Pocket Mathom

Nei tre anni in cui è uscita al cinema la trilogia sullo Hobbit di Peter Jackson (della quale ho parlato ampiamente qui e qui), ho completamente ignorato qualsivoglia informazione a riguardo (franchise compreso).

Non l'ho fatto naturalmente per timore di spoiler — d'altra parte lo Hobbit lo rileggo almeno una volta all'anno — ma perché mi piace lasciarmi travolgere dalle emozioni tutte insieme. Tanto per dire, i primi due film li ho guardati solo la sera prima dell'uscita nelle sale del terzo capitolo.

In questo modo mi sono perso tante chicche interessanti, che ho dovuto andare a recuperare svariati anni dopo (non avevo preso molto bene l'opera di Jackson, quindi l'avevo disconosciuto per qualche tempo).

Una è questo libretto di HarperCollins in formato pocket, ovvero microscopico:

Per capirci, misura 11,5 x 15,6 centimetri, ed è più piccolo della mia mano (che non è enorme). Ma, a discapito delle dimensioni lillipuziane, il testo al suo interno è più che adeguato e la lettura risulta agevole.

Anche le mappe, per quanto piccoline, sono di ottima qualità.

Eccolo qui vicino alla prima edizione inglese:

L'edizione inglese non l'ho messa a caso. Perché, se le osservi bene affiancate, potrebbe accendersi una lampadina.

Ebbene sì. Sembra incredibile ma è la prima volta nella storia che una delle più belle sopracoperte mai disegnate (ok, sono di parte, ma bisogna ammettere che è geniale) è stata omaggiata come si deve.

Chi conosce la storia dello Hobbit sa che questo meraviglioso disegno di J.R.R. Tolkien raffigura l'intero viaggio di Bilbo e della Compagnia di Thorin Scudodiquercia, da Hobbiton (Hobbiville, se preferisci), fino alla Montagna Solitaria di Erebor; attraverso foreste, fiumi e laghi.

Ecco un veloce scan della mia copia (non è il massimo, ma non ho trovato immagini migliori online). Già si riescono a scorgere i numerosi richiami. Ho rimosso il codice a barre e l'orribile scritta "now a major motion picture" perché faceva incredibilmente schifo — non capisco perché spesso fanno cose bellissime e poi le vanno a rovinare con puttanate del genere.

Sovrapponendo i contorni degli elementi principali della copertina originale, questi corrispondono alla perfezione.

Manca purtroppo il Lago ma, curiosamente, Pontelagolungo (o Città del Lago) c'è. Inoltre la figura di Smaug in volo è piuttosto vaga e indefinita:

Per il resto credo sia un'autentica meraviglia, e un volumetto che merita a pieno diritto di abitare ogni libreria dedicata a Tolkien.

Ci tengo a precisare che è in inglese, per cui sarà più che altro un piccolo Mathom1Mathom è un termine hobbit che significa "oggetto che non ha una particolare utilità ma che non si vuole buttare via". estetico (ma, se mastichi un pochino la lingua, si lascia leggere piacevolmente perché nasce come fiaba per bambini).

Se sei interessato (e, fossi in te lo sarei) lo si trova ancora, spesso usato, a cifre molto convenienti (io l'ho pagato intorno agli 8 euro su Amazon, spedizione dall'Inghilterra compresa2Occhio però che, con l'usato, le condizioni dei libri possono essere molto variabili.).

Il suo ISBN (qualora un giorno dovesse sparire da Amazon) è: 978-0007525539.

Nota

Non ho affiliazioni con Amazon; se compri o non compri, io non ci guadagno un piffero (se non la soddisfazione di aver reso qualche piccolo collezionista di tesori un pochino più felice). :)

Purtroppo il nome dell’autore del dipinto non è riportato in alcun punto del libro. Peccato.

"Grazie al cielo" disse Bilbo ridendo, e gli porse la borsa del tabacco.

Lo Hobbit

3 pensieri su “Pocket Mathom

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