Busta 1: la base 28 Maggio 2019
Con le prime 6 buste si costruisce la base (che poi sarebbe una via di mezzo tra uno stand espositivo e la maglietta di Kane).
Sin dalle prime connessioni è stata subito fugata una delle mie principali paure: la scarsa qualità dei pezzi. Al contrario dei mattoncini Lepin, questi sono in tutto e per tutto paragonabili a quelli Lego. Le plastiche sono solide, gli stampi precisi e nessun incastro è troppo duro o troppo morbido. Tutto si collega alla perfezione.
Volendo trovare il pelo nell'uovo il punto in cui la plastica viene iniettata nello stampo, presente anche sui pezzi della casa danese ma molto meno visibile, è leggermente disomogenea da un elemento all'altro.
Questa discrepanza si può notare nella foto sopra, che documenta anche una imprecisione nel manuale (oppure nel confezionamento degli elementi): il plate 1×8 dovrebbe essere Light Bluish Gray, invece è Dark Bluish Gray. Ha poca importanza, in quanto è un elemento strutturale che ben presto verrà coperto. Ma è pur sempre un errore. :)
La base presenta soluzioni tecniche interessantissime, con elementi orientati differentemente in modo da mostrare superfici uniformi e continue.
Nonostante alcune connessioni appaiano un po' precarie (per la natura delle stesse, ovvero — per esempio — pezzi collegati da un unico stud) devo dire che, una volta montato, l'insieme risulta sufficientemente solido da essere maneggiato senza preoccupazioni.
Ecco il supporto terminato. Sullo sfondo l'interno della sala medica della Nostromo (sullo schermo della TV: il film mi ha accompagnato per tutto il tempo dell'assemblaggio).
L'elemento con la scritta Blood Pool avrei dovuto metterlo davanti, a fianco di quella sorta di filamento di DNA. Ma lo trovavo un po' troppo invadente, per cui è finito dietro.