La truffa di Genialloyd

Oggi vi racconto un metodo semplice ed efficace per arrotondare lo stipendio:

Andate in un centro commerciale, prendete la targa di un'auto a caso. Magari sceglietela con cura se vedete che il guidatore ha un po' la faccia da pirla. Comunicate un sinistro alla vostra assicurazione dicendo che siete stati urtati e l'auto è fuggita.

Attendete circa quattro mesi e, se vi capita la fortuna che il tizio abbia un'assicurazione disonesta come quella del titolo, incassate il risarcimento.

Non ripetete l'operazione troppo spesso altrimenti potrebbero insospettirsi.

È più o meno quello che è accaduto a me. Ai primi di Gennaio di quest'anno ricevo una email da parte della mia futura ex assicurazione che mi comunica l'intenzione da parte di un tizio di aprire la segnalazione di un sinistro nei miei confronti:

Continua a leggere

Il cockpit del Millennium Falcon

Il Millennium Falcon, nel corso dei tre film della trilogia originale, ha subìto numerose modifiche. Una delle più rilevanti, anche se in pochi la notano, è stato l'aumento delle zampe di atterraggio da cinque a sette.
Oggi, mentre come sempre perdevo tempo su Facebook, ho notato un confronto tra la suddetta trilogia e il nuovo film su Han Solo che uscirà domani al cinema:

Episodio IV sopra, Il nuovo film ''Solo'' sotto
Episodio IV sopra, Il nuovo film "Solo" sotto

Come è facile notare, al di là della differente angolazione dell'inquadratura (e del quadro strumenti, ma vabbè), c'è una sostanziale discrepanza nei riquadri del parabrezza1Chiamiamolo così, dai! :). Nello specifico, questo particolare:

Nel fotogramma sopra, preso da Episodio IV (una nuova speranza) c'è un vetro unico, in quello sotto sono due pannelli.

Continua a leggere

Il fenomeno e la pippa

Sabato tarda mattinata. Arrivo in piscina, ma non ho una gran voglia di nuotare. Mi sono già allenato per tre ore tra bici e corsa, sono lì per sciogliermi un po’. Chiedo se per caso c’è posto per un massaggio, quelli da 25 minuti, giusto per recuperare in vista dell’allenamento del giorno dopo.

Fortuna vuole che ci sia posto.

Bene, due bracciate, saunetta e massaggio, chi mi ammazza!

Appuntamento con il fisioterapista alle 12:15, arrivo puntuale.

Si presenta un omino di colore, magro, giovane sui 30. Tra me e me penso “Questo mi fa il solletico da quanto è smunto. E vabbè dai proviamo”.
Arrivo in cabina, lui gentilmente mi chiede cosa voglio fare, io con un po’ di tono dico “gambe e schiena… un defaticante”.

Continua a leggere

I Mac sono troppo costosi?

Diamo spesso per scontato che Internet sia una fonte eterna di informazioni. Invece, proprio come accade con le vecchie cose che mettiamo da parte, col tempo tutto si perde e, a causa della natura evanescente di cui sono composti i bit, tutto si dissolve. A parte gli articoli obsoleti e le bufale, naturalmente, ma questo sarà l'argomento di un differente post.

Nel 2004 sono incappato in un interessante articolo, scritto da Sandy McMurray su un sito ormai svanito chiamato corante.com. Si interrogava sul luogo comune, circolante ancora oggi, secondo il quale i Mac costano effettivamente troppo rispetto alle controparti PC.

Grazie ai miracoli dei backup sono riuscito a recuperarlo, perlomeno nella versione tradotta dal sottoscritto, e lo riporto in questa piccola sottosezione opzionale (per cui, se non ti interessa, chiudila e passa oltre).

Continua a leggere

MacBook Pro 2016

macbookpro

Due paroline, che poi diventeranno quattro, sui nuovi portatili professionali presentati qualche giorno fa. Non per difendere Apple, visto che sono sempre il primo a criticarla, ma spesso è buona cosa mettere i puntini sulle i.

"Solo 16GB di RAM su un computer professionale, signori miei è uno scandalo!"

"Millemilionidieuro il prezzo di partenza, costano troppo!"

"Solo porte USB-C, sono pazzi!"

"Hanno tolto il MagSafe, imbecilli!"

Citazioni a caso da "gente di Internet"

Questi sono i quattro punti cardine su cui vertono le critiche. Diciamo che possono essere raggruppati in quattro categorie: potenza, prezzo, tecnologia, sicurezza.

Vediamole una a una:

Continua a leggere

Media cottura. Anzi, ben cotte!

Nelle belle giornate di sole le mie tartarughe (d'acqua) escono dal laghetto e si arrampicano sugli scivoli di legno e sulle pietre calde a godersi il tepore.

Foto mia, tartarughe pure. :)
Foto mia, tartarughe pure. :)

Ho preso l'abitudine, da qualche tempo a questa parte, di uscire in giardino ogni ora e camminare dai cinquecento ai mille passi; perché lo dice il Fitbit — e io del Fitbit mi fid(av)o — e perché pare faccia bene. Anche e soprattutto a livello mentale: staccare dalle incazzature della vita quotidiana, anche per pochi minuti, aiuta ad arrivare a sera senza doversi macchiare le mani del sangue di qualcuno.

Continua a leggere

Short story long

Ovvero, come rendere lunga e noiosa una storia brevissima.

Sin dall'inizio della mia avventura su Facebook il mio *legittimo* nome americano, Lock Eb dall'Oklahoma, o dal Nebraska, o dalla ridente cittadina di Bee, o da-dove-non-ricordo-più, sembra aver creato grandi problemi alle formichine del portale.
Non gli è mai piaciuto.

E così, già in un paio di precedenti occasioni, sono stato obbligato a inviare loro un certificato di identità naturalizzata italiana, con cui dimostrare la mia appartenenza alla presente dimensione, al genere umano e alla categoria persone-degne-di-partecipare-al-grande-circo-dei-social-network (con-grandi-premi-e-cotillon)

Solo che, a quanto pare, il mio documento è di tipo autodistruttivo. Ogni due anni circa se lo perdono e salta fuori uno, col cappellino blu e una grande F sopra, che grida «HABEMUS IMPOSTOR! SACRILEGIO! ALLO ROGO!»

E tirano giù la serranda per una settimanella, in modo che possa andare in onda il magico teatrino del «tu non sei Lock Eb». «Sì, io sono Lock Eb». «Ma no che non lo sei». «Ti dico di sì». «Giura!». «Ecco, visto?». «Hai le dita incrociate». «Ma no, quella è artrite». E via così, fino a quando si convincono.

O mi mandano per davvero allo rogo.

Continua a leggere

L'utente Apple

Apple user

L'utente Apple non è un normale utente.

E' un individuo che ha trovato il Nirvana in un periodo in cui la gente imparava a conoscere gli altri computer (e, insieme a questi, nuove fantasiose bestemmie e imprecazioni).
È una persona che aveva capito, per caso o per furbizia, qual era la direzione giusta che l'era digitale avrebbe dovuto percorrere, ed era un individuo realizzato e felice.

Oggi purtroppo quel Nirvana lo sta perdendo, e dell'antica, incondizionata gratificazione comincia a serbarne soltanto il ricordo. Anzi, è piuttosto incazzato e tale ragione è un'attenuante da tenere sempre in considerazione quando capita di incontrarne uno.

Continua a leggere

Fóttitti!

Fin da piccolo mi hanno insegnato ad ascoltare prima di aprire bocca.
Non sempre lo faccio naturalmente, perché sono umano, istintivo e, soprattutto, italiano. Quindi ben lontano dall'essere perfetto. Ma, quelle rare volte che mi ricordo, ci metto tutta la mia buona volontà. E solitamente ne ricavo qualcosa di utile.

Un'altra cosa che mi hanno insegnato è comprendere gli errori che commetto quando qualcuno me li fa notare, ringraziarlo, memorizzarli ed evitarli in futuro.

Continua a leggere

Compagni di scuola

A oltre vent'anni dall'accaduto ho ricevuto questa terribile notizia riguardante una mia compagna di banco delle scuole medie. Sono cose che ti lasciano senza fiato perché, anche se ci si perde di vista, pensi che vada sempre tutto bene.

Stavo leggendo il primo articolo che ho trovato su Internet e ho notato un diverso registro narrativo rispetto alle notizie che ci vengono sbattute in faccia oggi. Non so bene identificare cosa sia ma si sente più rispetto, più umanità, meno sensazionalismo, meno retorica. Ma soprattutto nessuna intervista inutile a inutili testimoni con domande stupide e scontate.

Ciao Silvia, scusa il ritardo e grazie per avermi sopportato con infinita pazienza. :'(

Varallo Sesia (Vercelli). Sfumano coperti dai nuvoloni che attanagliano bassissimi il Sacro Monte, i profili delle antiche cappelle e delle casacche dei soccorritori arrampicati sulla frana dei 14 morti.
Gli occhi puntati con ansia verso il tronco in bilico a metà della montagna squarciata. Se resta immobile vuol dire che la terra non si muove. Se no, bisogna fuggire a precipizio abbandonando, con le ricerche delle vittime, ruspe, pale e picconi.
Il buio scende presto in Valsesia e alle 15 di ieri Ghibli, un pastore tedesco che ha sul groppone anche il crollo della Torre di Pavia, e la sua squadra a quattro zampe possono tornare alla base dei Cinofili volontari di Cormano (Milano). Missione compiuta a Varallo. Grazie al loro fiuto recuperati tutti i 14 corpi sepolti sotto il pezzo di monte gonfio di pioggia rovesciatosi sabato notte su tre case.

Corriere della Sera – 8 novembre 1994
Continua a leggere
Translate »