Lo Hobbit AMM 2.0

Sono quasi 20 anni che il Signore degli Anelli ha trovato un’adeguata e, soprattutto, completa trasposizione cinematografica1Tutti i precedenti tentativi avevano regalato al mondo soltanto opere parziali e incomplete. e, per quanto non particolarmente fedele al racconto scritto da Tolkien, è nell’insieme un piccolo capolavoro. Il mio personalissimo progetto di condensare i tre film in uno solo si è dunque protratto per la considerevole distanza temporale di quasi due decenni.

Mi rendevo perfettamente conto che avrebbe significato imbarcarmi in un’impresa titanica, perché non implicava solamente tagliare qualche dialogo o scena qui e là, ma era necessario spostare cronologicamente alcuni eventi e, soprattutto, modificare dialoghi e accadimenti per cercare per quanto possibile di tornare alla storia originale. Continuavo quindi a procrastinare, pur senza demordere.

L’occasione è arrivata con l’uscita di una nuova trilogia di pellicole dedicate allo Hobbit, il mio romanzo preferito. Qui Peter Jackson si è davvero sbizzarrito, stravolgendo tutto: storia, personaggi, eventi, motivazioni personali dei protagonisti e togliendo qualsivoglia elemento fiabesco.2Lo Hobbit ne ha in abbondanza.

Non potevo guardarlo in questa incarnazione, proprio non potevo.

Così, completamente a corto di qualsiasi conoscenza teorica e pratica di video editing, ci ho voluto comunque provare, ed è nato lo Hobbit AMM (ti consiglio di dare una letta anche a quell'articolo, perché contiene molte informazioni sul perché ho deciso di imbarcarmi in questo progetto). All'inizio di quest'anno, ho preso il coraggio a due mani e ho portato a termine anche il fratello maggiore, il Signore degli Anelli AMM.

Ho imparato molto in questi mesi di lavoro (già, mesi). In particolare a tagliare e incollare spezzoni di pellicola tenendo conto di musiche e rumori di sottofondo, in modo che il risultato non sembrasse tagliato con l’accetta, ma si mantenesse uniforme per tutta la scena. O meglio ancora, che non ci si accorgesse proprio che in origine alcuni dialoghi provenissero da posizioni differenti.

Penso di esserci riuscito, e sono molto fiero del traguardo raggiunto.

Two is megl' che one

Mosso dal mio abituale spirito critico sono quindi tornato al primo lavoro, lo Hobbit, del quale non ero completamente soddisfatto. In primo luogo avevo combinato qualche pasticcio col frame rate: ogni tot fotogrammi ce n’era uno che saltava; in sostanza era come guardare un film su un proiettore con un ingranaggio senza un dentino: fluido… fluido… fluido… HOP! … fluido… fluido… fluido… HOP! Insomma, fastidiosissimo!

C’è da dire che il mio televisore ha una funzione interna di interpolazione dei frame per cui è in grado di evitare il saltino e sostituirlo con un’immagine generata al volo, dando come risultato una visione fluida e all’apparenza perfetta (si tratta sempre di un’immagine finta e ricostruita però, anche se l’occhio non lo nota). Ma la sola consapevolezza che il saltino, per quanto invisibile, era comunque presente, è stata motivo più che sufficiente per rimetterci mano. Inoltre ho notato con orrore e raccapriccio quanto spartani fossero i tagli della prima versione: non andavano per niente bene.

Per farla breve ho rifatto tutto ex novo. Questa volta sono andato spedito come un treno (regionale); vuoi perché avevo già un’idea di massima del risultato finale, vuoi perché, una volta (auto)imparato qualche trucchetto di uniformazione visiva/sonora, non dovevo più impazzire cercando a tentoni il taglio ottimale in una certa sequenza.

Ci ho comunque impiegato 18 giorni, eh, ma si tratta di un deciso passo in avanti rispetto al quasi mese speso sul Signore degli Anelli; che avrà anche una trama più complessa ma, a livello di durata, non gli è di molto superiore.

Con "rifatto ex novo" intendo davvero rifatto completamente. È un video molto diverso dalla prima versione (benché di soli quattro minuti più lungo) a partire dall'inizio, dove incontriamo subito Bilbo che fuma la sua pipa sulla panchina di casa Baggins, invece dell'introduzione alle vicende di Erebor. Trovo che scoprire il tutto poco per volta, così come immaginato da Tolkien, renda la storia più sorprendente e affascinante.

Ne approfitto anche per ritrattare parte di ciò che ho precedentemente scritto sull'operato di Peter Jackson, visto che in passato sono stato molto duro a riguardo. Non è che il suo Hobbit faccia schifo, semplicemente non è lo Hobbit, ma una serie di film ispirati allo Hobbit. Quindi il fatto che, per esempio, Legolas sia presente per circa un terzo dell'intera pellicola mentre nel libro non sia nominato neppure una volta, ci può stare. Non mi piace, ma io non rappresento il pubblico del nuovo millennio, che ha probabilmente più fame di colpi di scena, ammiccamenti, sequenze romantiche e antagonisti.

Un'ultima nota sulla scelta (a mio precedente avviso scellerata) di spalmare un libro di 300 pagine su tre film. Certo, accorgimento ovviamente commerciale, visto che il primo, già da solo, copre oltre la metà della storia, e non ci sarebbe stato alcun motivo di diluire il resto (e nemmeno tutto) in altre sei ore di vicende completamente inventate. Però adesso sono contento sia andata così:  fossero stati due, o addirittura un solo lungometraggio (come mi ero inizialmente augurato), non avrei avuto sufficiente materiale per creare la mia versione, e avrei semplicemente dovuto dimenticare questa trasposizione.

Il primo capitolo (video di esempio)

Invece di inserire un piccolo spezzone del film, come ho fatto in altre occasioni, ho deciso di includere l'intero primo capitolo. Il video è volutamente di qualità molto bassa, perché ho poco spazio sul server ed è da intendersi come preview per consentirti di apprezzare le differenze tra questa versione e il film originale. L'audio invece è surround 5.1.

Dal momento che alcuni browser non sono in grado di riprodurre filmati in formato h265, ti consiglio di cliccare sul banner col tasto destro e scegliere "salva link con nome…".

Posso avere l'intero film?

Allora, mettiti comodo perché il discorso è un po' complesso.
Farò comunque del mio meglio per esporlo in modo rapido e indolore.

Stando a quanto asserisce Fanedit.org, il fan editing, ovvero la modifica di filmati originali da parte di appassionati (pensa ai doppiaggi buffi su YouTube, o ai riassunti di un film in pochi minuti e cose del genere), non ha alcun diritto legale di esistere ma, allo stesso tempo, non ci sono leggi specifiche che possano proibirlo. È una sorta di zona grigia di legalità (ma di sicuro è cosa ben diversa dal condividere un film originale senza possederne una copia: quello è un furto, e si chiama pirateria).

All'interno dell'United States Code (che è sostanzialmente una raccolta delle leggi federali statunitensi) è presente la definizione di fair use, che consente di condividere, in determinate situazioni, parti di un'opera senza finalità di natura commerciale. Per la natura stessa di qualcosa che non può essere oggettivamente determinabile, quale un'opera di concetto, nemmeno qui ci sono confini ben definiti, al di là naturalmente del comune buon senso (di sicuro non si può trasmette un intero film in versione integrale).

Nel nostro Paese una disposizione analoga a quella contenuta nello United States Code può essere individuata nell’articolo 70 della legge sul diritto d’autore (L.22 aprile 1941, n.633), il quale prevede che “Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.”.

Quindi, in pratica, il requisito fondamentale (che poi è quello che fa girare il mondo insieme a quell'altra cosetta di cui al momento non ricordo il nome) riguarda la questione economica: non puoi farci soldi. Visto e considerato che un fan edit può essere realizzato per infinite ragioni ma generalmente mai per avere un ritorno economico, direi che, almeno in linea teorica, nessuna legge viene violata.3A patto, naturalmente, che chi ne usufruisce possieda i VHS, DVD o BD del film originale.

Detto questo, un antico proverbio delle terre del Nord afferma che, cercando con tanta buona volontà, alla fine qualcosa si riesce sempre a trovare; ma non aggiungerò altro.4Però scaricalo solo e soltanto se possiedi i tre film originali. È un lavoro che ha richiesto ingenti quantità di tempo e risorse (parlo di Peter Jackson e del suo circo eh, non delle mie modifiche!), ed è giusto che gli autori originali ricevano il giusto merito. Tra l'altro l'intera trilogia si può trovare su Ebay anche a meno di 10 euro (non è necessario acquistarla in lingua italiana).

A conti fatti, comunque, nessuno è mai stato arrestato per aver creato un fan edit, o per averne uno nella propria collezione.

AAM è una sigla che significa A Modo Mio, ovvero qualcosa creato secondo le mie personali preferenze.

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