*THOCK THOCK THOCK* /3

Nota

questo è il terzo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /2

Pensavo di aver terminato i miei interventi nel mondo delle tastiere meccaniche, ma Epomaker ha appena rilasciato una nuova edizione della sua TH80, che porta con sé una serie di interessanti novità.

Nel primo articolo di questa serie ho spiegato la differenza tra la disposizione dei tasti nelle tastiere ANSI degli americani, e in quelle ISO utilizzate da noi europei (che palle, però, questi infiniti standard!).

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*THOCK THOCK THOCK* /2

Ovvero: la modifica di cui, molto probabilmente, avrei anche potuto fare a meno.

Nota: questo è il secondo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /3

Nel precedente articolo sulla TH80, ho elogiato lungamente tutte le caratteristiche positive di questa meravigliosa tastiera. Avevo anche accennato alla possibilità di effettuare alcune modifiche per migliorarne ulteriormente il suono (che è comunque già straordinario). Bene, oggi ho provato ad applicarne una, la più semplice, e devo dire che il risultato non mi ha particolarmente entusiasmato.

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*THOCK THOCK THOCK* /1

Non ho mai sopportato le tastiere a membrana, ovvero quelle che sotto i tasti hanno uno strato di gomma coi contatti elettrici tipico delle calcolatrici o degli schiacciapensieri. Quelle dei Mac desktop odierni ne sono un chiaro esempio. Saranno anche carine (de gustibus), ultrasottili e pratiche da portare in giro, ma utilizzarle è per me una reale tortura.

Ecco qui, in 30 secondi, la differenza tra una tastiera a membrana e una meccanica.

Un po' di storia

Sono cresciuto con film di fantascienza in cui ci si connetteva alle reti militari americane per scongiurare all'ultimo secondo il lancio di missili nucleari sulle principali città del mondo, e le tastiere che venivano impiegate restituivano un thock thock thock pieno e appagante.

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MacBook Pro 2016

macbookpro

Due paroline, che poi diventeranno quattro, sui nuovi portatili professionali presentati qualche giorno fa. Non per difendere Apple, visto che sono sempre il primo a criticarla, ma spesso è buona cosa mettere i puntini sulle i.

"Solo 16GB di RAM su un computer professionale, signori miei è uno scandalo!"

"Millemilionidieuro il prezzo di partenza, costano troppo!"

"Solo porte USB-C, sono pazzi!"

"Hanno tolto il MagSafe, imbecilli!"

Citazioni a caso da "gente di Internet"

Questi sono i quattro punti cardine su cui vertono le critiche. Diciamo che possono essere raggruppati in quattro categorie: potenza, prezzo, tecnologia, sicurezza.

Vediamole una a una:

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