi, direi che non c'è altro da aggiungere. :)

Qui il progetto LDD (14 KB).

So we sailed up to the sun

Dopo svariati anni che ammiravo la scatola dello Yellow Submarine sulla mensola dei set illibati1= sigillati. ho deciso che oggi fosse finalmente la giornata giusta per aprirla.

La scatola

Trattasi del progetto Ideas2Un portale Lego in cui gli utenti propongono, per l'appunto, idee e, qualora vengano accettate, diventano set ufficiali. numero #15 (21306) ovverosia il celebre sottomarino giallo dei Beatles, divenuto famoso grazie al psichedelico film del 1968.
La particolarità di questo set riguarda la frizzante esplosione di colori e le fantastiche minifig esclusive che mettono allegria solo a guardarle.

Le buste

È composto in tutto da 5 bustine e, come da tradizione, ne monterò una al giorno.

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