Da capo

Mi concentro sempre sui dettagli. Non importa cosa stia facendo, se lavando i piatti o progettando un nuovo Shuttle (entrambe le ipotesi hanno la stessa probabilità di accadere), tutto deve sempre essere perfetto. Non esiste che un particolare sia lasciato allo stato grezzo, non è da me.

Questa cosa mi fa star male. Sì perché passo le ore a lavorarci sopra, mi incazzo come una bestia, invoco gli dèi del cielo e degli inferi, auguro loro (rispettivamente) di bruciare tra fiamme eterne o dissolversi in nuvolette di arcobaleni e poi mi avvilisco. Perché mi rendo conto che nessuno al mondo perde il proprio tempo in questo modo.

Non lo fa (più) Apple, non lo fa Drobo (ovvero le due aziende che più stimo dal punto di vista innovativo e perfezionista), figuriamoci tutti gli altri.

L'uomo è la più evidente espressione della superficialità e imperfezione che c'è in natura. Gli animali seguono regole coerenti: cacciano, vengono cacciati e vivono la propria esistenza nel modo più efficiente possibile. Noi, al contrario, ci concentriamo sulle cazzate. Una casa spaziosa, una bella macchina, vestiti eleganti, computer potenti e lasciamo gli altri, quelli meno fortunati, ad affogare nei loro problemi. Non che le marmotte facciano beneficenza, sia chiaro, ma almeno non sbandierano ai quattro venti il proprio benessere.

E tuttavia nemmeno questo è sbagliato, passiamo così poco tempo su questa Terra che non c'è niente di male a goderselo come più ci aggrada. Quello è il punto, godersi le cose senza soffermarsi a cercare i difetti. Se un sistema operativo si blocca e bisogna riavviarlo, chissenefrega? Ci vogliono due minuti. Se in un film il tizio ha l'orologio al polso sinistro, poi improvvisamente al destro e di nuovo al sinistro nel giro di tre cambi di inquadratura qual è il problema? Se il nostro gatto non impara a far volteggiare palline colorate in aria come i giocolieri, nonostante continui incitamenti e frustate, cosa cambia?

Niente, non cambia assolutamente niente, quindi perché incazzarsi?

Non che non mi renda conto di questa mia incongruenza, so benissimo che è fuori luogo e controproducente. Ma ormai non posso più cambiare, sono fatto male e continuerò in questo modo, nonostante tutta la buona volontà, a seguire la mia strada. Che avrà erbetta inglese tagliata perfettamente lungo i bordi, ma anche grosse macchie di sangue e santi morti a ogni casello.

È più forte di me.

Ma veniamo al punto di questo post (le mie anticipate scuse ma una morale non c'è).

Quando ho deciso il look che avrebbe avuto il blog, mi sono messo a cercare un tema1Lezione velocissima: le pagine che state leggendo girano su una piattaforma chiamata WordPress, che permette di tirar su un sito Web in pochi minuti senza doverlo creare da zero; una delle tante comodità è la possibilità di cambiare l'aspetto estetico in pochi secondi, selezionando un diverso tema grafico come fosse un vestito di carnevale. che si avvicinasse quanto più possibile a ciò che avevo in mente

Naturalmente non esisteva.

Così ne ho preso uno ufficiale WordPress2Pensavo fosse concepito a regola d'arte, con codice pulito e ottimizzato. e ho cominciato a modificarlo.

Invece ora che (dopo una settimana di lavoro) ho quasi finito, mi sono reso conto che, per quanto ben fatto, presenta un bel po' di minchiate, come CSS non perfettamente strutturato e pecionate terribili a livello PHP.

Una su tutte l'impiego di una mole spropositata di font Web dinamici.3Sono dei font che vengono caricati da Internet, così quando si crea un sito non ci si deve preoccupare se chi lo visita li abbia effettivamente installati sul proprio dispositivo.

Questo porta a dover caricare oltre 600 KB di dati per pagina! Ok, magari qualcuno di voi non sa nemmeno di cosa parlo ma sappiate che è una cosa brutta, molto molto brutta. Una di quelle cose che, se la confessi a messa la domenica mattina, il prete si fa il segno della croce e ti assegna altrettanti KB di Ave Marie.

Per darvi un'idea generale non dovrebbe superare i 200 KB (e sarebbero pure troppi).

Rimane quindi un'unica, sensata e razionale cosa da fare: buttare tutto e ricominciare da zero. Sì, solo e unicamente per arrivare a fare le stesse identiche cose di prima ma in una forma visibile solo ai miei occhi.

Poi naturalmente scoprirò che alcune funzioni interne di WordPress non sono ottimizzate al 100% e mi incazzerò nuovamente, maledicendo i creatori di Internet. Butterò WordPress e passerò ad altro, o rifarò tutto da capo come una volta. È più forte di me.

Questa è la mia vita, chi fa a cambio?

7 pensieri su “Da capo

  1. Una bella bacheca fuori casa no?
    Scherzi a parte, al di là del lato tecnico – CSS e PHP sono arabo per me – l'argomento è interessante… "errare è umano" si dice, e questo trova spesso conferma in molto di ciò che l'Uomo produce. Chi, come dici, "glissa" su eventuali errori non sempre lo fa per superficialità… esempio: il primo film di Indiana Jones ha un grossolano errore di montaggio nella scena in cui l'archeologo a casa prende la pistola avviluppata in un telo, ma il film è talmente bello che… chissenefrega! Cioè ciò che conta – per me – è il contenuto, la forma è secondaria – e lo hai detto anche tu giustamente… Certo se l'errore inficia il contenuto allora mi altero anch'io. Ma, per tornare al tuo blog, guarda la cosa da un altro punto di vista: le minchiate suddette ti hanno permesso di rivelare un aspetto di te, se tutto avesse funzionato a dovere, lo avremmo conosciuto?
    Visto che mi sono divertito molto a leggere, preparati a sabotaggi da parte mia…

    1. :)

      Ho riletto l’articolo dopo alcune ore dalla pubblicazione e ci ho trovato tre errori sintattici, cosa che mi ha molto sorpreso. Prima di cliccare il bottone 'pubblica' controllo il testo almeno tre volte ma è evidente che non è servito a molto.
      Il che mette sotto una nuova prospettiva il concetto di 'perfezione', o anche solo quello di 'precisione'. Come tante altre cose è relativo e del tutto soggettivo. Oggi questa cosa è fantastica, domani è una cazzata. Per me è bellissimo e a te fa schifo.
      Questo mi porta a una considerazione sulla percezione che abbiamo di un oggetto in relazione al tempo che ci vorrebbe per migliorarlo. Se per eliminare un graffio dal cofano della nostra macchina ci volessero 5 minuti allora sarebbe da stupidi non farlo. Se, al contrario, è necessario portarla dal carrozziere e spenderci 200 euro allora va benissimo così com’è. Ma è un concetto lungo, stanotte ci penso sopra e lo approfondisco meglio domani.
      E poi corro a riguardarmi Indiana Jones perché non mi sono mai accorto di quel dettaglio. :)

  2. Ah ah, svolge il panno con la stessa mano con cui dopo tiene la pistola….
    interessante l'aspetto della percezione, che spiega perchè ad esempio alcuni film che ci ricordiamo bellissimi poi rivedendoli non sono niente di che…. potremmo anche dire che alcuni prodotti ci emozionano particolarmente in alcuni momenti della vita, meno in altri… poi ci sono quelle opere immortali che ci regalano qualcosa di diverso in ogni momento della vita: ad esempio, ora che rileggo il Signore degli Anelli conoscendone già la storia, ne comprendo ancor più la grandezza.
    Comunque rimane il fatto che alcune trovate le trovo geniali, come la confessione al prete… grande! (Ne parlerò con Dante e vediamo quanto è grave la questione…)

    1. Quelli che ho trovato sì. Se ce ne sono altri, prevalicano il mio livello culturale per cui non ho colpa (a parte quella di essere ignorante).

      Aggiornamento: sono proprio pirla, erano errori da babbeo eppure non li vedevo. Grazie Luca. :)

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