Dal 1° giugno al 28 ottobre del 2018 si è svolta a Oxford quella che molto probabilmente è stata la più grande mostra dedicata a J.R.R. Tolkien e alle sue opere.

Ho sempre amato lo Hobbit e il Signore degli Anelli sopra ogni altra cosa ma non ho mai sentito la necessità di ampliare le mie conoscenze riguardo il loro prolifico autore. Certo, ho letto il Silmarillion (lo sto, tra l'altro, rileggendo in questi giorni) e tutti gli altri suoi racconti, ma non mi sono mai addentrato all'interno del suo mondo, e delle ragioni che l'hanno spinto a crearlo in maniera così credibile.
Fino a quest'anno quando, divertendomi a disegnare qualche mappa, mi è improvvisamente scoppiata la voglia di saperne il più possibile. Tagliando corto, la mia scarna libreria si è ampliata a dismisura con volumi interessantissimi, incentrati sulla biografia, i linguaggi, la Terra di Mezzo e le sue creature.
Uno di questi è Tolkien: Maker of Middle-Earth, un meraviglioso table book (ovvero un tomo di dimensioni così considerevoli che va letto appoggiato a un tavolo o una scrivania) stampato apposta per la mostra di cui sopra, e che racchiude tutto il materiale che è stato mostrato a Oxford. L'esibizione me la sono persa perché non ne avevo proprio sentito parlare ma adesso, invece di mangiarmi le mani, posso felicemente sfogliare questo immenso volume e far finta di essere là. Non è la stessa cosa, naturalmente, ma è documentato così bene da non farmi rimpiangere la lunga coda per accedere alla Weston Library in una piovosa giornata inglese.
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