Medito Vedendo Temerarie Margherite Germogliare Su Un Nevoso Pianeta

Questo è un veloce articoletto con alcune interessanti curiosità sui pianeti1E pianeti nani, perché Plutone non sarà dimenticato! :) del nostro Sistema Solare.

Niente di spaventosamente scientifico, semplici nozioncine che ti aiuteranno a far colpo sulle ragazze durante una cena romantica. Perché, diciamocelo, cosa c'è di più romantico delle stelle?2Anche se qui non parlerò di stelle ma, vabbè, ci siamo capiti! :)

Cominciamo…

Mercurio

Mercurio è il pianeta più piccolo3Se escludiamo Plutone, che è stato recentemente riclassificato come pianeta nano. del Sistema Solare e il più vicino al Sole.

Mercurio

In quanto a dimensioni e aspetto è simile alla Luna: anche la sua superficie è ricoperta di crateri, formatisi in seguito a collisioni con asteroidi e comete. Non possiede atmosfera perché, a causa della massa troppo modesta, non è stato in grado di trattenerla.4Lo stesso è avvenuto per gli altri tre pianeti più vicini al Sole: Venere, Terra e Marte. Solo i primi due sono stati in grado di rimpiazzarla in seguito con i gas vulcanici.
Probabilmente molto tempo fa era un satellite di Venere.

Dista 58 milioni di Km dal Sole, che appare dalla superficie tre volte più grande di come lo vediamo dalla Terra.

A causa della lenta rotazione intorno al proprio asse e di quella ellittica intorno al Sole, un giorno dura più di due anni5Anni intesi come il tempo impiegato da Mercurio per effettuare una rotazione completa intorno al Sole; un giorno su Mercurio corrisponde a circa 176 giorni terrestri. e il Sole ha un comportamento molto insolito nel cielo: a volte si ferma completamente, altre volte si muove all'indietro per tornare infine alla sua posizione originale.

Un giorno così lungo significa temperature altissime sulla superficie (430° C), mentre di notte, senza calore né atmosfera, fa estremamente freddo (-235° C).

Non possiede satelliti naturali.

Nella mitologia romana, Mercurio è il dio del commercio, dei viaggi e dei furti ed è il corrispondente del dio greco Hermes, il messaggero degli dèi. Il pianeta è stato insignito di tale nome probabilmente perché si muove molto velocemente attraverso il cielo.

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Il momento è giunto

Il primo Giugno 2017 Lego ha messo in vendita la sua versione del Saturn V, uno dei razzi più straordinari creati dall'uomo. Frutto di un fortunatissimo progetto Ideas, in meno di trenta giorni (cosa, credo, mai accaduta prima) ha raccolto i 10.000 voti necessari per accedere alla fase di approvazione, raggiungendo in pochi mesi gli scaffali.

Lego Saturn V

Sono quindi oltre due anni che aspetto impaziente la giornata di oggi (5 Luglio 2019) per aprire la scatola e cominciarne la costruzione.

Perché proprio oggi?

Semplicemente perché, con la mia abitudine di costruire i set Lego un sacchettino al giorno, terminerò l'assemblaggio il 16 Luglio 2019, ovvero nel cinquantesimo anniversario del decollo dalla piattaforma di lancio del Kennedy Space Center.1Maggiori informazioni qui.

Il 20 Luglio (giorno dell'allunaggio) costruirò il LEM e il 24 il modulo di comando nella versione di rientro sul nostro pianeta.

Senza tirarla lunga sulle varie fasi, mi limiterò a postare un veloce commento ogni giorno, con le mie considerazioni sulle tecniche utilizzate e/o altri pensieri che dovessero venirmi in mente durante la realizzazione.

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LEM AMM

Siamo a poco più di un mese dal cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna e naturalmente è già partita la corsa ai gadget celebrativi. Questa è la proposta di Lego:

Il set del nuovo Lunar Lander

Il mitico LEM, del quale ho parecchio parlato qui. Nel 2003 ne era uscito un'altro che non era affatto male per l'epoca, ma questo è parecchie spanne sopra: colori più fedeli, forme più accurate, proporzioni migliori e una bellissima basetta espositiva.

Ma non è del set che voglio parlare. O, meglio, non dell'intero set ma di una parte ben precisa:

Il modulo di ascesa
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Che ti prende, bello? Il cibo non è poi così malvagio!

Oggi continuo il discorso iniziato alcune settimane fa sui Lego non originali. Riassumendo brevemente, ci sono società asiatiche che copiano spudoratamente (e illegalmente) i set esistenti, e società che creano opere originali con il benestare degli autori.

"Ciao bella gioia!"

Ci eravamo lasciati con la promessa da parte mia di recensire un paio di questi particolari set. Eccoci dunque al primo:1Il secondo è lo Starbucks che ho già mostrato: carino, ma forse non sufficientemente importante da meritarsi un apposito articolo.

L'Alien Chestburster dei fratelli Arvo
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50 di questi razzi!

Con l'approssimarsi del cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna ho preparato un articolo prevalentemente scientifico1A dirla tutta, in anticipo di svariati mesi, ma mi piace portarmi avanti con le cose; e poi, quando ho un'idea, sono come i gatti, non riesco ad aspettare., cercando di riassumere il più brevemente possibile2Sono andato molto lungo, lo so, ma è un argomento talmente vasto che servirebbero intere enciclopedie. la storia del più straordinario razzo vettore mai concepito dalla mente umana.

Ho scritto "prevalentemente" perché in corrispondenza della missione Apollo 11 ci butterò dentro un po' di Lego. Come ho affermato svariate volte nei miei precedenti post, sto aspettando impazientemente questa ricorrenza per costruire il set ufficiale.3Devo avere una sorta di abbonamento speciale per le commemorazioni dei cinquant'anni. Alcuni mesi fa, senza farci caso, ho montato il set dello Yellow Submarine esattamente mezzo secolo dopo la sua uscita nelle sale.

Vorrei pertanto cercare di far coincidere le varie operazioni di assemblaggio con le principali date della missione.

Il Saturn V (conosciuto anche come Razzo Lunare o Saturno V) è il modello fisicamente più grande mai prodotto della famiglia di razzi Saturn, sviluppata sotto la direzione di Wernher von Braun e di Arthur Rudolph al Marshall Space Flight Center.

Un totale di 13 Saturn V furono impiegati tra il 1967 e il 1973 e tutti i lanci si conclusero con successo, portando 12 astronauti sulla superficie della Luna.

Ad oggi è stato l'unico mezzo in grado di portare l'uomo su un altro corpo celeste.

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Billy V

Oggi ho modificato il porta CD che si trova a sandwich tra le due librerie Billy di Ikea (la sinistra è mia, la destra è di Mian).

In sostanza mi sono fatto tagliare un vetro di circa 194 per circa 20 cm (per 5 millimetri di spessore) dal mio vetraio di fiducia e, grazie a una generosa selezione di bestemmie, sono riuscito a imperniarlo tra due cerniere senza fare alcun danno.

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Zanzare galattiche 2

Galaxy Explorer e Galaxy Commander (dal vivo)

Questo articolo si collega a quest'altro, dove ho mostrato i rendering di queste mie nuove micro opere. Avrei potuto aggiungere le foto anche là, ma non volevo appesantirlo troppo.

Tra l'altro, a dire il vero, le due navicelle erano pronte fin da dicembre ma, a causa di un disguido tecnico, gli ultimi pezzi mi sono arrivati soltanto oggi.

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micro Goldrake

Lego micro Goldrake

29 pezzi, direi che non c'è altro da aggiungere. :)

Qui il progetto LDD (14 KB).

La capanna dello zio Yoda

La capanna di Yoda

Tempo fa mi sono imbattuto (online eh, magari trovarne uno dal vivo!) in uno dei primi set Lego dedicati al mondo di Star Wars. Si trattava dell'X-Wing fighter.

Oggi si può trovare, nuovo, all'interno di un range di prezzi compreso tra i 250 e i 450 euro.

La chicca è che, oltre alla storica navetta, era inclusa anche una struttura domestica, ovvero la capanna di Yoda sul pianeta Dagobah.

Non so bene per quale motivo mi sono subito innamorato di quella casupola circolare. Probabilmente perché ha molti elementi in comune con casa Baggins, e io ho un debole per le strutture dominate dalla natura. Non potendo avere l'originale a costi ragionevoli, ho deciso di replicarla.

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Zanzare galattiche

928 - 6980
Galaxy Explorer e Galaxy Commander

Non ho mai fatto mistero della mia adorazione per le micro-costruzioni Lego. Sono simpatiche, facilmente identificabili e solitamente costituite da un numero molto ridotto di mattoncini (ma non è questo il caso), caratteristica che tende a renderle anche deliziosamente economiche (ma non è questo il caso).

Ho deciso di pubblicare alcuni vecchi lavori a cui mi sono dedicato negli ultimi anni, e che col tempo sono un po' ingiustamente finiti nel dimenticatoio. Comincio con la riproduzione in scala lillipuziana di due storiche astronavi della serie Classic Space, delle quali ho già ampiamente parlato nei post passati: il leggendario Galaxy Explorer e il meno celebrato (e, diciamocelo, piuttosto sgraziato) Galaxy Commander.

Come è accaduto per la maggior parte delle idee su cui ho lavorato, la base è sempre attribuibile a qualche anonimo Lego builder o, più propriamente, svariati builders. Infatti solitamente studio tre o quattro diverse opere e cerco di fondere insieme le soluzioni che mi piacciono di più.

Purtroppo non sono in grado di ricordare le fonti perché è passato davvero troppo tempo.

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