Il momento è giunto

Il primo Giugno 2017 Lego ha messo in vendita la sua versione del Saturn V, uno dei razzi più straordinari creati dall'uomo. Frutto di un fortunatissimo progetto Ideas, in meno di trenta giorni (cosa, credo, mai accaduta prima) ha raccolto i 10.000 voti necessari per accedere alla fase di approvazione, raggiungendo in pochi mesi gli scaffali.

Lego Saturn V

Sono quindi oltre due anni che aspetto impaziente la giornata di oggi (5 Luglio 2019) per aprire la scatola e cominciarne la costruzione.

Perché proprio oggi?

Semplicemente perché, con la mia abitudine di costruire i set Lego un sacchettino al giorno, terminerò l'assemblaggio il 16 Luglio 2019, ovvero nel cinquantesimo anniversario del decollo dalla piattaforma di lancio del Kennedy Space Center.1Maggiori informazioni qui.

Il 20 Luglio (giorno dell'allunaggio) costruirò il LEM e il 24 il modulo di comando nella versione di rientro sul nostro pianeta.

Senza tirarla lunga sulle varie fasi, mi limiterò a postare un veloce commento ogni giorno, con le mie considerazioni sulle tecniche utilizzate e/o altri pensieri che dovessero venirmi in mente durante la realizzazione.

Continua a leggere

LEM AMM

Siamo a poco più di un mese dal cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna e naturalmente è già partita la corsa ai gadget celebrativi. Questa è la proposta di Lego:

Il set del nuovo Lunar Lander

Il mitico LEM, del quale ho parecchio parlato qui. Nel 2003 ne era uscito un'altro che non era affatto male per l'epoca, ma questo è parecchie spanne sopra: colori più fedeli, forme più accurate, proporzioni migliori e una bellissima basetta espositiva.

Ma non è del set che voglio parlare. O, meglio, non dell'intero set ma di una parte ben precisa:

Il modulo di ascesa
Continua a leggere

Che ti prende, bello? Il cibo non è poi così malvagio!

Oggi continuo il discorso iniziato alcune settimane fa sui Lego non originali. Riassumendo brevemente, ci sono società asiatiche che copiano spudoratamente (e illegalmente) i set esistenti, e società che creano opere originali con il benestare degli autori.

"Ciao bella gioia!"

Ci eravamo lasciati con la promessa da parte mia di recensire un paio di questi particolari set. Eccoci dunque al primo:1Il secondo è lo Starbucks che ho già mostrato: carino, ma forse non sufficientemente importante da meritarsi un apposito articolo.

L'Alien Chestburster dei fratelli Arvo
Continua a leggere

50 di questi razzi!

Con l'approssimarsi del cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna ho preparato un articolo prevalentemente scientifico1A dirla tutta, in anticipo di svariati mesi, ma mi piace portarmi avanti con le cose; e poi, quando ho un'idea, sono come i gatti, non riesco ad aspettare., cercando di riassumere il più brevemente possibile2Sono andato molto lungo, lo so, ma è un argomento talmente vasto che servirebbero intere enciclopedie. la storia del più straordinario razzo vettore mai concepito dalla mente umana.

Ho scritto "prevalentemente" perché in corrispondenza della missione Apollo 11 ci butterò dentro un po' di Lego. Come ho affermato svariate volte nei miei precedenti post, sto aspettando impazientemente questa ricorrenza per costruire il set ufficiale.3Devo avere una sorta di abbonamento speciale per le commemorazioni dei cinquant'anni. Alcuni mesi fa, senza farci caso, ho montato il set dello Yellow Submarine esattamente mezzo secolo dopo la sua uscita nelle sale.

Vorrei pertanto cercare di far coincidere le varie operazioni di assemblaggio con le principali date della missione.

Il Saturn V (conosciuto anche come Razzo Lunare o Saturno V) è il modello fisicamente più grande mai prodotto della famiglia di razzi Saturn, sviluppata sotto la direzione di Wernher von Braun e di Arthur Rudolph al Marshall Space Flight Center.

Un totale di 13 Saturn V furono impiegati tra il 1967 e il 1973 e tutti i lanci si conclusero con successo, portando 12 astronauti sulla superficie della Luna.

Ad oggi è stato l'unico mezzo in grado di portare l'uomo su un altro corpo celeste.

Continua a leggere

LEGO non LEGO

Mi rendo conto che in tanti anni di blog, molti dei quali dedicati all'argomento Lego, non ho mai speso qualche parola sui cloni cinesi.

Lo faccio ora.

Prendiamola un po' alla larga. Intorno al duemilaequalcosa è scaduta la licenza Lego sulla forma dei propri mattoncini. Questo significa che, passati 50 anni dall'approvazione di un brevetto, un'invenzione diventa di pubblico dominio e tutti possono utilizzarla senza vincoli legali.1In realtà il discorso è molto più complesso: ogni anno Lego inventa nuovi pezzi, molto probabilmente brevettati anch'essi, per cui ci troviamo in una situazione limite in cui alcuni sono protetti da copyright, altri no. Ma non complichiamoci troppo la vita…

Così, da circa una decina di anni (in realtà già da molto prima, perché nel mondo ci sono tanti furbetti) abbiamo assistito a un proliferare senza limiti di mattoncini molto simili — spesso perfettamente compatibili — benché di qualità mediamente inferiore.

Continua a leggere

Billy V

Oggi ho modificato il porta CD che si trova a sandwich tra le due librerie Billy di Ikea (la sinistra è mia, la destra è di Mian).

In sostanza mi sono fatto tagliare un vetro di circa 194 per circa 20 cm (per 5 millimetri di spessore) dal mio vetraio di fiducia e, grazie a una generosa selezione di bestemmie, sono riuscito a imperniarlo tra due cerniere senza fare alcun danno.

Continua a leggere

Penitenziagite!

Oggi mi sono ritrovato questo volantino nella casella delle lettere.
Vista l'assoluta gravità delle intimidazioni ivi contenute, ho ritenuto saggio rendervi partecipi di tale imminente pericolo:

Ammetto di essere molto preoccupato, in primis per la caduta di Babilonia con tutte le sue distillerie e cantine di vino, e poi perché non sono certo di non aver mai adorato la bestia anche di domenica. Solitamente sto bene attento, ma qualche volta — magari per ingiustificabile distrazione — potrebbe essere capitato.

Continua a leggere

Sventrax: il meglio del peggio di Internet

Sui miei Mac ho sempre avuto cartelle, sparse qua e là, in cui salvare quelle immagini idiote che vengono postate sui social network o che arrivano tramite WhatsApp, Telegram e tutte le infinite applicazioni di messaggistica che affollano il nostro presente. Meme che non si sa mai dove mettere dopo averli condivisi con gli amici, ma che è un peccato buttare.

Il problema è che non c'è modo di catalogarli, se non — per l'appunto — mettendoli in directory chiamate "cazzate" che poi finiscono in giro per gli hard disk.

Allora mi sono detto "perché non farci un sito web"? Solo per le cose più belle, quelle che mi fanno sghignazzare tutte le volte che le rivedo. Almeno ho un posto dove trovarle quando le cerco e molta meno spazzatura sul computer.

Continua a leggere

Zanzare galattiche 2

Galaxy Explorer e Galaxy Commander (dal vivo)

Questo articolo si collega a quest'altro, dove ho mostrato i rendering di queste mie nuove micro opere. Avrei potuto aggiungere le foto anche là, ma non volevo appesantirlo troppo.

Tra l'altro, a dire il vero, le due navicelle erano pronte fin da dicembre ma, a causa di un disguido tecnico, gli ultimi pezzi mi sono arrivati soltanto oggi.

Continua a leggere

Per il potere di Grayskull!

Grayskull blueprints

Il mondo dei Masters of the Universe non mi ha mai fatto particolarmente impazzire. Da bambino osservavo il mio He-Man superpompato e mi chiedevo perché diavolo Mattel avesse deciso di non rendere gomiti e ginocchia snodati; in fondo Big Jim lo faceva già dieci anni prima.1E il meccanismo dei bicipiti è tutt'oggi ineguagliato.

Ciononostante, i MOTU2Masters Of The Universe. avevano il loro fascino, anche perché era il periodo in cui al cinema spopolavano Stallone e Schwarzenegger, quindi i muscoli da culturista erano un must

Ricordo che mio cugino Alessio li aveva tutti. E con tutti intendo tutti: millemila personaggi, uno più bello (o brutto, a seconda dei punti di vista) dell'altro, cavalcature ed edifici compresi.

Uno di questi è il leggendario castello di Grayskull, appartenuto all'omonimo re del quale non so un'emerita cippa.

Continua a leggere

micro Goldrake

Lego micro Goldrake

29 pezzi, direi che non c'è altro da aggiungere. :)

Qui il progetto LDD (14 KB).

La capanna dello zio Yoda

La capanna di Yoda

Tempo fa mi sono imbattuto (online eh, magari trovarne uno dal vivo!) in uno dei primi set Lego dedicati al mondo di Star Wars. Si trattava dell'X-Wing fighter.

Oggi si può trovare, nuovo, all'interno di un range di prezzi compreso tra i 250 e i 450 euro.

La chicca è che, oltre alla storica navetta, era inclusa anche una struttura domestica, ovvero la capanna di Yoda sul pianeta Dagobah.

Non so bene per quale motivo mi sono subito innamorato di quella casupola circolare. Probabilmente perché ha molti elementi in comune con casa Baggins, e io ho un debole per le strutture dominate dalla natura. Non potendo avere l'originale a costi ragionevoli, ho deciso di replicarla.

Continua a leggere

Zanzare galattiche

928 - 6980
Galaxy Explorer e Galaxy Commander

Non ho mai fatto mistero della mia adorazione per le micro-costruzioni Lego. Sono simpatiche, facilmente identificabili e solitamente costituite da un numero molto ridotto di mattoncini (ma non è questo il caso), caratteristica che tende a renderle anche deliziosamente economiche (ma non è questo il caso).

Ho deciso di pubblicare alcuni vecchi lavori a cui mi sono dedicato negli ultimi anni, e che col tempo sono un po' ingiustamente finiti nel dimenticatoio. Comincio con la riproduzione in scala lillipuziana di due storiche astronavi della serie Classic Space, delle quali ho già ampiamente parlato nei post passati: il leggendario Galaxy Explorer e il meno celebrato (e, diciamocelo, piuttosto sgraziato) Galaxy Commander.

Come è accaduto per la maggior parte delle idee su cui ho lavorato, la base è sempre attribuibile a qualche anonimo Lego builder o, più propriamente, svariati builders. Infatti solitamente studio tre o quattro diverse opere e cerco di fondere insieme le soluzioni che mi piacciono di più.

Purtroppo non sono in grado di ricordare le fonti perché è passato davvero troppo tempo.

Continua a leggere

007 – Licenza di guida

Nota

Nel 2022 Lego ha finalmente realizzato un set degno di tale nome e ci ha regalato una meravigliosa DB5 in scala minifigure!

Aston Martin AMM - scatola

Con una mossa a sorpresa alcune settimane fa Lego ha sfornato la leggendaria Aston Martin DB5, protagonista di molti film di James bond.
Da un punto di vista puramente tecnico è un gioiellino; nonostante appartenga alla serie Creator Expert (che riproduce veicoli quanto più fedelmente possibile, senza includere alcuna funzionalità) potrebbe benissimo essere annoverato anche in quella Technic, vista l'elevata presenza di geniali meccanismi (sedile passeggero eiettabile, targhe multiple, mitragliatrici a scomparsa, pannello antiproiettili scorrevole).

Ha soltanto un difetto che per me ne ha decretato il totale fallimento: non assomiglia per niente a una DB5, sembra più una Rolls Royce!

Continua a leggere

Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade!

"Hey, Doc!"
"Sali a bordo Marty!"

Nel 2013, da un'idea Cuusoo (che era l'antenato del sito Ideas, dove chiunque può sottoporre un progetto a Lego e sperare che venga prodotto in massa) è uscito il set 21103, dedicato alla mitica DeLorean di Ritorno al futuro:

Set 21103

Avrebbe potuto essere qualcosa di eccezionale. Invece, come si evince facilmente dall'immagine sulla scatola, si è rivelato essere una mezza porcheria.

Continua a leggere

Tre sorelle furbiss… Ah, no…

Cover

In questo periodo Lego sta calando tutti i pezzi da novanta!
Dopo l'Y-Wing UCS (che ho modificato qui, anche se ancora non ce l'ho) è stata la volta dell'Aston Martin DB5 dei primi James Bond. Poi è arrivato il nuovo, fantastico castellone di Hogwarts e da alcuni giorni è possibile ordinare il Voltron. Ovvero il titanico robot composto da cinque grossi leoni:

Voltron

Per mia grande fortuna, quando il cartone ha invaso le nostre TV, io ero già abbastanza grandicello da dedicarmi ad altre cose, ragion per cui non ho alcun attaccamento emotivo alla serie. Anzi, non ne so proprio nulla, a parte naturalmente i felini che si ingroppano tra di loro.

Continua a leggere

Pompieeereee!!

Poco più di un annetto fa mi sono cimentato in un esperimento accademico, ovvero ricreare la facciata della caserma dei pompieri Ghostbusters1Il set Lego è infatti troppo grande, nonché costoso! in modo da poterla esporre come sfondo della Ecto-1. È un progetto che ho presto abbandonato in quanto i costi di costruzione tendevano pericolosamente al doppio zero.

Alcune settimane fa ho però ripreso in mano il progetto. Non sono ancora convinto di volerlo portare a termine ma mi è venuta la curiosa idea di completarlo, aggiungendogli così anche una parete posteriore.

Edificio completo

In sostanza ci ritroviamo con una caserma completa, profonda però circa un terzo dell'originale e, a differenza di quest'ultima, con un retro decente.

Continua a leggere

So we sailed up to the sun

Dopo svariati anni che ammiravo la scatola dello Yellow Submarine sulla mensola dei set illibati1= sigillati. ho deciso che oggi fosse finalmente la giornata giusta per aprirla.

La scatola

Trattasi del progetto Ideas2Un portale Lego in cui gli utenti propongono, per l'appunto, idee e, qualora vengano accettate, diventano set ufficiali. numero #15 (21306) ovverosia il celebre sottomarino giallo dei Beatles, divenuto famoso grazie al psichedelico film del 1968.
La particolarità di questo set riguarda la frizzante esplosione di colori e le fantastiche minifig esclusive che mettono allegria solo a guardarle.

Le buste

È composto in tutto da 5 bustine e, come da tradizione, ne monterò una al giorno.

Continua a leggere

"Capo Rosso, qui Capo Oro: iniziamo la corsa d'attacco!"

Lo scorso settembre Lego ha rivelato al mondo l'ultima evoluzione del Millennium Falcon UCS (da me chiamato amichevolmente MILFone).
Evidentemente le vendite sono andate benino1È un eufemismo naturalmente, si fatica ancora oggi a trovarlo in vendita sullo store a causa delle troppe richieste!, cosa che sta spingendo la casa danese a sfornare astronavi Star Wars come se non ci fosse un domani.

La scatola

Una di queste è il nuovissimo Y-Wing 75181. Non un Y-Wing qualunque naturalmente, ma proprio quell'Y-Wing lì! Cioè quello pilotato nella battaglia di Yavin da Capo Oro, aka il capitano Jon "Dutch" Vander, nel suo vano tentativo di far esplodere la prima Morte Nera. Quindi una delle navette più iconiche dell'intera saga.

Continua a leggere

Nano Shuttle

Ho un debole per le creazioni Lego in scala nano.

Il concetto è semplice: costruire un oggetto utilizzando il minor numero di pezzi possibile, danzando su quella linea di confine tra la massima semplificazione e un accettabile grado di riconoscibilità.

Ecco quindi la mia versione dello Space Shuttle.

Non si tratta di un progetto 100% originale. Sulla rete ne esistono numerose varianti. Però questa è la mia personale interpretazione. :)

Sono 43 pezzi in tutto (base compresa, che da sola ne impiega ben 14).

Continua a leggere
Translate