Inky 1 Inky 2 Inky 3

Le chiavi della Terra di Mezzo

Possiedo una vasta collezione di oggetti/gadgets in metallo, tra cui numerosi lucchetti, che spesso faticano a trovare posto su mensole e all’interno di vetrine espositive. Mi affascinano in particolare i meccanismi a combinazione, ma annovero nella mia raccolta anche diverse chiavi. Nel presente articolo, desidero presentartene tre in dettaglio, tutte strettamente connesse alla Terra di Mezzo. Al momento le conservo di fronte ai libri di Tolkien, ma confido di trovare presto per loro una collocazione espositiva più dignitosa.

La chiave di Erebor

Non ricordo esattamente quando è stata realizzata da Weta, io l’ho acquistata nel 2020 perché, profondamente deluso dalla nuova trilogia di Peter Jackson, avevo deciso di ignorare tutto ciò che aveva a che fare con lui e mi ero perso l’uscita. Però questa chiave, disegnata dallo storico illustratore di Tolkien, John Howe, era semplicemente magnifica. Il prezzo originale si aggirava intorno ai 30 euro, ma è subito andata esaurita. Grazie a un’inaspettata botta di fortuna su Ebay (visto che come sempre arrivo tardi sulle cose belle e i costi erano saliti alle stelle) l’ho trovata e fatta mia. Al momento è nuovamente possibile preordinarla sul sito ufficiale di Weta, comunque.

Nel film non si vede molto (questo è il fotogramma migliore che ho trovato), ma c’è. Viene consegnata da Gandalf a Thorin Scudodiquercia all’inizio della storia, quando i tredici Nani si presentano – non invitati, perlomeno da Bilbo – a casa Baggins.

A dirla tutta ho due versioni della chiave. Quella più piccola era parte di un portachiavi Weta che ho portato in giro per alcuni anni, finché la sua tendenza a incastrarsi ovunque mi ha convinto a metterla a riposo.

La chiave delle segrete di Mirkwood

Ufficialmente Weta l’ha chiamata “the Mirkwood Gaol key”, battezzando probabilmente il custode elfico delle prigioni di Thranduil come Gaol (un’invenzione di Jackson, considerando che nel romanzo il suo nome non viene mai rivelato). Ha avuto davvero poco successo commerciale, tanto che è subito sparita dallo store e non è mai più tornata. Adesso su Ebay si trova a costi piuttosto elevati. L’ho acquistata allo stesso prezzo di quella di Erebor, questa volta su Amazon.

Nella pellicola si vede ancora meno della controparte nanica, quando Thorin viene rinchiuso nelle segrete per ordine del Re degli Elfi e in qualche sequenza successiva quando Bilbo libera i compagni (ma le inquadrature sono ancora più sfocate).

La chiave di casa Baggins

La riproduzione della chiave di Casa Baggins, presentata dal nulla lo scorso anno, sfoggia un prezzo che che non so ancora se definire scandaloso o ridicolo. Sebbene il costo intrinseco di 44 euro per uno stampo in ferro, pur artisticamente rifinito con un effetto anticato, possa allinearsi all’inflazione degli ultimi cinque anni, le spese di spedizione di ben 62,85 euro ne fanno lievitare l’esborso finale a un considerevole totale di 107,20 euro!

E questo acquistando dallo store europeo, mica da quello neozelandese…

Ho scritto loro per sapere se ne fossero a conoscenza e sì, lo erano e gli stava bene così. A quel punto ci ho messo una pietra sopra. Certo, mi rodeva profondamente avere due chiavi su tre (fortunatamente non ce ne saranno altre, perché cosa potranno mai mettere? La chiave della dispensa di Beorn?), ma col cavolo che avrei speso due terzi del totale per il solo trasporto.

Sono così passati mesi fino a quando settimana scorsa, dal nulla, è apparsa un’asta su Ebay a 35 euro. “Ci provo”, mi sono detto, “ma salirà sicuramente”. Non è salita e me la sono aggiudicata. Ho aggiunto 16 euro di spedizione dalla Germania, per un totale di una cinquantina di euro. Sempre tanti per un pezzo di metallo, ma al cuore non si comanda: amo Bilbo e amo casa Baggins.

Nei film la chiave non si vede mai, perlomeno per quanto la mia memoria riesca a ricordare. Mi sarei aspettato di vederla comparire alla fine dello Hobbit, quando Bilbo torna nella Contea trovando tutti i suoi beni all’asta. Però no, non c’è.

In ogni caso anche questa è stata disegnata da John Howe, ed è splendida.

Vale la pena averle? Beh, dipende da quanto ti possa affascinare questo genere di Mathom.1Mathom è un termine hobbit che significa “oggetto che non ha una particolare utilità ma che non si vuole buttare via“.

Io le ammiro ogni volta che passo davanti alla mia libreria e di tanto in tanto ne afferro una per giocarci, quasi fosse un fidget. Di sicuro non sono economiche; da diversi anni trovo che Weta abbia smarrito ogni cognizione in termini di rapporto costo/qualità delle sue creazioni, pur innegabilmente belle.

Ma in fondo ognuno di noi è differente e tra il dire e il fare c’è… il conto in banca! È lui che spesso decide quanto ci piace veramente un oggetto che desideriamo, e quanto siamo disposti a dannarci l’anima per averlo. :)

2 pensieri su “Le chiavi della Terra di Mezzo

    1. Devi perseverare. Non è che le ho trovate al primo colpo, erano mesi/anni che ogni tanto buttavo l’occhio sulle varie aste e/o siti Amazon stranieri. :)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Translate