Esserci o non ess…

La Natura, madre del genere umano, elargisce e si riprende il dono della vita senza un tangibile intento di giustizia, equità o razionalità. E pur tuttavia ogni essere vivente, anche il più apparentemente inconsapevole di tale valore, risulta incredibilmente attaccato a essa.

La scienza ci insegna che rinnoviamo completamente il nostro corpo ogni 15 anni (circa). Anche le cellule del cervello, che prima si credeva fossero limitate e immutabili. Questo significa che, più o meno sei o sette volte nel corso della nostra esistenza1Pensiamo positivo! :D, c'è un ricambio del 100% di ogni singolo elemento che ci compone. Questo mi porta a formulare una variegata serie di domande a cui non saprò mai dare una risposta, ma che mi perseguiteranno fino al giorno in cui la mia fase creativa si fermerà.

Una in particolare è un po' più profonda delle altre: la nostra coscienza è fisicamente definibile?

Prendiamo come esempio il famoso teletrasporto di Star Trek, quello che in pochi secondi scompone il corpo del capitano Kirk fino al livello atomico e lo ricompone a distanza. Ora, senza voler entrare nel dettaglio visto che sono quasi cinquant'anni che si discute sul funzionamento preciso, il tutto si risolve nel trasformare un individuo unico in un insieme di elementi base standard e poi ricombinarli nello stesso identico modo. A tal riguardo il dibattito se quegli stessi atomi vengano inviati e poi ricomposti o se ne vengano utilizzati degli altri diventa del tutto ininfluente.

Mi sembra chiaro che Kirk tecnicamente muore (di fatto viene polverizzato, anche peggio a pensarci bene), la curiosità è se il nuovo Kirk sia veramente lui o una copia identica, che ragiona e si comporta come lui ma che non è lui. Per i membri del suo equipaggio non c'è differenza, così come nulla cambia per Kirk#2 (chiamiamolo così), che conserva tutto il patrimonio genetico, mnemonico e caratteriale di Kirk#1.

Ma Kirk #1 === Kirk #2?

In programmazione il triplo simbolo di uguale si chiama ‘equality without type coercion’; significa che non solo il valore deve essere uguale, ma deve esserlo anche il tipo (per esempio l'espressione 0 = false è valida, 0 === false no); se non ci avete capito niente non è poi così importante, io mi spiego sempre male. :)

Se fosse così semplice la Federazione dei Pianeti Uniti potrebbe memorizzare la mappa genetica di ogni singolo individuo e ricrearlo nel caso in cui dovesse perdere la vita in caso di incidente o subire una grave menomazione. Cosa che evidentemente non fa, visto che i poveracci con la tuta rossa non tornano mai sull'Enterprise con le proprie gambe. ;)

Ok, siamo arrivati a uno dei controsensi della serie ma non è il punto di questo post, a me interessa sapere cosa succede quando tutte le – o anche parte delle – cellule del corpo vengono sostituite.

La religione ci insegna che il ‘noi’ altri non è che la nostra anima. In questo modo il corpo diventa un semplice involucro e si risolvono tutti i problemi ideologico-esistenzialisti. Non solo, l'anima è pure immortale e alla fine dei giorni sarà destinata a una nuova vita superfantastica. Ecco cosa mi piace della religione, è sempre molto ottimista (a parte quella cosa dell'ira di Dio, dell'Inferno, delle pene eterne che però inspiegabilmente a un certo punto sfumano in dissolvenza sul divino perdono e alé, di nuovo in paradiso!).2Oh, non sono contro la religione! Nemmeno molto a favore a dire il vero, ma solo perché mi mancano dati concreti, non per cieca, gratuita sfiducia. :)

Tutto bello, e mi piacerebbe davvero se fosse così. Ma se invece si sbagliassero? Tra l'altro per me, che finché non ci sbatto il naso eccetera eccetera, si tratta comunque di spiegazioni poco convincenti.

Quindi, per farla breve, vedo due possibilità. La prima è che ‘noi’ non siamo poi questa affascinante meraviglia del Creato, ma una ‘semplice’ macchina che esegue poche righe di codice preesistente (creato da chi ci ha preceduti) e memorizza i risultati in appositi spazi di memoria a esclusivo usufrutto di chi verrà dopo. Poi si consuma e viene sostituita

A quel punto ci si potrebbe domandare quanto tempo duriamo. È vero che l'intero processo non è istantaneo (15 anni, ricordate?) ma, a voler essere proprio pignoli, si potrebbe disquisire sul fatto che una cellula nuova già potrebbe portare alla definizione di un nuovo individuo (simile al precedente per il 99,999…% ma non lo stesso). Il che significa che il Lock che ha cominciato questo post non c'è già più. Probabilmente sono già il novecentesimo o giù di lì. Idem per voi, replica più, replica meno. ;)

La seconda possibilità, quella più confortante (e su cui tendo a sbilanciare tutte le mie speranze) è che e noi siamo un insieme di tante cose. Non è importante quante ce ne siano, se qualcuna si rompe, se altre se ne aggiungono. L'unione fa la forza, più siamo meglio stiamo eccetera eccetera. Certo, ragionamento molto semplicistico ma non è detto che sia sempre la risposta più complicata quella giusta. ;)

Siamo di fronte a un post pessimista? Non necessariamente. Dato per scontato il fatto che la vita stessa non ha una motivazione logica per esistere (se non per gli esseri viventi stessi, ma loro sono di parte e comunque contano poco nell'ordine naturale dell'universo pardon, degli universi), tutto ciò che ci viene dato gratis è sicuramente benvenuto.
Se è vero che moriamo ogni secondo, se non altro non lo facciamo soffrendo3A supplire a tale imperdonabile mancanza ci pensa già molto generosamente la vita di tutti i giorni. e di sicuro senza consapevolezza. Certo, il nosto ‘noi’ di questo preciso momento preferirebbe continuare a esserci ma, una volta sparito, nessuno se ne preoccuperebbe più, lui per primo. E il prossimo sarebbe convintissimo di ‘essere sempre stato lui’, per cui tutti felici e contenti. Più o meno.

Alla luce di tutte queste elucubrazioni forse la soluzione migliore è farci poche domande e goderci il poco tempo che ci è concesso. Renderci felici (e fare felici le persone che amiamo, cosa che di riflesso ci rende ancora più felici). Smettiamo di incazzarci per le cretinate, le cose che non funzionano, il governo, le tasse e la stupidità umana.

Creiamoci il futuro ideale. Se poi non saremo noi a godercelo ma il nostro clone #6.934.821 in fondo chissenefrega, avremo fatto un buon lavoro e lui ce ne sarà profondamente grato. Lui e #6.934.822, #6.934.823, #6.934.824…

Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.

Erasmo da Rotterdam

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