Polvere e cenere

A Pasquetta sono andato a trovare un amico che non vedevo da oltre vent'anni.
La nostra relazione è sempre stata un po' burrascosa: un attrarsi e scontrarsi ciclico, scandito da caratteri complicati e poco propensi a compromesso e diplomazia. La sua malattia certo non aiutava, la mia non pervenuta sensibilità nemmeno.

Non mi sono mai sentito pronto a questo passo, non sono io quello che riallaccia i rapporti. Ma in questo lui è stato inevitabilmente più testardo di me per cui, per una volta, ho finalmente mosso il culo. Ho sempre saputo dov'era, più per logica supposizione che per certezza acquisita, eppure l'ho trovato solo al termine di una meticolosa ricerca.

Non pensavo sarei mai giunto ad affermare una cosa del genere ma la sua è davvero una bella tomba. Elegante marmo bianco, immensa foto sorridente di quelle sincere, non il genere triste e fuoriluogo, del tipo "andava tutto così bene e poi…" che spesso capita di trovare in posti così. Solare, probabilmente come mai l'avevo visto durante il nostro breve periodo di comune vita spericolata.

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