![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2021/05/Ex-Libris-III-01s.jpg)
Questo è un velocissimo articolo che riprende (e, speriamo, possa concludere) il discorso affrontato in Ex Libris ed Ex Libris parte seconda, sul miglior sistema di "marchiare" i libri della propria collezione.
La soluzione più recente consisteva nell'utilizzare un set di timbri per imprimere il mio logo, le iniziali del mio nome e la data in cui il libro è entrato ufficialmente nella mia libreria.
![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2020/10/Ex-libris-04-1.jpg)
Con questo sistema ho rovinato parecchi volumi, anche pregiati. Dico "rovinato" perché, se un domani dovessi rivendere alcune delle mie proprietà, tale marchio non potrebbe più essere rimosso; e per molti collezionisti questo rappresenta un difetto.
Inoltre l'intera operazione porta via parecchio tempo e non è scevra da errori da distrazione, come abbiamo visto nei precedenti post. Inoltre, diciamocelo, non è nemmeno così piacevole alla vista (anche se devo ammettere di avere un debole per i timbri delle biblioteche, e l'idea di base, anche e soprattutto nei colori, era volto proprio a replicare questo aspetto).
Mi sono quindi ingegnato per trovare qualcosa di alternativo e molto meno drastico, fino a giungere a una procedura decisamente poco invasiva.
![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2021/05/Ex-Libris-III-02s.jpg)
Si tratta di cartoncini, stampati su carta martellata (quella a buccia d'arancia che ho utilizzato con alcune mappe) con il logo apposto a mano tramite stampino, e la data di acquisizione del libro.
Ho rinunciato alle iniziali del nome, in quanto completamente inutili: se fra 100 anni qualcuno si ritroverà tra le mani un mio libro (ammesso che la carta delle pagine riesca a durare per tutto questo tempo), non gliene importerà un fico secco. Neppure delle altre informazioni a dirla tutta: la data serve a me per avere una sorta di cronologia visuale sulla crescita della collezione.
![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2021/05/Ex-Libris-III-03s.jpg)
Tale cartoncino è incollato al libro tramite due puntini minimi di colla da carta, in modo che all'occorrenza possa essere rimosso senza provocare alcun danno.
![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2021/05/Ex-Libris-III-04s.jpg)
Magari non starà sempre benissimo, specialmente nel caso in cui l'unico spazio disponibile abbia uno sfondo colorato. Ma ha un che di giaponeseggiante e io adoro smodatamente l'arte nipponica.
Certo, già che c'ero avrei potuto stampare anche il logo, ma trovo sia più naturale, imprevedibile e unico imprimerlo ogni volta manualmente (tra l'altro ho anche la possibilità di rifare tutto nel caso venisse male, così da evitare i disastri che ho commesso in precedenza).
![](https://www.lemonskin.net/io/wp-content/uploads/2021/05/Ex-Libris-III-05s.jpg)
Ecco un confronto all'americana sulle mie due edizioni verdi del '73 dello Hobbit (non per niente sono pubblicazioni americane). ;)
Si tratta dell'Ex libris definitivo? E chi lo sa. In ogni caso, con questo nuovo procedimento non distruttivo, lo potrò variare tutte le volte che mi verrà una nuova idea. :)