La mappa dell'Astrolabio

Quando con l'aiuto di alcuni amici, e dopo sei mesi di duro lavoro, ho realizzato una copia fedele dello storico Astrolabio (la prima incarnazione italiana del Signore degli Anelli), il materiale che avevo a disposizione era di pessima qualità. Grazie agli immensi sforzi di un collezionista, che si è preso la briga di fotografare ogni singola pagina del libro, siamo riusciti a ricostruire e digitalizzare il testo originale.

Per quanto riguarda i disegni, ovvero la porta di Moria, la scritta dell'Anello, le rune di Gandalf e l'epitaffio sulla tomba di Balin, li ho recuperati da altri volumi di Tolkien, tanto sono identici. Le mappe, invece, le ho dovute ridisegnare, partendo da quelle originali e scrivendo io stesso i nomi italiani, perché la qualità delle foto era così bassa che non è stato possibile recuperare alcunché.

Mi sarebbe tanto piaciuto poter riprodurre quella grande a fine libro, ma nessun collezionista aveva (comprensibilmente) il coraggio di infilare la propria dentro a uno scanner. Così ho creato questa:

La base era quella di Christopher Tolkien (che poi era anche quella presente nell'Astrolabio) ma, dopo aver sperimentato un po' con la mia calligrafia (ero ancora all'inizio dell'avventura), ho preferito affidarmi a un font.

Da allora sono passati un paio di anni, e questa cosa non mi è mai andata giù. Alcuni giorni fa mi ha contattato il mio amico Emiliano, che tra l'altro mi ha aiutato anche a procurarmi immagini ad alta risoluzione dell'Astrolabio1E anche altre interessantissime cose su cui sto al momento lavorando e che svelerò al più presto eccole!, dicendomi "senti un po', ti piacerebbe se scannerizzassi la mappa dell'Astrolabio?".

Se mi piacerebbe?? Cavolo se mi piacerebbe!!

Non pensavo avrei mai potuto incontrare qualcuno così coraggioso. Io stesso ho sudato freddo quando ho riprodotto le mappe della mia prima edizione italiana dello Hobbit!

E così, nel giro di una settimana, sono stato in grado di realizzare uno dei miei piccoli desideri:

Ha una dimensione molto particolare, è larga poco meno di 35 centimetri e alta 40. Sì, insomma, è curiosamente una mappa verticale. Si piega in due sull'asse orizzontale, raggiungendo così i circa 20 cm di altezza del libro e tre volte su quello verticale.

Ho utilizzato la stessa tecnica ricostruttiva che ho applicato alle mappe dello Hobbit, ovvero rendendo la mappa monocromatica (per togliere l'ingiallimento della carta), ripulendo pieghe ed eventuali altri difetti, separando le scritte, sfocando e affilando (esiste una traduzione italiana di "sharpening"?) gli elementi, ricolorando di rosso le scritte e riunendo il tutto.

Se ti stessi chiedendo a cosa serva sfocare per poi rendere più nitido un elemento (operazione che sembra essere concettualmente contrastante), osserva il cerchio in alto a sinistra. Abbiamo un oggetto di 8×8 cubettoni netti, senza alcuna sfumatura. Sfocarlo significa ricreare artificialmente una forma più regolare, benché poco definita. Rendere infine i bordi più nitidi, ci permette di ottenere una buona approssimazione di un cerchio. Il risultato non è perfetto, naturalmente, ma il miglioramento è tangibile. Questa tecnica funziona un po' su tutto, ed è alla base del famoso antialiasing nei videogiochi, ovvero il voler ridurre i lati spigolosi di un poligono.

Ora, io non sono partito da una mappa a bassa risoluzione, ma questa tecnica è ottima per migliorare e correggere i bordi di qualunque oggetto, in particolare delle scritte: negli anni '60 la localizzazione degli elementi grafici dei libri cominciava con una fotocopia dell'originale. In seguito qualcuno cancellava fisicamente le scritte in lingua straniera (pitturandole di bianco, grattando via l'inchiostro o applicando piccoli adesivi bianchi), si realizzava una nuova fotocopia pulita e un altro addetto, con buone capacità calligrafiche, aggiungeva le scritte in italiano.

Nel piccolo esempio qui sopra, non tutti i punti della mappa sono perfettamente a fuoco. Questo dipende principalmente dal fatto che quando si effettua uno scan è necessario che l'intera superficie sia a contatto col vetro del dispositivo. Ma una mappa antica non può essere premuta più di tanto per non rovinarla. Così questa piccola tecnica può essere di enorme aiuto per migliorare il risultato finale.

Avrei potuto migliorare ulteriormente gli elementi della mappa. Per esempio rendere più arrotondate e piacevoli le scritte, o eliminare quei puntini bianchi sui bordi dell'acqua o nelle ombre delle montagne. Ma ho scelto di attenermi alla massima fedeltà, per cui anche i piccoli difetti dell'originale li ritroveremo nella nuova incarnazione digitale.

Una curiosità della cartina dell'Astrolabio è che è stata tagliata alle due estremità orizzontali. A destra il danno è minimo perché soltanto la N di Rhûn perde parte della stanghetta, ma a sinistra ci giochiamo un tratto di costa e l'isola di Himling (a dirla tutta, però, l'isola non è presente nemmeno nella mappa completa di Christopher). Il motivo di questa scelta grafica, molto probabilmente, è dipeso dalla volontà di ridurre le dimensioni della cartina per risparmiare qualche centesimo, evitando al tempo stesso di stampare i disegni più piccoli, per non rendere le scritte poco leggibili. Nella prima edizione inglese del Signore degli Anelli la mappa è più grande e ripiegata quattro volte, segno che l'editore italiano ha avuto il braccino un po' corto.

Scelta un po' controversa, eh, ma tutto sommato comprensibile; In fondo non c'era niente di importante nelle zone mancanti.

Ho realizzato la mappa delle dimensioni esatte per il libro ma, già che c'ero, e siccome stavo lavorando a una risoluzione particolarmente alta (1.200 punti per pollice, solitamente si stampa a 300), ho deciso di crearne una ben più grande, di 60 x 60 cm2Comprensiva dell'isola di Himling che, come ci insegna il Silmarillion, è l'unica estremità ancora affiorante del Beleriand, sprofondato nelle acque del mare a causa dell'ira dei Valar., comprensiva degli elementi tagliati:

Stasera ho ritirato le prove di stampa e devo dire che sono venute veramente bene.

Se proprio devo trovare un difetto, le cartine allegate ai libri anni '70 erano riprodotte su cartaccia porosa piuttosto scadente, il che le ha molto ingiallite nell'arco dei decenni, creando spesso anche problemi di fioritura di muffe. La carta della tipografia è qualitativamente superiore, il che effettivamente stona un po'. Ma vabbè, sono dettagli…

Eccola qui la mappa finale, in tutta la sua magnificenza, all'interno del mio Astrolabio:

Come indicato dalla freccetta rossa, ho anche riprodotto il taglio a scalino tipico di quegli anni. Veniva effettuato per evitare che, aprendo la cartina, si potesse prendere dentro anche la parte inferiore, scollandola così dal libro.

Adesso, finalmente, anche il mio Astrolabio è un vero Astrolabio. :)

Se hai qualche domanda sulla mappa, puoi contattarmi qui.

4 pensieri su “La mappa dell'Astrolabio

  1. Ciao.
    Bellissimo lavoro e complimenti ad Emiliano per il coraggio.
    Quali sono le particolarità/differenze di questa mappa rispetto a quella che avevi già creato sulla base del disegno di Christopher Tolkien?

    1. La mappa è quella di Christopher. L’unica differenza riguarda le scritte in italiano, e in linea con la primissima traduzione della Principessa.

  2. Ciao e complimenti per i tanti lavori che hai portato negli anni sul tuo blog.
    Non mi riferisco ai file da te editati, però circa l'edizione Astrolabio, tu e/o tuoi compagni di avventura, che ti hanno aiutato o fornito materiali, potreste pensare di rilasciarli in qualche modo; penso alla mappa scannerizzata (ripeto non il tuo editing) e magari qualche parte del libro, se non la sua interezza. Stiamo parlando di un libro di 50 e più anni fa, di una casa non più esistente e in una traduzione non altrimenti rinvenibile (intendo quella prima della revisione di Quirino Principe). Sarebbe un prezioso "materiale di studio" per gli appassionati, non tutti in grado di mettere le mani sull'edizione Astrolabio.
    Spero di non averti contrariato, ma spero ci farai un pensierino, per amore della community XD.
    Ciao e buon lavoro.

    1. Ciao Joe, il tuo pensiero è condivisibilissimo, e sarebbe davvero bello poter mettere a disposizione di tutti il testo originale (e la mappa) dell'Astrolabio.
      Purtroppo i diritti della traduzione appartengono alla principessa Alliata, e quelli delle mappe alla Tolkien Estate. Se mi azzardassi a rilasciare uno dei due sono certo che mi dovresti venire a portare le arance in prigione, perché non ci vanno molto leggeri (soprattutto la Tolkien Estate) su queste cose. :(
      Di buono c'è che ci sono alcune librerie in Italia che posseggono una copia dell'Astrolabio, ed è possibile consultarla su appuntamento. Certo, non è come leggerselo comodamente a casa, ma rimane comunque una possibilità.
      Prima di cimentarmi nel lungo lavoro di riproduzione, avevo contattato la Casa Editrice Astrolabio (esiste ancora), per sapere se per caso ne avesse una copia digitale, ma sfortunatamente non ne hanno mai riprodotta una (e non hanno più copie del libro cartaceo).
      Quando scadranno i copyright (ma, temo, avverrà intorno al 2050) tutto cambierà. Nel frattempo bisogna essere pazienti. :\

      Comunque, se vuoi approfondire il discorso, puoi contattarmi via email, trovi l'indirizzo sulla pagina Sostienimi!

      P.S. A questo indirizzo, invece, puoi trovare il primo capitolo completo dell'Astrolabio. Non è molto, ma è già qualcosa. :)

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